INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/03652 presentata da BELLANOVA TERESA (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20101021

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Atto Camera Interrogazione a risposta in Commissione 5-03652 presentata da TERESA BELLANOVA giovedi' 21 ottobre 2010, seduta n.387 BELLANOVA. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. - Per sapere - premesso che: in data 15 settembre 2010 l'interrogante ha presentato un'interrogazione ai Ministri interrogati per intervenire con urgenza sulla questione che interessa la chiusura dell'unico sito italiano della British American Tobacco presente nella citta' di Lecce, invitando gli stessi ad intervenire per scongiurare una scelta devastante per il territorio salentino e per riaffermare il mantenimento del sito e della produzione tabacchicola sul territorio salentino ed italiano. A questo atto di controllo ancora non e' stata fornita alcuna risposta in merito; il 25 settembre 2010 presso la prefettura di Lecce si e' tenuto un incontro al quale sono stati invitati i deputati salentini, i consiglieri regionali pugliesi, il presidente della provincia di Lecce, il sindaco di Lecce con l'assessore alle attivita' economiche e produttive della citta', le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl, Uil e Cisal, il presidente di Confindustria Lecce, il presidente della camera di commercio di Lecce, il presidente della regione Puglia, il Ministro per gli affari regionali. Nel suddetto incontro si e' richiesto, fatte salve le assenze, di «promuovere, nel piu' breve tempo possibile, presso la Presidenza del Consiglio dei ministri un momento di confronto tra tutte le parti interessate al fine di contrastare nei modi e nei termini piu' opportuni la decisione della BAT volta a delocalizzare la produzione di sigarette dallo stabilimento di Lecce presso altri siti non nazionali, e cosi' da scongiurare l'interruzione della produzione nazionale nel settore con la conseguente espulsione dal mercato del lavoro di circa 400 addetti»; nelle date del 5 e 6 ottobre 2010 si e' tenuto un incontro tra la dirigenza della multinazionale BAT e le segreterie nazionali delle organizzazioni sindacali FAI-Cisl, FLAI-Cgil e UILA-Uil volto ad affrontare il tema della chiusura dello stabilimento leccese; la multinazionale ha comunque illustrato alle organizzazioni sindacali presenti il piano di riconversione, volto a loro dire, a salvaguardare la manodopera. Dal resoconto dell'incontro si apprende che due sarebbero le societa' indicate sul piano di riconversione dello stabilimento leccese: la societa' Iacobucci HF e la societa' Korus srl; dal medesimo piano sembrerebbe che la societa' Iacobucci HF, operante nel settore della componentistica degli aerei avendo esigenza di una nuova unita' produttiva per far fronte alle crescenti richieste di mercato si sarebbe impegnata ad assumere 150 lavoratori a tempo indeterminato. La societa' Korus srl, operante nel settore dei profilati di alluminio e dislocata soprattutto nel centro-nord Italia, invece, avendo esigenza di espandersi commercialmente anche al sud Italia si sarebbe impegnata ad assumere a tempo indeterminato 60 unita' lavorative. Per le restanti unita' lavorative, non direttamente dipendenti dalla societa' BAT ma che risultano operanti all'interno dello stabilimento a vario titolo (appalti, interinali) le soluzioni prospettate sarebbero indicate in mansioni di cucina, mensa, portineria per 40 lavoratori che a dire della multinazionale sarebbero assunti dalle societa' che rilevano i relativi appalti ed inoltre per le restanti unita' si parlerebbe dell'interessamento della societa' Call-Gest, gestore di call-center che sembrerebbe essere disposta ad assumere il restante personale a tempo indeterminato; va inoltre aggiunto che sempre nel suddetto piano di riconversione, presentato dalla societa' BAT, viene assunto come termine ultimo per gli impegni assunti dalle societa' il giorno 20 novembre 2010, data entro la quale le parti dovrebbero sottoscrivere l'accordo; da articoli di stampa si apprende che la societa' Korus srl, ed il suo attuale amministratore Filippo Piccone, sarebbero balzati sulle pagine di cronaca in merito alla ricostruzione degli alloggi a L'Aquila nella fase post terremoto per il progetto case. Nello specifico Korus srl svolge parte attiva nel progetto case del dipartimento della Protezione Civile per la costruzione di 4.700 alloggi. Nel mese di luglio 2009, sembrerebbe a seguito dell'arresto di un latitante all'interno di uno stabilimento di un'azienda aggiudicataria di un appalto e a seguito di accertamenti delle forze dell'ordine vengono individuate 132 aziende sospettate del reato di subappalto non autorizzato. Il quotidiano Terranews scrive «nella lista di aziende subappaltatrici figura la Korus srl impresa di cui e' amministratore e socio unico il senatore Filippo Piccone. Un affare ottenuto per chiamata diretta, scavalcando le leggi ordinarie con la scusa dell'emergenza». Sempre da articoli di stampa si apprende che il senatore Filippo Piccone sarebbe socio anche della Rivalutazione Trara srl, di cui sembrerebbe essere socio anche il signor Dante Di Marco al quale la prefettura avrebbe ritirato il certificato antimafia; va inoltre sottolineato, e nel caso della questione BAT non e' certo irrilevante poiche' si tratta di ricollocare manodopera, che il 22 luglio 2010 la Korus srl ha attivato la procedura di mobilita' per 20 dei suoi 90 dipendenti e tra le motivazioni compare il calo di commesse; a destare poi ancora piu' incertezze su questo piano di riconversione, emerge una strana casualita', vale a dire che proprio Korus srl sarebbe citata tra i fondatori e gli aderenti della Fondazione Magna Carta tra i quali risulta anche la British American Tobacco Italia spa, il cui presidente del consiglio di amministrazione, dottor Francesco Valli, risulta essere anche Presidente della succitata Fondazione; e' peraltro elemento noto e non trascurabile che i lavoratori oggi presenti nel sito leccese della BAT sono professionalizzati per la produzione di sigarette, utilizzando macchinari anche tecnologicamente all'avanguardia. La riconversione messa in atto dalla multinazionale vorrebbe dire formare nuovamente lo stesso personale per la produzione di altro materiale con un'aggiunta di costi molto piu' alta; il 20 settembre 2009 si apprende dalla stampa che una societa' torinese, la Yesmoke, che gestisce un'azienda privata di sigarette sembrerebbe avesse avanzato l'ipotesi di una proposta per subentrare nella proprieta' e rilevare lo stabilimento della BAT a Lecce. Sempre dalla stampa si apprende che la stessa societa' avrebbe inviato una lettera, riservata, all'attenzione del sindaco del comune di Lecce e del presidente della provincia di Lecce affinche' i due enti intervenissero su un positivo riscontro per la cessione del sito, senza tuttavia ricevere risposta -: se non ritengano di intervenire con urgenza per verificare quanto esposto in premessa esercitando le proprie funzioni per impedire la chiusura dello stabilimento leccese, nel quale lavorano centinaia di lavoratori e che ha un risultato economico operativo positivo; quali iniziative di competenza intendano adottare al fine di assicurare la tutela dei livelli occupazionali al tempo stesso garantendo che le imprese eventualmente interessate all'operazione risultino estranee ad ogni forma di illecito e in regola con la certificazione antimafia, questione di particolare rilevanza in un territorio quale quello salentino. (5-03652)
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