INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/12939 presentata da BELLANOVA TERESA (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20110802

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Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-12939 presentata da TERESA BELLANOVA martedi' 2 agosto 2011, seduta n.511 BELLANOVA, GINEFRA e VICO. - Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. - Per sapere - premesso che: in data 18 luglio 2011 il sindacato dei lavoratori della comunicazione SLC Cgil provinciale di Bari, nella persona del suo segretario pro-tempore signor Nicola Di Ceglie ha presentato ricorso in virtu' dell'articolo 28 della legge del 20 marzo 1970 n. 300 nei confronti dell'azienda Poste italiane spa; nella fattispecie l'organizzazione sindacale SLC nel documento depositato presso il tribunale di Bari - sezione lavoro, denuncia una politica di gestione aziendale delle risorse umane di Poste, italiane, nella regione Puglia, caratterizzata sin dall'anno 2008 da una sistematica e progressiva marginalizzazione del sindacato Cgil e dei suoi lavoratori affiliati. Dal ricorso sopra citato si legge che l'organizzazione SLC «ha registrato da qualche tempo un attacco aziendale nei confronti dei propri attivisti sindacali ed in generale dei propri iscritti, che ha apportato una grave lesione all'immagine ed alla credibilita' del sindacato, comportando ricadute dirette sull'affiliazione sindacale, cosi' integrando una condotta antisindacale»; dal documento si evidenzia come attraverso l'atteggiamento discriminatorio tenuto dell'azienda nei confronti degli iscritti Cgil si sia radicato tra i lavoratori il convincimento che l'affiliazione alla sopracitata organizzazione sindacale risulti dannosa per il proprio rapporto di lavoro e l'eventuale progressione di carriera. Il ricorrente, nel merito, denuncia che la societa' Poste italiane abbia perseguito il proprio disegno antisindacale attraverso «l'esclusione dei quadri iscritti alla Cgil dall'assegnazione della responsabilita' di uffici importanti» e che le eventuali nomine avverrebbero «con discrezionalita' aziendale a discapito degli affiliati Cgil»; dal ricorso si evidenzia, inoltre, come la politica di marginalizzazione della sigla sindacale SLC Cgil abbia prodotto una situazione che, allo stato attuale, vede su un totale di 18 uffici centrali, solo 2 uffici retti da direttori aderenti alla Cgil. Questi ultimi peraltro risultano attributari di uffici centrali in quanto «la loro applicazione riviene da un accordo stragiudiziale intervenuto a seguito di contenzioso promosso dagli stessi dipendenti». Nel ricorso viene, inoltre, evidenziato che la prassi di marginalizzazione della Cgil ha subito una forte accelerazione con l'avvento, nell'anno 2010, del nuovo responsabile delle risorse umane di Poste italiane in Puglia, il dottor Antonio Sergio Cicchiello; tra i numerosi casi lavorativi, citati dal ricorrente, che avrebbero subito una severa penalizzazione all'interno dell'azienda solo per essere iscritti al sindacato SLC Cgil, vi e' citato quello del signor Angelo Nitti, il quale e' stato responsabile, fino a luglio 2011, dell'ufficio postale di Bari Sud e che ha ricoperto funzioni di direttore di ufficio postale dal 1999. Tutto cio' realizzando, si legge, ottimi risultati commerciali tanto da ricevere apprezzamenti da parte dell'azienda sull'operato svolto e giudizi annuali che rinviano all'ambito dell'eccellenza che gli sono stati riconosciuti anche attraverso riconoscimenti economici di merito. Dall'anno 2008, vale a dire quando il signor Nitti e' stato eletto RSU - quadro e dunque rappresentante per la SLC Cgil, si legge nel ricorso, e' stata intrapresa da parte dell'azienda una pressione continua e costante sul dipendente con la finalita' di mortificare professionalmente lo stesso ed ostacolare il libero esercizio della sua attivita' sindacale. Dal 2008 al 2010 sarebbero stati fissati per il signor Nitti obiettivi commerciali difficilmente raggiungibili, sarebbero stati intensificati i controlli da parte dell'azienda sull'operato dello stesso tanto da attuare un'ispezione tra il 19 ed il 24 agosto 2010, periodo programmato per le ferie. Il signor Nitti, con nota dell'azienda Poste italiane, datata 6 luglio 2011, e' stato rimosso dalla prestigiosa posizione lavorativa con trasferimento presso altro ufficio, nonostante l'ufficio postale facente capo al direttore sopra menzionato fosse risultato «a premio» su quasi tutti i prodotti aziendali per l'anno 2011; piu' volte l'interrogante ha presentato atti di sindacato ispettivo, che ancora attendono risposta, per portare all'attenzione del Governo una politica attuata dall'azienda di Poste italiane, circa la programmazione delle risorse umane, gli orari di agibilita' all'utenza degli uffici postali e la chiusura di plessi in centri abitati che poco si adatta con le esigenze della cittadinanza. Nondimeno sugli organi di stampa sono emerse in questi mesi le numerosissime proteste da parte dei cittadini pugliese in merito alle numerose disfunzioni registrate negli uffici postali che hanno visto penalizzati oltre agli stessi fruitori anche gli stessi lavoratori; a parere dell'interrogante se si vuole efficientare concretamente un servizio la gestione delle risorse umane da parte di un'azienda dovrebbe avere come mission le ricadute positive in termini di prestazioni offerte ai cittadini e non certo essere stabilita con discrezionalita' ed a seconda delle tessere sindacali di appartenenza -: se e come il Ministro interrogato intenda intervenire per accertare quanto riportato scongiurando il rischio di una caduta di democrazia all'interno dell'azienda Poste italiane rispetto al pluralismo sindacale che certamente avrebbe un riverbero non costruttivo non solo sui lavoratori ma anche sui servizi offerti ai cittadini.(4-12939)
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INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 
GINEFRA DARIO (PARTITO DEMOCRATICO) 
VICO LUDOVICO (PARTITO DEMOCRATICO) 
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BELLANOVA TERESA (PARTITO DEMOCRATICO) 

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