INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/03704 presentata da VICO LUDOVICO (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20101108

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Atto Camera Interrogazione a risposta in Commissione 5-03704 presentata da LUDOVICO VICO lunedi' 8 novembre 2010, seduta n.391 VICO, LULLI, GINEFRA, SERVODIO, BELLANOVA e FEDERICO TESTA. - Al Ministro dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca. - Per sapere - premesso che: si e' determinata una drammatica situazione per circa 25.000 lavoratrici e lavoratori degli appalti di pulizia degli istituti scolastici (ex-LSU stabilizzati e lavoratori operanti nei cosiddetti «appalti storici»), a causa della mancanza di fondi di finanziamento e dei tagli previsti dal Ministero dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca; per gli LSU (ex lavoratori socialmente utili) sono gia' 22 le ditte che hanno inviato alle organizzazioni sindacali la comunicazione dell'apertura delle procedure di mobilita', corrispondenti alla totalita' della mano d'opera impiegata - quasi 14.000 addetti - nelle pulizie delle scuole di ogni ordine e grado; mancano i fondi per la copertura finanziaria del secondo semestre del 2010 e non c'e' alcun tavolo istituzionale di discussione e di impegno per il proseguo degli appalti per il 2011, nonostante, in alcuni casi, gli appalti siano in scadenza alla data del 30 novembre 2010 nelle regioni Molise e Campania, dove insiste il nucleo piu' numeroso con oltre 5.500 lavoratori; la stessa situazione e condizione riguarda altri 12.000 lavoratrici e lavoratori impiegati negli appalti dei servizi di pulizia e di attivita' ausiliarie (sorveglianza, custodia), cosiddetti «appalti storici» che operano anche nei nidi d'infanzia e scuole materne e ai quali, in questi giorni, sono state comunicate le procedure di mobilita'; il personale operante negli «appalti storici» e' composto per la maggior parte da lavoratrici con rapporto di lavoro part-time, al massimo venti ore settimanali, e per molte di queste il reddito derivante dalla attivita' svolta e' un mezzo fondamentale di sostentamento familiare; per i lavoratori degli «appalti storici» la condizione e' resa ancora piu' grave dal momento che, gia', nel dicembre 2009 sono stati operati dei tagli da parte del Ministro dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca attraverso una riduzione del 25 per cento sui contratti di appalto. Tagli per i quali durante tutto il corso della primavera scorsa si sono svolte manifestazioni, scioperi territoriali e nazionali per cui il Ministero dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca aveva convenuto e deciso con le parti sociali le proroghe dei contratti fino al 31 dicembre 2010 e l'attivazione, fin da luglio 2010, del tavolo ministeriale per discutere e approntare le nuove gare di appalto che garantissero la continuita' lavorativa e l'occupazione; il ricorso, nel 2010, alla cassa integrazione in deroga per gli stessi lavoratori dei cosiddetti «appalti storici» ha determinato il paradosso di un minor costo per l'amministrazione scolastica a scapito della collettivita', con la condizione di non poter comunque assicurare i livelli adeguati di pulizia e di sicurezza dei plessi scolastici. Innumerevoli sono stati gli episodi, riportati nelle cronache dei giornali, che hanno visto i genitori intervenire personalmente per garantire la pulizia nelle scuole o non portare i propri figli a scuola per protesta; situazioni particolarmente delicate, con interventi delle prefetture, si sono registrate in decine di province italiane, soprattutto quelle piu' svantaggiate sotto il profilo occupazionale e particolarmente nel Mezzogiorno, dove e' apparso evidente che la misura dei tagli economici prescindeva dalle concrete esigenze di servizio della scuola; allo stato, quindi, sorgono problemi legati principalmente alle nuove gare d'appalto, che, in deroga ai princi'pi di concentrazione e tracciabilita' affermati nella recente legge n. 136 del 2010, cosiddetta antimafia, rischiano di essere frammentate per singoli istituti, ove questi abbiano disponibilita' economiche riconosciute, aprendo le porte alle «gare al massimo ribasso», attribuibili a operatori poco selezionati, inoltre, preoccupazioni ancor piu' gravi insorgono per effetto del venir meno della possibilita' di ricorrere ancora alla cassa integrazione in deroga e per la incertezza delle risorse finanziarie e per la modalita' con cui queste saranno rese disponibili; le organizzazioni sindacali Filcams Cgil, Fisacat Cisl e Uiltrasporti Uil hanno gia' segnalato, con lettera del 5 ottobre 2010, al Ministro dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca, al Ministro per i rapporti con le regioni e per la coesione territoriale ed al presidente della Conferenza dei presidenti delle regioni e delle province autonome Vasco Errani, la gravita' della situazione determinatasi -: quali urgenti iniziative intenda assumere il Ministro interrogato al fine di: a) evitare la frammentazione per singoli istituti scolastici delle gare d'appalto, garantendo livelli selettivi alle imprese che saranno chiamate a fornire servizi in linea con gli indirizzi d cui alla legge n. 136 del 2010, articolo 13; b) assicurare che le risorse da destinare ai servizi scolastici (assegnazione fondi ai dirigenti scolastici interessati) siano identificate nel loro preciso ammontare con lo stretto vincolo di destinazione alle suddette finalita'; c) assicurare che le procedure di gara prevedano clausole «certe» per il rispetto degli standard economici e normativi del contratto collettivo nazionale di settore; d) includere clausole «sociali» che assicurino i livelli occupazionali delle lavoratrici e dei lavoratori operanti. (5-03704)
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INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 
BELLANOVA TERESA (PARTITO DEMOCRATICO) 
GINEFRA DARIO (PARTITO DEMOCRATICO) 
LULLI ANDREA (PARTITO DEMOCRATICO) 
SERVODIO GIUSEPPINA (PARTITO DEMOCRATICO) 
TESTA FEDERICO (PARTITO DEMOCRATICO) 
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5/03704 
VICO LUDOVICO (PARTITO DEMOCRATICO) 

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