. "INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/01337 presentata da GALLINELLA FILIPPO (MOVIMENTO 5 STELLE) in data 30/10/2013" . "http://documenti.camera.it/apps/commonServices/getDocumento.ashx?sezione=lavori&tipoDoc=sicross&idlegislatura=17&ramo=camera&stile=9&idDocumento=5/01337" . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE" . . "Atto Camera Interrogazione a risposta in commissione 5-01337 presentato da GALLINELLA Filippo testo di Mercoledì 30 ottobre 2013, seduta n. 108 GALLINELLA e CIPRINI . — Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca . — Per sapere – premesso che: da molto tempo, diverse associazioni di comuni si stanno muovendo per garantire, anche nei piccoli centri – specie quelli geograficamente più complicati da raggiungere e meno collegati con le grandi città – il diritto all'istruzione, almeno per quel che riguarda la scuola primaria; l'ANCI Umbria si è più volte fatta promotrice di iniziative a carattere nazionale su questo importante tema, tuttavia diverse sono le situazioni di emergenza scolastica nella regione, con moltissime sezioni chiuse negli ultimi due anni e con intere scuole che rischiano di scomparire, soprattutto perché l'aumento delle pluriclassi nei piccoli comuni fa aumentare proporzionalmente l'esodo verso i grandi centri; le pluriclassi attualmente sono circa 90 in Umbria e necessitano di organico aggiuntivo per garantire una didattica di qualità, anche se non vanno comunque misconosciute le capacità di quegli insegnanti che hanno saputo «fare scuola» anche nelle pluriclassi; un problema analogo si pone anche per le scuole d'infanzia, le cui liste d'attese spesso non vengono evase, favorendo in qualche modo la «fuga» dal paese di residenza nel momento delle future iscrizioni alla scuola primaria; è evidente che la chiusura di una scuola in un piccolo centro fa aumentare l'isolamento e la marginalità dello stesso, pertanto, specie in situazioni in cui le distanze tra un comune e l'altro sono considerevoli sarebbe auspicabile garantire la continuità e la qualità scolastica primaria anche nei paesi più piccoli; l'ANCI Umbria chiede che venga messa in atto una strategia per la scuola di montagna e delle zone svantaggiate, al fine di assicurare il diritto all'istruzione in maniera capillare e uniforme sul territorio nazionale; quello dell'Umbria non è certo l'unico caso per uno Stato, come l'Italia, che presenta realtà geografiche molto diverse; basti pensare ad alcuni paesi dell'entroterra calabro o lucano, che, tra le altre cose, presentano problemi analoghi anche dal punto di vista dell'assistenza sanitaria, con piccoli ospedali che vengono chiusi pur trovandosi in zone isolate e difficili da raggiungere; oggi le politiche scolastiche hanno privilegiato un accentramento, nella logica dei grandi numeri, che ha indebolito il sistema scolastico dei piccoli centri, svigorendo, di conseguenza quella «protezione» sociale primaria che, insieme alla famiglia, è fondamentale per la crescita e lo sviluppo del bambino, nonché del territorio stesso; in un documento redatto dall'ANCI Umbria ed inviato in questi giorni a diverse istituzioni, nazionali e regionali, si legge che salvare le scuole dei piccoli Comuni significa lasciare presidi territoriali, evitare congestioni a livello centrale, garantire una didattica ricca perché proporzionata e pluricentrica, salvaguardare gli investimenti fatti in termini di sicurezza e messa a norma degli edifici e di garanzia di servizi di qualità connessi al sistema scolastico; è evidente che, pur comportando non irrisori costi di gestione, mantenere un presidio scolastico su un territorio particolare come i piccoli comuni è fondamentale per garantire il diritto allo studio dei bambini, nonché la pluralità e valorizzazione dei territori minori che rivestono, comunque, grande importanza in merito alla gestione delle risorse naturali, alla qualità territoriale e alla coesione sociale–: se non si ritenga opportuno promuovere per le piccole scuole dei comuni montani una normativa specifica, non più limitandosi alla sola deroga, e assicurando nella dotazione organica assegnata dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca la copertura per le scuole montane, stabilendo priorità nella assegnazione dell'organico a cura degli uffici scolastici regionali; se ritenga opportuno abbassare i parametri per la costituzione delle cosiddette «pluriclassi» nelle scuole di comuni montani, che al momento è fissato in un massimo 18 alunni, per evitare la creazione di pluriclassi comprendenti più gruppi di alunni di età diverse, anche non contigue; se ritenga possibile abbassare il numero minimo di alunni per classe per i comuni montani – attualmente fissato a 10 alunni – portandolo almeno a 6-8 alunni; se, in base a quanto esposto in premessa, intenda valutare l'attivazione di sezioni per la scuola dell'infanzia con numero di 10 alunni nei comuni montani come previsto dal decreto ministeriale n.176 del 1997 e allo stesso tempo se ritenga importante affrontare il problema delle liste di attesa alla scuola dell'infanzia anche nei piccoli comuni, spesso privi di altri servizi per l'infanzia; se, nell'ambito delle proprie competenze e di concerto con le competenti autorità regionali, possa definire l’«ottimale dimensionamento» della rete scolastica cercando di coniugare le istanze degli enti locali con l'esigenza di una qualità del servizio; quali opportuni investimenti intenda mettere in atto nell'ambito della formazione degli insegnanti che lavorano nelle pluriclassi, al fine di garantire un insegnamento di qualità e condizioni adeguate per l'innovazione didattica; quali strumenti intenda utilizzare al fine di garantire la «continuità» pluriennale degli insegnanti nelle scuole di montagna, legando la concessione di punteggi aggiuntivi ad una effettiva continuità di servizio, secondo criteri da concordare tra le parti sociali; se non intenda promuovere, nell'ambito delle proprie competenze, come già avviene in alcune parti di Italia, progetti innovativi volti a superare le «sofferenze» di organico (docente e personale ATA) nelle piccole scuole nell'ottica di sostenere, potenziare e valorizzare questi presidi educativi, strettamente legati al territorio; se intenda valutare la possibilità di istituire un gruppo di lavoro inter-istituzionale per «La scuola di montagna e la montanità», opportuno strumento per la programmazione educativa sul territorio. (5-01337)" . . "20131030" . "Camera dei Deputati" . "1"^^ . . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/01337 presentata da GALLINELLA FILIPPO (MOVIMENTO 5 STELLE) in data 30/10/2013"^^ . . "5/01337" . . "20131030-20140206" . . . "http://documenti.camera.it/apps/commonServices/getDocumento.ashx?sezione=lavori&tipoDoc=sicross&idlegislatura=17&ramo=camera&stile=6&idDocumento=5/01337" . . . . . "GALLINELLA FILIPPO (MOVIMENTO 5 STELLE)" . "2018-05-16T14:11:23Z"^^ . "20140206" . . "CIPRINI TIZIANA (MOVIMENTO 5 STELLE)" . . . .