INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/14239 presentata da BELLANOVA TERESA (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20111215

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Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-14239 presentata da TERESA BELLANOVA giovedi' 15 dicembre 2011, seduta n.561 BELLANOVA. - Al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che: gia' in data 29 settembre 2010 l'interrogante ha presentato una interrogazione parlamentare per evidenziare il precario stato di vivibilita' delle case circondariali e lo stato di grave sovraffollamento nel quale versano gli istituiti penitenziari pugliesi, con esplicito riferimento al penitenziario leccese di Borgo San Nicola; secondo gli ultimi dati diffusi dai media e rivenienti dall'analisi della Uil penitenziari in merito alle presenze in esubero ed agli eventi critici verificatisi nel lasso temporale compreso tra il 1 o gennaio ed il 6 dicembre 2011, si apprende che nelle strutture penitenziarie italiane sarebbero presenti 68.017 detenuti, dei quali 65.121 uomini e 2.896 donne, a fronte di una disponibilita' reale di 44.385 posti detentivi, per un esubero pari a 23.632 detenuti che determinerebbe un sovrappopolamento medio nazionale del 53,2 per cento; la regione italiana col piu' alto tasso di sovraffollamento sembrerebbe essere la Puglia col 84 per cento. Ben 4.531 detenuti, 2.463 posti di capienza regolamentare e 2.068 esuberi. La maglia nera, purtroppo, sembrerebbe spettare al penitenziario di Taranto con un tasso di sovrappopolamento del 114,6 per cento. Al capoluogo ionico seguirebbe subito dopo il penitenziario Borgo San Nicola di Lecce, con 659 posti disponibili, 1.304 detenuti presenti e 645 esuberi. Sempre dai dati diffusi la casa circondariale leccese sembrerebbe essere, purtroppo, in testa alle classifiche nazionali anche per cio' che riguarda il numero di tentati suicidi; se ne contano circa trenta sino all'inizio di dicembre 2011; questo scenario, che gi presenta serio e multiproblematico, tocca direttamente i soggetti sottoposti a misura carceraria, ma anche il personale addetto alla vigilanza, alla tutela ed al recupero sociale degli stessi che, a quanto si apprende, sembrerebbe operare in condizioni sottodimensionate rispetto alle esigenze effettive; la Carta costituzionale italiana all'articolo 27, reca: «Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanita' e devono tendere alla rieducazione del condannato»; la stessa legge 26 luglio 1975, n. 354, recante Norme sull'ordinamento penitenziario e sull'esecuzione delle misure privative e limitative della liberta', al Capo I, articolo 1 trattamento e rieducazione, reca testualmente «Il trattamento penitenziario deve essere conforme ad umanita' e deve assicurare il rispetto delle dignita' della persona[...] Nei confronti dei condannati e degli internati deve essere attuato un trattamento rieducativo che tenda, anche attraverso i contatti con l'ambiente esterno, al reinserimento sociale degli stessi»; i detenuti sono persone che certamente debbono pagare il proprio debito dinanzi alla giustizia, ma dovrebbero farlo in condizioni di legalita' e dignita', come asserisce anche la stessa Costituzione europea -: quali iniziative il Ministro interrogato, in virtu' di quanto sopra esposto, intenda adottare per ripristinare le dovute condizioni di vivibilita' all'interno dei penitenziari pugliesi e nel contempo garantire al personale addetto di operare in condizioni sicurezza. (4-14239)
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