INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/05626 presentata da BELLANOVA TERESA (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20111026

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Atto Camera Interrogazione a risposta in Commissione 5-05626 presentata da TERESA BELLANOVA mercoledi' 26 ottobre 2011, seduta n.542 BELLANOVA. - Al Ministro dell'interno, al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che: la notte tra il 15 e 16 settembre 2011 i residenti del condominio Quadrifoglio, alle ore due, si sono precipitati all'esterno dello stabile, sentendo rumori e scricchiolii nel timore che stesse per succedere qualcosa di molto grave allo stabile da loro abitato; il condominio Quadrifoglio e' sito in Lecce alla via San Cesario n. 42/A e fa parte di un complesso edilizio composto da n. 4 palazzine denominate A, B, C, D, destinate a civili abitazioni, oltre ad una villetta indipendente denominata fabbricato E, tutti realizzati dalla societa' Marti Costruzioni Immobiliari srl con sede in Lecce alla via Parini, n. 16/A, con permessi di costruire n. 53/06 e n. 584/06 (variante). Gli altri fabbricati del complesso edilizio sono situati su via Milinanni, una strada prevista nel piano regolatore generale, realizzata insieme alle annesse urbanizzazioni, come marciapiedi, pubblica illuminazione, reti idriche e fognanti, dall'impresa Marti Costruzioni Immobiliari srl a scomputo degli oneri di urbanizzazione, come da progetti presentati al comune di Lecce e computo metrico redatti dallo studio tecnico Marti; poco dopo il trasferimento dei legittimi proprietari negli appartamenti, tutte le palazzine realizzate, ed in particolare la palazzina relativa al condominio Quadrifoglio, fabbricato A, hanno manifestato lesioni e dissesti evidenti e generalizzati; nel mese di maggio 2010 il condominio Quadrifoglio ha richiesto un accertamento al tribunale di Lecce mediante nomina di consulenti tecnici, accertamento che attualmente e' giunto nelle fasi conclusive ma che, come riportato dagli organi di stampa, indica nell'impresa di costruzioni Marti e nell'AQP spa «i responsabili, in diverse misure, dei dissesti della palazzina»; le lesioni ed i dissesti presenti sull'intero fabbricato hanno avuto un costante ed ininterrotto aggravamento, finche' dopo un sopralluogo congiunto da parte di tecnici dei vigili del fuoco di Lecce, della ASL di Lecce - ufficio igiene del comune di Lecce - ufficio tecnico, avvenuto il 4 ottobre 2011 non si e' evidenziato che «il quadro fessurativo rilevato e la relativa evoluzione non consente di affermare l'assenza di grave pericolo per la pubblica e privata incolumita' [...] Il fabbricato in oggetto e' da ritenersi inagibile»; il comune di Lecce, dunque, ha disposto, con ordinanza sindacale n. 1305 del 7 ottobre 2011, l'immediato sgombero dell'intero fabbricato, su richiesta del prefetto di Lecce; ad oggi, pertanto, ben trenta famiglie che occupavano l'immobile hanno dovuto provvedere a trovarsi delle sistemazioni temporanee peraltro senza conoscere per quanto tempo dovranno rimanere fuori della loro abitazione. Tale situazione ha creato ingenti difficolta' a questi cittadini, molti di loro stanno ancora pagando il mutuo per l'acquisto della prima casa ed in questa situazione hanno dovuto chiedere ospitalita' presso amici e parenti. Inoltre, ad essere coinvolti in questa difficile vicenda vi sono anche persone che non godono di uno stato di salute ottimale; la situazione di dissesto, inoltre, sembrerebbe colpire tutti i fabbricati realizzati in quell'area, che era un'area di cava facente parte delle note cave di «Marco Vito» di Lecce, poi colmata di materiale di riporto su cui sono stati realizzati i fabbricati in questione. Ed infatti, proprio la particolare conformazione e qualita' del terreno di fondazione, molto permeabile alle infiltrazioni di acqua, pare aver determinato lo svuotamento del sottosuolo ed i conseguenti cedimenti dei fabbricati; esiste, pertanto, la reale probabilita' che la situazione si aggravi e c'e' il rischio che tale situazione si estenda rapidamente alle altre palazzine gia' fortemente compromesse da dissesti e lesioni, interessando quindi circa altre 90 famiglie di residenti; ad oggi i cittadini residenti nel fabbricato sgomberato, pur avendo chiesto agli organi competenti di essere sistemati in strutture ricettive, almeno fino a che non si uscira' dal groviglio di competenze e responsabilita' presunte da accertare, continuano, purtroppo, a subire un calvario del quale non sono responsabili, attrezzandosi come possono con il sostegno della unica rete che fino a questo momento si e' attivata, quella amicale-parentale; la drammatica istantanea del crollo di Barletta, della quale purtroppo il Meridione d'Italia ancora e' fortemente scosso, e' ancora limpidamente impressa nella nostra memoria -: se i Ministri interrogati non intendano intervenire con urgenza per promuovere, anche per il tramite dell'ufficio territoriale del Governo un tavolo di confronto al fine di verificare ogni soluzione possibile della situazione evidenziata in premessa. (5-05626)
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