_:Bd6ef904f7b950bc76031b6011f3eb21f "In ordine all'atto parlamentare inerente alla societa' Filanto S.p.a. si rappresenta, per la parte di competenza, quanto e' emerso dagli accertamenti ispettivi. Il calzaturificio Filanto S.p.a. produce calzature per uomo, donna e bambino, circa il 10 per cento della produzione e' destinata ai Paesi arabi. In seguito alla crisi generalizzata che ha investito tutto il settore delle calzature, dovuto anche alla concorrenza dei Paesi dell'Estremo Oriente e del Brasile, la Filanto S.p.a. ha prodotto istanza per riorganizzazione aziendale, per un periodo di due anni a partire dal 12/7/99. Con decreto ministeriale n. 27408 del 29/11/99 e' stato approvato un programma per 12 mesi, mentre con decreto ministeriale n. 29544, il 12 febbraio 2001, e' stato approvato tale programma per il periodo dal 12/7/2000 al 11/7/2001. Sempre il 12 febbraio 2001 e' stata, inoltre, prorogata la corresponsione del trattamento straordinario di integrazione salariale per un massimo di 1.120 lavoratori per il periodo compreso tra il 12/7/2000 ed il 11/01/2001. Si ricordano i punti essenziali del citato programma: riduzione di linee produttive a minor valore aggiunto e interventi di aggiornamento tecnologico e di miglioramento di tutte le altre linee (2 mld); esternalizzazione di alcune fasi produttive; sviluppo dei sistemi di informatizzazione con l'acquisizione di un nuovo software per la gestione integrata di tutte le attivita' aziendali, nonche' adeguamento e potenziamento dell'hardware (2 mld); sviluppo di nuove strategie di marketing ed ampliamento dell'uso di mezzi pubblicitari (3 mld); ampliamento delle reti di vendita con apertura di vari uffici di rappresentanza all'estero (3 mld); utilizzo di desiyner esterni in grado di realizzare modelli ricercati ed in linea con i gusti dei consumatori di diverse aree geografiche (1 mld); riqualificazione di parte del personale. Il valore medio annuo degli investimenti nel biennio precedente e' di circa 3 miliardi e mezzo, quello degli attuali investimenti e' di 5,5 miliardi. Per i suddetti investimenti la societa' ha previsto un autofinanziamento procedendo anche a disinvestimenti. Le sospensioni, nel corso del biennio, interessano circa 900 lavoratori ed in alcuni periodi sono previste sospensioni, fino a 1.050 dipendenti. Il Servizio Ispezione di Lecce ha accertato, per il secondo anno, un ritardo rispetto alle procedure di gestione dei lavoratori sospesi, secondo quanto sottoscritto, presso questo Ministero, nel verbale del 13/7/99. Infatti, in tale accordo si prevedeva un piano di progressiva esternalizzazione di alcune fasi produttive, con la contestuale ricollocazione dei lavoratori coinvolti presso altre aziende. Su una media di 355 lavoratori sospesi, provenienti dai reparti da esternalizzare, a 6 mesi dalla fine dell'intero programma di riorganizzazione, risultano ricollocati solo 76 lavoratori. Inoltre, l'azienda non e' in grado di calcolare gli eventuali e ulteriori esuberi dei reparti considerati strategici, perche' il tutto sarebbe legato alle dinamiche di mercato. A partire dal 1997, l'azienda ha realizzato una serie di investimenti, finalizzati ad innalzare l'efficienza dei processi produttivi per circa 22.400.000.000 lire. Per tale piano riorganizzativo, il Ministero dell'Industria, dopo opportuna verifica, in data 19/5/2000, ha concesso in via definitiva le agevolazioni previste dalla legge 19 dicembre 1992, n. 488, per l'importo complessivo di L. 9.644.610.000. Per quanto attiene alle norme di sicurezza e igiene di lavoro la A.S.L./LE/2 di Maglie, nel corso di numerosi sopralluoghi, ha riscontrato diverse violazioni, per le quali ha impartito le relative prescrizioni, dandone comunicazione sia al datore di lavoro, il Cav. Antonio Filograna, che al Pubblico Ministero della Procura presso il Tribunale di Lecce. Per cio' che riguarda, l'orario di lavoro, premesso che la quasi totalita' dei lavoratori aderisce alle seguenti organizzazioni sindacali FILTEA CGIL - FILTA CISL - UILA UIL - UGIL, nel corso della verifica ispettiva sono stati ascoltati separatamente i relativi responsabili sindacali, e dopo, a campione, nei diversi reparti, il personale presente in azienda, nonche', presso il domicilio, il personale femminile in maternita'. Da tali accertamenti e' emerso che si e' ricorso al superamento dell'orario normale di lavoro solo in occasione di fiere campionarie, sempre in accordo con le maestranze dei reparti occasionalmente interessati e con le organizzazioni sindacali. Le ore lavorate in eccedenza sono state recuperate dal personale con permessi. È stato, inoltre, accertato, che il sabato non si e' mai lavorato. Infine, si e' potuto accertare che ogni anno, in media, circa 150 donne usufruiscono dell'aspettativa pre e post partum e nessuna di loro e' stata obbligata a rientrare al lavoro prima del termine. Al riguardo, anzi si e' constatato che la totalita' delle gestanti si e' assentata dal lavoro sin dal secondo mese della gestazione per poi tornare in servizio al termine dell'intero periodo previsto dalla legge 1204/71. Comunque, da circa un anno le lavoratrici madri, al rientro dall'astensione facoltativa post-partum vengono collocate in Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria. Infine, e' stato accertato che a nessun lavoratore vengono operate ritenute contributive oltre a quelle previdenziali ed assistenziali. Le competenze sono corrisposte con assegno circolare non trasferibile o con accreditamento bancario su c/c bancario. Il Ministro del lavoro e della previdenza sociale: Cesare Salvi." . _:Bd6ef904f7b950bc76031b6011f3eb21f "20010228" . _:Bd6ef904f7b950bc76031b6011f3eb21f "MINISTRO MINISTERO DEL LAVORO E DELLA PREVIDENZA SOCIALE" . _:Bd6ef904f7b950bc76031b6011f3eb21f . . . . . _:Bd6ef904f7b950bc76031b6011f3eb21f . . "NARDINI MARIA CELESTE (MISTO)" . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/29278 presentata da NARDINI MARIA CELESTE (MISTO) in data 20000330"^^ . . . "4/29278" . "1"^^ . "2014-05-15T12:38:53Z"^^ . "20000330-20010418" . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA" . "Ai Ministri del lavoro e della previdenza sociale dell'industria, del commercio e dell'artigianato. - Per sapere - premesso che: in un incontro pubblico cui ha partecipato l'interrogante con un rappresentante sindacale di Lecce, sono state raccolte testimonianze di lavoratori della Ditta Filanto spa di Casarano (Lecce) sulle condizioni di lavoro e su alcuni gravi episodi che si verificherebbero all'interno dell'azienda; in particolare, dall'audizione di molti lavoratori sono emerse le seguenti circostanze: 1) non viene sufficientemente garantita la sicurezza sul luogo di lavoro e soprattutto i lavoratori non hanno avuto una corretta informazione su eventuali rischi derivanti dall'uso di sostanze usate quotidianamente in azienda, alcune delle quali sicuramente tossiche e richiedenti adeguate misure di protezione; 2) diverse sono le violazione della legge n. 626 del 1994, dall'assenza di un numero adeguato di servizi igienico-sanitari, che costringe i lavoratori a «lunghe file» per potervi accedere, al mancato uso di dispositivi di protezione individuale, consegnati ai lavoratori in occasione di ispezioni preannunciate o di visite da parte di politici e successivamente ritirati; 3) alcune lavoratrici in astensione obbligatoria per maternita' sono state obbligate a rientrare al lavoro dopo aver ricevuto minacce di licenziamento in caso di rifiuto; 4) la Filanto opererebbe trattenute dal salario dei lavoratori di circa 80.000 lire mensili per l'acquisto di beni necessari per i servizi igienici (sapone, carta ecc.) senza che tali trattenute compaiano in busta paga; tali fatti, solo una parte delle circostanze narrate dai lavoratori, se confermati costituirebbero violazione oltre che dei diritti dei lavoratori, dei diritti elementari ed irrinunciabili della persona; la Filanto, a dire dei suoi organi direttivi, sarebbe stata colpita negli ultimi anni da una grave crisi aziendale, a causa di una «flessione delle vendite» e di un «calo della redditivita'» e tale situazione di crisi e' stata sancita da un accordo tra l'azienda ed alcune organizzazioni sindacali, sottoscritto il 13 luglio 1999 e finalizzato alla realizzazione di un «piano di riorganizzazione» con il ricorso alla cassa integrazione per centinaia di lavoratori e ad un processo di progressiva «esternalizzazione di alcune fasi produttive» da affidare a societa' esterne; nonostante tale dichiarata situazione di crisi e l'avviamento delle procedure di «ristrutturazione aziendale», ai lavoratori rimasti in azienda viene rivolta una richiesta pressante e continua che li obbliga a prestare un'ora di lavoro in piu' ogni giorno, mentre molti sono obbligati a lavorare anche il sabato; le ore di lavoro svolte oltre il normale orario non sono state ne' pagate ne' recuperate con riposo compensativo; la Filanto spa negli anni 1997-98, ha beneficiato di un finanziamento pubblico, pari a circa otto miliardi di lire, per l'acquisto di macchinari, finanziamento gestito ed erogato dal Ministero dell'industria -: se rispondano a verita' le circostanze descritte in premessa relative alle violazioni dei lavoratori all'interno della Filanto spa e se il Ministro del lavoro non intenda avviare procedure ispettive in tal senso all'interno dei luoghi di lavoro; se non si intenda verificare la reale situazione economico-finanziaria della Filanto spa, atteso che, accanto all'avvio delle procedure di ristrutturazione aziendale e il ricorso alla cassa integrazione per centinaia di lavoratori, si chiede agli stessi di lavorare oltre il normale orario e il sabato; se risponda a verita' che il signor Filograno, padrone della Filanto, dopo aver ricevuto i finanziamenti di cui in premessa per l'acquisto di macchinari, abbia avviato, anche con l'eventuale uso di prestanome, aziende in paesi stranieri, in particolare in Albania o in altri paesi del cosiddetto «Far East», col fine di ottenere un recupero di redditivita' in relazione ai fattori legati al costo del lavoro; se comunque non ritengano necessario accertarsi dell'uso che la Filanto ha realmente fatto del finanziamento pubblico di otto miliardi di lire erogato dal Ministero dell'industria appena due anni fa. (4-29278)" . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/29278 presentata da NARDINI MARIA CELESTE (MISTO) in data 20000330" .