MOZIONE 1/00231 presentata da EVANGELISTI FABIO (ITALIA DEI VALORI) in data 20090921

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Atto Camera Mozione 1-00231 presentata da FABIO EVANGELISTI testo di lunedi' 21 settembre 2009, seduta n.217 La Camera, premesso che: il nodo della tutela dei diritti umani nella Federazione russa costituisce ancora oggi fonte di preoccupazione da parte degli osservatori e degli analisti occidentali, anche se segnali di miglioramento rispetto al passato sono stati rilevati da piu' parti; il tema dei diritti umani e', a partire dal 2005, oggetto di specifiche e semestrali consultazioni (il cui ottavo round si e' tenuto il 21 ottobre 2008) tra l'Unione europea e Russia, anche se spesso quest'ultima ha mostrato nel corso delle stesse una propensione al contrattacco ogniqualvolta e' stata fatta oggetto di critiche, soprattutto quando il riferimento ha riguardato la liberta' di espressione e di riunione, i diritti delle persone appartenenti a minoranze, la lotta al razzismo e alla xenofobia (pregiudizi molto forti sono registrati contro ceceni, caucasici, rom, ebrei, turchi mesketiani, africani e asiatici), i diritti di donne e bambini, l'uso politico della giustizia, restrizioni sull'attivita' delle organizzazioni non governative, arbitraria rinazionalizzazione di importanti settori dell'economia; infatti, nel rapporto dell'Unione europea sui diritti umani per il 2008 si puo' leggere che «sebbene i diritti umani in Russia siano garantiti dalla Costituzione e nonostante la Russia sia parte di molte convenzioni internazionali sulla materia, l'Europa continua a essere seriamente preoccupata circa il deterioramento della situazione, con particolare riguardo agli aspetti dello stato di diritto, la liberta' di opinione e di riunione, la liberta' di stampa, la situazione delle organizzazioni non governative russe e della societa' civile, la situazione in Cecenia ed in altre parti dell'area del Caucaso settentrionale»; per lungo tempo, l'Occidente ha chiuso un occhio sulla selvaggia repressione russa in Cecenia, perche' considerata parte integrante della guerra globale al terrorismo islamico. Un po' di riflesso, e' stato anche relativamente tollerante nei confronti delle continue violazioni dei diritti umani commesse da Putin, che in certi casi hanno addirittura assunto i connotati di una svolta totalitaria; la situazione delle organizzazioni non governative rimane critica, anche se il rapporto sottolinea che non ci sono stati finora casi di chiusura di organizzazioni non governative dipendenti dalla nuova normativa entrata in vigore nell'aprile 2006; tuttavia, le disposizioni della legge sulle organizzazioni non governative sono spesso attuate in modi oltremodo complicati e onerosi per tali organizzazioni; il rapporto fa anche riferimento, con particolare rammarico, alle restrizioni imposte alla liberta' di espressione, specialmente in occasione delle elezioni parlamentari e presidenziali, attraverso un uso sproporzionato della forza e arresti arbitrari, come documentato dalle numerose denunce presentate; forti sono le preoccupazioni, evidenziate non solo all'interno del citato rapporto, ma anche da organismi internazionali, quali Amnesty international e Human right watch, relative al controllo del Governo sulle principali emittenti televisive, che durante la campagna elettorale non ha consentito un equo accesso ai media; la liberta' di stampa e dei giornalisti non gode di miglior sorte: nel 2006 i giornalisti assassinati sono stati ben 5 e tra questi quella Anna Politkovskaja, che ha avuto il coraggio e la determinazione di denunciare piu' volte le scelte del Cremlino, in particolar modo per il conflitto in Cecenia; ma ben nota era anche la sua attivita' di paladina dei diritti umani in quella piccola Repubblica che le ha inevitabilmente procurato molti nemici; su questo caso, tra l'altro, l'Unione europea ha chiesto un'approfondita indagine per far piena luce sull'assassinio della giornalista della Novaia Gazeta; non si puo' certo dimenticare che il 19 gennaio 2009 un'altra giornalista di questa stessa testata, Anastasia Baburova, e il suo avvocato, che difendeva una ragazza cecena violentata e uccisa da un colonnello russo, sono stati freddati da un sicario nel pieno centro di Mosca; preoccupazione, non solo in Europa ma anche negli Stati Uniti, ha destato anche la vicenda che ha riguardato, e riguarda tuttora, un noto magnate russo, proprietario della potente compagnia petrolifera Yukos, arrestato nell'ottobre del 2003 per frode, ma naturalmente e' noto che le vere ragioni siano da ascrivere al finanziamento che Khodorkovsky aveva elargito ad alcuni partiti liberali russi, all'opposizione, e all'apertura della compagnia a capitali esteri; tra l'altro, quest'ultimo avrebbe gia' dovuto godere della liberta' condizionata, avendo gia' scontato meta' della pena, e invece e' stato avviato un nuovo processo, perche' sarebbero emerse ulteriori imputazioni, che hanno coinvolto anche il socio Lebedev, decisione che ha destato perplessita' nei leader europei e all'interno del Consiglio d'Europa; risulta, come ha fatto sapere il presidente Medvedev, che solo attraverso l'ammissione di colpevolezza e la richiesta di grazia del magnate la questione potrebbe trovare una soluzione positiva; sono note le ottime relazioni bilaterali che il nostro Paese intrattiene con la Russia, nonche' quelle personali tra il nostro Presidente del Consiglio dei ministri e il Premier Putin, impegna il Governo: ad attivarsi per sollecitare un accordo giuridicamente vincolante, basato sull'impegno condiviso nei confronti dei diritti umani, per la liberta' dell'informazione, di espressione e di manifestazione del pensiero in un Paese che ancora oggi e' fra i protagonisti principali delle vicende politiche e economiche internazionali, cosi' come sollecitato anche nella raccomandazione che il Parlamento europeo ha approvato nell'aprile 2009, con 416 voti a favore, 80 contrari e 147 astensioni; ad attivare tutti i canali diplomatici perche' vengano garantiti un equo processo e il rispetto dei diritti della persona al magnate Khodorkovsky e al socio Lebedev, citati in premessa, ma non solo, anche a tutti gli altri cittadini russi che si trovano in condizioni analoghe. (1-00231) «Evangelisti, Donadi, Borghesi, Di Stanislao».
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BORGHESI ANTONIO (ITALIA DEI VALORI) 
DONADI MASSIMO (ITALIA DEI VALORI) 
DI STANISLAO AUGUSTO (ITALIA DEI VALORI) 
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EVANGELISTI FABIO (ITALIA DEI VALORI) 

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