INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/29620 presentata da MALENTACCHI GIORGIO (MISTO) in data 20000504

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Al Presidente del Consiglio dei ministri ed al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che: Heinz Barz, ex capitano della Wehrmacht, il boia delle stragi di Civitella e Cavriglia, secondo la procura militare di La Spezia, sarebbe ancora vivo e vivrebbe liberamente in Germania; con lui sarebbero vivi alcuni dei subordinati, tutti appartenenti a un reparto di feld gendarmerie della divisione Hermann Goering, che hanno collaborato ai massacri del giugno-luglio 1944, circa 400 vittime in totale; Heinz Barz rappresenta uno dei piu' efferati criminali di guerra tanto da far impallidire Erich Priebke, il 'macellaio' delle Fosse Ardeatine, che provoco' meno vittime dell'ex capitano della 'Hermann Goering' e dei suoi subordinati; l'ufficiale della Wehrmacht ha potuto per cinquant'anni vivere una normale esistenza in Germania senza, pare, prendersi neppure la briga di cambiare generalita'. Il suo nome, le sue colpe erano come scomparsi nel calderone del dopoguerra, nonostante che un'inchiesta condotta dagli inglesi nel 1944-45 lo avesse gia' inchiodato alle sue responsabilita'; solo il paziente lavoro di ricerca condotto da uno storico italiano, Carlo Gentile, negli archivi dell'esercito tedesco a Friburgo, e' riuscito a far riemergere dalla nebbia dell'impunita' la figura di Barz; lo studioso si e' messo in contatto con i comuni di Civitella, Cavriglia e Stia (dove a Vallucciole nell'aprile del '44 avvenne un'altra strage, 108 morti, nella quale pero' Barz non ha colpe) che si sono costituiti in comitato e si sono rivolti al noto avvocato Guido Calvi. E' stato Calvi, dopo una prima verifica del lavoro di Gentile, a presentare un esposto-denuncia alla procura della Repubblica di Arezzo che ha quindi trasmesso gli atti a La Spezia. Sta adesso alla procura militare compiere accertamenti piu' precisi, controllare se le notizie sul fatto che i colpevoli sono ancora in vita corrispondono al vero, mettersi eventualmente in contatto con la magistratura tedesca per ulteriori indagini e, se del caso, per l'estradizione; a condurre l'inchiesta e' il procuratore militare capo Giovanni Ballo. L'accusa di cui deve rispondere Barz e i suoi complici e' ovviamente quella di strage, un reato la cui pena prevista e' quella dell'ergastolo; una pena, del resto, che pare l'unica adeguata alla gravita' degli eccidi del '44. A Civitella, il capitano e il suo plotone di polizia militare si presentarono la mattina del 29 giugno, festa di San Pietro, all'alba. Il paese fu circondato, gli abitanti catturati all'uscita dalla messa. Gli uomini furono poi separati dalle donne e dai bambini e massacrati a colpi di mitragliatrice appena fuori dalle mura. Non si salvo' neppure il parroco. Gli uomini che non erano alla messa furono snidati casa per casa e assassinati a sangue freddo, il paese bruciato. Nelle stesse ore stragi analoghe avvennero a Cornia, frazione di Civitella, e a San Pancrazio, comune di Bucine, dove gli abitanti furono radunati in una cantina e falciati con la mitragliatrice (in tutto i morti della giornata furono 203); si disse poi che si trattava della rappresaglia per l'uccisione, avvenuta qualche giorno prima, di due soldati tedeschi, ma in realta' e' piu' probabile che i massacri rientrassero in una politica di pulizia del territorio per coprire la ritirata tedesca. Come accadde a Castelnuovo, Meleto, San Martini e Massa dei Sabbioni, tutte frazioni di Cavriglia, il 4 luglio, quando Barz e i suoi uomini provocarono 180 vittime (tre i sacerdoti) fra fucilati e massacrati con la baionetta; nonostante le responsabilita' accertate dall'inchiesta inglese, per mezzo secolo le due stragi sono rimaste impunite. Stando alle indiscrezioni, i giudici militari dell'immediato dopoguerra avrebbero ricevuto dal Governo un discreto invito a insabbiare il caso per non turbare i rapporti con la repubblica federale tedesca che stava entrando nella Nato e nell'Europa unita -: se il Governo non ritenga di dover chiedere immediatamente al governo tedesco piena collaborazione per individuare ed arrestare il criminale nazista Barz ed i suoi complici; se e' stato richiesto l'intervento dell'Interpol al fine d'impedire che Barz possa sottrarsi ancora alla giustizia; se il Governo non ritenga necessario aprire gli archivi dei servizi segreti civili e militari in merito alla eventuale protezione data dalle autorita' italiane ed atlantiche ai criminali di guerra nazisti e per capire le ragioni per le quali le autorita' di governo italiane non abbiano mai richiesto alle autorita' tedesche d'individuare ed arrestare i responsabili degli eccidi avvenuti durante l'occupazione nazi-fascista nell'aretino. (4-29620)
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MALENTACCHI GIORGIO (MISTO) 

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