INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/12406 presentata da MATACENA AMEDEO GENNARO RANIERO (FORZA ITALIA) in data 19950725
http://dati.camera.it/ocd/aic.rdf/aic4_12406_12 an entity of type: aic
Al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro di grazia e giustizia. - Per conoscere - premesso: che il 19 luglio 1995, a margine del processo che sta celebrandosi dinnanzi al tribunale di Palmi (RC) nei confronti dell'onorevole Giacomo Mancini, imputato di concorso esterno in associazione a delinquere di stampo mafioso, gli avvocati dell'ex parlamentare socialisa ed attuale (anche se sospeso) sindaco di Cosenza hanno reso noto il testo di una lettera inviata dal notaio Pietro Marrapodi, dal carcere dove si trova ristretto, al loro assistito; che in tale missiva, trasmessa alla procura di Messina, e' detto di una denuncia nei confronti del dottor Salvatore Boemi, procuratore aggiunto alla direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria, e del sostituto dottor Giuseppe Verzera, per avere esercitato sul notaio Marrapodi pressioni intese ad ottenere dichiarazioni di mafiosita' dell'onorevole Mancini in cambio della sua scarcerazione; che il notaio Marrapodi si trova in carcere per associazione a delinquere di stampo mafioso ed e' considerato dagli inquirenti "abile regista occulto di tutte le operazioni della criminalita' organizzata e rappresenta l'essenziale centro nevralgico degli equilibri politico-mafiosi"; che il Marrapodi e' una tra le principali "gole profonde" da cui scaturisce l'architettura su cui si regge il castello d'accusa dell'"Operazione Olimpia"; che non si puo' non sottolineare il contrasto tra il credito, a volte (... quando conviene? ...a chi?), attribuito al notaio Marrapodi ed i pesanti giudizi espressi, altre volte (...perche'?), nei suoi confronti dagli stessi inquirenti, in termini di "strategia diabolica"; di personaggio con "una particolare e perversa capacita' mistificatrice e di falsificazione della realta'"; di "maestro in inquinamenti", eccetera; che dal fosco quadro sopra delineato emerge chiaramente come il Marrapodi sia un pentito ad "orologeria", pertanto, non credibile al pari del famoso Gianni (il bello) Melluso ed altri simili "galantuomini"; che e' piu' che fondato il sospetto che, con simili personaggi, siano stati costruiti aberranti teoremi d'accusa; che in Reggio Calabria e' notorio che il Marrapodi tiene (o teneva) stretti rapporti di amicizia con Vincenzo Macri', sostituto procuratore nazionale antimafia, e con il cognato Saverio Mannino, componente il Consiglio superiore della magistratura (la circostanza risulta anche da numerose intercettazioni telefoniche...); che in precedenti interrogazioni, nel denunciare l'uso arrogante ed illegittimo della funzione giurisdizionale, si chiedevano, tra l'altro, lumi in ordine: a) alla gestione dei pentiti ed al fatto che la loro collaborazione sarebbe "pagata" dalla magistratura reggina non in funzione della loro attendibilita' bensi' per il numero dei fogli di verbale fatti riempire e firmare anche in bianco e funzionali al disegno "giustizialista" di questo tipo di magistratura; b) alle iniziative che si intendano intraprendere per porre, finalmente, fine alle azioni di killeraggio politico da parte dell'ala comunista della magistratura reggina; c) agli strani silenzi e comportamenti dei carabinieri in servizio presso la DIA di Reggio Calabria; constatando, ancora una volta, come, purtroppo, non si riesca a porre un freno alla "giustizia - ingiusta e partigiana" prodotta da certe toghe rosse -: nel caso in cui i fatti denunciati nella lettera inviata dal notaio Marrapodi all'onorevole Mancini dovessero risultare veri, quali urgenti e severi provvedimenti si intendano adottare nei confronti dei dottori Boemi e Verzera e di chiunque altro dovesse avere ispirato e/o avallato tali comportamenti; se non si ravvisino nei fatti denunciati responsabilita' penalmente perseguibili; se non si ritenga opportuno, necessario ed indifferibile adottare dei meccanismi di garanzia e di controllo per cui i pentiti non abbiano piu' a rendere confessioni in piccole dosi e/o ad "orologeria", secondo le contingenti convenienze, bensi', nel momento in cui decidono di collaborare, subito e senza ulteriori interferenze, rendano, di fronte ad idonei strumenti di registrazione audio-visiva, senza soluzione di continuita' e per una volta (una soltanto!), la loro testimonianza da sottoporre a rigorose verifiche prima di emettere un qualsiasi provvedimento, sia pure un avviso di garanzia, la cui riservatezza, come e' noto, viene sistematicamente e platealmente violata; quali concrete, credibili azioni si intendano intraprendere per impedire che la degenerazione della giustizia a Reggio Calabria imbocchi, se non lo ha gia' fatto, la strada del definitivo non ritorno. (4-12406)
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INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/12406 presentata da MATACENA AMEDEO GENNARO RANIERO (FORZA ITALIA) in data 19950725
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
MASTRANGELI RICCARDO (FORZA ITALIA)
MELE FRANCESCO GIOVANNI MARIA (FORZA ITALIA)
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2014-05-14T19:46:48Z
4/12406
MATACENA AMEDEO GENNARO RANIERO (FORZA ITALIA)