INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/08326 presentata da BELLANOVA TERESA (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20121024

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Atto Camera Interrogazione a risposta in Commissione 5-08326 presentata da TERESA BELLANOVA mercoledi' 24 ottobre 2012, seduta n.708 BELLANOVA. - Al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che: alcuni medici del reparto di cardiochirurgia del nosocomio leccese Vito Fazzi si trovano a vivere una vera e propria odissea lavorativa ed umana, fatta di precariato quasi decennale e proroghe continue dei contratti, anche per brevissimi periodi di tempo. Questa situazione e' rinveniente dalla mancata stabilizzazione per l'effetto combinato della pronuncia di incostituzionalita' da parte della Corte Costituzionale circa la legge regionale 4/2010, che riguardava dirigenti, medici dei reparti, del 118 e lavoratori socialmente utili e che consentiva la loro stabilizzazione, e della disposizione di cui all'articolo 16, comma 8 del decreto-legge n. 98 del 2011, che ha dichiarato la nullita' dei provvedimenti di stabilizzazione adottati sulla base di leggi dichiarate incostituzionali; risulta indispensabile sottolineare che a fronte di una vasta mole di lavoro da affrontare il personale medico del reparto di cardiochirurgia risulta essere attualmente sottodimensionato. Si contano, infatti, 8 unita' operative piu' il primario, tra queste tre medici precari, di cui due vincitori di concorso e la restante unita' assunta con l'incarico di sopperire all'assenza di un collega per malattia; i due medici precari di fatto sono operativi presso il reparto dal 2006, vale a dire da quando furono assunti a tempo determinato poiche' vincitori di avviso pubblico per titoli bandito nel luglio 2006. Nell'anno 2007 e' stato bandito il concorso pubblico per titoli ed esami per la copertura dei due posti vacanti nell'organico della cardiochirurgia, tale concorso, pero' e' stato bloccato prima del suo completo espletamento, in quanto, su disposizione della regione Puglia, si avvia il programma di stabilizzazione del precariato secondo quanto previsto dalla legge regionale n. 40 del 31 dicembre 2007; il 9 aprile 2009 e' stata bandita una selezione pubblica per n. 2 posti di dirigente medico di cardiochirurgia con deliberazione n. 1481 del 1 o ottobre 2008 e successiva n. 949 del 13 marzo 2009. Il 16 ottobre 2010 si e' proseguito con l'assunzione a tempo indeterminato delle due unita' in quanto vincitori di concorso, con delibera n. 2991 del 12 ottobre 2010. Il 2 settembre 2011, pero', con delibera n. 1566 del 31 agosto 2011 e' stato dichiarato nullo il contratto a tempo indeterminato sulla base della sopra citata sentenza della Corte Costituzionale n. 42 del 16 febbraio 2011; sempre il 2 settembre 2011 su proposta della direzione generale, a causa della grave carenza di organico, e' stata attribuita ai due medici l'assegnazione di incarico a tempo determinato fino al 31 dicembre 2011, con successiva proroga fino al 31 marzo 2012; il 21 dicembre 2011 la regione Puglia, sulla scorta di alcune sentenze favorevoli, consiglia ai direttori generali delle varie ASL interessate di «valutare la possibilita' di deflazionare il contenzioso [...] mediante l'utilizzo di apposite procedure conciliative dinanzi alle Direzioni provinciali del lavoro». E difatti, nel corso dell'anno 2012 numerose procedure conciliative sono state portate a termine nelle ASL pugliesi, ma non a Lecce, sicche' i due medici cardiochirurghi, ad oggi, sono stati costretti ad accettare l'ennesima proroga del contratto di lavoro per un periodo di 10 giorni, dal 20 ottobre al 31 ottobre 2012; a questo contesto occorre aggiungere che nel novembre 2010 la regione Puglia ha sottoscritto il piano di rientro sanitario 2010-2012 finalizzato a verificare la qualita' delle prestazioni ed a raggiungere il riequilibrio dei conti dei servizi sanitari regionali; non e' la prima volta che l'interrogante pone il problema della mancata stabilizzazione del personale sanitario in Puglia, sottolineando che il personale medico, prima vincitore di concorso, ma ad oggi purtroppo ancora precario, ha assolto nel corso di questi anni ad una funzione dirimente per la sanita' pugliese, senza la quale, vista la conclamata carenza di personale, non solo si sarebbe rischiato il tracollo di molti reparti, ma anche uno svilimento dei livelli essenziali di assistenza offerti ai cittadini; va altresi' detto che il ricorso continuo e costante a proroghe di fatto finisce non solo per mortificare la professionalita' di medici che nel corso degli anni hanno acquisito un enorme bagaglio esperienziale all'interno del reparto, ma rischia fortemente di rendere precario anche cio' che dovrebbe essere un rapporto fiduciario, di assistenza e cura tra il medico e il paziente; va inoltre ricordato che la cardiochirurgia di Lecce e' l'unica struttura pubblica di un'area molto vasta e popolosa come il Salento, zona che nei mesi estivi vede aumentare in misura notevole la sua utenza in relazione al flusso turistico. Occorre ricordare che la cardiopatia ischemica risulta essere, purtroppo, la prima causa di morte nel mondo occidentale. Il reparto di Lecce ha nel corso degli anni offerto un servizio di eccellenza pubblica dimostrato anche dal tracollo che i cosiddetti «viaggi della speranza» verso il Nord Italia hanno subito. Cio' e' stato reso possibile anche attraverso l'impiego di personale medico che ad oggi, nonostante la maturata esperienza, risulta essere, purtroppo, ancora precario -: pur nel rispetto delle competenze regionali, quali iniziative il Ministro interrogato intende assumere per non disperdere l'eccellenza ad oggi acquisita dai reparti ospedalieri anche attraverso il lavoro dei medici precari e per evitare il perpetarsi di questa situazione di estrema instabilita' del personale medico che oltre a mortificare la professionalita' degli stessi, potrebbe di fatto impoverire il servizio offerto ai cittadini e trasformarsi in una precarizzazione dei livelli essenziali di assistenza forniti ai leccesi.(5-08326)
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