MOZIONE 1/00299 presentata da SIRAGUSA ALESSANDRA (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20091222
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Atto Camera Mozione 1-00299 presentata da ALESSANDRA SIRAGUSA testo di martedi' 22 dicembre 2009, seduta n.261 La Camera, premesso che: la citta' di Palermo vive una situazione di drammatica crisi politica, finanziaria e amministrativa; tale situazione ha fatto si' che l'amministrazione comunale di Palermo abbia via via drasticamente ridotto i servizi, dal sociale alle scuole, dallo sport alla cultura; le condizioni di vita della popolazione, pongono la citta' di Palermo al terzultimo posto tra i 103 capoluoghi di provincia, riconoscendole il peggiore tenore di vita degli abitanti; alcune inchieste giornalistiche hanno portato alla luce gli sprechi dell'amministrazione comunale, come l'acquisto alcuni anni fa per 22 milioni di euro di locali di proprieta' delle Poste italiane da destinare a sede degli uffici tecnici dell'amministrazione comunale e fin qui mai utilizzati e l'affidamento a privati della manutenzione degli impianti sportivi senza la pubblicazione di un bando di gara; particolarmente drammatica e' la situazione di Amia, societa' in house del comune di Palermo incaricata della raccolta e gestione dei rifiuti, per la quale sono stati chiesti ed ottenuti dal Governo nazionale 80 milioni di euro per il risanamento del debito del comune nei confronti della sua azienda; Amia ha bruciato negli anni, e speso in maniera impropria e improvvida, un'enorme quantita' di risorse finanziarie pubbliche senza che l'amministrazione comunale di Palermo abbia mai vigilato sull'uso di tali risorse rendendosi in tal modo secondo i sottoscrittori del presente atto corresponsabile del dissesto finanziario dell'azienda e mettendo a rischio di dissesto lo stesso bilancio del comune; come riportato dagli organi di stampa gli sprechi della ex municipalizzata ormai non si contano piu': operazioni finanziarie spericolate, viaggi a Dubai e scalate in Tunisia, affitti da 12.800 euro al mese pagati dagli ex amministratori per locali mai utilizzati; nel 2003, sotto la guida di Vincenzo Galioto, l'ex municipalizzata ha bandito una gara per la locazione e la manutenzione di nuovi cestini che dovevano sostituire quelli vecchi piazzati in citta'. La gara venne vinta da un raggruppamento temporaneo d'imprese (Ati), di cui fanno parte la siracusana Tech servizi srl e la spagnola Plastic omnium lander, che incassano 1,5 milioni di euro all'anno per l'affitto e la pulizia dei gettacarte in plastica. Il nuovo presidente Gaetano Lo Cicero, ha deciso di revocare il contratto, perche' sarebbero state riscontrate diverse irregolarita': in particolare l'Ati non avrebbe mai comunicato dove e quanti cestini sono stati realmente piazzati (sulla carta dovevano essere 12.285); il risultato e' che Amia ha speso per ognuno dei 12 mila gettacarte, forse addirittura mai posizionati, 620 euro; sulla vicenda sono intervenuti nell'agosto 2009 i magistrati contabili della procura regionale che hanno aperto un'istruttoria per verificare un eventuale danno erariale, scaturito da quell'appalto milionario. Un appalto che e' gia' costato molto all'ex municipalizzata, e che e' destinato a produrre un contenzioso scaturito dalla revoca decisa dal consigli d'amministrazione guidato da Gaetano Lo Cicero: l'Ati che ha vinto la gara, guidata dalla Tech servizi e da una societa' spagnola, ha gia' presentato un decreto ingiuntivo da 2,3 milioni di euro per fatture degli anni precedenti; come denunciato da La Repubblica il 13 giugno 2009, in un articolo dal titolo «Premi di risultato agli amministratori nell'Amia con i bilanci in perdita», «in base ai periti della Procura che sta indagando gli ex vertici dell'azienda per falso in bilancio, nel crac dell'Amia ci sono anche scambi di partecipazioni azionarie fatte tra l'Amia e la Emit di Giuseppe Pisante, ma soprattutto i premi incassati dai consiglieri di amministrazione guidati dal presidente Vincenzo Galioto»; in sostanza, mentre l'azienda colava a picco, gli amministratori - sempre in base a quanto riportato dal quotidiano - premiavano i dirigenti (360 mila euro erogati e 28 capi struttura) ma si attribuivano loro Stessi dei bonus per il buon andamento dei bilanci; sui dirigenti dell'azienda sono state aperte due inchieste una per truffa, l'altra per due ipotesi di falso in bilancio per quasi 61 milioni di euro. Per quest'ultima i pubblici ministeri hanno chiesto il rinvio a giudizio dell'ex presidente e senatore del Pdl, Enzo Galioto, dell'ex direttore generale Orazio Colimberti e di altri undici amministratori. Avrebbero attestato plusvalenze inesistenti per gonfiare il bilancio e avere diritto a compensi piu' alti. Indagini sono in corso anche su un terzo filone di indagine: quello sugli appalti irregolari; un esposto presentato alla Corte dei conti sulla gestione dell'Amia dagli eletti del partito democratico in consiglio comunale, all'Assemblea regionale e al Parlamento nazionale, ha evidenziato una gestione fatta di sprechi di mancata raccolta differenziata, di scarsa produttivita'; intanto Palermo continua ad essere sommersa di rifiuti e il 16 dicembre 2009 La Repubblica riporta la notizia dell'apertura di un fascicolo da parte della procura di Palermo volto «ad accertare che vi siano elementi di reato nella mancata raccolta dell'immondizia dei giorni scorsi, perche', oltre allo sciopero dei dipendenti Amia, in servizio nella ex municipalizzata e' andato a rilento a causa dei pochi mezzi a disposizione degli operatori»; a fronte di cio' l'amministrazione comunale ha aumentato nel 2007 la Tarsu del 75 per cento; tale aumento e' stato annullato con sentenza del Tar; a seguito di tale sentenza le associazioni dei consumatori, sindacati e artigiani si sono mobilitati contro il comune per avere il rimborso della Tarsu non solo per il 2006 ma anche per gli anni successivi come stabilito dalla Commissione tributaria; nonostante cio' il 18 novembre 2009 la giunta palermitana ha approvato la riadozione del provvedimento azzerato dai giudici amministrativi scegliendo di non ricorrere in appello contro la sentenza ma di adottare una delibera bis rendendo di fatto inutile il piano dei rimborsi che era stato deciso attraverso il conguaglio delle prossime cartelle Tarsu; la societa' dei trasporti urbani Amat ha avuto un crollo di passeggeri da 24 a 19 milioni, utilizza solo 235 autobus avendone a disposizione 598, copre con gli incassi dei biglietti solo il 18 per cento delle spese (e per di piu' ha assunto alla vigilia delle elezioni 110 LSU come autisti d'autobus senza la patente per guidarli ed impegnandosi a pagar loro la scuola guida per far loro prendere la patente); Amat si avvia a chiudere per il 2009 con un pesante passivo, vicino ai 10 milioni di euro al quale contribuisce soprattutto il taglio di quasi 7 milioni di trasferimenti dal comune per le agevolazioni alle categorie protette; lo scotto di tale situazione rischia di essere pagato ancora una volta dai cittadini in termini di qualita' del servizio; il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, con D.D. n. 331 (EX TIF)/211 PA del 15 marzo 2005 ha approvato in linea tecnica il progetto definitivo per la realizzazione di tre linee tram per la citta' di Palermo, per un importo complessivo di spesa pari ad euro 216.772.099,93, di cui euro 128.974.434,90 finanziati dallo Stato e euro 87.797.665,03 a carico del comune di Palermo; in data 6 giugno 2006, e' stato stipulato il contratto di appalto con il quale Amat Palermo SpA ed il comune di Palermo hanno affidato la progettazione esecutiva e l'esecuzione dei lavori per la realizzazione del sistema tram citta' di Palermo all'ATI composta da SIS s.c.p.a. (capogruppo e mandataria) Ali Bombardier - Edilseavi (Mandante), V. Mosco & associati (mandante), SEIB Ingenieur (mandante); i lavori delle tre linee tram dovevano essere completati entro il giugno 2010; in data 18 novembre 2009 il quotidiano La Repubblica pubblica un articolo dal titolo «I consulenti d'oro del tram fantasma»; nello stesso si legge che «Hanno speso quasi 2 milioni di euro in consulenze, per pagare comitati tecnici scientifici che hanno garantito parcelle d'oro a professionisti vicini al sindaco Diego Cammarata, da Nino Bevilacqua a Lorenzo Ceraulo. Tutto con i soldi del tram, opera faraonica che doveva essere pronta entro il 2010 e che ad oggi non vede un solo metro di linea ferrata piazzato in citta'. Di certo c'e' pero' che ancora prima di vedere in funzione almeno la prima linea funzionante, si sa gia' che il tram per essere completato costera' di piu' dei 235 milioni di euro previsti. L'Amat ha appena presentato un conto da 24 milioni di euro aggiuntivi necessari per ultimare l'opera, dopo che appena aperto il primo cantiere a Brancaccio si e' scoperto che la progettazione del tracciato era carente e non aveva considerato, ad esempio, cavi ad alta tensione, sottoreti e ponti pericolanti. Sul fronte delle consulenze, dal fondo del tram sono stati spesi 950 mila euro per il mantenimento dell'Ufficio emergenza traffico nato come supporto all'attivita' commissariale del sindaco Cammarata: ben 591 mila euro sono serviti a pagare le parcelle dei componenti del comitato tecnico della struttura stessa, composto da Lorenzo Ceraulo (36.923 euro il suo compenso), Nino Bevilacqua (parcella da 130.200 euro), il professore Vito Candia (148.200 euro), il provveditore Opere pubbliche Aldo Mancurti (112 mila euro), l'avvocato dello Stato Gianfranco Pignatone (36.923 euro), l'ingegnere capo del Genio civile Pietro Lo Monaco (112 mila euro) e l'ex assessore all'Urbanistica Mario Milone (13 mila euro). Cosa ha fatto questo comitato? In funzione dal 2003 al 2006, ha dato pareri non solo sui problemi inerenti alla progettazione del tram, ma anche su altre opere pubbliche in citta'. In un anno non si e' riunito piu' di 17 volte, con il record del 2005 dove le sedute sono state appena 10 e hanno garantito comunque un compenso da 50 mila euro, ad esempio, a Bevilacqua (5 mila euro a seduta). Sempre sul fronte incarichi affidati con i soldi del tram, c'e' anche la parcella da 250 mila euro presentata all'Amat dal dirigente Domenico Caminiti come Rup, sulla quale pero' il cda attuale ha aperto un contenzioso»; come rilevato dalla Corte dei conti il comune ha residui attivi per circa 400 milioni di euro ma la riscossione dei crediti e' andata progressivamente scemando negli ultimi cinque anni, contribuendo non poco all'attuale situazione di dissesto del comune; il comune presenta un bilancio formalmente in attivo ma, se si guarda al complesso delle attivita' ad esso riconducibili ed in particolare alla situazione patrimoniale, emerge una situazione di gravissima difficolta' finanziaria. In particolare il bilancio dell'Amia, nonostante il contributo statale, presenta debiti per 150 milioni, mentre l'Amat vanta un credito di circa 100 milioni nei confronti del comune e la Gesip di 60 milioni mentre continua a perdere 700 mila euro al mese e non meno gravi sono le situazioni delle altre partecipate; il comune spende per la manutenzione di poco piu' di 2 mila ettari di verde urbano 27 milioni di euro l'anno, Torino per una quota simile di verde urbano spende 12 milioni di euro; l'amministrazione, fra dipendenti diretti, delle aziende partecipate e precari, paga circa 21.895 stipendi e il 72 per cento delle spese e' rappresentato da spese correnti mentre non riesce a far fronte alla manutenzione ordinaria della citta': recentemente sono stati addirittura affidati degli incarichi esterni per la lettura dei contatori dell'acqua per una spesa di circa 90 mila euro; il 21 settembre 2009 la trasmissione televisiva Striscia la Notizia ha svelato come un dipendente della Gesip (societa' che raggruppa duemila ex precari e che si occupa di vari servizi in citta') Franco Alioto, non si sarebbe mai presentato al lavoro, prestando invece servizio come marinaio sulla barca dei figli del sindaco, utilizzata dallo stesso primo cittadino di Palermo; la squadra mobile di Palermo presenta la propria informativa, inserita nel fascicolo aperto dalla Procura, e denuncia il primo cittadino con le ipotesi di truffa, falso e abuso d'ufficio in concorso con due dirigenti della Gesip e con lo stesso Alioto; la procura di Palermo, che gia' da tempo aveva avviato indagini su presunti casi di abuso d'ufficio e assenteismo alla Gesip, ha deciso di fare piena luce sulla vicenda, iscrivendo nel registro degli indagati il sindaco Diego Cammarata con l'accusa di abuso d'ufficio e concorso in truffa; a conti fatti il Governo nazionale ha stanziato, solo nell'ultimo anno, 230 milioni di euro a favore del comune di Palermo per appianare i debiti della sua (Azienda partecipata di igiene ambientale (AMIA): 80 milioni di contributo in favore dei comuni delle aree rientranti nell'obiettivo «Convergenza», aventi popolazione superiore a 500.000 abitanti e che abbiano rilevanti passivita' nei confronti delle societa' affidatarie del servizio di gestione rifiuti ed igiene ambientale nel territorio comunale; 150 milioni di euro al comune di Palermo per investimenti di miglioramento del tessuto urbano, anche nel settore dell'igiene ambientale con Delibera CIPE 4/2009, impegna il Governo: a verificare l'utilizzo dei fondi assegnati al comune di Palermo con le disposizioni citate in premessa; a valutare i presupposti per l'estensione della dichiarazione dello stato di emergenza in materia di rifiuti urbani nel territorio della provincia di Palermo di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 26 gennaio 2009, anche alla raccolta - ivi compresa la raccolta differenziata - e allo smaltimento dei rifiuti di ogni tipo al fine di evitare l'aggravarsi dei problemi igienico-sanitari gia' in essere; a valutare se sia il caso di assumere elementi informativi, anche per il tramite dei servizi ispettivi di finanza pubblica, sulla complessiva situazione di bilancio del comune di Palermo. (1-00299) «Siragusa, Antonino Russo, Mariani, Bratti, Maran, Lenzi, Berretta, Bocci, Braga, Burtone, Capodicasa, Cardinale, Causi, Cavallaro, D'Antoni, Enzo Carra, Esposito, Genovese, Ginoble, Graziano, Iannuzzi, Levi, Marantelli, Margiotta, Martella, Pierdomenico Martino, Morassut, Motta, Realacci, Rugghia, Samperi, Viola».
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MOZIONE 1/00299 presentata da SIRAGUSA ALESSANDRA (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20091222
MOZIONE
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1/00299
SIRAGUSA ALESSANDRA (PARTITO DEMOCRATICO)