RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00327 presentata da VICO LUDOVICO (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20100506

http://dati.camera.it/ocd/aic.rdf/aic7_00327_16 an entity of type: aic

Atto Camera Risoluzione in Commissione 7-00327 presentata da LUDOVICO VICO giovedi' 6 maggio 2010, seduta n.318 La X Commissione, premesso che: il valore complessivo dell'export italiano di mobili ha superato i 7,2 miliardi di euro nel 2009, segnando un andamento negativo rispetto alle performance del 2008 (-22,8 per cento): nello specifico i comparti che contribuiscono maggiormente all'export di mobili sono quello dei mobili per arredo domestico, poltrone e divani, parti e accessori di mobili per un totale di circa 4 miliardi di euro, il fatturato dell'intera filiera legno-arredamento nel 2009 e' diminuito del 18,2 per cento rispetto all'anno precedente scendendo a 32,4 miliardi di euro, secondo dati elaborati dal centro studi Cosmit-FederlegnoArredo; l'arretramento del fatturato e' collegato a una crisi generalizzata in cui sono soprattutto mancate le esportazioni, calate del 21,9 per cento a fronte di un arretramento del consumo interno del 16,8 per cento; il saldo commerciale si mantiene positivo per quasi 6 miliardi di euro, ma anch'esso e' in calo del 24 per cento; la crisi del settore e' pesante, prolungata e generalizzata, alcuni mercati si sono dissolti e le imprese del settore hanno pagato un conto molto salato a causa della crisi della finanza internazionale perdendo quasi il 20 per cento del valore della produzione; se nel 2008 si erano appena sentiti i morsi della crisi, soprattutto a fronte di un ultimo trimestre dell'anno particolarmente difficile, nel 2009 il primo semestre e' stato negativo, ben al di sopra anche delle piu' pessimistiche aspettative; la contrazione del fatturato del 2008, che per l'intera filiera legno-arredamento si era attestata al 5,6 per cento del fatturato totale, sospinta soprattutto dal calo dei consumi interni (-7,8 per cento) e da un moderato arretramento delle esportazioni (-2 per cento), appare oggi come un timido accenno di quello che sarebbe stato il clima congiunturale del settore solo pochi mesi piu' tardi; secondo gli ultimi dati relativi al 2009, dopo un primo trimestre caratterizzato da una riduzione degli ordini di proporzioni inattese, il secondo trimestre 2009 e' stato, per il settore, addirittura peggiore del primo, mentre nel terzo trimestre il trend negativo e' proseguito, anche se un gruppo di imprese ha cominciato a rivedere la ripartenza degli ordini, non sufficiente ad invertire il segno congiunturale ma sufficiente a modificare le attese per il quarto trimestre; il futuro per il settore rimane quindi molto incerto, immaginando infatti un tasso di crescita media annua del 4 per cento, per poter recuperare i livelli del 2007, l'ultimo anno in cui il fatturato e' cresciuto, si dovra' arrivare al 2014, se il tasso sara' del 3 per cento, si dovra' aspettare il 2016, se infine dovesse attestarsi intorno al 2 per cento, il recupero avverrebbe solo nel 2019; i Paesi che si configurano come i clienti tradizionali dell'arredamento italiano hanno subito l'impatto della crisi, ma sono quelli che ne hanno risentito con minore intensita': in particolare la Francia (-11 per cento) e la Germania (-9 per cento) continuano a rappresentare rispettivamente il primo e il secondo mercato per il settore; molto diversa la situazione di Regno Unito (-33 per cento), degli Stati Uniti (-32 per cento), della Spagna (-33 per cento) e della Grecia (-20 per cento); tra i mercati in contrazione ci sono anche quelli che negli scorsi anni avevano sostenuto la crescita dell'export italiano del settore: una inversione di tendenza che ha spiazzato le imprese, facendo volatilizzare gli investimenti operati nella distribuzione, nella comunicazione e nel marketing del marchio, come e' acceduto per la Russia (-34 per cento) e per gli Emirati Arabi Uniti (-31 per cento); nel settore del legno le dinamiche congiunturali sono state, se possibile, ancora piu' negative, come per tutti i settori piu' a monte delle filiere produttive del made-in-Italy, il macro settore del legno ha accusato gli effetti della crisi con un'intensita' e una durata maggiori: gia' nel 2008 infatti il monte aveva visto contrarre in modo piu' evidente il fatturato e l'export; i dati preconsuntivi per il 2009 indicano un calo del fatturato del 24,3 per cento, a fronte di una diminuzione delle esportazioni del 27,9 per cento. La diminuzione delle esportazioni in termini assoluti e' soprattutto a carico del legno per edilizia, che e' il comparto piu' attivo sui mercati esteri, ma, in termini relativi, tutti i comparti hanno sofferto e in primo luogo l'industria dei pannelli, schiacciata tra la contrazione del settore arredamento-mobili e quella del settore edilizia; il rallentamento delle importazioni del legno e dei prodotti in legno (-26,8 per cento) e' anch'esso un segnale preoccupante di disinvestimento delle imprese in materia prima e di ritardo nella ricostituzione dei magazzini; il crollo dell'edilizia poteva essere contrastato in modo piu' efficace e questo avrebbe generato un impulso positivo per tutta l'economia, oltre che per il settore del mobile-arredo; si sono invece persi mesi, ad avviso dei firmatari del presente atto di indirizzo, nel discutere del piano casa e, mentre l'edilizia era immobile e le ristrutturazioni iniziavano il loro calo precipitoso, il Governo ha concesso incentivi solo all'acquisto di mobili legati alle ristrutturazioni; cio' che preoccupa maggiormente e' il fatto che, da solo, il comparto del legno per l'edilizia rappresenta circa il 25 per cento della forza lavoro dell'intera filiera legno-arredamento, mentre l'intero settore legno rappresenta' il 44 per cento. L'intera tenuta occupazionale della filiera, che impiega quasi 410 mila addetti per circa 75 mila imprese, e' chiaramente a forte rischio, le speranze per il 2010 si riversano sulla riconferma dell'incentivo all'acquisto svincolato dalla ristrutturazione, che sicuramente avrebbe lo stesso effetto avuto nel settore dell'auto, che ha visto crescere i propri ordinativi del 15 per cento; non meno significativo, anche se numericamente meno intenso, e' stato il calo del fatturato dell'arredamento: il settore a valle della filiera ha ridotto il fatturato del 17,3 per cento a fronte di un calo delle esportazioni pari al 23 per cento, accompagnato da una contrazione delle importazioni del 16,7 per cento, che ha comportato un calo del saldo commerciale del 24,9 per cento; la crisi del settore non e' certo dovuta alla mancanza di competitivita' quanto piuttosto ad una contrazione generalizzata del commercio internazionale, nonostante cio' le imprese hanno iniziato a ripensare in modo nuovo i propri prodotti e la propria organizzazione produttiva e commerciale, effettuando uno sforzo per ricercare nuovi posizionamenti nei diversi mercati e una maggiore flessibilita', adattando la strategia al singolo mercato e rivolgendosi non solo ai Paesi a forte crescita, ma continuando le attivita' di consolidamento anche nei mercati piu' tradizionali; nel corso della 49esima edizione del salone internazionale del mobile il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, ha chiesto al Governo di allargare il pacchetto incentivi anche al settore del mobile e dell'arredamento, ricordando che l'Italia non ha avuto, a causa dei propri problemi di debito pubblico, un adeguato pacchetto di stimolo dell'economia; i mezzi messi a disposizione dal Governo sono pochi e soprattutto sono rimasti fuori alcuni settori fondamentali come quello del mobile e dell'arredo, se si escludono gli incentivi per l'acquisto delle cucine inseriti nel decreto-legge 25 marzo 2010, n. 40; e' necessaria un'attenzione maggiore nei confronti di questo settore fondamentale per la nostra economia con i suoi 40 miliardi di euro di fatturato e 400mila addetti, un settore centrale del made in Italy che nel 2009 ha vissuto una crisi senza precedenti, impegna il Governo ad adottare urgenti iniziative, anche normative, per sostenere il comparto del mobile-arredo in questa grave congiuntura economica, estendendo gli incentivi per la rottamazione all'intero settore compresi i mobili per uffici e prevedendo specifici incentivi per la rottamazione dei mobili e dell'arredamento in uso alle strutture ricettive, spesso inadeguate alle aspettative del turista. (7-00327) «Vico, Lulli, Bellanova, Sanga, Brandolini, Duilio, Cavallaro, Realacci, Mariani, Fogliardi, Rubinato, Farinone, D'Antoni, Codurelli, Ginefra, Grassi, Vannucci, Servodio, Mastromauro».
xsd:string RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00327 presentata da VICO LUDOVICO (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20100506 
xsd:integer
20100506-20100713 
RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00327 presentata da VICO LUDOVICO (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20100506 
RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 
BELLANOVA TERESA (PARTITO DEMOCRATICO) 
BRANDOLINI SANDRO (PARTITO DEMOCRATICO) 
CAVALLARO MARIO (PARTITO DEMOCRATICO) 
CODURELLI LUCIA (PARTITO DEMOCRATICO) 
D'ANTONI SERGIO ANTONIO (PARTITO DEMOCRATICO) 
DUILIO LINO (PARTITO DEMOCRATICO) 
FARINONE ENRICO (PARTITO DEMOCRATICO) 
FOGLIARDI GIAMPAOLO (PARTITO DEMOCRATICO) 
GINEFRA DARIO (PARTITO DEMOCRATICO) 
GRASSI GERO (PARTITO DEMOCRATICO) 
LULLI ANDREA (PARTITO DEMOCRATICO) 
MARIANI RAFFAELLA (PARTITO DEMOCRATICO) 
REALACCI ERMETE (PARTITO DEMOCRATICO) 
RUBINATO SIMONETTA (PARTITO DEMOCRATICO) 
SANGA GIOVANNI (PARTITO DEMOCRATICO) 
SERVODIO GIUSEPPINA (PARTITO DEMOCRATICO) 
VANNUCCI MASSIMO (PARTITO DEMOCRATICO) 
MASTROMAURO MARGHERITA ANGELA (PARTITO DEMOCRATICO) 
xsd:dateTime 2014-05-15T03:11:36Z 
7/00327 
VICO LUDOVICO (PARTITO DEMOCRATICO) 

data from the linked data cloud