"2014-05-15T01:23:39Z"^^ . . "4/14417" . "Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-14417 presentata da ANTONIO DE POLI martedi' 10 gennaio 2012, seduta n.567 DE POLI. - Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che: in pochi secoli, l'umanita' e' riuscita a consumare buona parte dei combustibili fossili naturali accumulati in milioni di anni solo per riscaldarsi, cucinare, farsi la doccia e spostarsi in automobile; ricercatori ed esperti di tutto il mondo annunciano continuamente che molto presto, la crescente scarsita' di queste risorse potrebbe metterci di fronte a un'offerta perennemente insufficiente e a un'esplosione dei costi delle materie prime, per non parlare poi dei danni ambientali; circa tre quarti dei dannosi gas serra derivano, infatti, dall'uso del petrolio, del gas naturale e del carbone, e le conseguenze di questo fenomeno sono oggi gia' piu' che evidenti. Per combattere la minaccia di una catastrofe climatica, i paesi industrializzati hanno firmato, nel 1997 come tutti noi sappiamo, il Protocollo di Kyoto e si sono impegnati a ridurre le loro emissioni di gas serra; gli statisti nazionali ed internazionali rilevano che il nostro atteggiamento nei confronti dell'energia sta cambiando e si tratta di cambiamenti fattibili ed economicamente sostenibili. Il costo dell'energia fotovoltaica al consumatore si sta riducendo rapidamente, favorito dalla proliferazione degli impianti e dal progressivo aumento della potenza installata e di conseguenza della produzione di energia elettrica fotovoltaica; secondo il Gifi (Gruppo imprese fotovoltaiche italiane) entro il 2020 anche in Italia raggiungeremo i 16 GW di potenza installata con una produzione annua di 20 TWh di energia elettrica; le fonti energetiche rinnovabili hanno, un effetto positivo anche sul mercato del lavoro. Sempre secondo il Gifi grazie ai 16 GW installati entro il 2020 sara' possibile creare circa 113.000 nuovi posti di lavoro; in un periodo di crisi economica come quello attuale queste previsioni lascerebbero ben sperare sul futuro, anche se si apprenda che le principali aziende padovane del settore fotovoltaico hanno firmato un protocollo d'intesa in Provincia con le associazioni di categoria e i sindacati a causa del rischio di licenziamento di 5 mila lavoratori del settore; gia' 1.250 lavoratori sono cassaintegrati da novembre; il protocollo e' stato sottoscritto in rappresentanza di circa 200 imprese del distretto e tra le iniziative attuabili contenute nel documento c'e' il riconoscimento del valore del settore, il sostegno a ricerca e sviluppo, l'attivazione di fondi di garanzia dal Fondo rotativo per Kyoto, la riduzione dei tempi di allaccio degli impianti alla rete elettrica, garanzie al sistema bancario per finanziamenti e l'apertura di un nuovo tavolo presieduto dal Ministro allo sviluppo economico; l'assessore al lavoro, formazione, universita' e ricerca della provincia di Padova come tutti quelli che hanno sostenuto e sottoscritto il Protocollo attendono da parte del Governo un chiaro ed inequivocabile sostegno al settore fotovoltaico italiano -: come si intenda garantire il posto di lavoro ai 5 mila dipendenti che rischiano di perderlo e sostenere, promuovere per il bene del Paese un settore indiscutibilmente strategico come quello fotovoltaico. (4-14417)" . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA" . _:B67fece8e14583146e9c83c3aa7103a82 . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/14417 presentata da DE POLI ANTONIO (UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO) in data 20120110"^^ . . . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/14417 presentata da DE POLI ANTONIO (UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO) in data 20120110" . . "20120110-20121203" . "DE POLI ANTONIO (UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO)" . "1"^^ . . . . _:B67fece8e14583146e9c83c3aa7103a82 "Atto Camera Risposta scritta pubblicata lunedi' 3 dicembre 2012 nell'allegato B della seduta n. 727 All'Interrogazione 4-14417\n presentata da ANTONIO DE POLI Risposta. - Con riferimento all'interrogazione parlamentare in esame concernente la crisi del settore fotovoltaico nella provincia di Padova, si rappresenta quanto segue. Da quanto appreso dalla regione del Veneto, il settore padovano del fotovoltaico rappresenta circa il 50 per cento della produzione fotovoltaica del Veneto, che a sua volta rappresenta il 35 per cento del settore a livello nazionale. Il 27 dicembre 2011, presso la provincia di Padova, e' stato sottoscritto dalla Provincia stessa, dalle principali associazioni datoriali, dalle organizzazioni sindacali e dai rappresentanti delle maggiori imprese del settore un documento volto a rappresentare i vantaggi portati dallo sviluppo del settore del fotovoltaico, le difficolta' dello stesso e le proposte individuate dall'istituzione e dalle parti sociali coinvolte. Il documento, dopo una premessa sull'importanza del settore in argomento sia dal punto di vista occupazionale, sia dal punto di vista ambientale e della ricerca, e quindi, sulla rilevanza strategica della soluzione della crisi che lo ha colpito, e' incentrato su di una serie di proposte al Governo e agli enti locali. Al Governo le parti che hanno sottoscritto il protocollo chiedono: un maggiore e piu' efficace sostegno economico alla ricerca e allo sviluppo del settore fotovoltaico, attraverso la realizzazione di progetti mirati; l'attivazione degli specifici fondi gia' previsti nell'ambito delle convenzioni internazionali (ad esempio, il «Fondo rotativo per Kyoto»); una maggiore celerita' nelle procedure autorizzative da parte dell'Enel per l'allacciamento degli impianti alla rete elettrica; il rafforzamento delle garanzie al sistema bancario affinche' i relativi finanziamenti continuino ad essere erogati, anche per facilitare l'accesso al credito da parte dei privati. Agli enti locali le parti chiedono: lo snellimento delle procedure amministrative di autorizzazione all'installazione degli impianti su tetto e sui terreni; la promozione di un coordinamento tra le aziende del territorio teso a favorirne l'espansione sui mercati esteri, anche attraverso l'intervento degli istituti bancari, della provincia e della regione. Da ultimo nel documento e' sottolineata l'importanza strategica della realizzazione di un tavolo tecnico provinciale per l'elaborazione di progetti di ricerca, formazione e informazione nonche' di un piano di interventi per il finanziamento destinato allo sviluppo industriale del settore fotovoltaico. Il documento e' stato quindi inviato al presidente della regione Veneto, agli assessori regionali competenti e al presidente del consiglio della regione Veneto il giorno seguente la sua sottoscrizione. In data 29 dicembre 2011 il consiglio regionale del Veneto ha approvato la deliberazione n. 114 nella quale si richiamavano i dati e le problematiche illustrati nel documento e si impegnava la giunta ad intervenire. Il 2 marzo 2012 e' stato convocato presso la sede della regione del Veneto un tavolo per discutere, assieme ai rappresentanti delle principali aziende padovane del settore e alle organizzazioni sindacali, le problematiche del fotovoltaico. Nel corso di tale incontro le parti hanno: sottolineato che uno dei problemi principali del settore siano le frequenti modifiche normative, che impedirebbero alle aziende di pianificare con tranquillita' gli investimenti e di organizzare efficacemente l'attivita'; evidenziato il ruolo dell'Enel, che riveste sia il ruolo di controllore che di concorrente; fatto presente le difficolta' a livello finanziario per il sempre minore accesso al credito, data anche la consistenza degli investimenti richiesti nel settore; ricordato la grande concorrenza asiatica, che attualmente produce l'85 per cento dei pannelli installati in Italia. Sulla base degli elementi acquisiti dal competente Ministero dello sviluppo economico, si rappresenta che l'Italia, gia' da diversi anni, ha scelto di sostenere l'incremento e la diffusione delle energie rinnovabili come elemento fondante di una piu' ampia strategia che ha tra i suoi principali obiettivi la sicurezza dell'approvvigionamento energetico, la riduzione dei costi dell'energia per imprese e cittadini, la promozione di filiere tecnologiche innovative e la tutela ambientale. Nel 2008, un impulso decisivo allo sviluppo del settore e' stato dato con l'adesione dell'Italia al cosiddetto pacchetto Clima-energia «20-20-20», con il quale l'Unione europea ha delineato lo scenario energetico futuro, caratterizzato, tra l'altro, da un ruolo determinante delle energie rinnovabili e dell'efficienza energetica, quali strumenti essenziali per definire uno quadro energetico piu' sostenibile e sicuro. Nell'ambito del citato pacchetto, la direttiva 2009/28/CE assegna all'Italia, quale obiettivo nazionale da conseguire al 2020, il raggiungimento di una quota di energia da fonti rinnovabili pari al 17 per cento del consumo complessivo di energia. L'Italia ha adottato una strategia di raggiungimento degli obiettivi che ha trovato una prima formalizzazione nel Piano nazionale per le energie rinnovabili del 2010 e che e' adesso in corso di revisione, nell'ambito della nuova strategia energetica nazionale (cosiddetto Sen) che il Governo intende varare al piu' presto, come ulteriore elemento per la crescita e la competitivita' del Paese. Anche se la strategia energetica nazionale non e' ancora definita, si puo' senz'altro confermare il ruolo determinante che in essa e' attribuito alle energie rinnovabili e il rafforzamento degli obiettivi di crescita del settore, anche al di sopra del target fissato dall'Unione europea. Coerentemente al riconoscimento del ruolo strategico delle fonti rinnovabili, negli ultimi anni, il Governo e' intervenuto per sostenere lo sviluppo del settore, in particolare con la definizione di appositi meccanismi incentivanti. Al settore fotovoltaico, e' stato dedicato uno strumento di sostegno chiamato «conto energia» che ha gia' avuto cinque rinnovi (attualmente e' vigente il quinto conto energia) e che ha consentito al settore di raggiungere gli obiettivi di sviluppo previsti al 2020 con ben otto anni di anticipo, a causa della particolare generosita' del meccanismo incentivante. I motivi della richiesta di sostegno avanzata nell'interrogazione si riferiscono, quindi, non tanto alla mancanza di strumenti quanto alla riduzione delle tariffe incentivanti che sono state apportate nel quarto e nel quinto conto energia. Si ritiene al riguardo che la revisione del livello degli incentivi sia del tutto coerente alla riduzione del costo della tecnologia nel corso degli ultimi anni e comunque sufficiente per assicurare al settore prospettive di consolidamento di lungo termine. La revisione si e' resa, del resto, indispensabile per evitare distorsioni sul mercato (tenuto conto del divario ampissimo tra gli incentivi italiani e quelli degli altri paesi europei) e impatti negativi sulle bollette elettriche (su cui sono scaricati gli oneri degli incentivi), non giustificati dalla reale struttura dei costi degli impianti fotovoltaici e fortemente penalizzanti sia per i cittadini sia per le imprese manifatturiere, esposte a forti aumenti del costo delle forniture. Nel periodo di vigenza del quarto conto energia sono stati installati quasi 7.000 megawatt, che hanno portato l'Italia a divenire leader europeo nel fotovoltaico per potenza installata, oltre a contribuire decisamente all'avvicinamento ai target europei fissati dal pacchetto clima-energia «20-20-20» che, per il settore elettrico, potranno essere raggiunti con largo anticipo rispetto a quanto stabilito. Con il quinto conto energia, nonostante fossero gia' stati raggiunti i limiti di spesa prefissati (pari a 6 miliardi di euro annui), il Governo ha deciso di prorogare il sistema di incentivi, con alcune modifiche utili a investire maggiormente in quei segmenti del sistema piu' efficienti, piu' legate all'autoconsumo, piu' integrate nell'ambiente e nell'edilizia e piu' in grado di far evolvere il settore verso obiettivi di autosufficienza economica. L'obiettivo del nuovo provvedimento e' quindi quello di favorire una crescita virtuosa del settore fotovoltaico, basata su un sistema di incentivazione sostenibile per tutti, e di programmare uno sviluppo ordinato del settore che, concluso quest'ultimo ciclo di incentivazione, potra' continuare a diffondersi ed a competere sul mercato senza la necessita' di ulteriori incentivi (raggiungimento della cosiddetta grid parity). In relazione, infine, alle preoccupazioni riguardo la salvaguardia dei posti di lavoro, si rileva che le nuove misure introdotte favoriscono uno spostamento del mix verso le tecnologie piu' virtuose, attraverso premi e priorita' per tecnologie con maggiori ricadute sulla filiera economica e sull'innovazione, per benefici di impatto ambientale. Il nuovo conto energia, inoltre, per sostenere la competitivita' dell'industria nazionale, conferma quanto gia' disposto dal decreto ministeriale 5 maggio 2011, con la previsione di specifici premi per gli impianti i cui componenti principali siano realizzati esclusivamente all'interno di un Paese membro dell'Unione europea o facente parte dello spazio economico europeo, includendo, peraltro, tale condizione nell'ambito dei criteri di priorita' ai fini della formazione della graduatoria per l'iscrizione al registro. È da considerare, inoltre, che con il decreto ministeriale 15 marzo 2012 e' stato emanato il provvedimento relativo al Burden Sharing, che ripartisce l'obiettivo nazionale della quota di rinnovabili tra le regioni, in considerazione del loro potenziale tecnico economico e delle disponibilita' energetiche locali, da sfruttare secondo criteri di sostenibilita' ambientale ed economica. A tale proposito si rammenta che gli obiettivi cosi' assegnati costituiscono solo obiettivi minimi che le regioni possono ulteriormente incrementare, per favorire un ulteriore sviluppo del settore e, di conseguenza, la creazione di nuovi posti di lavoro. A marzo 2012, inoltre, il Governo ha attivato il fondo rotativo per Kyoto, con una disponibilita' complessiva di 600 milioni di euro, distribuiti in tre cicli da 200 milioni di euro l'uno e che, tra gli interventi finanziabili a condizioni agevolate, prevede anche l'installazione di impianti fotovoltaici fino a 40 kWp. Si tratta, dunque, di un programma destinato al sostegno di investimenti piccoli e medi e che risponde all'esigenza di diffusione sul territorio di strumenti e tecnologie innovative che favoriscono la conversione del nostro sistema energetico verso un modello ecosostenibile e con un possibile effetto volano per tutte le filiere produttive legate alla green economy. Il Ministro del lavoro e delle politiche sociali: Elsa Fornero." . _:B67fece8e14583146e9c83c3aa7103a82 "20121203" . _:B67fece8e14583146e9c83c3aa7103a82 "MINISTRO LAVORO E POLITICHE SOCIALI" . _:B67fece8e14583146e9c83c3aa7103a82 .