INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/29190 presentata da VENDOLA NICOLA (MISTO) in data 20000328
http://dati.camera.it/ocd/aic.rdf/aic4_29190_13 an entity of type: aic
Al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che: nel territorio di Giovinazzo (Bari), e con evidenti collegamenti su vaste zone limitrofe, si sono verificati con inizio dal 1988 ed anche in epoca precedente, numerosi fatti presumibilmente illeciti - alcuni dei quali sono ancora all'esame dell'autorita' giudiziaria - che hanno riguardato in prevalenza la realizzazione di discariche (anche abusive) e la gestione incontrollata dei rifiuti: solidi urbani, speciali industriali con sostanze tossico nocive, fanghi rinvenienti dagli impianti di depurazione di fogna e inerti disseminati ovunque; nel 1988 si sarebbero verificati gravi reati (falso in atto pubblico, abuso in atti di ufficio eccetera), per i quali vi e' stato il rinvio a giudizio di alcuni amministratori dell'epoca e di tale Lorusso Ignazio, Amministratore Unico della Sep s.r.l.: il relativo procedimento 80/97 e' stato pendente per il primo grado dinanzi alla II sez. del tribunale di Bari fino al 7 marzo 2000, quando con rito abbreviato si e' giunti alla assoluzione degli imputati perche' il fatto non sussiste in ordine al falso e per non aver commesso il fatto in ordine all'abuso (il tribunale di Bari non ha ritenuto opportuno l'escussione dei testi, informati sui fatti, nel dibattimento del 7 marzo 2000; strano che ci siano voluti 12 anni per tale sconcertante, ancorche' provvisoria, conclusione); proprio in conseguenza dei suddetti ipotizzati illeciti la Sep s.r.l., contrariamente alle previsioni del piano regionale, ha realizzato nel 1988 nel territorio del Comune di Giovinazzo in contrada 'San Pietro Pago' una discarica di Rsu che nello smaltimento ha prodotto un notevole e crescente degrado ambientale, inquinamento del sottosuolo (si tratta di territorio e suolo di natura carsica), danno alla collettivita' per l'acquisizione abusiva nell'ambito della struttura di una notevole parte di strada pubblica detta di 'San Pietro Pago'; attraverso lo stralcio della posizione del Lorusso, e le normali lungaggini ricorrenti per alcuni processi, tale parte del procedimento si e' definito con la prescrizione, laddove avrebbe potuto essere contestata a tutti gli imputati il reato di associazione a delinquere (articolo 416 del codice penale), atteso il vincolo che aveva condotto a realizzare una serie di fatti diretti ad un illecito scopo finale, poi concretizzatosi; per la discarica in questione (raccoglieva i rifiuti conferiti dai Comuni del bacino numero 2, di cui fanno parte Giovinazzo, Bitonto, Bitritto, Modugno e Bari), mentre il procedimento penale languiva, e' apparso sul quotidiano La Gazzetta del Mezzogiorno, in data 23 gennaio 1996, il risultato di una inchiesta che denunciava, nei suoi aspetti inquietanti ed oscuri, la relazione tra questo specifico caso e il contesto illegale e talvolta malavitoso che contraddistingue il ciclo dei rifiuti; nel business venivano indicate alcune societa' (Sep, Spem, Waste Management) che hanno operato ed opererebbero anche nei territori di Modugno (Bari) e Bitonto (Bari) oltre che nel territorio di Giovinazzo; dopo l'articolo succitato vennero pubblicate altre notizie di stampa con importanti e precise indicazioni sulle 'eco-mafie', con un passaggio significativo che, per costituire una vera denunzia di 'notitia criminis', dovrebbe aver avuto sviluppi sul piano giudiziario. Si fa riferimento, infatti, ad un imprenditore di Grumo Appula (Bari) (Gazzetta del Mezzogiorno del 26 marzo 1996), coinvolto da amministratori e funzionari comunali (quali ?) nel sotterrare di notte rifiuti pericolosi, gestiti dai Nuvoletta e da altri personaggi noti alle cronache giudiziarie nazionali, e di un clan barese; l'imprenditore afferma nell'articolo su richiamato che: '...alcune cose bisognerebbe chiederle a Mario Capriati' chiarendo che lo stesso sa tutto sulla vicenda rifiuti; in altre notizie di stampa, Nuvoletta viene accostato alla Loggia massonica 'Mozart' di La Spezia, con cui avrebbe controllato e smistato anche i rifiuti provenienti dalla discarica Pittella situata nei pressi della provincia ligure; in danno del territorio di Giovinazzo, oltre ad alcune attivita' apparentemente legittime, sono stati svolti interventi pesantemente abusivi su almeno due cave, poste in prossimita' della discarica, in contrada 'San Pietro Pago' e 'Parco della Volpe', dove sono confluite migliaia di tonnellate di rifiuti speciali industriali con sostanze tossico nocive (i piu' pericolosi quelli provenienti dalla Toscana e in specie da Santa Croce sull'Arno attraverso il Consorzio Acquarno che acquisiva tutti i fanghi delle concerie per poi smistarli in Puglia attraverso la s.r.l. Tersan Puglia e Sud Italia di Modugno), nonche' di fanghi rinvenienti dagli impianti di depurazione di fogna della citta' di Bari; in relazione a tale gravissima situazione e dopo particolari indagini sono stati rinviati a giudizio tale Della Foglie Silvestro (cfr. decreto di citazione a giudizio n. 4415/94) - Amministratore Unico della Tersan - oltre 35 coimputati per vari reati ambientali e con contestazione all'udienza del 28 febbraio 1997 anche del reato di associazione per delinquere (il procedimento n. 4415/94, assegnato alla dottoressa Tomasicchio della Circondariale, ha assunto il n. 75217/95 della Pretura di Modugno e, dopo la contestazione dell'associazione per delinquere, trasmesso per competenza alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bari, dove ha assunto il n. 15854/97/21 ed assegnato alla stessa dottoressa Tomasicchio, nelle more trasferita alla Procura del Tribunale); in tale procedimento il comune di Giovinazzo si e' costituito parte civile per il risarcimento dei notevoli danni subiti e l'avvocato difensore, nell'anno 1999, ha richiesto la trasmissione di copia degli atti al ministero dell'ambiente perche', sulla base del decreto Ronchi, fosse emessa un ordinanza per la bonifica dei siti inquinati, con oneri a carico dei responsabili, preoccupandosi inoltre di costituire in mora gli imputati; sta di fatto pero' che, ad oggi, non si e' pervenuti ad alcun risultato concreto, pur risalendo i fatti illeciti commessi al 1989-1990 ed epoca successiva; recentemente poi vi e' stata una circostanziata denuncia del presidente della commissione consiliare emergenza rifiuti del comune di Giovinazzo, unitamente all'ex assessore all'ambiente, trasmessa al sostituto procuratore della Repubblica, Dott. Rossi, con una serie di indicazioni di fatti illeciti, relativi sia alla vecchia discarica che a quella che illecitamente si vorrebbe realizzare come ampliamento sulla gia' esistente discarica in contrada 'San Pietro Pago'; in relazione alle illegittimita' riscontrate sotto il profilo amministrativo vi sono anche procedimenti dinanzi al Tar Puglia ed al Consiglio di Stato, quest'ultimo su ricorso dei difensori del comune di Giovinazzo, avvocato Giovanni Pellegrino ed avvocato Paolo Colavecchio, iscritto al n. 11079/00 V sez., con indicazioni precise e con richiamo dei motivi aggiunti, depositati dinanzi al Tar a seguito di verifiche espletate su tutta la complessa su tutta la complessa situazione; quale sia lo stato dei succitati procedimenti giudiziari; quali siano le ragioni dei gravi ritardi nella definizione di una vicenda che, al di la' degli aspetti penali, evoca uno straordinario danno alla salute dei cittadini e prospetta il delicato tema del condizionamento della criminalita' organizzata sul ciclo dei rifiuti. (4-29190)
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2014-05-15T12:38:27Z
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VENDOLA NICOLA (MISTO)