INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/20080 presentata da TATARELLA GIUSEPPE (MOVIMENTO SOCIALE ITALIANO - DESTRA NAZIONALE) in data 19931123

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Al Presidente del Consiglio del ministri - Per sapere - premesso che: da notizie di stampa si e' appreso che Rita Vannucci, commissario per la legge della Repubblica di San Marino, e' stata minacciata dall'invio anonimo di un proiettile, in perfetto stile mafioso; la Vannucci e' stata l'autrice del sequestro dei libretti al portatore con lo importo di oltre dodici miliardi depositati presso l'Istituto di Credito sammarinese da funzionari del Sisde, poi arrestati; il deputato agli Esteri della Repubblica di San Marino, Gabriele Gatti, ha dichiarato al GR2 del 9 novembre scorso che comunque il paese del Titano difendera' il segreto bancario; il Governo italiano ha favorito l'ingresso nel Fondo monetario italiano della Repubblica di San Marino, sottraendo cosi' gli istituti di credito di questo paese ai controlli, primi esercitati dalla Banca d'Italia; dall'inizio delle indagini del giudice Rita Vannucci si sono registrati alcuni episodi controversi, elencati in un articolo di Italo Bocchino apparso sul "Secolo d'Italia" dell'11 novembre, in cui si legge: "E c'e' chi addirittura ricorda l'arrivo a San Marino, circa un mese fa, cioe' all'inizio dell'inchiesta della Vannucci, del democristiano Antonino Murmura, sottosegretario italiano agli Interni, dicastero che di fatto guida il Sisde. L'uomo di Mancino avrebbe avuto un colloquio riservato con Gatti, regista delle trame sammarinesi"; nello stesso articolo si afferma che a difendere i due uomini del Sisde autori della distrazione di 12 miliardi a San Marino sarebbe lo studio legale Berti, il piu' autorevole della Repubblica sammarinese, guidato da Gian Luigi Berti, capitano reggente della Repubblica, cioe' capo dello Stato, e dal figlio Gian Marco; l'avvocato Gian Luigi Berti risulta essere coautore, insieme con il senatore Giulio Andreotti, di un libro su Ceaucescu; stranamente, caso raro e da manuale, un Capitano Reggente si trovera' in contrapposizione alla pubblica amministrazione sammarinese; il problema della scarsa trasparenza delle banche sammarinesi era stato sollevato sin dal 10 aprile 1993 in un articolo di Italo Bocchino sul "Secolo d'Italia", in cui si legge che nel 1992 le banche di San Marino hanno raccolto "ufficialmente" ben 3500 miliardi, i quali, divisi per i 25.000 abitanti, portano ad un deposito pro-capite di 150 milioni, di ben di'eci volte superiore a quello italiano, facendo emergere che San Marino e' diventata una Svizzera casareccia e per i depositi e per i traffici; l'ex direttore generale della Banca d'Italia, Fazio, oggi presidente dell'istituto di emissione, tenne lo scorso anno un convegno a San Marino in cui sottolineo' l'eccessivo deposito pro-capite, condannando la superficialita' delle banche sammarinesi nel permettere a clienti italiani l'accensione di conto correnti senza formalita' particolari; dopo pochi giorni, il 14 aprile 1993, il "Secolo d'Italia" ha ricostruito le partecipazioni azionarie delle banche sammarinesi, protagoniste di operazioni di raccolta di denaro in Italia, sottraendolo ai controlli antiriciclaggio; a proposito del Credito Industriale sammarinese, si legge: Agli inizi era in ÿvFmano di Lamberto Mazza, proprietario della Zanussi ed ex presidente dell'Udinese calcio..... Poi, negli anni Ottanta, il Credito industriale passo' al disinvolto finanziere Giancarlo Parretti, divenuto famoso per le disavventure giudiziarie. Successivamente ..... gli subentro', come socio di maggioranza, con il 72 per cento delle azioni, l'industriale tessile Benetton; attualmente Benetton detiene soltanto il 30 per cento delle azioni dell'istituto di credito, mentre la maggioranza e' stata acquistata dalla Banca Popolare del Veneto; la suddetta banca, insieme con il Credito italiano, e' agente esclusiva delle transazioni internazionali delle banche sammarinesi, le cui operazioni per paesi esteri devono necessariamente passare per questi due istituti; controllando tutti i movimenti di queste due banche italiane provenienti da San Marino sarebbe possibile scoprire l'utilizzo negli anni dei fondi Sisde depositati sul Titano; il "Secolo d'Italia" ha scritto anche, il 14 aprile scorso, di una societa' anonima di San Marino, la "Contatti sa", "finita all'attenzione della magistratura per un presunto traffico di armi con la Serbia, immediatamente coperto - cosi' dice qualche sammarinese che siede in posti dove e' consentito spulciare ogni documento - da un intervento dei servizi segreti italiani, disposti a tutto pur di non far emergere i nomi degli azionisti della Contatti"; nello stesso articolo si afferma: "Il toto-azionista (della "Contatti") vede tra i primi il piu' potente ministro di San Marino, della Dc. Ma si parla anche di un ministro italiano attualmente in carica (l'articolo e' del 14 aprile scorso), uno del pochi andreottiani ancora non raggiunti da avvisi di garanzia"; i suddetti articoli pubblicati dal Secolo d'Italia del 10 e del 14 aprile 1993 non risultano essere stati smentiti nel merito; quali siano stati i passi del Governo italiano in sede internazionale per favorire l'ingresso di San Marino nel Fondo monetario internazionale, quali i motivi di questa eventuale scelta che di fatto sottrae gli istituti di credito sammarinesi ad ogni controllo, tenuta anche presente l'inesistenza di una vera frontiera tra i due paesi ai fini del controllo sull'esportazione di valuta; se risponda al vero quanto scritto dal "Secolo d'Italia" l'11 novembre circa l'invio del sottosegretario agli Interni Murmura a San Marino per incontrare il deputato agli Esteri Gabriele Gatti all'indomani delle indagini sui fondi del Sisde finiti a San Marino; in caso affermativo quali motivi abbiano spinto Murmura a recarsi a San Marino, quale il contenuto del colloquio con Gatti; se si ritenga opportuno tutelare in sede internazionale l'inchiesta del giudice Vannucci, vista la rilevanza della vicenda che potrebbe essere minata dalla difesa degli uomini del Sisde assunta dal capo dello Stato sammarinese; se risponda al vero che il deposito bancario pro-capite dei sammarinesi supera ben dieci volte quello degli italiani; se si ritenga opportuno indagare sugli spostamenti di denaro da San Marino ad altri paesi attraverso la Banca popolare del Veneto ed il Credito italiano, nel tentativo di scoprire l'utilizzo dei fondi Sisde finiti negli anni sul Titano; se risponda al vero che la "Contatti sa" abbia interessato i servizi segreti italiani per un presunto traffico d'armi con la Serbia. (4-20080)
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