INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/02793 presentata da GINEFRA DARIO (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20100421

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Atto Camera Interrogazione a risposta in Commissione 5-02793 presentata da DARIO GINEFRA mercoledi' 21 aprile 2010, seduta n.310 GINEFRA, BELLANOVA e SERVODIO. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che: l'11 marzo 2010 una frana ha interrotto la linea ferroviaria nei pressi di Montaguto, in provincia di Avellino, determinando l'isolamento della Puglia nei collegamenti con la capitale, in un contesto che presenta persistenti limiti infrastrutturali sulla linea adriatica, con particolare riferimento al binario unico nel tratto tra Chieti e Termoli; nel 2005 sono cominciati i primi movimenti della montagna ad est di Montaguto, sulla sponda irpina, e viene interessata la strada statale 90 delle Puglie; nel Maggio 2006 il Governo Berlusconi dichiara la prima emergenza con la nomina a commissario di Bassolino, presidente della regione Campania; nel giugno 2009 la frana si sveglia e vengono decisi i primi lavori di «somma urgenza» affidati all'Idroeco, un'impresa di Casapesenna, nel casertano, che fa capo alla famiglia Piccolo; a decidere l'affidamento diretto dei lavori, cioe' senza gara d'appalto, e' Bruno Orrico, ingegnere e sub commissario nominato da Bassolino; da giugno a ottobre 2009 vengono fatti lavori per movimentazione terra e regimazione delle acque per un costo complessivo, secondo la relazione presentata, di 4,5 milioni di euro. «Ad oggi - si legge nel documento del commissario all'emergenza frane in Campania - risulta formalizzato il contratto di appalto mentre nessuna somma e' stata liquidata»; l'ingegner Orrico, sarebbe coinvolto nell'inchiesta che riguarda il sottosegretario dei Pdl, Nicola Cosentino per presunti legami con la camorra; nel gennaio 2006 la frana era a 300 metri dalla strada, ad aprile il fango era gia' arrivato in prossimita' delle corsie, tra il chilometro 42,8 e 43,4; la prima relazione tecnica e' del 2007, la firma Francesco Maria Guadagno, un geologo o stimato negli ambienti scientifici. «Attenti dice - la frana e' destinata ad arrivare alla ferrovia e al Cervaro. Dovete agire con rapidita', occorrono interventi drenanti nella parte alta della frana»: appello inascoltato; il 5 agosto 2009, dopo oltre tre anni dalle prime avvisaglie dei problema, e' finalmente pronto il progetto esecutivo realizzato da Leonardo Cascini, docente a Salerno, alla struttura commissariale Orrico ha nel frattempo sostituito Palmieri. È Orrico quindi a predisporre gli atti della gara per impegnare i 2,6 milioni di euro: il progetto prevede opere idrauliche di regimazione delle acque di ruscellamento superficiali e di controllo dell'invaso alla sommita' dei sistema franoso, la risagomatura del tratto terminale dei corpo frana e la rimozione del fango del piede frana; il procedimento di gara e' tormentato: alla fine la spunta un'associazione temporanea l'imprese, che fa capo alla famiglia Pancione Egidio, la Botta Eurocostruzioni di San Martino Valle Caudina, in provincia di Benevento, anche se il contratto non e' stato sottoscritto e non ci sono stati pagamenti; la relazione presentata allora, comunque, parla di «gestione efficace» fino al 21 gennaio 2010, giorno in cui si registra un crollo nella parete orientale dei vallone Fiego, nel quale la frana si e' sviluppata, con la demolizione delle opere idrauliche e dei pozzetti; la frana, da questa data, accelera il suo percorso fino ad arrivare rapidamente alla ferrovia, si lavora quindi in una sorta di regime provvisorio e con una contabilita' aperta. De Biase sostiene che e' suo dovere «farsi carico della continuita' amministrativa», anche quindi della gestione Orrico, e che pero' vuole vederci chiaro prima di decidere la spesa; nel tempo, quindi, si e' venuta a formare una stratificazione di gestioni e di fasi operative che non sara' facile sbrogliare e razionalizzare: adesso parte un'altra gestione, quella di Guido Bertolaso che ha voluto con se' il Genio militare e per il momento si sta lavorando a un nuovo progetto esecutivo, poi si dovra' decidere la modalita' di assegnazione dei lavori; da quasi due mesi l'Italia e' spaccata in due: la frana, dopo aver occupato la strada statale ha invaso anche i binari della ferrovia impedendo cosi' il passaggio dei treni e chi, da Bari o da Lecce deve raggiungere Roma, e' costretto a scendere dal treno, salire su autobus sostitutivi, poi rimettersi in treno e perdere cosi' due ore in piu' rispetto al tragitto originale; i disagi colpiscono ogni giorno decine di migliaia di passeggeri, ma soltanto da pochi giorni e a piu' di un mese dalla chiusura dei tratto ferroviario determinatosi dall'avanzamento della frana, il Governo ha dichiarato lo stato di crisi e, come gia' indicato, il capo della protezione civile Guido Bertolaso ha deciso di occuparsi direttamente della situazione assicurando che nel giro di un mese e mezzo al massimo la situazione tornera' com'era, nonostante i tecnici sul campo siano convinti che prima dell'estate non sara' possibile fare nulla; attualmente, pero', cio' che maggiormente comincia a rendere la situazione ancora piu' critica, e' il sospetto, che qualcuno abbia avuto interesse a lasciare la frana cosi' com'era: la magistratura competente avrebbe avviato un'inchiesta sui diversi appalti che sono stati concessi nel tempo e sui lavori mai portati a termine, ipotizzando che qualcuno sia riuscito ad intascare denaro e a lucrare sul grande business dell'emergenza -: se il Ministro non intenda svolgere, fatte salve le competenze della magistratura un'attenta verifica amministrativa atta ad accertare eventuali irregolarita' nell'esecuzione dei lavori fino ad oggi svolti e a rimuovere, cosi', ogni ombra sui futuri interventi da realizzarsi. (5-02793)
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INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 
BELLANOVA TERESA (PARTITO DEMOCRATICO) 
SERVODIO GIUSEPPINA (PARTITO DEMOCRATICO) 
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5/02793 
GINEFRA DARIO (PARTITO DEMOCRATICO) 

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