INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/02439 presentata da SCHIRRU AMALIA (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20100203

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Atto Camera Interrogazione a risposta in Commissione 5-02439 presentata da AMALIA SCHIRRU mercoledi' 3 febbraio 2010, seduta n.277 SCHIRRU, MOSCA, MELIS, MATTESINI, BUCCHINO, BOCCUZZI, TOUADI, CODURELLI, MADIA, GNECCHI, GATTI, BELLANOVA, FARINA COSCIONI, BERRETTA e BOBBA. - Al Ministro della giustizia, al Ministro della salute, al Ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione. - Per sapere - premesso che: secondo quanto comunicato da una circolare del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria (DAP) «Emergenza suicidi - Istituzione unita' di ascolto Polizia Penitenziaria» del 21 gennaio 2010, predisposta dalla direzione generale detenuti e sottoscritta dal capo del Dap, Franco Ionta, sara' istituito un «servizio di ascolto» composto da poliziotti penitenziari per far fronte al rischio suicidi tra i detenuti nelle sovraffollate carceri italiane; dall'inizio del 2010 sono gia' sette i detenuti che si sono tolti la vita. Come esplicitato in premessa dalla stessa circolare «Senza dubbio le condizioni di sovraffollamento in cui gravano gli istituti penitenziari italiani rendono difficile assicurare ogni intervento puntuale ed immediato che possa efficacemente contrastare il drammatico verificarsi di episodi autolesionistici e, nella peggiore delle ipotesi, suicidarsi»; il neo-istituito «servizio di ascolto» per prevenire il rischio suicidi tra i detenuti sara' composto - e' scritto nella circolare - da «personale di polizia penitenziaria e dell'area educativa, ed integrato da appartenenti al volontariato»; l'unita' avra' il compito di «soccorrere il detenuto in situazioni di imminente criticita' in cui non sia possibile l'intervento immediato di professionisti esperti, attraverso l'attivazione di dinamiche comunicative finalizzato al sostegno del soggetto in difficolta', all'individuazione di problematiche specifiche e delle necessarie misure di urgenza, secondo linee guida», che saranno emanate dalla direzione detenuti del Dap; il Dap ritiene «indispensabile indirizzare ogni sforzo» cosi' da «arginare l'attuale, impellente emergenza»; in realta' spetterebbe al personale competente, gli psicologi e non ai poliziotti penitenziari, il compito di valutare se un detenuto e' a rischio suicidio ma come ammesso all'Ansa dal Dap «nella prassi, anche a causa delle note carenze, le figure professionali istituzionalmente deputate all'assistenza psicologica del detenuto risultano (nelle ore pomeridiane, serali e notturne in cui piu' di frequente si verificano gli eventi a maggiore criticita') per lo piu' assenti o, comunque, non prontamente reperibili»; in assenza di psicologi, il Dap prende pertanto atto che «la funzione di supporto psicologico e umano e' spesso delegata al personale di polizia penitenziaria la cui assidua e costante presenza all'interno delle sezioni detentive nell'arco delle 24 ore rappresenta una risorsa utilmente spendibile e tale da assicurare ogni intervento di sostegno diretto ed immediato», anche se cio' non rientra nei compiti primari dei poliziotti penitenziari; i poliziotti penitenziari dovranno acquisire conoscenze e competenze ad hoc, e dunque nella circolare vengono sollecitati i direttori delle carceri a individuare quattro-cinque ispettori o sovrintendenti di polizia penitenziaria che dovranno frequentare corsi formativi presso l'Istituto superiore di studi penitenziari al termine dei quali saranno operativi nel «servizio di ascolto» per prevenire il rischio suicidi; si tratta di un provvedimento non condivisibile alla luce della vicenda della mancata assunzione dei 39 psicologi vincitori del concorso che il DAP si rifiuta di assumere; e' un fatto gravissimo che ai 39 psicologi si rifiuti l'assunzione e si deleghi il loro lavoro ai poliziotti penitenziari. Il ruolo della Polizia Penitenziaria e' legato alla sicurezza e con un corso non diventeranno di certo psicologi, ne' tanto meno esperti di consulenza in caso di eventi critici quali possono risultare gli stati che precedono un suicidio, legati a depressione o altri disturbi psicopatologici, che vanno diagnosticati e valutati da un professionista psicologo; in una circolare del 6 luglio 2009, avente per oggetto la «tutela della salute e della vita delle persone detenute», il Dipartimento per l'amministrazione penitenziaria (Dap) ha fortemente raccomandato ai provveditori regionali di offrire ai reclusi piu' colloqui e maggiori occasioni di intrattenimento, di aumentare le ore d'aria, di tenere aperte le porte delle celle e di non far mancare l'acqua; e' noto a tutti coloro che operano o conoscono l'ambito penitenziario, che la figura dello psicologo riveste un ruolo fondamentale nella prevenzione del suicidio in carcere come, per altro, indicato nella Circolare Amato del 30 dicembre 1987 n. 3233/5689 che istituisce il servizio Nuovi Giunti che ha quale principale finalita' quella di prevenire suicidi, nonche' gli atti auto ed etero-lesionistici in carcere; la Circolare del Dipartimento per l'Amministrazione penitenziaria del 6 luglio 2007, n. 181045 istituisce il «Servizio di prima accoglienza» rivolto ai detenuti provenienti dalla liberta' per attenuare «gli effetti traumatici della privazione della liberta' e di predisporre gli interventi a tutela della incolumita' fisica e psichica conseguenti all'ingresso in Istituto». Tale circolare conferisce un ruolo centrale allo psicologo sia consulente sia di ruolo; il recente decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 1 o aprile 2008 ribadisce che venga prevista una «valutazione medica e psicologica di tutti i nuovi ingressi, da effettuarsi, se del caso, in piu' momenti temporali e per congrui periodi di osservazione; [...] tale valutazione e' fatta dal medico di medicina generale del presidio, in collaborazione con lo psicologo e con il supporto degli accertamenti specialistici del caso». Tali prestazioni rientrano di diritto tra i livelli essenziali di assistenza come esplicitamente indicato nel suddetto decreto del Presidente del Consiglio dei ministri; e' evidente che la prevenzione dei fenomeni di suicidio e' uno dei compiti specifici dello psicologo in carcere ed e' anche uno degli ambiti di intervento piu' delicati. Lo psicologo riveste un ruolo cruciale ed essenziale che di certo non puo' essere sminuito pensando di far a meno di questa professionalita' o rendendo altro personale pseudo-psicologo; sarebbe opportuno che si risolvesse anche la vicenda degli psicologi vincitori di concorso, ma quest'ultima Circolare lascia intendere che saranno destinate ad altre figure professionali le funzioni dello psicologo penitenziario; sono insufficienti le misure adottate e gli interventi declinati dal Ministro con la dichiarazione di stato di emergenza e del piano carceri, benche' sia piu' che opportuno un intervento, nulla di incisivo e tangibile e' stato fatto per contrastare il sovraffollamento delle carceri, gravate da un surplus che supera ormai i 25 mila detenuti, a fronte di una carenza di organico di seimila unita' che non potra' mai essere colmata dall'annuncio del piano di assunzione di 2000 poliziotti, che peraltro, come ben denunciato dalla CGIL, risulta essere ben piu' ridotto nel numero e spalmato nel quadriennio 2010-2013 -: se intenda adeguare le piante organiche degli psicologi penitenziari alle esigenze dei penitenziari; se il Governo intenda adottare iniziative al fine di garantire l'assunzione di un congruo numero di psicologi, indispensabili per la vita dei detenuti e come intenda risolvere la vertenza dei 39 psicologi vincitori di concorso, gia' denunciata nell'interrogazione a risposta in Commissione 5-01200 presentata nella seduta di mercoledi' 25 marzo 2009, n. 152; se non ritengano opportuno promuovere iniziative di carattere normativo, volte a far si' che l'assunzione dei vincitori di concorso sia garantita nel trasferimento della medicina penitenziaria dal Ministero della giustizia alle ASL, salvaguardando cosi' i diritti dei vincitori di concorso ed evitando oneri per lo Stato derivanti da altre procedure concorsuali.(5-02439)
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INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 
FARINA COSCIONI MARIA ANTONIETTA (PARTITO DEMOCRATICO) 
BELLANOVA TERESA (PARTITO DEMOCRATICO) 
BERRETTA GIUSEPPE (PARTITO DEMOCRATICO) 
BOBBA LUIGI (PARTITO DEMOCRATICO) 
BOCCUZZI ANTONIO (PARTITO DEMOCRATICO) 
BUCCHINO GINO (PARTITO DEMOCRATICO) 
CODURELLI LUCIA (PARTITO DEMOCRATICO) 
GATTI MARIA GRAZIA (PARTITO DEMOCRATICO) 
GNECCHI MARIALUISA (PARTITO DEMOCRATICO) 
MADIA MARIA ANNA (PARTITO DEMOCRATICO) 
MATTESINI DONELLA (PARTITO DEMOCRATICO) 
MELIS GUIDO (PARTITO DEMOCRATICO) 
MOSCA ALESSIA MARIA (PARTITO DEMOCRATICO) 
TOUADI JEAN LEONARD (PARTITO DEMOCRATICO) 
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5/02439 
SCHIRRU AMALIA (PARTITO DEMOCRATICO) 

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