MOZIONE 1/00050 presentata da BERTINOTTI FAUSTO (RIFONDAZIONE COMUNISTA - PROGRESSISTI) in data 19941108
http://dati.camera.it/ocd/aic.rdf/aic1_00050_12 an entity of type: aic
La Camera, nonostante una relativa accelerazione dell'attivita' del settore industriale negli ultimi mesi ed il conseguente miglioramento della situazione economica delle regioni interessate dal fenomeno, il Mezzogiorno continentale e le Isole vivono invece una situazione del tutto divergente rispetto alle Regioni che esportano (soprattutto grazie alla svalutazione della moneta nazionale); come confermato dallo stesso Governatore della Banca d'Italia in sede di audizione sul bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 1995, il Mezzogiorno accusa un "ristagno della domanda interna e della produzione" con conseguente ulteriore calo dell'occupazione; in particolare di 1.200.000 posti di lavoro perduti dall'estate 1992 ad oggi, 600.000 si sono persi nel centro-nord ed altrettanti solo nel sud; nel Mezzogiorno d'Italia vi e' la piu' alta percentuale di disoccupazione giovanile e femminile in Europa, con dati sempre piu' allarmanti in termini di disoccupazione complessiva che si attesta su una percentuale del 20 per cento; la politica delle privatizzazioni e delle dismissioni a tutti i costi non solo e' esiziale per l'economia complessiva del paese, ma - come ha dimostrato l'emblematica vicenda dello smembramento e della successiva svendita a prezzi irrisori della SME - produce un impatto particolarmente negativo sulla economia complessiva del Mezzogiorno e quindi sulla produzione, sul reddito e sugli stessi livelli occupazionali; il Mezzogiorno ha una bilancia commerciale fortemente passiva, nel senso che le importazioni superano largamente le esportazioni; sino alla meta' degli anni '70 gli investimenti erano pari al 30-35 per cento del PIL, mentre nel 1993 sono discesi al 18 per cento (a differenza del centro-nord ove sono passati dal 25 al 18 per cento); la stessa agricoltura meridionale gia' fortemente penalizzata dalla PAC viene ulteriormente colpita dalla rivalutazione degli estimi e del reddito agrario prevista dalla manovra finanziaria '95 e dalla riduzione degli investimenti generali nel comparto agricolo, soprattutto di quelli destinati alla modernizzazione e riqualificazione del settore; la progressiva riduzione sino alla eliminazione dei differenziali sulla fiscalizzazione degli oneri sociali e degli sgravi contributivi non potra' non ulteriormente disincentivare iniziative imprenditoriali nel Mezzogiorno soprattutto da parte delle piccole e medie imprese, che soffrono anche per il costo piu' alto del denaro rispetto al resto del Paese; al fine di evitare ogni ulteriore progressivo degrado della situazione occorre dunque intervenire con urgenza per un'immediata ripresa degli investimenti pubblici e privati; ben otto volte e' stato fatto decadere il provvedimento legislativo di liquidazione dell'ex AGENSUD, che avrebbe dovuto regolare il passaggio dall'intervento straordinario a quello ordinario onorando alfine gli impegni precedentemente assunti (malgrado infatti gli impegni di erogare alle imprese gli incentivi per gli investimenti fatti nel Mezzogiorno, tuttora giacciono inevase tutte le istanze presentate - circa 30.000, di cui solo 6.000 sinora compiutamente istruite); a distanza di quasi un ventennio dalle prime domande, gli imprenditori, soprattutto quelli piccoli e medi, non hanno quindi ancora ottenuto l'erogazione delle somme per gli incentivi, con conseguente esposizione debitoria verso le banche; mentre non risultano ancora attivati i nuovi incentivi previsti dagli accordi comunitari; gli stessi stanziamenti a sostegno dell'imprenditoria giovanile nel sud, ai sensi della legge 44, gia' di per se' insufficienti, rischiano di essere utilizzati, secondo le intenzioni del Governo, per le imprese giovanili di quasi tutto il territorio nazionale; la manovra prevista dalla "finanziaria '95" determina uno slittamento agli esercizi successivi di una quota parte o di tutti gli stanziamenti previsti dalle leggi pluriennali e precisamente: metanizzazione del Mezzogiorno (Tesoro, cap. 7802); slittamento al 1996 di 40 miliardi previsti per il 1995; imprenditorialita' giovanile (Tesoro, cap. 7830): riduzioni di 150 miliardi per il 1995 e di 200 miliardi per il 1996, con relativo incremento di 350 miliardi nel 1997 delle autorizzazioni di spesa previste dalla legge n. 275/91; imprenditorialita' giovanile (Tesoro, cap. 7830): slittamento di 100 miliardi dal 1995 al 1996 delle autorizzazioni previste dall'art. 1 del DL 478/94, decaduto e reiterato dal DL 559/94; credito agevolato al settore industriale ai sensi del DPR 902/1976 e DL 62/1984 (Tesoro, cap. 9012): slittamento al 1996 di 50 miliardiprevisti per il 1995; intervento straordinario nel Mezzogiorno - legge 64/1986 (Tesoro, cap. 9012): riduzioni di 200 miliardi nel 1995 e di 1371 miliardi nel 1996, con incrementi di 846 miliardi nel 1997 e 725 miliardi nel 1998; incentivi industriali previsti dal DL 415/1992 (Tesoro, cap. 9012): riduzione di 825 miliardi nel 1995 trasferiti al 1997; rispetto al bilancio a legislazione vigente '95, la "Finanziaria" ha inoltre operato una riduzione di 1075 miliardi al capitolo 9012 - Tesoro "Fondo da ripartire per gli interventi nelle aree depresse" - di 40 miliardi al capitolo 7802 (metanizzazione), di 250 miliardi al capitolo 7230 (legge 44/86); per quanto concerne il cofinanziamento dei programmi CEE, il Quadro comunitario di sostegno prevede, nel quinquennio 1994-99, investimenti complessivi per lire 105.000 miliardi ed in particolare per l'obiettivo n. 1 (relativo alle aree depresse del Mezzogiorno) investimenti complessivi per 85.000 mld nel predetto quinquennio. Di tale importo 41.000 miliardi della Unione Europea affluiranno direttamente al Fondo di rotazione di cui all'articolo 5 della legge 183/1987 (Fondo con amministrazione autonoma e gestione fuori bilancio), mentre 44.000 miliardi dovranno essere le risorse pubbliche (Stato e Regioni) e private. A detto fondo affluiscono anche gli stanziamenti di cui al capitolo 8816 (Tesoro) "Fondo per l'attuazione delle politiche comunitarie: finanziamenti nazionali", per il 1995 stabilito in lire 2.200 miliardi. Non risulta ancora chiaramente e precisamente determinata la quota parte dello stanziamento di cui al capitolo 9012 Tesoro, la quale pure affluisce al Fondo istituito con la legge 187/83; oltre a cio' una quota degli stanziamenti dei capitoli della sezione XV del bilancio concorre a determinare l'ammontare complessivo delle risorse nazionali destinate ai programmi cofinanziati insieme alle risorse stabilite da specifiche leggi di settore (ex legge 317/1991 sulle p.m.i.); non appare pertanto effettivamente e chiaramente supportato il Q.C.S. (Quadro comunitario di sostegno) rispetto anche alle previsioni del bilancio pluriennale, stanti le risorse nazionali cosi' individuate, ma non realmente disponibili e destinabili al cofinanziamento; risulta tra l'altro assolutamente insufficiente la posta relativa ai progetti strategici funzionali agli investimenti per i mutui da contrarre ai sensi della legge n. 488; le Regioni e gli enti locali del Mezzogiorno sono afflitti da una grave sofferenza finanziaria per la scarsita' delle risorse di cui dispongono rispetto allo stato ed alla qualita' dei servizi da fornire; non si e' proceduto da parte dei singoli Ministeri ad indicare - in relazione ai capitoli di bilancio di propria competenza - le quote dei fondi da destinare alle aree depresse e al Mezzogiorno; tale carenza - insieme alla riduzione delle spese di investimento nel Mezzogiorno, alla mancanza di un consistente fondo per l'occupazione e di una politica di sostegno del lavoro, della produzione e del reddito, alla inadeguatezza dei fondi per l'innovazione tecnologica (legge 317/91, 110/86, 236 e 237/1993), alla limitatezza delle risorse a disposizione delle Regioni - acuisce il divario tra "zone depresse" e restanti aree, rendendo sempre piu' debole il Mezzogiorno rispetto alle altre aree geografiche e retorico ogni discorso sulle politiche di coesione economica e sociale del Paese; alla luce delle scelte di politica economica piu' generali e di quelle contenute nella "Finanziaria '95" la politica governativa risulta sempre piu' carente di una valida strategia per lo sviluppo del Sud, sempre piu' abbandonato al gioco delle cosiddette "libere forze di mercato", interessate solo ad ottenere forme di finanziamento e sconti salariali senza che siano definite le opzioni di fondo dello sviluppo e che siano orientate le risorse umane e materiali in funzione del superamento delle deficienze croniche soprattutto in termini di infrastrutture; impegna il Governo: a predisporre al piu' presto un piano di politica industriale o almeno a definire le linee strategiche e le opzioni di fondo per lo sviluppo del Mezzogiorno, ai fini della creazione di un sistema industriale meridionale moderno all'altezza di affrontare i problemi della competitivita'; a rimuovere tutte le condizioni anche di carattere ambientale che impediscono o frenano lo sviluppo delle aree depresse mediante massicci investimenti diretti nei settori delle infrastrutture, dei sistemi di comunicazione, innovazione, ricerca scientifica e formazione professionale; a non procedere ad ulteriori privatizzazioni di societa' ex partecipazioni statali ex EFIM, IRI, eccetera senza aver definito le strategie di politica industriale, che non solo debbono costituire un prius rispetto ad ogni eventuale dismissione di aziende, ma debbono essere volte essenzialmente alla reindustrializzazione delle aziende stesse ed alla valorizzazione delle risorse e potenzialita' endogene che portino il sud e le aree depresse a competere vantaggiosamente sul mercato; a porre in essere una politica di salvaguardia dei posti di lavoro attraverso interventi volti alla creazione di nuove imprese, alla innovazione delle produzioni, alla riqualificazione professionale; a dotare il quadro comunitario di sostegno del necessario supporto finanziario con l'esatta indicazione delle risorse nazionali per il cofinanziamento dei fondi strutturali europei; ad assicurare la dotazione finanziaria necessaria all'accoglimento delle istanze presentate per la concessione degli incentivi industriali al Sud; ad avviare una diversa politica delle sovvenzioni e del credito per favorire la localizzazione di nuove imprese ed il risanamento di quelle gia' operanti; a costituire (facendoli gestire alle Agenzie regionali per l'impiego) un fondo di sostegno alla riduzione d'orario contrattata nelle singole agenzie con salvataggio ed incremento dei posti di lavoro, finanziando questo fondo con le somme ora impegnate per la fiscalizzazione "a pioggia" degli oneri sociali e per gli sgravi contributivi; a costituire altresi' un fondo per l'occupazione e per lavori socialmente ed ambientalmente utili secondo il progetto presentato dalla Lega ambiente per dare lavoro a cinquecentomila disoccupati giovani e non, da finanziare con l'introduzione di un'imposta patrimoniale sulla ricchezza finanziaria; a ripristinare i trasferimenti di risorse alle regioni ed agli enti locali, in modo da assicurare i fondi necessari per il completamento degli interventi previsti dalle leggi speciali (eventi sismici, ricostruzione, metanizzazione, imprenditoria giovanile, interventi per i lavoratori forestali di cui alla legge n. 236 del 1993, eccetera). 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MOZIONE 1/00050 presentata da BERTINOTTI FAUSTO (RIFONDAZIONE COMUNISTA - PROGRESSISTI) in data 19941108
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19941108-
MOZIONE 1/00050 presentata da BERTINOTTI FAUSTO (RIFONDAZIONE COMUNISTA - PROGRESSISTI) in data 19941108
MOZIONE
PISTONE GABRIELLA (RIFONDAZIONE COMUNISTA - PROGRESSISTI)
GALDELLI PRIMO (RIFONDAZIONE COMUNISTA - PROGRESSISTI)
MARINO LUIGI (RIFONDAZIONE COMUNISTA - PROGRESSISTI)
GRIMALDI TULLIO (RIFONDAZIONE COMUNISTA - PROGRESSISTI)
SAIA ANTONIO (RIFONDAZIONE COMUNISTA - PROGRESSISTI)
COCCI ITALO (RIFONDAZIONE COMUNISTA - PROGRESSISTI)
MORONI ROSANNA (RIFONDAZIONE COMUNISTA - PROGRESSISTI)
BOGHETTA UGO (RIFONDAZIONE COMUNISTA - PROGRESSISTI)
CARAZZI MARIA (RIFONDAZIONE COMUNISTA - PROGRESSISTI)
BRUNETTI MARIO (RIFONDAZIONE COMUNISTA - PROGRESSISTI)
GUERRA MAURO (RIFONDAZIONE COMUNISTA - PROGRESSISTI)
BARZANTI NEDO (RIFONDAZIONE COMUNISTA - PROGRESSISTI)
GARAVINI ANDREA SERGIO (RIFONDAZIONE COMUNISTA - PROGRESSISTI)
COSSUTTA ARMANDO (RIFONDAZIONE COMUNISTA - PROGRESSISTI)
CRUCIANELLI FAMIANO (RIFONDAZIONE COMUNISTA - PROGRESSISTI)
MUZIO ANGELO (RIFONDAZIONE COMUNISTA - PROGRESSISTI)
NAPPI GIANFRANCO (RIFONDAZIONE COMUNISTA - PROGRESSISTI)
BOLOGNESI MARIDA (RIFONDAZIONE COMUNISTA - PROGRESSISTI)
SCIACCA ROBERTO (RIFONDAZIONE COMUNISTA - PROGRESSISTI)
VIGNALI ADRIANO (RIFONDAZIONE COMUNISTA - PROGRESSISTI)
RIZZO MARCO (RIFONDAZIONE COMUNISTA - PROGRESSISTI)
DE ANGELIS GIACOMO (RIFONDAZIONE COMUNISTA - PROGRESSISTI)
CALVANESE FRANCESCO (RIFONDAZIONE COMUNISTA - PROGRESSISTI)
VENDOLA NICOLA (RIFONDAZIONE COMUNISTA - PROGRESSISTI)
NARDINI MARIA CELESTE (RIFONDAZIONE COMUNISTA - PROGRESSISTI)
SCOTTO DI LUZIO GIUSEPPE (RIFONDAZIONE COMUNISTA - PROGRESSISTI)
DORIGO MARTINO (RIFONDAZIONE COMUNISTA - PROGRESSISTI)
BIELLI VALTER (RIFONDAZIONE COMUNISTA - PROGRESSISTI)
LENTI MARIA (RIFONDAZIONE COMUNISTA - PROGRESSISTI)
VOCCOLI FRANCESCO PAOLO (RIFONDAZIONE COMUNISTA - PROGRESSISTI)
DE MURTAS GIOVANNI (RIFONDAZIONE COMUNISTA - PROGRESSISTI)
BELLEI TRENTI ANGELA (RIFONDAZIONE COMUNISTA - PROGRESSISTI)
ALTEA ANGELO (RIFONDAZIONE COMUNISTA - PROGRESSISTI)
BOFFARDI GIULIANO MASSIMO (RIFONDAZIONE COMUNISTA - PROGRESSISTI)
DILIBERTO OLIVIERO (RIFONDAZIONE COMUNISTA - PROGRESSISTI)
COMMISSO RITA (RIFONDAZIONE COMUNISTA - PROGRESSISTI)
VALPIANA TIZIANA (RIFONDAZIONE COMUNISTA - PROGRESSISTI)
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BERTINOTTI FAUSTO (RIFONDAZIONE COMUNISTA - PROGRESSISTI)