INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/07401 presentata da BELLANOVA TERESA (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20100527

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Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-07401 presentata da TERESA BELLANOVA giovedi' 27 maggio 2010, seduta n.329 BELLANOVA. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che: nel bilancio di previsione 2010 il comune di Lecce ha previsto tra le entrate tributarie l'importo di 10 milioni di euro come frutto di attivita' di accertamento sull'ICI (in particolare dall'attivita' di riclassamento degli immobili) e la TARSU. Detta previsione di entrata non risulta ancorata al principio contabile della veridicita', atteso che negli ultimi quattro anni, la posta di bilancio ha presentato preoccupanti anomalie: dei 32 milioni di euro messi a consuntivo nelle precedenti annualita', nel 2007 (circa 8 milioni), nel 2008 (13milioni), nel 2009 (11 milioni), sono state iscritte a ruolo somme pari a 14 milioni complessivi e riscossi appena 4,9 milioni di Euro; nell'ultimo consuntivo approvato riferito all'anno 2009 la situazione debitoria dell'ente e' risultata fortemente compromessa, con oneri finanziari per ammortamento prestiti ed il rimborso degli stessi pari a euro 13.883.000 in costante aumento rispetto alle annualita' precedenti (nel 2006 erano 7.712.000); l'approvazione del bilancio preventivo 2010, con la paventata rimodulazione dei BOC con tempi e modalita' non chiarite, determinera' ulteriore incremento dell'indebitamento; il bilancia di previsione risulta incapiente per affrontare i numerosi debiti registrati al 31 dicembre 2009: societa' partecipate Lupiae servizi e Societa' SGM (9 milioni di euro), fatture non pagate (11 milioni), pignoramenti presso la tesoreria (4 milioni) oltre a numerosi debiti fuori bilancio per decine di milioni, tra i quali il lodo LEADRI per la tangenziale est ammontante a 14.308.000 euro, il debito riconosciuto alla societa' ambiente sviluppo ammontante a 4.000.000 di euro, gli oneri derivanti dalla sentenza esecutiva nei confronti dello IACP (Istituto autonomo case popolari) per 3.500.000 euro, solo per citarne alcuni; dai dati riportati si puo' stimare uno squilibrio complessivo pari a non meno di 50 milioni di euro. In questo contesto sembrerebbero essere stati violati i postulati del sistema di bilancio a base dell'ordinamento finanziario e contabile. In particolare, in merito ai residui attivi sarebbe stato violato in modo eclatante l'articolo 179 del decreto legislativo n. 267 del 2000 (TUEL) secondo cui una somma puo' essere mantenuta in bilancio se si ha una somma certa da riscuotere, un creditore individuato e un titolo valido, oltre ad essere stato violato l'articolo 189 del decreto legislativo 267 del 2000 che prevede che siano mantenute tra i residui esclusivamente le entrate accertate per le quali esiste un titolo giuridico che costituisca l'ente locale creditore della correlata entrata; nel riaccertamento dei residui attivi inoltre sembrerebbe essere stato cosi' violato l'articolo 228, comma 3, sempre del TUEL e il principio contabile n. 2 elaborato dall'Osservatorio della finanza locale che ai punti 31 e 32, prevede, che i residui di dubbia esigibilita' debbano essere stralciati dal conto del bilancio per essere inseriti nel conto del patrimonio tra le immobilizzazioni finanziarie fino al compimento dei termini di prescrizione oppure all'accertamento della definitiva inesigibilita'. Anche le sezioni regionali della Corte dei conti raccomandano questa procedura (in particolare si veda la delibera n. 1119/2009 della Corte dei conti Lombardia). Nel caso specifico del comune di Lecce pare che manchino tutti i presupposti per decine di milioni di euro -: quali iniziative urgenti, il Ministro interrogato, intenda adottare per accertare, alla luce di quanto sopra evidenziato, se il comune di Lecce sia sull'orlo dell'insolvenza e del dissesto finanziario e se non ritenga a tal fine di dover attivare una verifica amministrativa e contabile ad opera della Ragioneria generale dello Stato e della Corte dei conti.(4-07401)
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