INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/04838 presentata da FABRIS MAURO (POPOLARI-UDEUR) in data 19/09/2007

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Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-04838 presentata da MAURO FABRIS mercoledì 19 settembre 2007 nella seduta n.207 FABRIS. - Al Ministro delle infrastrutture. - Per sapere - premesso che: in data 9 luglio 2007, sulla testata giornalistica il Gazzettino del Nord Est è apparso il seguente articolo «Autostrade, un consigliere ogni 10 chilometri. Il record spetta alla Venezia-Padova dove 15 amministratori gestiscono 1.500 metri a testa. Più virtuosa Autovie Venete»; secondo quanto riportato dal citato articolo i consigli di amministrazione di quattro società autostradali partecipate per la quasi totalità da enti pubblici e che gestiscono nel Veneto e nel Friuli Venezia Giulia ben 6.987 chilometri di strade conterebbero un totale di 68 posti nei consigli di amministrazione e quindi una media di 10 chilometri per ciascun consigliere; le società autostradali in questione corrispondono alla Venezia-Padova S.p.A., Autovie Venete, Autobrennero e infine la Brescia-Padova S.p.A.; nell'arco dell'ultimo anno sono cambiati alcuni presidenti di società e, per due delle quattro società considerate, sono aumentati i Consigli di amministrazione come nel caso della Brescia-Padova S.p.A., (dove si è passati da 13 a 15 consiglieri) e dell'Autobrennero S.p.A., (dove si è passati da 25 a 29 consiglieri); in particolare nel testo del summenzionato articolo si legge: «...Ricapitoliamo? A detenere il record, a distanza di un anno, è ancora la Venezia-Padova: nel consiglio di amministrazione della spa presieduta... da Vittorio Casarin siedono sempre in quindici per gestire 23 chilometri di autostrada. Significa poco più di un chilometro e mezzo a testa. La Società delle Autostrade di Venezia e Padova è la più piccola società d'Italia nel settore: costituita nel 1928, inaugurata nel 1933, un fatturato che nel 2005 ha superato i 55 milioni di euro e circa 240 dipendenti, questa S.p.A. ha come soci le due Province di Venezia e di Padova, i Comuni di Venezia e di Padova, le Camere di Commercio di Venezia e di Padova, Investimenti spa (partecipata al 100 per cento dall'Autorità portuale di Venezia), Archimede srl (partecipata al 100 per cento dalla Save, la spa che gestisce l'aeroporto Marco Polo), Autovie Venete spa e l'Autostrada Brescia, Verona, Vicenza, Padova spa. La Venezia-Padova gestisce il tratto di autostrada che va dal casello di Padova Est fino a Mestre: in tutto sono 23,3 chilometri. Come si diceva, poco più di un chilometro e mezzo per ciascuno dei 15 consiglieri di amministrazione. Autovie Venete spa batte ancora il record opposto, visto che delle quattro spa ha il consiglio di amministrazione più esiguo e il numero più alto di chilometri per consiglieri. Nel dettaglio: 9 consiglieri di amministrazione per un totale di 180 chilometri di autostrada da gestire da Mestre a Trieste, di cui 73 in territorio Veneto e il resto in Friuli, comprese le diramazioni in direzione Palmanova-Udine e Portogruaro-Conegliano. Fatta anche qui una divisione, sono appunto 20 chilometri per ciascun componente del consiglio di amministrazione. Tra parentesi: lo scorso ottobre è cambiato il vertice, il nuovo presidente di Autovie (i cui soci sono Friulia Spa con il 52 per cento delle quote, Regione Friuli 34,5 per cento Regione Veneto 4,8 per cento, Autostrade per l'Italia 4,2 per cento è Giorgio Santuz. Che ha ritenuto di non aumentare i 9 componenti del consiglio di amministrazione. Veniamo all'Autobrennero, 313 chilometri totali (di cui 60,6 in territorio veneto): dallo scorso aprile a presiedere la spa non è più l'altoatesino Ferdinand Willeit, ma Silvano Grisenti, l'assessore provinciale di Trento che ha avuto l'appoggio anche del Veneto. Con la gestione Grisenti il consiglio di amministrazione dell'Autobrennero è passato da 25 a 29 componenti, di cui quattro vicepresidenti, il presidente stesso, e 24 consiglieri»; in particolare con specifico riferimento alla società Brescia Padova SPA nel testo dell'articolo si legge «Infine, quarta società autostradale che opera nel Veneto, la Brescia-Padova spa: contando il tratto dell'A4 che collega Brescia, Verona, Vicenza, Padova (146 chilometri) e il tratto dell'A31 della Valdastico che va da Vicenza fino a Piovene Rocchette (36,4 chilometri), fanno 182,4 chilometri, di cui 145 nel Veneto. L'anno scorso i consiglieri di amministrazione erano 13 e il calcolo dava 14 chilometri di asfalto a testa, poco più di 11 in terra veneta. Ma il consiglio di amministrazione della Brescia-Padova adesso è cambiato: è arrivata una nuova presidente - la leghista Manuela Dal Lago, ex presidente della Provincia di Vicenza - è stato rinnovato il consiglio di amministrazione e in consiglio adesso siedono in 15. Ri-calcolo: ora alla Brescia-Padova ogni consigliere «ha» 12 chilometri di asfalto a testa. 9 in terra veneta»; i fatti descritti dal citato articolo di stampa appaiono di eccezionale gravità a fronte degli sforzi che questa maggioranza sta compiendo per ridurre i costi della politica improntati ad una maggiore razionalizzazione delle risorse impiegate in tutti i settori della pubblica amministrazione; inoltre, come sollevato in data 12 luglio 2007 dalla stampa nazionale, segnatamente dal Gazzettino la società Brescia Padova S.p.A., di natura pubblica, vanta partecipazioni in società estere in Paesi detti «paradisi fiscali» e come noto, il ricorso a società estere mal si concilia con il principio di trasparenza; già in data 26 luglio 2006 l'interpellante sollevava attraverso la presentazione dell'atto di sindacato ispettivo n. 3-00168, segnatamente una interrogazione a risposta orale rivolta al Ministro delle infrastrutture cui non è mai stata data risposta sino ad oggi, tutta una serie di problematiche inerenti la gestione della rete autostradale nella Regione Veneto con particolare riguardo agli emolumenti assegnati dalla Società Serenissima Spa (che gestisce la società Brescia Padova S.p.A.) agli amministratori che ha nominato nelle molteplici società da essa gestite -: quali iniziative urgenti intenda assumere il Ministro interrogato alla luce di quanto descritto dalla presente interrogazione al fine di garantire un uso razionale e trasparente delle risorse finanziarie gestite dalle società autostradali, i che operano in concessione pubblica citate dalla presente interrogazione; come sia possibile che a fronte di tutti gli impegni assunti dalla attuale maggioranza di Governo ci si sia ritrovati nella deprecabile condizione di aumentare i costi della politica proprio nell'ambito di quei settori dell'amministrazione pubblica dove sarebbe stato possibile razionalizzare con maggiore facilità e prontezza determinate spese; come e perché si sia giunti alla situazione sopradescritta; quali siano i motivi per i quali non sia stata data ancora risposta all'interrogazione a risposta orale presentata dall'interpellante il 26 luglio dello scorso anno; se risulti in base a quali criteri la società Serenissima Spa (che gestisce come detto la società Brescia Padova Spa) attribuisca emolumenti agli amministratori delle società da essi gestiti; se non si ritenga opportuno porre in essere ogni atto di competenza del Ministero interpellato mirante ad acclarare il flusso, la gestione e la specifica assegnazione di tutte le risorse finanziarie che transitano attualmente per le società autostradali a partecipazione pubblica del nostro Paese, al fine di rispondere in modo adeguato a quella esigenza di trasparenza e di moralità che spesso si invoca nei confronti di chi esercita pubbliche funzioni, ma che di fatto non trova riscontro; se non consideri che attività come quelle poste a fondamento della costituzione di società all'estero siano in contrasto con la natura di concessionario di un servizio pubblico come quello autostradale, che si svolge unicamente sul territorio nazionale; se non ritenga del tutto in contraddizione con il principio di trasparenza che una società, segnatamente la Brescia-Padova S.p.A., di natura sostanzialmente pubblica si possa avvalere di sigle estere in paesi che, come è noto, rappresentano cosiddetti «paradisi fiscali»; quali iniziative intenda assumere al fine di evitare che dietro queste attività possa nascondersi dell'altro, poiché esse non trovano alcuna giustificazione che porti a violare elementari regole di trasparenza nella gestione di fondi pubblici; quali iniziative urgenti si intendano assumere per acclarare tale situazione. (4-04838)
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