INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/11646 presentata da PARLATO ANTONIO (MOVIMENTO SOCIALE ITALIANO - DESTRA NAZIONALE) in data 19930303

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Al Presidente del Consiglio dei ministri. - Per conoscere - premesso che: sul numero del 3 febbraio 1993 de L'ITALIA, e' stato pubblicato un articolo, inquietante per le notizie che riporta, in ordine alle "privatizzazioni", a firma di Marco Torre; si legge fra l'altro nell'articolo, intitolato "E il 2 giugno fecero la festa alla Repubblica", quanto segue: "2 giugno 1992: muore il giudice Falcone. Mentre l'Italia si indigna e scende in piazza, qualcun altro da' il via alla svendita dello Stato. Prime vittime "annunciate", i patrimoni industriali e bancari piu' prestigiosi. Il nome dell'operazione e' privatizzazione. Formula magica presentata alla collettivita' come unica cura per risanare la nostra economia e che, invece, nasconde un business dalle proporzioni incalcolabili, patti di sangue tra le famiglie piu' influenti del capitalismo, dinastie imprenditoriali, banche e signori della moneta. Accordi e strategie politiche ben precise con un minimo comun denominatore: scippare agli Stati, considerati un inutile retaggio del passato e un odioso freno alla globalizzazione del mercato, la sovranita' monetaria. L'Italia un'espressione geografica delle lobby, dell'impero multinazionale anglo-americano? E quanto viene deciso, anzi, ufficialmente sancito il 2 giugno 1992, a bordo del regio yacht Britannia (che si trova "per caso" nelle nostre acque territoriali), dai rappresentanti della Bzw (la ditta di brocheraggio della Barclay's), della Baring e Co, della S. G. Warburg e dai nostri dirigenti dell'Eni, dell'Agip, da Mario Draghi del Ministero del tesoro, da Riccardo Gallo dell'Iri, Giovanni Bazoli dell'Ambroveneto, Antonio Pedone della Crediop e da alti funzionari della Comit, delle Generali e della Societa' Autostrade. Lo rivela un documento dell'Executive Intelligence Review. Poche ore di discussione e l'affare prende corpo. Al Governo il compito di giustificare la filosofia dell'operazione (con una edeguata campagna-stampa di drammatizzazione dei dati del deficit pubblico) ... Anche la svalutazione della lira e' stata soltanto un comodo affare per le finanziarie di Wall Street. Calcolato in dollari, l'acquisto delle nostre imprese da privatizzare, e' diventato infatti, per gli acquirenti americani, meno costoso del 30 per cento. La stessa lira si va assestando, ormai, sul valore politico di circa 1.000 lire a marco, esattamente come da richiesta (imposizione) internazionale. Ma non bisogna stupirsi. Il disegno di espansione delle grandi finanziarie anglo-americane, e' noto e viene da lontano. La societa' Mont Pelerin, che per 12 anni ha dominato l'economia inglese, sir Leon Brittan, ex-commissario della Cee e vecchio esponente del governo della Thatcher, il club segreto dei Bilderberg (frequentato dal nostro Agnelli, da Kissinger, da Rothschild), i loro associati newyorkesi della Goldman Sachs, della Merrill Lynch, della Salomon Brothers, i loro sostenitori nel Fondo Monetario Internazionale, nell'Ocse, etc.. Personaggi, sigle e organizzazioni, che non spuntano a caso, fanno parte della storia. Sono la storia. Ricorrono in tutti gli importanti processi di trasformazione dell'economia mondiale. Tre di queste finanziarie, ad esempio, sono direttamente "interessate" alle nostre privatizzazioni. Collaborano, infatti, con il governo. Vediamo qualche dettaglio che le riguarda: La Goldman Sachs (la prima di Wall Street, adesso anche con sede "operativa" a Milano), e' uno dei piu' influenti manipolatori del prezzo del petrolio e del valore della moneta. Il suo leader supremo, Robert Ruin, sara' il capo del consiglio di sicurezza nazionale del neo-presidente Clinton. La Salomon Brothers gestisce il greggio mondiale ed opera prevalentemente nel settore delle materie prime. Il suo nuovo presidente, Warren Buffett, e' il principale azionista del Washigton Post, della rete televisiva Abc e ha forti interessi nella Wels Fargo Bank e nell'American Express. La Merrill Lynch, infine, incaricata dall'Iri, il 9 ottobre scorso, di preparare la privatizzazione del Credito Italiano, ha occupato spesso le cronache per alcune operazioni di riciclaggio del denaro sporco tra l'Italia, la costa orientale degli Stati Uniti e Lugano (la famosa "pizza connection", il processo alla famiglia mafiosa newyorkese dei Bonanno)..." -: se possa rispondere in tutto od in parte al vero quanto precede che all'interrogante sembra di inaudita gravita' e gravemente lesivo degli interessi economici e produttivi, oltre che sociali ed occupazionali dei cittadini italiani nonche' della stessa indipendenza italiana; in presenza di simile squallida "strategia" di colonizzazione dell'Italia da parte delle multinazionali, quali provvedimenti il Governo intenderebbe immediatamente assumere, ove quanto sopra risultasse vero, nei confronti di esponenti e dirigenti ministeriali e di aziende a partecipazione pubblica, perche' le loro gravissime responsabilita' fossero colpite; se consti che su tali "notizie di reato", che tali l'interrogante ritiene ben possano definirsi, pubblicate da L'ITALIA, la magistratura romana abbia aperto indagini. (4-11646)
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