. "CENTO PIER PAOLO (MISTO-VERDI-L'ULIVO)" . . "4/09986" . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/09986 presentata da CENTO PIER PAOLO (MISTO-VERDI-L'ULIVO) in data 11/05/2004" . "20040511" . . . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA" . "Camera dei Deputati" . . . "2015-04-29T00:37:08Z"^^ . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/09986 presentata da CENTO PIER PAOLO (MISTO-VERDI-L'ULIVO) in data 11/05/2004"^^ . "20040511" . . "Interrogazione a risposta scritta Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-09986 presentata da PIER PAOLO CENTO martedì 11 maggio 2004 nella seduta n. 465 CENTO. - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio, al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che: la legge Obiettivo ha previsto tra le grandi opere da realizzare quella del Centro Intermodale «Tevere», definito come «piattaforma logistica per l'interscambio gomma-rotaia»; la realizzazione del centro è prevista nella media Valle del Tevere, tra le stazioni ferroviarie di Gavignano Sabino e di Stimigliano e avrà una lunghezza di 3 chilometri ed una larghezza media di 125 metri interessando globalmente una area di 24-25 ettari; quello del Tevere farebbe parte del sistema regionale dei centri intermodali, previsto dal Piano Generale dei Trasporti e, traslando all'esterno di Roma lo snodo ferroviario di San Lorenzo, diventerà in pratica lo Scalo Merci di Roma Nord, facendo parte integrante del cosiddetto «tripolo» Milano, Roma, Napoli; sul piano vincolistico il centro intermodale verrebbe realizzato in una area che il Piano Regionale Paesistico classifica come G8 «Grande Ansa del Tevere» e ne raccomanda il mantenimento dell'integrità, mentre il Piano Territoriale di Coordinamento della provincia di Rieti lo individua come «zona di non trasformabilità» e quindi di inedificabilità assoluta, anche per la sua condizione di pianura alluvionale, e perfino le aree collinari di contorno alla valle sono classificate ad «edificabilità vincolata»; il centro intermodale sorgerà nel pieno irrispetto della legge Galasso trovandosi anche a meno di 75 metri dall'argine del Tevere in modo specifico del restringimento fluviale comunemente denominato «Fiasco del Tevere» con evidenti rischi di esondazione; il PS1 Orte-Castel Giubileo dell'Autorità di Bacino del fiume Tevere impone forti vincoli all'area interessata e qualora venisse realizzato il progetto presentato, violerebbe in ben tre punti il limite di esondabilità del fiume; sul piano dell'equilibrio fluviale il centro intermodale sorgerà nei pressi della Riserva Tevere-Farfa, che, oltre ad essere area protetta regionale, è tutelata dalla convenzione internazionale di Ramsar e fa parte della Rete Natura 2000 dell'Unione Europea, che la annovera tra i Siti d'Importanza Comunitaria e tra le Zone di Protezione Speciale per la fauna (ZPS); sul piano dell'economia agricola per la realizzazione dell'opera sono stati previsti espropri parziali, con il risultato che gli agricoltori rimarrebbero proprietari di terreni agricoli degradati, sempre meno produttivi, e inquinati da cadmio e piombo, cosa per altro del tutto inconciliabile con il trend di sviluppo dell'agricoltura biologica in questa area; sul piano dell'inquinamento atmosferico, nel progetto si parla apertamente di diffusione nell'atmosfera di vari inquinanti come il «particolato» (PM 10), responsabile di tumori; gli ossidi di zolfo, causa delle piogge acide; gli ossidi di azoto, tossici e irritanti; il monossido di carbonio e per la loro diffusione nei centri vicini non è stato effettuato neanche uno studio dei venti in relazione ai numerosi insediamenti umani presenti nell'area; sul piano del dissesto ideologico il progetto parla di «sottrazione delle acque dall'acquifero», di «possibile alterazione idro-chimica delle acque di falda», di «possibili variazioni del regime qualiquantitativo delle acque», di «modifica delle morfologie fluviali». Il che significa inquinamento dei suoli e degrado delle acque sotterranee. L'opera si porrà in modo trasversale rispetto al deflusso delle acque sotterranee, che oggi si irradiano perpendicolarmente al letto del fiume; per realizzare il basamento dell'opera verrà rimosso uno strato di terreno e innalzato un rilevato in cemento armato alto 3 metri lungo tutti i 25 ettari dell'opera; i fanghi bentonitici non biodegradabili, molto probabilmente utilizzati per le perforazioni necessarie alle opere stradali, oltre ad essere inquinanti potrebbero rendere parzialmente impermeabile il terreno; sul piano sociale le popolazioni hanno fortemente osteggiato in varie occasioni la realizzazione dell'opera ritenendola dannosa al modello di sviluppo dell'intera zona che è supportato anche da progetti e investimenti specifici tra i quali il progetto «Va.Te.» della Regione Lazio che prevede finanziamenti per la ristrutturazione dei centri storici, per la cura degli argini del fiume, per la creazione di punti di approdo per battelli turistici. Tale modello si trova ampiamente confermato dal Piano Paesistico della Regione Lazio e dal Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di Rieti che riconoscono alla zona pregi agricoli e turistici e la sottopongono a ferrei vincoli in materia edilizia, tra i quali l'assoluta inedificabilità della pianura alluvionale (proprio dove sorgerà il Centro Intermodale) -: se alla luce di quanto esposto in premessa non si ritenga che debba essere ripensato il sito individuato anche in considerazione di varie ipotesi alternative individuabili a ridosso della linea ferroviaria e dell'autostrada, che consentirebbero la realizzazione di questa opera raggiungendo il duplice obiettivo di traslare all'esterno della capitale lo snodo di San Lorenzo senza tuttavia confliggere con il modello di sviluppo di quella regione le cui reali vocazioni ne verrebbero secondo l'interrogante irrimediabilmente compromesse.(4-09986)" . . "0"^^ .