INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/33565 presentata da CENTO PIER PAOLO (MISTO) in data 20010123

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Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale, al Ministro per la solidarieta' sociale. - Per sapere - premesso che: Poste italiane, anche nella precedente veste di pubblica amministrazione, ha sempre fatto del lavoro precario uno dei punti fermi della sua organizzazione del lavoro; giovani lavoratori hanno fatto fronte alle piu' svariate esigenze dell'azienda, dalla sostituzione nei periodi di ferie collettive, ai periodi di maggior traffico e, in misura veramente determinante, come strumento di compensazione di carenze strutturali nell'organico; fino al passaggio in ente pubblico economico (tramite la legge 29 gennaio 1994, n. 71), e certamente fino alla definizione del primo contratto collettivo di lavoro di tipo privatistico (26 novembre 1996), le assunzioni dei lavoratori precari erano legate alle norme proprie del rapporto di lavoro pubblico che, tra le altre particolarita', escludeva la possibilita' della trasformazione dei contratti a tempo indeterminato (causa l'obbligo del passaggio concorsuale per entrare nei ruoli dell'amministrazione); col Ccnl del 1996, la materia dei contratti a termine nelle Poste rientra nella normativa comune a tutti i lavoratori dipendenti del settore privato (in particolare la legge 230 del 1962 e la 56 del 1987) e trova applicazione nell'articolo 8 del Ccnl. In questo articolo sono definite una serie di condizioni necessarie affinche' l'azienda possa accedere alla costituzione di contratti a termine e, tramite i riferimenti alle leggi citate, anche delle precise condizioni formali (indicazione del termine, nominativo del dipendente da sostituire eccetera); in realta', nel periodo seguente il nuovo Ccnl, le Poste hanno continuato ad assumere giovani con contratti a tempo determinato (Ctd) non rispettando le condizioni contrattuali e di legge; si sussegue una lunga serie di cause legali da parte dei giovani lavoratori che vedono costrette le Poste alla trasformazione dei Ctd in contratti a tempo indeterminato (Cti) ed alla corresponsione delle mensilita' per il periodo trascorso tra la chiusura del Ctd e la riassunzione dopo sentenza; ai primi di agosto del 1996, il governo Prodi emana un decreto legge (decreto-legge 404) nel quale viene deciso che, nessun Ctd definito nel periodo compreso tra la costituzione dell'Ente Poste e fino al giugno del 1997, puo' essere convertito in Cti, mantenendo valido per questo periodo il regime normativo pubblico; nell'autunno dello stesso anno passa un ordine del giorno (Boghetta - Strambi) che impegna il governo "a garantire comunque l'assunzione di quanti hanno proposto e vinto il ricorso in prima istanza o inoltrato ricorso prima dell'emanazione del decreto 404 del 1996"; i lavoratori reintegrati sono diventati a pieno titolo parte dell'organico, l'azienda, a seconda delle necessita', porta delle modifiche alle normative contrattuali dell'articolo 8; si assume per sostituire il personale nel periodo estivo, per specifici progetti, per generiche riorganizzazioni dell'azienda; la sentenza del 6 dicembre 1996 presso il tribunale di Milano accoglie gli appelli presentati dalle Poste con il risultato del licenziamento (o l'annullamento del rapporto di lavoro) con l'obbligo della restituzione delle mensilita' attribuite dalle sentenze di primo grado per circa 240 lavoratori applicati negli uffici di Milano e provincia e il pagamento delle spese; il tutto portera' al coinvolgimento di 657 reintegrati, mentre ogni anno la Posta continua ancora a ricorrere a 6000 (dato per difetto) assunzioni con Ctd -: quali iniziative intendano intraprendere a favore del diritto al lavoro dei 657 ex impiegati postali; quali azioni intendano intraprendere per valutare il rispetto degli oneri lavorativi, turni, straordinari, fruizione di riposo settimanale, che sembrano non essere sempre considerati nella giusta misura. (4-33565)
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INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/33565 presentata da CENTO PIER PAOLO (MISTO) in data 20010123 
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DE CESARIS WALTER (MISTO) 
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CENTO PIER PAOLO (MISTO) 

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