INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/11209 presentata da SCALIA MASSIMO (MISTO) in data 19970625

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Ai Ministri dell'ambiente, dei beni culturali e ambientali e dell'interno. - Per sapere - premesso che: l'amministrazione comunale di Fidenza intende autorizzare l'apertura di una cava di argilla nella zona di Fornio, localita' "Quercia Verde"; l'area interessata, oltre ad avere una discreta vocazione alla sosta e alla riproduzione della fauna stanziale e migratoria, si trova in posizione limitrofa e dominante rispetto alla zona di massimo interesse naturalistico del parco regionale fluviale dello Stirone, nonche' in posizione prossima, ed in alcuni tratti addirittura contigua, sia ad una zona di particolare interesse archeologico, sia ai boschi di Fornio che annoverano specie di grande valore scientifico e naturalistico come: la Quercus Cerris, la Roveri, la Quercus Robur, la Quercus Pubescens, la Noccioli, la Ligustri e la Castanea Sativa; il castagno costituisce un raro esempio di bosco ubicato in pianura, la cui convivenza con piante tipiche dei boschi planiziari, contravviene a qualsiasi regola sulle fasce climatiche. In base a queste considerazioni, da anni, gli ambientalisti insistono affinche' i boschi di Fornio siano vincolati e tutelati poiche' costituiscono - insieme al bosco della Fontana, area vincolata e protetta -, raro esempio di boschi salvatisi dai processi di trasformazione del territorio in terreno arabile; il geologo dottor Giancarlo Lusignani, su richiesta della giunta comunale, nel rielaborare il Pae comunale, ha individuato come zona di escavazione proprio quella indicata dalla ditta proponente la cava; questo nonostante nella relazione al Pae si affermi che "In tutto il territorio comunale sono ampiamente diffusi affloramenti di argille, argille limose e limi"; la provincia di Parma, i cittadini di Fornio e la "Legambiente" di Fidenza nell'avanzare puntuali osservazioni al nuovo Pae hanno posto l'accento sul fatto che la documentazione tecnica a corredo dello strumento in oggetto non e' pienamente esaustiva per supportare le scelte previste. Sembrano del tutto insufficienti le analisi delle risorse in rapporto ai fabbisogni comunali, le analisi dei vincoli esistenti, i criteri di scelta dei siti idonei e l'accessibilita'. L'amministrazione provinciale ha formalmente richiesto al comune di Fidenza di integrare la documentazione presentata; l'amministrazione comunale ha istituito una commissione tecnico-scientifica che ha accolto quasi tutte le richieste dei cittadini di Fornio, tranne quella fondamentale di cercare un altro luogo per la cava; il 29 luglio 1996, l'Arpa confermava la "presenza di considerevoli esempi di tipici edifici rurali e richiede un particolare supplemento di studio a causa dell'inserimento dell'impianto in un contesto territoriale caratterizzato da significative emergenze naturalistico-ambientali (parco regionale dello Stirone), storico-architettoniche (insediamenti abitativi rurali tradizionali e di interesse storico-architettonico)" e l'11 aprile 1997 aggiungeva: "considerata l'adiacenza del parco fluviale dello Stirone la cui zona pre-parco e' destinata all'attuazione di forme di approccio adatte a cogliere, nella loro presenza preponderante, le evidenti emergenze del parco vero e proprio parrebbe piu' appropriato indirizzare il ripristino verso il recupero naturalistico dell'area"; nel regolamento del parco dello Stirone, l'articolo 6, "Disposizioni comuni valide in tutto il perimetro del parco e del pre-parco", recita: "E' dovere del consorzio, dei comuni, dei privati e del pubblico collaborare al mantenimento dello stato di qualita' dell'ambiente"; l'apertura della cava provocherebbe comunque gravissimi problemi per la viabilita' ed il trasporto, cosi' come, peraltro, ritenuto anche dalla Ausl e dall'Arpa, che ritiene comunque necessario "portare ad una riduzione al minimo delle strade bianche prevedendo comunque l'asfaltatura o l'umidificazione nelle vicinanze di nuclei abitati o case sparse. Riteniamo dovrebbe essere individuato un percorso totalmente alternativo all'uso della via Emilia", soluzione, quest'ultima, sollecitata anche dalla commissione tecnica infraregionale attivita' estrattive che, nel parere espresso il 15 luglio 1996, afferma: "emerge l'esigenza di individuare un percorso cava-fornace che, per motivi di sicurezza e ambientali, eviti il piu' possibile l'attraversamento dei centri abitati"; l'amministrazione provinciale ha esonerato il comune di Fidenza "dall'obbligo di adeguamento al Pae per quanto riguarda le quantita' previste per le sabbie di monte a causa della notevole valenza ambientale dei siti potenzialmente individuati come idonei"; la commissione edilizia il 21 luglio 1997, nell'esprimere il proprio parere, ha evidenziato che "si tratta di una zona integra da un punto di vista paesaggistico con edifici di particolare interesse architettonico e un'escavazione potrebbe comportare la modifica dell'intera terrazza alluvionale che determina la presenza di un significativo salto di quota" -: se siano a conoscenza dei fatti esposti in premessa e quali siano le loro valutazioni; se non ritengano, anche alla luce di quanto in premessa, di attivarsi affinche' i boschi di Fornio siano sottoposti a vincolo o inseriti nel perimetro del parco regionale; se non ritengano di dover verificare se l'iter amministrativo sia stato conforme, in tutti i suoi aspetti, alla normativa vigente; quali verifiche intendano fare sulla possibilita' di individuare un sito alternativo per l'estrazione di argilla, anche tenendo conto del reale fabbisogno dei residenti. (4-11209)
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