INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/03499 presentata da BARBATO FRANCESCO (ITALIA DEI VALORI) in data 20100929

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Atto Camera Interrogazione a risposta immediata in Commissione 5-03499 presentata da FRANCESCO BARBATO mercoledi' 29 settembre 2010, seduta n.375 BARBATO, DI PIETRO, DONADI, CAMBURSANO, ZAZZERA, RAZZI, PALADINI, MESSINA, ROTA, ANIELLO FORMISANO, PIFFARI, GIULIETTI, BORGHESI, PALAGIANO, MURA, EVANGELISTI, PORCINO, FAVIA, PALOMBA, DI STANISLAO, CIMADORO, DI GIUSEPPE, LEOLUCA ORLANDO e MONAI. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che: la societa' Atlantis World Gioco Legale Ltd con sede in Inghilterra, attraverso una propria stabile organizzazione in Italia, risulta concessionaria per la gestione telematica degli apparecchi da intrattenimento (cosiddette slot machines) di cui all'articolo 110, comma 6, del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza; tale societa' e' controllata attraverso una complessa struttura da societa' off- shore dei Caraibi. Solo il 5 per cento e' di soci italiani identificabili (Sapamet, consorzio riferibile ai dirigenti dei gestori del sindacato delle slot-machines) mentre nessuno sa veramente chi e' la persona fisica proprietaria del restante 95 per cento. In particolare, la Hoshi Okara Corporation ltd controlla l'82 per cento mentre il restante 13 per cento e' nelle mani della Uk Atlantis Holding Plc. Hoshi Okara e' una societa' delle Antille che secondo alcune notizie di stampa sarebbe riferibile a Francesco Corallo. A L'espresso nel 2004 lo stesso Francesco Corallo ha dichiarato che nel controllo c'erano altri soggetti finanziari. La societa' UK Atlantis Holding Pie che detiene il 13 per cento e' invece controllata da societa' con sede nello Stato caraibico di Saint Lucia (la Corporated Management St. Lucia possiede il 99,9 per cento mentre la Corporate Management Inc. ne ha una minima quota dello 0,01 per cento). Entrambe le societa' sono riconducibili al signor James Walfenzao, professionista che, secondo notizie recentemente riportate dalla stampa, agirebbe in nome e per conto di un trust appartenente a Francesco Corallo; non c'e' trasparenza sulla reale proprieta' e l'unico nome di una persona fisica che sostiene di essere socio in proprio della Atlantis Gioco Legale Ltd concessionaria dell'Azienda autonoma dei monopoli di Stato AAMS nel controllo del gioco legale, e' quello di Francesco Corallo, il figlio di Gaetano Corallo, il quale e' stato condannato per associazione a delinquere di stampo mafioso in primo e secondo grado, accusa che e' stata trasformata - dopo una serie di monunciamenti della Cassazione - in associazione a delinquere semplice: la condanna a sette anni e mezzo era legata proprio alla scalata dei casino' italiani da parte di soggetti legati al clan mafioso di Nitto Santapaola, boss di Catania che sarebbe stato fotografato con Gaetano Corallo a Saint Marteen, Antille olandesi, dove allora Gaetano gestiva un casino e dove oggi il figlio Francesco gestisce altri tre diversi casino; in base a notizie riportate dalla stampa, il predetto Francesco Corallo sarebbe stato a sua volta indagato piu' volte dalla procura di Roma per traffico di droga e riciclaggio e - anche se le indagini sono state archiviate - negli atti sarebbe comunque definito piu' volte come soggetto legato al clan di Benedetto Santapaola, capo assoluto della mafia catanese. Molte informative della Guardia di finanza e della polizia riguardano i rapporti suoi e di suo padre con il medesimo clan Santapaola e con Marco Marino Diodato, ex militante neofascista, sposato con la figlia del dittatore Hugo Banzer in Bolivia e arrestato per traffico di droga e per gioco illegale (proprio con le slot machine) nel Paese sudamericano. Diodato e Francesco Corallo erano indagati nel medesimo procedi - erano in affari insieme nelle slot machine in Bolivia; la procura della Corte dei conti ha citato in giudizio la Atlantis World, assieme ad altri nove concessionari, contestando violazioni degli obblighi del concessionario, che non aveva provveduto a collegare le macchinette per permetterne il controllo in tempo reale, come previsto dalla legge e che non aveva versato all'Erario ingenti somme relative al prelievo erariale dovuto sui proventi dei citati apparecchi di gioco. Ad Atlantis Word e ai suoi controllori inadempienti dell'AAMS, la Corte dei Conti contesta un ammontare pari a circa 32 miliardi di euro complessivi per inadempimenti degli obblighi relativi ai livelli di servizio previsti dalle convenzioni di concessione; in base a notizie riportate dalla stampa, la societa' Atlantis si sarebbe avvalsa, a suo favore, di un'estesa rete di rapporti politici; in particolare, fino ad alcuni anni fa la societa' Atlantis era rappresentata in Italia da Amedeo Laboccetta, il quale e' stato ascoltato dal pubblico ministero di Potenza, dottor Henry Woodcock, in ordine al contenuto di intercettazioni telefoniche nel corso delle quali lo stesso Laboccetta avrebbe dichiarato, rivolgendosi a Francesco Proietti Cosimi, la sua volonta' di attivarsi presso l'allora direttore dell'Amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato, Giorgio Tino, per evitare la decadenza della societa' Atlantis dalla concessione a causa delle predette irregolarita' nel riversamento all'Erario dei proventi di gioco; in tali telefonate - secondo notizie di stampa - Francesco Proietti, indirizzava Amedeo Laboccetta, da Gabriella Alemanno, vicedirettore dei Monopoli di Stato e poi promossa a capo dell'Agenzia del territorio. Proietti - secondo quanto riportato dall'Espresso - dice al telefono a Laboccetta che si lamentava per Patteggiamento dei Monopoli i quali minacciavano la revoca della concessione: «lo cerco per telefonino e gli dico che (...) e' sta storia», riferendosi al direttore dell'AAMS Giorgio Tino; la procura della Corte dei Conti ritiene che il direttore dell'AAMS di allora Giorgio Tino, la sua collaboratrice Anna Maria Barbarito e il responsabile del settore slot Antonio Tagliaferri, hanno avallato le violazioni di Atlantis agli obblighi di servizio; la convenzione per la concessione ad Atlantis World Rti (che vale da sola decine di milioni di euro e permette di incassarne altrettanti alla societa', che stava quotandosi in borsa a Londra proprio grazie alla concessione medesima) e' stata siglata senza richiedere alla prefettura gli accertamenti ai fini della cosiddetta informativa interdittiva antimafia che solitamente viene chiesta per appalti superiori ai 5,2 milioni di euro mentre in questo caso si parla di centinaia di milioni se non di miliardi di euro. L'informativa prefettizia solitamente coinvolge negli accertamenti gli uffici della direzione investigativa antimafia, che ben conoscono la famiglia Corallo, e che invece non sono stati sollecitati; successivamente, la concessione e' stata prorogata due volte (ultimamente fino al maggio 2011) sempre senza alcuna richiesta della cosiddetta informativa interdittiva antimafia, da non confondere con il comune certificato antimafia; appare dunque urgente che il Governo si attivi responsabilmente per assicurare l'assoluto rispetto della normativa e la massima chiarezza in un settore, quello delle slot machine, che, oltre a costituire una delle maggiori fonti di entrate per l'Erario, movimenta un ingentissimo giro d'affari e costituirebbe, secondo numerose ipotesi investigative, una fonte di enormi profitti per le organizzazioni mafiose; a cio' si aggiunge che il quadro normativo relativo alla disciplina delle concessioni per la gestione telematiche per gli apparecchi di gioco risulta particolarmente complesso, ed e' stato oggetto di numerose modifiche: in particolare l'articolo 12, comma 1, lettera l), del decreto-legge n. 39 del 2009, ha previsto l'introduzione di un nuovo sistema di gioco costituito dal controllo remoto del gioco attraverso videoterminali, che avrebbe dovuto comportare l'avvio, da parte dell'AAMS, delle procedure per un nuovo affidamento in concessione della rete, entro il termine inizialmente fissato al 15 settembre 2009 dall'articolo 21, comma 7, del decreto-legge n. 78 del 2009, e successivamente prorogato al 16 maggio 2011 dall'articolo 2, comma 2-sexies, del decreto-legge n. 40 del 2010; l'accavallarsi dei predetti interventi normativi rende quindi necessario eliminare ogni dubbio in merito alla disciplina vigente in materia, in particolare per quanto riguarda la durata delle concessioni in essere ed il loro rinnovo -: se non ritenga opportuno richiedere immediatamente gli accertamenti antimafia alla prefettura e approfondire ulteriormente, anche ai fini della scadenza e del rinnovo delle concessioni, gli inquietanti fatti indicati in premessa, in particolare se ritenga che la societa' Atlantis disponga dei titoli previsti dalla normativa antimafia per poter essere titolare di una concessione relativa alla gestione dei giochi da intrattenimento, essendo riconducibile a soggetti per i quali sussiste il sospetto di legami con la criminalita' organizzata, se risulti che la Guardia di finanza abbia compiuto accertamenti nei confronti della societa' Atlantis, o di entita' che la controllano, direttamente o indirettamente, e se il personale della Guardia di finanza che avrebbe compiuto tali accertamenti sia stato successivamente oggetto di penalizzazione a differenza dei dirigenti amici della Atlantis World, che sono stati promossi, quale sia la scadenza ultima delle concessioni in essere, se se ne preveda l'automatico rinnovo, e quali misure di sua competenza intenda adottare per assicurare l'assoluta legalita' e la massima trasparenza nel settore.(5-03499)
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20100929-20100930 
INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/03499 presentata da BARBATO FRANCESCO (ITALIA DEI VALORI) in data 20100929 
INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 
BORGHESI ANTONIO (ITALIA DEI VALORI) 
DONADI MASSIMO (ITALIA DEI VALORI) 
EVANGELISTI FABIO (ITALIA DEI VALORI) 
RAZZI ANTONIO (ITALIA DEI VALORI) 
CAMBURSANO RENATO (ITALIA DEI VALORI) 
CIMADORO GABRIELE (ITALIA DEI VALORI) 
DI GIUSEPPE ANITA (ITALIA DEI VALORI) 
DI PIETRO ANTONIO (ITALIA DEI VALORI) 
DI STANISLAO AUGUSTO (ITALIA DEI VALORI) 
FAVIA DAVID (ITALIA DEI VALORI) 
FORMISANO ANIELLO (ITALIA DEI VALORI) 
MESSINA IGNAZIO (ITALIA DEI VALORI) 
MONAI CARLO (ITALIA DEI VALORI) 
MURA SILVANA (ITALIA DEI VALORI) 
ORLANDO LEOLUCA (ITALIA DEI VALORI) 
PALADINI GIOVANNI (ITALIA DEI VALORI) 
PALAGIANO ANTONIO (ITALIA DEI VALORI) 
PALOMBA FEDERICO (ITALIA DEI VALORI) 
PIFFARI SERGIO MICHELE (ITALIA DEI VALORI) 
PORCINO GAETANO (ITALIA DEI VALORI) 
ROTA IVAN (ITALIA DEI VALORI) 
ZAZZERA PIERFELICE (ITALIA DEI VALORI) 
GIULIETTI GIUSEPPE (MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO) 
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BARBATO FRANCESCO (ITALIA DEI VALORI) 

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