. "Atto Camera Interrogazione a risposta in Commissione 5-06535 presentata da TERESA BELLANOVA giovedi' 29 marzo 2012, seduta n.614 BELLANOVA. - Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. - Per sapere - premesso che: l'Italia si trova a vivere i pesantissimi effetti di una crisi economica globale che si attesta come intensa, che ha prodotto evidenti squilibri macroeconomici e sociali, con un riverbero occupazionale pesantissimo. Da piu' fonti arriva l'allarme secondo il quale le famiglie italiane si stanno progressivamente indebolendo economicamente, stentano a risparmiare e spesso non riescono a far fronte mensilmente ai bisogni di prima necessita'. All'aumento dei sacrifici imposti alle famiglie si accompagna, da quanto attestano gli istituti di statistica preposti un aumento del costo della vita e dei beni di prima necessita', l'Istat registra che nel mese di febbraio 2012, l'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettivita' (NIC), comprensivo dei tabacchi, registra un aumento dello 0,4 per cento rispetto al mese precedente e del 3,3 per cento nei confronti di febbraio 2011 (era +3,2 per cento a gennaio); ad essere investiti da difficolta' economiche risultano essere non piu' solo le famiglie dei ceti cosiddetti a rischio, quelli da sempre considerati meno abbienti, ma oggi si registra un ampio coinvolgimento della platea di cittadini del cosiddetto ceto medio; in questo peculiare momento storico segnato da sacrifici e difficolta', particolare importanza riveste l'articolo 1 della nostra Costituzione, nel quale e' sancita tutta l'importanza che il valore del lavoro ricopre nella sfera privata e pubblica di un cittadino; sono tanti i comparti produttivi in difficolta', a partire da quello industriale che per il solo mese di gennaio 2012 ha segnato un calo del 2,5 per cento rispetto a dicembre 2011 e su base annua, del 5 per cento. Un dato, questo, che segna il ribasso annuo piu' importante dopo quello del dicembre 2009. La situazione delle piccole e medie imprese e' molto critica, il calo delle commesse, la maggiore pressione fiscale e la difficolta' di accesso al credito hanno costretto molti imprenditori, seppur virtuosi, a compiere drastici ridimensionamenti organici e talvolta cio' non e' stato sufficiente a rilanciare la produzione aziendale. Il paradosso e' che in molti settori produttivi, quale ad esempio quello delle costruzioni, le imprese vantano un credito nei confronti della pubblica amministrazione che pero' non riescono a riscuotere; l'Istat rende noto che a gennaio 2012 il numero dei disoccupati, pari a 2 milioni e 312 mila, aumenta del 2,8 per cento rispetto a dicembre (64 mila unita'). Dai dati si evince che il tasso di disoccupazione si attesta al 9,2 per cento, in aumento di 0,2 punti percentuali in termini congiunturali e di un punto rispetto all'anno precedente. Questo risulta essere il tasso piu' alto da gennaio 2004. Il tasso di disoccupazione giovanile, ovvero l'incidenza dei 15-24enni disoccupati sul totale di quelli occupati o in cerca di lavoro, e' pari al 31,1 per cento, in aumento di 0,1 punti percentuali rispetto a dicembre 2011. Il tasso di occupazione femminile stimato per il 2011 e' pari al solo 46,7 per cento, difatti l'Italia si colloca nella classifica europea penultima, la succede solo Malta e la disparita' tra Sud e Nord del nostro Paese continua ad amplificarsi con il 30,5 per cento contro il 56,1 per cento del settentrione; gli organi di stampa, purtroppo, quasi quotidianamente riportano storie di vita dolorose di cittadini italiani legate alla crisi economica ed occupazionale, alcune delle quali si sono concluse drammaticamente e che investono una platea variegata. Sui media si legge sempre piu' spesso di una netta correlazione tra il fattore economico e la perdita o la mancanza di un posto di lavoro, di condizioni economiche difficilissime, di storie fatte non solo e non piu' di solitudine o malattie che rinviano alla sola sfera del disagio psichico e psicologico; l'ultimo rapporto EU.R.E.S «Il suicidio in Italia ai tempi della crisi» stima che nel 2009, in Italia si sono tolte la vita 2.986 persone, il 5,6 per cento in piu' dell'anno precedente. Dall'indagine si evince che cresce anche l'interdipendenza del fenomeno con la crisi. I suicidi compiuti da disoccupati, nello stesso anno, sono stati 357, il 37,3 per cento in piu' rispetto ai 260 del 2008, mentre i suicidi per ragioni economiche hanno raggiunto sempre due anni fa il valore piu' alto dell'ultimo decennio: 198 casi, il 32 per cento in piu' rispetto al 2008 e il 67,8 per cento rispetto al 2007. Di crescente rilievo, secondo i ricercatori sarebbe la «matrice» economica: 272 dei disoccupati suicidi nel 2009, cioe' tre su 4, erano soggetti espulsi dal mercato del lavoro. E in ogni caso, si legge, il lavoro «anche in termini relativi costituisce un vero e proprio discrimine nella lettura del fenomeno»: nel 2009 si sono registrati ben 18,4 suicidi ogni 100 mila disoccupati contro 4,1 tra gli occupati. I suicidi per motivi economici arrivano a rappresentare nel 2009 il 10,3 per cento del fenomeno «spiegato» a fronte di appena il 2,9 per cento rilevato per il 2000: il suicidio per ragioni economiche rappresenta un fenomeno quasi esclusivamente maschile, 95 per cento dei casi nel 2009 «a conferma di come questo si leghi alla acquisizione/perdita di identita' e di ruolo sociale definita dal binomio lavoro/autonomia economica»; sempre secondo l'indagine sopra citata il rischio suicidio continua ad essere piu' alto a Nord, ma e' al Sud che si registra una crescita record. Il Meridione sembrerebbe registrare nel solo 2009 la crescita piu' consistente del fenomeno, con un incremento pari a +11 per cento (sono stati 743 i suicidi nel 2008), a fronte di un +4,5 per cento nel Centro e di un +3,4 per cento nel Nord -: se il Ministro non ritenga utile, in questa fase di crisi, intervenire affinche' si istituisca un osservatorio ad acta che monitori la situazione sopra esposta per le diverse regioni d'Italia; quali iniziative il Ministro intenda assumere per affrontare questo sorprendente aumento dei tassi di suicidio a matrice economico-occupazionale e per incentivare la ripresa del mercato del lavoro in Italia, con particolare attenzione a quelle aree, come il Mezzogiorno, ed a quelle categorie sociali, come lavoratori dipendenti e piccoli imprenditori, purtroppo fortemente interessate dal fenomeno e gia' ampiamente penalizzate dalla crisi. (5-06535)" . "20120329-20120717" . "2014-05-15T02:48:23Z"^^ . . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/06535 presentata da BELLANOVA TERESA (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20120329" . . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/06535 presentata da BELLANOVA TERESA (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20120329"^^ . . _:B988e6307465dda0b694e275f050effe5 . . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE" . "BELLANOVA TERESA (PARTITO DEMOCRATICO)" . "1"^^ . . . "5/06535" . _:B988e6307465dda0b694e275f050effe5 "20120717" . _:B988e6307465dda0b694e275f050effe5 "ERRORE:TROVATE+CARICHE ERRORE:TROVATI+MINISTERI" . _:B988e6307465dda0b694e275f050effe5 .