RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00274 presentata da CODURELLI LUCIA (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20100301

http://dati.camera.it/ocd/aic.rdf/aic7_00274_16 an entity of type: aic

Atto Camera Risoluzione in Commissione 7-00274 presentata da LUCIA CODURELLI lunedi' 1 marzo 2010, seduta n.291 La XI Commissione, premesso che: l'Italia purtroppo e' molto lontana dagli obiettivi stabiliti a Lisbona nel 2000 per quanto riguarda l'occupazione femminile: il numero delle donne occupate e' fermo, infatti, al 46,1 per cento contro il 60 per cento che si sarebbe dovuto raggiungere entro l'anno in corso; siamo al 96 o posto al mondo per la partecipazione delle donne nell'economia e all'88 o per la presenza nel lavoro. Un dato inferiore a quello medio dell'Unione europea di circa dodici punti; una disparita', rispetto agli altri Paesi europei, dovuta a molti fattori non ultimo, ancora, lo stereotipo per il quale assumere un donna significa «incorrere nel pericolo della maternita'». In realta', secondo una ricerca recentemente condotta dalla Sda Bocconi school of management la maternita' rappresenta per le imprese lo 0,23 per cento del totale dei costi di gestione del personale. Secondo l'Isfol se in presenza di figli di eta' inferiore ad un anno il tasso di attivita' degli uomini sale dall'85,6 per cento al 96,6 per cento, quello delle donne scende dal 64,2 per cento al 54,2; elemento fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi di Lisbona e' l'ampliamento dei servizi alla prima infanzia, gli asili nido avrebbero dovuto raggiungere il 33 per cento dei bambini, mentre nel nostro Paese siamo notevolmente al di sotto; fondamentale poi, per l'occupazione femminile, la qualita' del lavoro e la condivisione del lavoro di cura dei figli, rispetto al quale, piu' volte il Partito Democratico, ha presentato piu' proposte volte alla piena responsabilita' degli uomini e delle donne sia all'interno della famiglia che nel lavoro; le politiche di sostegno all'occupazione femminile vedono un tassello importante proprio nel sostegno alla prima infanzia. Il Governo Prodi, con la finanziaria 2007, aveva stanziato ben 727 milioni di euro in tre anni, di cui 446 dello Stato e 281 delle regioni. Lo stesso Sottosegretario con delega alle politiche per la famiglia, che, per l'anno in corso ha a disposizione 187 milioni di euro, con i quali deve occuparsi di adozioni, fondi nuovi nati, osservatorio famiglia, politiche di conciliazione famiglia-lavoro e altro ha recentemente dichiarato «In pratica non abbiamo ancora deciso se destinarli agli asili nido»; per quanto riguarda le politiche per l'occupazione la legge finanziaria per il 2008 (Governo Prodi) all'articolo 2, comma 539, aveva previsto uno specifico intervento fiscale in favore delle donne del Mezzogiorno, concedendo ai datori di lavoro che, nel periodo compreso tra il 1 o gennaio e il 31 dicembre incrementavano il numero dei lavoratori dipendenti con contratto a tempo indeterminato nelle regioni Calabria, Campania, Puglia, Sicilia, Basilicata, Sardegna, Abruzzo e Molise un credito d'imposta di 333 euro per ciascun lavoratore assunto, che sale a 416 euro per ciascuna lavoratrice. Nessuna specifica disposizione e' stata prevista, ne' dalla finanziaria 2009 e quella 2010 ne' da alcun provvedimento al riguardo e l'intervento proposto dal Governo Prodi non e' stato ulteriormente rifinanziato; alcuni provvedimenti, messi in campo nel corso della presente legislatura, come l'abolizione della la legge n. 188 del 2007, sulle dimissioni in bianco, la limitazione del ricorso al part time, prevista dal decreto-legge n. 112 del 2008, il mancato rinnovo degli incentivi fiscali a favore delle donne lavoratrici del Mezzogiorno; hanno favorito, al contrario, il diffondersi di comportamenti sempre piu' scorretti da parte dei datori di lavoro nelle aziende e l'aumento della discriminazione nei confronti delle lavoratrici; inoltre in risposta all'interrogazione n. 5-02121 al Ministro del lavoro e delle politiche sociali per chiedere chiarimenti sulle cause che determinano l'allontanamento delle donne dal mondo del lavoro in seguito alla nascita di un figlio e' stato costretto a confermare: «infatti, si registrano un incremento percentuale tra il 2009 e il 2008, pari al 57 per cento per delle violazioni amministrative in ordine alla tutela economica (astensione obbligatoria e facoltativa) nonche', in materia di tutela fisica, del 155 per cento per le ipotesi di reato (divieto di lavoro notturno) e del 242 per cento per gli illeciti amministrativi (permessi "per allattamento"; licenziamenti o ripristino del rapporto di lavoro)»; il 3 dicembre scorso, il Consiglio dei ministri ha approvato definitivamente lo schema di decreto legislativo che recepisce la direttiva 54/2006/CE, pubblicato ai primi di febbraio sulla Gazzetta Ufficiale, inerente l'attuazione del principio delle pari opportunita' e della parita' di trattamento fra uomini e donne in materia di occupazione e impiego, ma di fatto, come si apprende dalla cronaca quotidiana, sarebbe quanto mai necessaria la sua applicazione perche' si registrano anche dimissioni «coatte» sia di lavoratrici con mansioni esecutive sia di dirigenti (come nel caso Red Bull); il piano «Italia 2020 - Programma di azioni per l'inclusione delle donne nel mercato del lavoro» presentato dal Governo, contiene utili analisi, ma senza risorse vere e reali sinergie tra ministeri e regioni da mettere in atto per le politiche a sostegno delle donne, della conciliazione dei tempi e del lavoro, a bilancio ci sono solo 4,1 milioni di euro, confermati in un nostro recente question-time; impegna il Governo: ad adoperarsi affinche' siano aumentate le risorse a favore delle politiche a sostegno delle donne, della famiglia e del lavoro con particolare riguardo al sostegno dell'occupazione femminile; ad attivarsi, nelle sedi opportune, affinche' venga garantito ad ogni donna il diritto al lavoro e la possibilita' di scegliere liberamente di diventare madre, anche attraverso la determinazione di specifiche risorse a favore dell'incremento degli asili nido, sul quale, al momento, manca uno specifico intervento dell'esecutivo, e in particolare: a) rifinanziamento urgente e straordinario del piano governo Prodi sui nidi e servizi all'infanzia; b) ripristino della legge 188 contro le dimissioni in bianco attraverso il superamento dei problemi di natura tecnica che hanno portato l'attuale Governo al suo depotenziamento; c) potenziamento dei servizi sul territorio deputati alla vigilanza alla luce delle violazioni amministrative accertate in ordine alla tutela economica (astensione obbligatoria e facoltativa) della maternita'; d) ripristino del rifinanziamento della legge 53 e in particolare l'articolo 9 per le piccole realta' produttive; e) incentivi a favore dell'occupazione femminile. (7-00274) «Codurelli, Damiano, Gnecchi, Gatti, Mosca, Bellanova, Berretta, Bobba, Boccuzzi, Madia, Mattesini, Miglioli, Rampi, Santagata, Schirru».
xsd:string RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00274 presentata da CODURELLI LUCIA (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20100301 
xsd:integer
20100301-20100608 
RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00274 presentata da CODURELLI LUCIA (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20100301 
RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 
BELLANOVA TERESA (PARTITO DEMOCRATICO) 
BERRETTA GIUSEPPE (PARTITO DEMOCRATICO) 
BOBBA LUIGI (PARTITO DEMOCRATICO) 
BOCCUZZI ANTONIO (PARTITO DEMOCRATICO) 
DAMIANO CESARE (PARTITO DEMOCRATICO) 
GATTI MARIA GRAZIA (PARTITO DEMOCRATICO) 
GNECCHI MARIALUISA (PARTITO DEMOCRATICO) 
MADIA MARIA ANNA (PARTITO DEMOCRATICO) 
MATTESINI DONELLA (PARTITO DEMOCRATICO) 
MIGLIOLI IVANO (PARTITO DEMOCRATICO) 
MOSCA ALESSIA MARIA (PARTITO DEMOCRATICO) 
RAMPI ELISABETTA (PARTITO DEMOCRATICO) 
SANTAGATA GIULIO (PARTITO DEMOCRATICO) 
SCHIRRU AMALIA (PARTITO DEMOCRATICO) 
xsd:dateTime 2014-05-15T03:11:03Z 
7/00274 
CODURELLI LUCIA (PARTITO DEMOCRATICO) 

data from the linked data cloud