INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/04451 presentata da BELLANOVA TERESA (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20110324

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Atto Camera Interrogazione a risposta in Commissione 5-04451 presentata da TERESA BELLANOVA giovedi' 24 marzo 2011, seduta n.452 BELLANOVA e FRONER. - Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. - Per sapere - premesso che: il giorno 1° aprile 2008 presso il Ministero dello sviluppo economico, la regione Puglia,la presidenza del Consiglio dei ministri, il Ministero dello sviluppo economico, il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, la provincia di Lecce, il comune di Casarano, l'Agenzia nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo d'impresa e Confindustria Lecce hanno sottoscritto l'accordo di programma per l'attuazione coordinata dell'intervento nell'area di crisi industriale, ad elevata specializzazione nel settore del tessile, abbigliamento e calzaturiero del Pit n. 9 territorio Salentino-Leccese; l'articolo 5, comma 1, lettera b), del sopra citato accordo prevedeva che il Ministero dello sviluppo economico «concorrera' nel limite massimo del 50 per cento delle risorse pubbliche previste dal presente Accordo, agli adempimenti finanziari di propria competenza con riferimento alle risorse, pari a complessivi venti milioni di euro a valere sulle disponibilita' relative alla legge 80, articolo 11, comma 9 ed agli strumenti normativi di competenza del Mise finanziabili con le risorse del PON 2007-2013 Ricerca e Competitivita' e del Programma Attuativo FAS Nazionale Ricerca e Competitivita' - Mezzogiorno e Centro Nord»; la stessa interrogante ha presentato numerosi atti parlamentari per sollecitare una rapida azione da parte del Governo in favore sia dell'intero settore tessile, dell'abbigliamento e calzaturiero, ma soprattutto utile a scongiurare la cospicua perdita di livelli occupazionali. Nella fattispecie si parla di centinaia di lavoratori, in un territorio, quale il Salento, gia' gravemente compromesso in termini di prospettive di occupazione; ai sopra citati atti parlamentari, pero', si e' puntualmente provveduto a rispondere, a giudizio dell'interrogante, con propositi di intenti piu' che con atti concreti. È da sottolineare, infatti, che dopo una prima fase, attivata nel febbraio 2009, a circa dieci mesi dalla sottoscrizione dell'accordo, con il quale si e' dato avvio all'iter indicato dallo stesso con l'insediamento del gruppo di coordinamento, si sono susseguiti numerosi incontri in sede ministeriale coadiuvati da tavoli tecnici che pero', ancora oggi, non sono in grado di dare contezza dell'effettivo stato dell'arte circa le eventuali manifestazioni di interesse da parte di aziende terze e conseguentemente di alcuna programmazione di interventi; va precisato che circa migliaia di lavoratori nel Salento, operanti nel settore tessile, dell'abbigliamento e calzaturiero, sono collocati in regime di cassa integrazione e, senza un effettivo rilancio e sviluppo di questo settore, rischiano di fatto di rimanere fuori dal circuito lavorativo; in questi ultimi mesi e' emersa sulla stampa la notizia secondo la quale sembrerebbe essere stata richiesta al Ministero dello sviluppo economico l'estensione del sopra citato accordo di programma per i lavoratori del gruppo Franzoni filati s.p.a. del territorio nord barese e per quelli del gruppo Adelchi di Tricase; va precisato che la situazione dei lavoratori del gruppo Adelchi operanti a Tricase, area individuata nell'accordo di programma per il settore tessile, dell'abbigliamento e calzaturiero del Pit. n. 9, e' precipitata inesorabilmente. Oggi queste persone sono collocate in regime di cassa integrazione in deroga regionale ed al 31 marzo 2011 e' prevista la scadenza della sopra citata deroga. In data 2 marzo 2011 e' stato sottoscritto presso la provincia di Lecce un verbale di intesa, alla presenza di Confindustria, Cgil - Filctem, Cisl - Femca, Uilta - Uil, Cisal e del presidente della provincia di Lecce nel quale al punto n. 1, comma 1.1, si legge «limitare l'estensione dell'accordo di programma ai lavoratori in esubero dal Gruppo adelchi, convenendo sulla sottoscrizione dell'Accordo Integrativo da parte degli stessi soggetti firmatari dell'A.d.P e con la garanzia che l'Accordo Integrativo sia sostenuto con risorse finanziarie aggiuntive da parte del Governo e della Regione Puglia, sempre in quota parte, in attuazione delle intese definite in data 8 aprile 2010»; va da se' che per non ingenerare contrapposizioni tra lavoratori appartenenti a diversi gruppi aziendali, operanti sullo stesso territorio salentino - leccese ed attualmente in una condizione di grave crisi occupazionale ed economica, sia necessario parlare di risorse aggiuntive rispetto all'accordo siglato il 1° aprile 2008, ma dato ancor piu' fondamentale per una riuscita concreta dello strumento dell'accordo di programma sarebbe verificare, innanzitutto, se vi siano attualmente manifestazioni concrete di interesse da parte di aziende che vogliano investire sul territorio salentino al fine di ricollocare questa forza lavorativa; va sottolineato che gli strumenti approntati in emergenza certamente non rappresentano una soluzione stabile per queste persone e le loro famiglie che, oramai, lottano da anni per il diritto ad una prospettiva di vita stabile -: se i Ministri interrogati non intendano intervenire con urgenza per verificare quante siano attualmente le risorse disponibili per l'accordo di programma sottoscritto il 1° aprile 2008, quanta occupazione sia stata effettivamente determinata sino ad oggi da questo strumento concertato, quante aziende terze abbiano effettivamente mostrato interesse ad investire sul territorio salentino ed a che punto sia attualmente lo stato dell'iter utile a valutare le sopra citate manifestazioni di interesse; se, data la gravosa situazione dei lavoratori salentini del gruppo Adelchi, i Ministri interrogati non ritengano necessario intervenire con urgenza attivandosi per verificare la fattibilita' di una eventuale estensione dell'accordo di programma quantificando in modo adeguato le risorse al fine di far fronte alla crisi occupazionale di un intero comparto che rischia di far precipitare la situazione occupazionale nel Salento e nel Meridione d'Italia gia' gravissima; in che modo i Ministri interrogati, dato quanto sopra esposto, intendano adoperarsi attraverso lo strumento dell'accordo di programma al fine di attrarre nuovi investimenti sul territorio salentino - leccese per evitare una cospicua «moria» occupazionale. (5-04451)
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