INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/02405 presentata da BELLANOVA TERESA (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20100128

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Atto Camera Interrogazione a risposta in Commissione 5-02405 presentata da TERESA BELLANOVA giovedi' 28 gennaio 2010, seduta n.275 BELLANOVA. - Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. - Per sapere - premesso che: la crisi che sta colpendo i mercati internazionali non risparmia quello locale, anzi ne amplifica gli effetti essendo la nostra economia, per il settore manifatturiero, basata principalmente sulla subfornitura ed il conto terzi. Il momento che l'economia salentina sta vivendo non e' certamente dei migliori e la situazione e' resa ancor piu' grave dalla crisi che dal 2000 in poi ha colpito il settore del tessile, abbigliamento e calzaturiero con conseguente perdita di un numero consistente di occupati; dal punto di vista finanziario la situazione che stanno vivendo le nostre piccole e medie imprese e' drammatica. Gli accordi di Basilea nati per dare stabilita' al sistema bancario e quindi al sistema economico, non hanno sortito gli effetti desiderati, anzi le difficolta' delle banche ad adempiere agli obblighi derivanti dalle nuove norme sono state trasferite sul sistema delle imprese che oggi non riescono piu' ad ottenere credito. I dati dell'osservatorio regionale confermati dal presidente della CONSOB Cardia sul credito alle piccole e medie imprese sono uno spaccato chiaro della difficolta' che le imprese vivono; da qualche mese molte piccole e medie imprese del territorio salentino stanno vivendo una situazione molto preoccupante. Le sedi dell'INPS di Lecce e Casarano, a seguito di un monitoraggio sui periodi di mobilita' autorizzati negli ultimi dieci anni, stanno provvedendo al recupero del contributo di ingresso alla mobilita' ex articolo 5, commi 4 e 6 della legge n. 223 del 1991 ingiungendo, ad un considerevole numero di aziende, il pagamento, entro il termine perentorio di 30 giorni, per somme elevate. In alcuni casi si parla anche di cifre superiori al milione di euro, che le stesse aziende non sono assolutamente in grado di poter versare in un'unica soluzione; la legge n. 223 del 1991 prevede che le aziende con piu' di 15 dipendenti che debbano procedere a licenziamenti collettivi di manodopera, per almeno 5 unita', motivati da «riduzione di personale» o «cessazione dell'attivita' aziendale» di poter collocare in mobilita' i lavoratori licenziati. In questo caso ai lavoratori sara' garantita, per almeno 24 mesi, da parte dello Stato una «indennita' di mobilita'»; l'impresa che attiva la procedura di mobilita' ha l'obbligo, in caso di riduzione di personale, di versare all'INPS un contributo di ingresso pari a nove mensilita' per ogni lavoratore collocato in mobilita'. In caso di cessazione dell'attivita' aziendale, l'impresa ha l'obbligo di versare all'INPS un contributo d'ingresso pari a sei mensilita' per ogni lavoratore collocato in mobilita'. Le mensilita' suddette da versare all'INPS si riducono a tre se la procedura si attiva e si conclude con un verbale di consultazione aziendale sottoscritto dalle parti sociali organizzazione datoriali e organizzazioni sindacali; le sedi INPS di Lecce e Casarano hanno dunque deciso di diffidare formalmente le imprese che non hanno versato il contributo di ingresso ed hanno intimato il saldo del debito, come sopra riportato. Ad ogni impresa e' stato chiesto il massimo del contributo d'ingresso (sei o nove mensilita') prescindendo dal caso specifico e trasferendo l'onere della prova, al contrario, su ogni singola azienda; in data 31 luglio 2009 presso gli Uffici del servizio politiche del lavoro della provincia di Lecce si e' tenuto un incontro tra CONFAPI, Confindustria Lecce, Cgil, Cisl, Uil, l'assessore alla programmazione economica, l'assessore alle politiche del lavoro, l'assessore alle attivita' produttive ed il dirigente alla programmazione economica per l'amministrazione provinciale al fine di individuare una possibile soluzione per evitare di penalizzare ulteriormente le imprese salentine; durante l'incontro e' stata condivisa, da tutti i partecipanti, la scelta di attivare la costituzione di un tavolo di concertazione tra provincia di Lecce, parti datoriali e organizzazioni sindacali con il fine di chiedere alla direzione centrale dell'INPS, vista la drammatica crisi economico-occupazionale in atto, la sospensione per un periodo di due anni dell'avviata procedura e la successiva dilazione del pagamento su un periodo di 72 mesi, senza applicazione di interessi e sanzioni; questo consentirebbe alle imprese di poter far fronte all'adempimento previsto dalla legge n. 223 del 1991 e al contempo permetterebbe alle stesse di poter sostenere le incombenze debitorie in un lasso di tempo piu' ampio in modo da poter continuare l'operativita' aziendale, scongiurando anche la possibilita' di un'eventuale chiusura delle stesse con ricadute drammatiche sulla gia' precaria situazione occupazionale -: se il Ministro interrogato non intenda farsi portavoce presso la direzione centrale dell'INPS, della suddetta proposta avanzata dalle associazioni delle piccole e medie industrie (CONFAPI) della provincia di Lecce e da confindustria Lecce di concerto con le organizzazione sindacali in modo da permettere alle aziende interessate di poter sostenere le incombenze debitorie in un lasso di tempo piu' ampio senza precluderne il fabbisogno finanziario atto a garantire continuita' all'operativita' aziendale, scongiurando, in tal modo, anche una non trascurabile flessione occupazionale in un settore che e' gia' ampiamente in crisi. (5-02405)
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SOTTOSEGRETARIO DI STATO LAVORO E POLITICHE SOCIALI 
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