_:B5fdb37d58ffcef584f04a855201a98d3 "Atto Camera Risposta scritta pubblicata giovedi' 29 aprile 2010 nell'allegato B della seduta n. 314 All'Interrogazione 4-05723\n presentata da TERESA BELLANOVA Risposta. - In riferimento all'interrogazione in esame, si forniscono i seguenti elementi di risposta. Si premette che l'intervento di ammodernamento della SS 275 da Maglie a Santa Maria di Leuca e' inserito nel primo programma delle infrastrutture strategiche come individuate dalla delibera Cipe n. 121 del 21 dicembre 2001. Il Comitato interministeriale per la programmazione economica nella seduta del 31 luglio 2009, ha approvato il progetto definitivo dell'opera che non prevede la suddivisione in lotti funzionali. L'Anas ha quindi bandito, in data 28 dicembre 2009, la gara d'appalto integrato relativo all'intero intervento, cosi' come previsto nel progetto definito approvato dal Comitato interministeriale per la programmazione economica. L'importo dei lavori a base di gara e' di circa 200 milioni di euro ed il bando fissa come requisito economico per la partecipazione la realizzazione di un volume di affari in lavori nell'ultimo quinquennio pari a tre volte l'importo a base di gara. Ai sensi della vigente normativa, alla gara d'appalto integrato possono partecipare sia singole imprese in possesso di idonea qualificazione, sia associazioni temporanee di imprese che raggiungano la soglia di qualificazione sommando tra loro i requisiti, tecnici (qualificazione SOA) ed economici (cifra d'affari realizzata nel quinquennio), con il solo limite di essere qualificate in proporzione alla quota di lavori che si assumeranno in caso di aggiudicazione (che, nel caso della impresa mandante «cooptata», puo' essere anche del solo 20 per cento dell'importo complessivo dell'appalto - e con categorie di iscrizione diverse da quelle in appalto - senza nemmeno dover possedere alcun minimo per la cifra d'affari in lavori realizzata nell'ultimo quinquennio). Da quanto detto si fa presente che anche le imprese di piu' piccole dimensioni che singolarmente non hanno eseguito negli ultimi cinque anni lavori per un importo in bilancio di 600 milioni di euro (pari a tre volte l'importo dell'appalto) possono partecipare alla gara costituendo con altre imprese raggruppamenti, o partecipando a consorzi ovvero, infine, anche avvalendosi dei requisiti di altra impresa mediante l'istituto dell'avvalimento ai sensi dell'articolo 49 del decreto legislativo n. 163 del 2006 e successive modificazioni. Il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti: Altero Matteoli." . _:B5fdb37d58ffcef584f04a855201a98d3 "20100429" . _:B5fdb37d58ffcef584f04a855201a98d3 "MINISTRO INFRASTRUTTURE E TRASPORTI" . _:B5fdb37d58ffcef584f04a855201a98d3 . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/05723 presentata da BELLANOVA TERESA (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20100114"^^ . . "2014-05-15T00:23:54Z"^^ . . "1"^^ . "4/05723" . _:B5fdb37d58ffcef584f04a855201a98d3 . . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA" . . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/05723 presentata da BELLANOVA TERESA (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20100114" . "BELLANOVA TERESA (PARTITO DEMOCRATICO)" . "Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-05723 presentata da TERESA BELLANOVA giovedi' 14 gennaio 2010, seduta n.266 BELLANOVA. - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. - Per sapere - premesso che: l'Italia e' investita da una crisi economica senza precedenti e la recessione in atto colpisce anche il settore delle costruzioni. Dallo studio realizzato dal CRESME (Centro ricerche economiche e sociali di mercato per l'edilizia e il territorio) si evince che tra il 2007 ed il 2009 il valore della produzione del settore perde 1,2 miliardi di euro, passando dagli 11,2 miliardi di euro del 2007 ai 9,9 miliardi di euro del 2009, su base nazionale; la grave crisi del settore e' evidenziata anche da altri indicatori diretti ed indiretti, il primo dei quali e' legato alle dinamiche occupazionali. Dati veramente preoccupanti in merito all'occupazione emergono dai rapporti Istat, nei primi sei mesi del 2009 gli occupati nel settore sono stati 119.000, nei primi sei mesi del 2008 erano ben 128.000: si tratta di una flessione di 9.000 addetti; in questa difficile situazione, il comparto delle opere pubbliche dovrebbe avere a detta degli economisti una funzione anticiclica e di sostegno alla domanda, ma dal rapporto del CRESME si evidenzia, invece, che negli ultimi due anni tale comparto in Puglia non e' stato in grado di far fronte alla crisi del settore. La stessa analisi dei bandi di gara e delle aggiudicazioni mostra che dopo aver chiuso il 2008 in crescita, il mercato dei bandi di gara per realizzare opere pubbliche nel 2009 segna una forte flessione. Tra gennaio e giugno 2009 sono stati promossi 986 interventi e 1,1 miliardi, valori che corrispondono ad una flessione rispettivamente del 24 per cento e del 20 per cento rispetto allo stesso periodo dell'anno 2008; nel corso di questo anno, sempre secondo il suddetto rapporto, in Puglia a crescere sono state le iniziative di concessioni di costruzione su proposta della stazione appaltante e la gestione dei servizi di facility management. I principali responsabili della contrazione del mercato sembrerebbero essere le imprese a capitale pubblico e i comuni, principali committenti di opere pubbliche nella regione. Nei primi dieci mesi del 2009 hanno posto in gara 584 iniziative pari a 308 milioni di euro, con una riduzione del 24,2 per cento del numero di gare e del 32,7 per cento degli importi rispetto al 2008; il 28 dicembre 2009 si inserisce in questo scenario, gia' a dir poco sconfortante, il bando di gara per i lavori di ammodernamento e adeguamento della strada statale 275 lungo l'itinerario Maglie - Santa Maria di Leuca indetto da ANAS e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale che ha creato non poche proteste da parte dei costruttori salentini; dal bando si evince, infatti, che l'appalto e' unico per un importo complessivo di 200 milioni di euro e che per partecipare alla gara l'impresa deve essere in grado di dimostrare di aver gia' realizzato opere per 600 milioni di euro. Tutto cio', a detta dei costruttori, determinerebbe l'assoluta inaccessibilita' delle piccole e medie imprese salentine e pugliesi, che potrebbero rientrare a far parte dei lavori solo in condizioni di subappalto con meccanismi che tenderebbero pero' al ribasso e che potrebbero innescare anche lo spettro del lavoro nero e insicuro; la proposta che invece mettono in campo le associazioni dei costruttori salentini - rappresentati nella consulta delle Costruzioni - costituita da Ance, Aniem, Conapi, Cna, Costruzioni, Confartigiano, Costruzioni, Claai Edil, Cgil, Cisl e Uil consta nella possibilita' di suddividere l'appalto in piu' lotti funzionali e funzionanti al fine di garantire una maggiore celerita' nella realizzazione dell'opera ed alle imprese del salento di partecipare alle gare; la suddetta proposta avrebbe anche la finalita', certamente non trascurabile per quanto sopra citato, in relazione alla crisi in atto del settore, di coinvolgere come attore primario l'imprenditoria locale restituendole, in tal modo, una boccata di ossigeno in un contesto di crisi cosi' schiacciante; inoltre si potrebbe, in tal modo, monitorare con una maggiore capillarita' il rischio che venga utilizzata, in contesti come quello dei subappalti, manodopera in nero -: se il Ministro interrogato non ritenga utile attivarsi con urgenza presso ANAS S.p.a. per farsi portavoce dell'importante istanza avanzata dalla Consulta delle costruzioni, affinche' si preveda l'espletamento della gara d'appalto dei lavori in oggetto attraverso stralci funzionali e funzionanti che consentano anche la partecipazione delle imprese locali.(4-05723)" . . . "20100114-20100429" .