. . "2014-05-14T23:05:01Z"^^ . "MOZIONE" . . . "NARDUCCI FRANCO (PARTITO DEMOCRATICO)" . "1/00140" . "CASTAGNETTI PIERLUIGI (PARTITO DEMOCRATICO)" . "MARAN ALESSANDRO (PARTITO DEMOCRATICO)" . "Atto Camera Mozione 1-00140 presentata da ALESSANDRO MARAN testo di mercoledi' 25 marzo 2009, seduta n.152 La Camera, premesso che: nel gennaio scorso si e' concluso il ritiro dalla Somalia delle truppe etiopi, chiamate ad intervenire alla fine del 2006 per difendere il debole governo di transizione dalle milizie delle Corti Islamiche; il ritiro dei circa tremila soldati di Addis Abeba, la cui presenza per la verita' non ha condotto a risultati apprezzabili, pone fine ad una presenza percepita dalla popolazione locale come forza di occupazione e potrebbe facilitare la formazione di un nuovo governo che includa anche le forze islamiche, pur aumentando, nel contempo, le preoccupazioni su una possibile escalation dei conflitti interni tra le diverse fazioni; i segnali di un'importante svolta suscettibile di imprimere un rinnovato impulso al processo di pacificazione della Somalia, trovano conferma nella positiva conclusione della sessione del Parlamento allargato somalo, riunitasi a Gibuti il 31 gennaio 2009, che ha portato all'elezione del nuovo presidente, Sheik Sharif Ahmed, esponente moderato delle Corti islamiche, accolto dalla comunita' internazionale come l'unico in grado di portare la pace in un paese devastato da quasi 20 anni di guerra; la sua nomina va nella direzione del percorso indicato dall'accordo di pacificazione di Gibuti, firmato nell'agosto scorso, che faceva perno proprio su un coinvolgimento della componente moderata delle Corti islamiche, al fine di ottenere un maggior consenso popolare e allontanare la minaccia di Al Qaeda, processo ora favorito da un cambio di atteggiamento della nuova presidenza americana, piu' incline a riconoscere la natura composita e differenziata delle Corti islamiche; la Somalia resta, tuttavia, un Paese instabile e dilaniato dallo scontro fra le forze laiche e le forze integraliste le quali non hanno riconosciuto l'elezione del nuovo presidente e rimangono intenzionate ad assumere la leadership del Paese e a continuare il conflitto per imporre la ferrea legge islamica della shari'a; la condizione di instabilita' viene purtroppo confermata dalle recenti notizie stampa (febbraio e marzo 2009) che riferiscono della ripresa degli scontri, scatenati dai miliziani fondamentalisti «shebab» per prendere il controllo di Mogadiscio volti a impedire l'insediamento del nuovo Governo nella capitale, scontri che coinvolgono anche le truppe dell'Amison, Africa Union Mission in Somalia e che potrebbero anche condurre a un ritorno delle truppe etiopiche nel Paese; all'instabilita' politica interna si affiancano poi numerosi altri elementi di preoccupazione: le vittime della guerra civile sono oltre 16 mila civili e 4 mila combattenti, l'UNHCR ha lanciato un campanello d'allarme sulla presenza in Etiopia di circa 16 mila somali, in particolare donne e bambini, alla ricerca di asilo politico; il paese e' diventato zona franca per la pirateria internazionale che opera lungo le rotte commerciali tra Europa e Asia, la presenza di Al Qaeda, e comunque di formazioni politiche e combattenti di stampo integralista, in un'area all'ingresso del Mar Rosso e vicino al Golfo Persico non puo' che suscitare inquietudine e altrettanta preoccupazione e' suscitata dal contagio dell'instabilita' dal Corno d'Africa alla regione interna dei Grandi laghi africani; mentre la crisi somala e la situazione del Corno d'Africa meriterebbe un maggiore livello di attenzione, l'interesse a livello mondiale sembra invece essersi fortemente ridimensionato; gli sforzi della comunita' internazionale e delle Nazioni Unite degli ultimi anni, volti ad accompagnare il processo di stabilizzazione, sono apparsi deboli e spesso in ritardo rispetto alla realta' in mutamento; in considerazione dei legami storici dell'Italia con la Somalia ed anche in vista del nuovo ruolo che il nostro Paese dovra' assumersi sulla scena internazionale, in qualita' di Presidente del prossimo G8 - che dovrebbe assumere l'Africa e il Corno d'Africa come le aree su cui incentrare interventi e risorse - si pone con urgenza un'iniziativa tempestiva del Governo italiano, in grado di imprimere un cambiamento nella crisi somala; l'Italia potrebbe essere l'attore determinante per la ripresa del dialogo fra gli attori regionali del Corno d'Africa, anche in considerazione del ruolo di primo piano svolto dal nostro Paese durante la Conferenza di Nairobi, come Presidente dell'IPF, l'organizzazione dei Paesi Donatori che ha sostenuto l'IGAD (Intergovernamental Authority on Development, un'Autorita' intergovernativa subregionale per lo sviluppo dell'Africa orientale) nella gestione del processo di pace e come co-presidente dell'IPF - «IGAD Partners Forum» (che riunisce i Paesi membri dell'IGAD con i Paesi Partners, composto da paesi occidentali e da numerosi organismi internazionali); nel vertice di Nairobi, svoltosi l'ottobre scorso, i capi di stato IGAD hanno dichiarato di voler tornare ad esercitare un ruolo di leadership nella gestione della crisi somala e l'assunzione di tale ruolo, se sostenuto, potrebbe riaprire il dialogo con tutti gli attori somali in conflitto ed essere l'occasione anche per ricucire i legami spezzati fra Somalia ed Etiopia; un sostegno convinto dell'Unione Europea che supporti l'azione di IGAD, IPF, Unione Africana, insieme al necessario potenziamento dei compiti affidati all'UNPOS (United Nations Political Office for Somalia), unico raccordo attualmente esistente fra le Nazioni Unite e i leader e le fazioni somale potrebbe essere importante per rilanciare una soluzione politica in grado di riavviare un processo di stabilizzazione e pacificazione non solo per la Somalia ma per l'intero Corno d'Africa; in questo quadro e' utile sostenere la Somali woman agenda, una rete nata lo scorso ottobre a Nairobi, presentata all'Onu e in sede europea, che rappresenta circa cinquantamila donne somale che, operando in una dimensione «inter-clan», lavorano per la ricostruzione del Paese, per la ripresa del lavoro, dell'imprenditoria femminile, dell'istruzione e della sanita', al fine di superare fattivamente la catastrofe prodotta da anni di guerra e dalle divisioni interne del Paese; lostorico ruolo dell'Italia nell'area rischia di essere indebolito in assenza di un sottosegretario alla Farnesina con una specifica delega per l'Africa e di un inviato speciale italiano per la Somalia, impegna il Governo: a farsi promotore, in relazione alla nuova fase politico-istituzionale apertasi in Somalia, di nuove iniziative politico-diplomatiche nell'ambito dei preposti organismi internazionali allo scopo di sostenere il processo di una riconciliazione nazionale inclusiva di tutte le forze presenti nel Paese e di appoggiare il processo di dialogo, pacificazione e stabilizzazione, auspicato sia dalla popolazione somala che dall'intera comunita' internazionale; a sostenere un'azione sinergica fra Nazioni Unite, IGAD e IPF, anche mediante la conclusione di un formale accordo di partnership, al fine di aumentare l'efficacia del comune sforzo per la stabilizzazione e lo sviluppo del Corno d'Africa; a sostenere l'azione della Somali woman agenda, conformemente alla Risoluzione 1325 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che assume la prospettiva di genere come parte integrante delle politiche di pace e sicurezza; a farsi promotore, in sede europea, della nomina di un Inviato speciale per il Corno d'Africa per concretizzare un rinnovato impegno a livello europeo in grado di favorire una via negoziale per la pacificazione e la stabilizzazione della Somalia e dell'intera regione; a rilanciare il ruolo italiano nell'area, influente per i legami storici, per i rapporti politici costruiti in questi anni, per l'equilibrio e l'autorevolezza che vengono riconosciuti alla nostra azione diplomatica, avanzando candidature italiane a ricoprire gli incarichi internazionali che si auspica vengano assegnati nelle opportune sedi. (1-00140) «Maran, Fassino, Sereni, Narducci, Pistelli, Tempestini, Corsini, Barbi, Castagnetti, Touadi, Mogherini Rebesani, Sarubbi»." . "TEMPESTINI FRANCESCO (PARTITO DEMOCRATICO)" . "PISTELLI LAPO (PARTITO DEMOCRATICO)" . "MOZIONE 1/00140 presentata da MARAN ALESSANDRO (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20090325"^^ . . "BARBI MARIO (PARTITO DEMOCRATICO)" . "SARUBBI ANDREA (PARTITO DEMOCRATICO)" . . "MOGHERINI REBESANI FEDERICA (PARTITO DEMOCRATICO)" . . . "1"^^ . . . "SERENI MARINA (PARTITO DEMOCRATICO)" . "20090325-20090714" . . "TOUADI JEAN LEONARD (PARTITO DEMOCRATICO)" . "CORSINI PAOLO (PARTITO DEMOCRATICO)" . "MOZIONE 1/00140 presentata da MARAN ALESSANDRO (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20090325" . . . . . "FASSINO PIERO (PARTITO DEMOCRATICO)" . .