INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/02882 presentata da BOSSA LUISA (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20100512

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Atto Camera Interrogazione a risposta in Commissione 5-02882 presentata da LUISA BOSSA mercoledi' 12 maggio 2010, seduta n.320 BOSSA e BELLANOVA. - Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. - Per sapere - premesso che: secondo i dati delle Commissioni per l'emersione del lavoro irregolare e per la dispersione scolastica, resi noti il dieci maggio 2010 in occasione della giornata mondiale contro il lavoro minorile, in Italia 450 mila bambini tra i 9 e i 13 anni sono impegnati saltuariamente o quotidianamente in attivita' lavorative, alcune delle quali usuranti. Il 35 per cento lavora come cameriere in bar, pizzerie e locali di ristoro, il 25 per cento e' impiegata nel comparto del commercio e il 40 per cento (si tratta di bambine di eta' tra i 12 e i 13 anni) guadagna come baby sitter; spesso i datori di lavoro sono legati ai piccoli operai da rapporti di parentela: in questo modo e' piu' facile sfuggire ai controlli e alle punizioni previste (per gli adulti dalla legge); secondo i dati nella sola Napoli e provincia sono 40mila i bambini che lavorano in nero, con un aumento del 12 per cento rispetto ai dati forniti dalla fondazione Banco di Napoli nel 2004; si tratta di bambini inclusi in una fascia di eta' fra i 9 ed i 13 anni con punte addirittura di 8 anni, prevalentemente impegnati come camerieri, baby sitter o addirittura addetti alle pulizie; il problema non riguarda solo Napoli, ma l'intero Mezzogiorno dove finora non e' stato possibile portare in classe tutti i ragazzi che si trovano nell'eta' dell'obbligo scolastico; secondo altri dati sull'evasione scolastica raccolti dall'Eurispes sono circa 9.500 i ragazzini che ogni anno vanno via dalle scuole napoletane; di questi, almeno l'80 per cento inizia a lavorare scegliendo una serie di comparti tradizionalmente legati all'apprendistato (quello legale) o ai servizi alla famiglia; secondo i dati raccolti lo scorso anno dalla regione Campania, che ha istituito un'anagrafe scolastica, in Campania gli evasori dell'obbligo scolastico sono circa 50mila; secondo la denuncia del segretario della Camera del lavoro di Napoli, Giuseppe Errico, pubblicata sul quotidiano Il Mattino: «Moltissimi ragazzini sono utilizzati completamente fuori della legalita'; a Scampia e in quell'area molti minori sono impiegati come pusher»; Melita Cavallo, per anni giudice minorile a Napoli e adesso presidente del Tribunale per i minorenni di Roma, in una intervista pubblicata da Il Mattino, ha dichiarato che le cause di tali fenomeni «sono complesse e trovano la loro ragione principale in un sistema che non riesce a tutelare le fasce piu' deboli. Lo Stato non sembra essere in grado di proporre una organizzazione capace di garantire a tutti gli stessi diritti; soprattutto non punta su strumenti determinanti per lo sviluppo dei ragazzi»; in relazione ai gravi fenomeni di esclusione sociale di cui da tempo il nostro Paese soffre - destinati a peggiorare con la recessione economica - il Governo ha scelto di non imboccare la strada di una riforma organica della rete di protezione sociale, preferendo l'adozione di alcuni interventi spot: essenzialmente, la carta acquisti e il bonus famiglie; con le manovre finanziarie il Governo ha fortemente ridotti una serie di stanziamenti destinati a interventi e progetti di carattere sociale. Questi tagli incrineranno sensibilmente la capacita' di offerta di servizi a livello locale (il Fondo nazionale politiche sociali e' un'importante fonte di finanziamento per i comuni) e paralizzeranno svariati progetti di politiche per le famiglie, per la non autosufficienza, per la prima infanzia; il ridimensionamento dei fondi per le politiche sociali indebolisce la rete di welfare proprio quando - in una fase di grave crisi economica - sarebbe necessario un suo rafforzamento; dall'insediamento di questo Governo, sono stati tagliati drasticamente i fondi dedicati ai nidi, all'associazionismo, ai giovani, alle famiglie. Dal 2010 non sono piu' previste risorse per i congedi parentali e per la non autosufficienza. La riduzione dei fondi per le politiche sociali e' pari a -21,8 per cento (-694 milioni nel 2009) e arriva a -55,9 per cento (-1.777,5 milioni) nel 2011. Per quanto riguarda il principale tra questi fondi, il Fondo nazionale politiche sociali istituito dalla legge n. 328 del 2000, il ridimensionamento rispetto al 2008 e' pari a -17,1 per cento (-270 milioni) nel 2009, per toccare 41,8 per cento (-661 milioni) nel 2011. Ancora piu' pesante e' il declino delle risorse degli altri fondi, che coprono importanti settori delle politiche di welfare: -26,5 per cento (-424 milioni) nel 2009, per giungere a -70 per cento (-1.116,5 milioni) nel 2011 -: se sia a conoscenza dei dati sopra riportati, e cosa il Governo intenda fare per intervenire in maniera seria e rapida sul fenomeno del lavoro nero minorile e dell'evasione scolastica, in particolar modo nel Mezzogiorno e a Napoli, con un piano di iniziativa nel sociale e se il Governo intenda continuare a tagliare le risorse finanziarie per gli interventi sociali, in particolar modo nel Mezzogiorno, oppure abbia intenzione di sostenere economicamente un progetto di intervento su famiglie e aree di disagio in modo da dotare i territori e gli enti locali degli strumenti per garantire sostegno, tutela, assistenza ai nuclei familiari piu' deboli e alle fasce sociali piu' esposte. (5-02882)
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BELLANOVA TERESA (PARTITO DEMOCRATICO) 
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SOTTOSEGRETARIO DI STATO LAVORO E POLITICHE SOCIALI 
20100525 

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