MOZIONE 1/00154 presentata da OCCHETTO ACHILLE (PARTITO DEMOCRATICO DELLA SINISTRA) in data 19930308

http://dati.camera.it/ocd/aic.rdf/aic1_00154_11 an entity of type: aic

La Camera, considerato che le indagini avviate in questi ultimi mesi da alcuni uffici giudiziari hanno messo in ulteriore evidenza l'esistenza di un sistema di corruzione - consolidato e diffuso - in cui si trovano coinvolti settori ampi del ceto politico amministrativo e del settore imprenditoriale interessato all'esecuzione di opere pubbliche; ritenuto che, sia nelle forme che nelle dimensioni, tali fenomeni rivelano l'esistenza di un processo degenerativo nel rapporto tra politica, amministrazione ed economia che ha sviato gli obiettivi dell'azione amministrativa, ha alterato le regole di mercato, ha snaturato lo stesso sistema democratico e rischia di rompere i vincoli di solidarieta' posti alla base della Costituzione repubblicana. Cio' che emerge dai risultati delle indagini giudiziarie sinora svolte e', infatti, altro che la scoperta di singoli e comunque episodici fatti di concussione e/o corruzione, bensi' un sistema in cui: e' esistito un rapporto di reciproco parassitismo tra vasti settori del sistema politico e imprese destinatarie di commesse pubbliche; gran parte delle imprese principali e dei maggiori gruppi industriali e' risultata a vario titolo coinvolta; a fronte di una sorta di monopolio della domanda da parte dello Stato e degli altri enti pubblici, si e' creato un oligopolio dell'offerta che ha escluso gli altri operatori, ha fatto lievitare i costi, ha creato maggiori oneri per la finanza pubblica; alcuni enti pubblici hanno illegalmente distorto ingenti risorse della collettivita' per finanziare sistematicamente partiti o correnti di essi o le attivita' politiche di singoli esponenti; tenuto conto che - anche sulla base dei riscontri giudiziari sinora acquisiti - si conferma l'analisi secondo cui in alcune regioni e aree del Paese e' inoltre usuale il ricorso a metodi di amministrazione che privilegiano l'impiego di risorse pubbliche e l'esercizio distorto del pubblico potere a fini di acquisizione e mantenimento del consenso elettorale, e cio' mentre la libera espressione del voto appare fortemente condizionata dal potere di intimidazione mafiosa che si esercita specie nel Mezzogiorno; ritenuto che va valutato positivamente il fatto che finalmente vengono alla luce vicende e fenomeni che non avevano trovato adeguato riscontro ne' in sede politica ne' nella stessa sede giudiziaria, nonostante fossero stati piu' volte denunciati dalle opposizioni mediante documentati atti ispettivi e anche con la richiesta della istituzione di commissioni parlamentari di inchiesta; considerato che va sostenuto il rigoroso lavoro di accertamento di responsabilita' intrapreso dalla magistratura e che vanno difese l'autonomia e l'indipendenza della magistratura inquirente e giudicante; considerato che le indagini condotte dalla magistratura in quasi tutto il paese creano legittime aspettative sul fatto che possano essere perseguiti tutti coloro che nel ruolo di esponenti politici, di pubblici amministratori o di dirigenti di attivita' imprenditoriali si sono resi responsabili di comportamenti illeciti e di un uso distorto della propria funzione, che va evitato il rischio che resti sommersa una parte di questo sistema e che impunite rimangano le responsabilita' penali e politiche dei soggetti che partecipavano ad esso; ritenuto che l'emersione di tale fenomeno crea giustificato allarme nell'opinione pubblica e concorre gravemente al crescere di distacco e sfiducia dei cittadini nei confronti non solo dei partiti e dei loro gruppi dirigenti, ma dello stesso sistema delle istituzioni rappresentative e della pubblica amministrazione; valutato che lo strumento dell'azione penale costituisce comunque solo uno dei mezzi predisposti dall'ordinamento per riportare moralita' e correttezza nell'agire politico e amministrativo, che ad esso e' indispensabile affiancare incisive riforme degli assetti e delle regole dell'azione pubblica per risanare lo Stato e restituire fiducia ai cittadini, e che e' in primo luogo compito del Parlamento avviare tale progetto di riforma a fini di difesa del sistema democratico disegnato dalla Costituzione repubblicana; considerato che l'opera di risanamento e di rinnovamento deve riguardare, da un lato, gli stessi partiti politici, che rischiano di smarrire il ruolo e la funzione che la Costituzione assegna loro quale fondamento del sistema democratico, e, dall'altro, le sedi istituzionali in cui si articola la struttura dello Stato repubblicano nell'ambito della propria attivita' legislativa, ad attribuire priorita' assoluta alle seguenti iniziative: 1) riforma dello statuto giuridico dei rappresentanti politici, con particolare riferimento: alla disciplina costituzionale delle immunita' parlamentari (limitandola esclusivamente alla insindacabilita' e alla autorizzazione a procedere per l'arresto); alla introduzione delle cosiddette norme etiche (es: definizione di un tetto di valore per le donazioni a funzionari e a dirigenti politici da parte di soggetti che hanno rapporti con la pubblica amministrazione); a norme tendenti ad impedire e controllare forme di arricchimento personale; alla estensione dei casi di ineleggibilita' e incompatibilita' gia' previsti per i consiglieri comunali e regionali quando una sentenza di primo grado abbia accertato la responsabilita' di particolari reati contro la pubblica amministrazione o di reati legati all'appartenenza ad associazioni malavitose; 2) introduzione di norme atte ad assicurare la correttezza e la trasparenza nella gestione delle risorse pubbliche mediante: a) misure per evitare una forma di gestione diretta del denaro pubblico da parte dei politici, garantendo una netta separazione tra l'attivita' di "indirizzo politico" e quella di "amministrazione" e "gestione" a livello dell'amministrazione centrale e regionale dello Stato; b) riforma della disciplina della dirigenza e delle nomine pubbliche, privilegiando criteri di competenza tecnica e di professionalita' per la preposizione agli incarichi garantendo la responsabilita' dei dirigenti e degli amministratori nella gestione di amministrazioni, enti e aziende, e costruendo nuovi e penetranti strumenti di ispezione e controllo in capo agli organi politico-rappresentativi; c) riassetto del sistema dei controlli sugli atti della pubblica amministrazione, eliminando le esistenti sovrapposizioni, riducendo i controlli formali e generalizzando forme di controllo economico e di gestione sui risultati dell'attivita' amministrativa, in particolare con: I) l'istituzione di Procure presso le sezioni regionali della Corte dei conti con poteri di impugnazione di fronte agli organi di giustizia amministrativa di atti delle pubbliche amministrazioni che siano ritenuti in violazione di norme poste a tutela dei principi costituzionali di imparzialita' e buon andamento, cio' al fine di assicurare il controllo giurisdizionale di atti per i quali non vi siano "interessati" che presentano ricorso, e di consentire il controllo dell'eccesso di potere; II) l'estensione della legittimazione ad agire contro gli atti amministrativi illegittimi a favore di comitati di utenti, associazioni di cittadini, difensori civici e, in generale, soggetti portatori di interessi diffusi; III) la qualificazione della Corte dei conti come organo specializzato nel controllo di gestione; IV) il potenziamento dei servizi ispettivi dei Ministeri e delle regioni; V) l'istituzione di un osservatorio che compia rilevazioni periodiche su tipologie e prezzi delle forniture, delle commesse degli appalti pubblici; 3) obbligo per i cittadini chiamati alle responsabilita' elettive e per i funzionari che svolgono funzioni dirigenti di dichiarare le associazioni cui appartengono; 4) regime di incompatibilita' per i magistrati ordinari, contabili e amministrativi e per i funzionari preposti al controllo o alla vigilanza amministrativa. In questo quadro prevedere che i collaudi siano affidati a tecnici iscritti in albi professionali o a funzionari del ramo tecnico in posizione di indipendenza; 5) profonda revisione della normativa sugli appalti, innovando nelle procedure di programmazione della spesa, nelle procedure di scelta degli appaltatori e nella gestione dei contratti, cosi' da ripristinare le regole del mercato e le garanzie di una effettiva concorrenza fra le imprese; introduzione di uffici di progettazione e verifica negli enti appaltanti; 5-bis) riforma del regime dei suoli intesa ad escludere l'uso della discrezionalita' politico-amministrativa per favorire speculazioni immobiliari o incrementi ingiustificati delle rendite fondiarie; 6) adeguamento della legislazione antimafia con riguardo alla necessita' di individuazione dei modi di accumulazione di capitali illeciti e al loro reimpiego nel mercato finanziario legale, nonche' con riguardo alla necessita' di sottrarre al controllo mafioso l'espressione del consenso e l'esercizio del voto; 7) introduzione di misure di prevenzione patrimoniali a fine di confisca di ricchezze e beni di provenienza illecita, sia con riferimento ai profitti di attivita' criminali mafiose che ai profitti di comportamenti illeciti nell'esercizio di attivita' politico-amministrative; 8) abolizione dell'intervento straordinario nel Mezzogiorno, riordinando un sistema di aiuti alle attivita' produttive che tenga conto delle specificita' territoriali, e revisione dei programmi di intervento pubblico in maniera da uniformare progressivamente sull'intero territorio nazionale gli standards di fruizione dei servizi; 9) introduzione di nuove regole in materia di sostegno pubblico all'attivita' politica dei cittadini finalizzate in particolare a: a) assicurare piena trasparenza e democraticita' alle strutture, agli organismi e ai processi decisionali interni alle associazioni-partito; b) potenziare gli istituti atti a garantire il controllo pubblico delle fonti di finanziamento dei partiti e dei candidati, prevedendo la limitazione delle spese elettorali; c) operare una profonda revisione delle forme dell'intervento pubblico a sostegno dell'attivita' dei partiti, orientata ad un progressivo spostamento dello stesso dalla erogazione diretta di risorse finanziarie alla offerta di agevolazioni e di servizi qualificati; d) prevedere idonei strumenti di sostegno degli istituti di democrazia diretta, impegna altresi' il Governo alla rigorosa applicazione della legislazione vigente a fini di contenimento e repressione dei fenomeni degenerativi gia' descritti; ad improntare, negli ambiti di competenza, l'agire della pubblica amministrazione alla valorizzazione dei criteri di buon andamento e imparzialita' sanciti dalla Costituzione; alla presentazione di una relazione che dia conto dello stato di attuazione dell'articolo 39 della legge n. 142 del 1990, e a promuovere le ulteriori misure necessarie per realizzare detti obiettivi; alla presentazione di una relazione sullo stato di attuazione del "funzionario responsabile" previsto dalla legge n. 241 del 1990, e sulle altre misure introdotte dalla stessa legge per assicurare la trasparenza dell'amministrazione e garantire i diritti dei cittadini; all'autonoma assunzione dei poteri di iniziativa legislativa sulle questioni, le scelte ed i criteri sopra indicati. (1-00154)
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MOZIONE 1/00154 presentata da OCCHETTO ACHILLE (PARTITO DEMOCRATICO DELLA SINISTRA) in data 19930308 
MOZIONE 
BASSANINI FRANCO (PARTITO DEMOCRATICO DELLA SINISTRA) 
D'ALEMA MASSIMO (PARTITO DEMOCRATICO DELLA SINISTRA) 
MARRI GERMANO (PARTITO DEMOCRATICO DELLA SINISTRA) 
FINOCCHIARO FIDELBO ANNA MARIA (PARTITO DEMOCRATICO DELLA SINISTRA) 
PELLICANI GIOVANNI (PARTITO DEMOCRATICO DELLA SINISTRA) 
BARBERA AUGUSTO (PARTITO DEMOCRATICO DELLA SINISTRA) 
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OCCHETTO ACHILLE (PARTITO DEMOCRATICO DELLA SINISTRA) 

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