_:Beca8bb58585c33f56a79d4600249e1c9 . . . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/08358 presentata da MASCIA GRAZIELLA (RIFONDAZIONE COMUNISTA) in data 11/12/2003"^^ . "20040913" . "20031211-20040913" . . . "20031211" . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA" . "4/08358" . . "MASCIA GRAZIELLA (RIFONDAZIONE COMUNISTA)" . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/08358 presentata da MASCIA GRAZIELLA (RIFONDAZIONE COMUNISTA) in data 11/12/2003" . "Camera dei Deputati" . "1"^^ . "2015-04-28T23:36:45Z"^^ . . "Interrogazione a risposta scritta Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-08358 presentata da GRAZIELLA MASCIA giovedì 11 dicembre 2003 nella seduta n. 399 MASCIA. - Al Ministro dell'interno . - Per sapere - premesso che: Francesco Di Fiore, vicebrigadiere dei carabinieri in servizio in Friuli e consigliere comunale della Quercia al comune di Monfalcone, è stato arrestato e subirà un processo per direttissima; l'ordine di custodia cautelare, emesso dal tribunale militare di Padova, ipotizza i reati di ritenzione di oggetti di armamento aggravata e di disobbedienza aggravata nei confronti di un superiore; Di Fiore, primo dei non eletti nel 2001, non avrebbe restituito distintivo e pistola nel momento in cui è subentrato in consiglio comunale per la rinuncia al seggio di un suo collega di lista; risulta che l'arresto sia avvenuto a sole 48 ore dall'inizio dell'aspettativa prevista in caso di elezione a cariche pubbliche; il vicebrigadiere inoltre richiedendo l'aspettativa ha formulato al ministero precisa domanda sulla sorte degli «oggetti di armamento»; l'arresto in casi del genere è facoltativo poiché nessun regolamento si pronuncerebbe inequivocabilmente sulla materia; sulla vicenda del vicebrigadiere Francesco Di Fiore è stata pubblicata una lettera sul quotidiano Liberazione (6 dicembre 2003) nella quale si legge, tra l'altro: «il militare è noto in tutta Italia per le sue battaglie, prima nell'associazione Unarma poi nel «Giornale dei carabinieri», in favore della democrazia militare e del rispetto per i diritti dei lavoratori compresi coloro che indossano la divisa della quarta forza armata. Di Fiore, che vanta una lunga esperienza nei reparti antidroga, ha denunciato più volte il comportamento vessatorio dei suoi dirigenti (mobbing), diffidando il generale comandante della regione, pagando un prezzo altissimo in termini sia di procedimenti disciplinari e penali (nel 2003 ha subito ben due perquisizioni domiciliari), sia di salute. Stress e depressione lo hanno tenuto lontano dal lavoro per otto mesi ma tutto ciò non gli ha impedito di denunciare un abuso edilizio in caserma che ha provocato il trasferimento immediato di un capitano. Si tratta dello stesso capitano Garritani, recentemente candidato di An al comune di Pomezia (Roma), di cui Di Fiore racconta il particolare accanimento nel consegnare punizioni in giorni particolari come il Primo Maggio o il 25 aprile, date che sarebbero particolarmente invise all'ufficiale. Naturalmente, Di Fiore - che sta ricevendo la solidarietà di numerosi parlamentari, colleghi e cittadini - assicura di avere testimoni per tutte le accuse che muove e, in uno dei suoi scambi di carte con il comando sarebbe emersa la persistenza negli scaffali della Benemerita dei fascicoli permanenti che il garante della Privacy aveva ordinato di distruggere dichiarando l'illegalità delle schedature di massa. L'episodio è venuto a galla proprio grazie alla denuncia di un altro coraggioso carabiniere poi radiato dall'arma e di alcune testate tra cui Liberazione -: se non intenda adottare iniziative normative volte a modificare la disciplina che regola le procedure da seguire in casi analoghi a quello descritto in premessa. (4-08358)" . _:Beca8bb58585c33f56a79d4600249e1c9 "Risposta scritta Atto Camera Risposta scritta pubblicata lunedì 13 settembre 2004 nell'allegato B della seduta n. 505 all'Interrogazione 4-08358 presentata da MASCIA Risposta. - L'adozione della misura cautelare nei confronti del vice brigadiere Di Fiore risulta essere stata convalidata dall'Autorità Giudiziaria procedente, il conseguente provvedimento precauzionale posto in essere - nella competenza - dall'Amministrazione Difesa assume, nella fattispecie, carattere vincolato, costituendo un obbligo conforme alle previsioni dell'articolo 20 comma 2 della legge n. 599/1954. Sulla vicenda giudiziaria: a) il 23 aprile 2004 il tribunale militare di Padova ha condannato il Di Fiore alla pena di anni 1 di reclusione militare per il reato di «ritenzione di materiale di armamento aggravata»; b) a seguito di ricorso contro l'ordinanza del tribunale con il quale è stato convalidato l'arresto, la Corte di Cassazione, nell'udienza del 16 giugno 2004, ha dichiarato inammissibile il ricorso dell'interessato. Può senz'altro escludersi nel procedimento ogni ipotesi di «accanimento» così come ipotizzato nell'interrogazione. Per quanto concerne le restanti argomentazioni dell'interrogante si precisa che: a) le azioni disciplinari nei confronti del militare sono state avviate e definite nel rispetto delle norme regolamentari vigenti e non hanno alcuna relazione con la sua candidatura politica; b) il riferimento ad iniziative poste in essere dal Garante della Privacy, su presunte censure mosse all'Arma, non trovano alcun riscontro. Peraltro, la stessa Autorità, dopo aver acquisito approfonditi elementi di valutazione, ha postulato la legittimità circa il trattamento dei dati effettuati dall'Arma dei Carabinieri. In conclusione, considerata l'assoluta correttezza procedurale posta in essere dall'Arma, non si ravvisa alcun motivo per adottare le invocate iniziative tese a modificare le procedure attuate nel caso in questione. Il Ministro della difesa: Antonio Martino." . _:Beca8bb58585c33f56a79d4600249e1c9 "20040913" . _:Beca8bb58585c33f56a79d4600249e1c9 "MINISTRO DIFESA" . _:Beca8bb58585c33f56a79d4600249e1c9 .