INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/03990 presentata da PIGNATARO FERDINANDO BENITO (COMUNISTI ITALIANI) in data 13/06/2007

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Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-03990 presentata da FERDINANDO BENITO PIGNATARO mercoledì 13 giugno 2007 nella seduta n.169 FERDINANDO BENITO PIGNATARO. - Al Ministro della infrastrutture. - Per sapere - premesso che: la costruzione della diga sull'Alto Esaro, considerata dalla Regione Calabria opera strategica per lo sviluppo dell'intero territorio calabrese, rischia di risultare l'ennesima opera incompiuta nonostante i finanziamenti impegnati tutt'ora disponibili e destinati ad essere revocati a causa del blocco dei lavori con gravi conseguenze per l'intera provincia di Cosenza e la Calabria tutta; la prospettiva della diga con le sue opere collaterali e le necessarie infrastrutture (due centrali idroelettriche, la grande centrale di potabilizzazione e il collegamento con l'acquedotto Abatemarco, la sistemazione dell'asta fluviale, i nuovi impianti centralizzati per lo smaltimento delle acque dei centri urbani ecc...) rischia di scemare da quando l'8 marzo scorso, in conseguenza dell'azione giudiziaria sono stati a più riprese sequestrati i cantieri e i progetti; il «sequestro dei progetti» determina pertanto il perdurare del fermo cantiere, per il quale la ditta «Torno» ha posto legittime ed inoppugnabili riserve per 250 mila euro al mese che gravano sul bilancio regionale, oltre a non permettere la ripresa dei lavori e la possibilità di impegnare le somme, peraltro già disponibili, per i lavori aggiuntivi di realizzazione della galleria di derivazione e la centrale idroelettrica di Malvito in attesa di poter essere appaltato; il blocco dei lavori compromette non solo seriamente lo sviluppo strategico dell'area, ma rappresenta anche un grave problema occupazionale, in quanto oltre ai circa 80 posti di lavoro persi con i licenziamenti a causa dell'impossibilità di riprendere i lavori, si mettono repentaglio i 120 milioni di euro per la costruzione dello sbarramento della grande diga di 110 milioni di metri cubi che rappresenterebbe il più grande serbatoio idrico d'Europa che a pieno regime impegnerebbe oltre 350 nuovi operai; la mancata ripresa dei lavori si rivelerebbe un terribile danno alle prospettive di crescita economica e sociale di tutta la Calabria legate alle centrali idroelettriche e al potenziamento degli impianti ed utenze irrigue della Sibaritide e dell'Alto Ionio, oltre che per la stessa area dell'Esaro, comportando contemporaneamente il venir meno delle prospettive di approvvigionamento idrico per Cosenza e buona parte dei comuni di tutta la provincia cosentina; la ripresa dei lavori consentirebbe di evitare il rischio di perdere definitivamente i finanziamenti necessari per la realizzazione dell'opera, causando irreparabili danni alla collettività calabrese che già di per sé vive il dramma occupazionale oltre ad uno scarso sistema infrastrutturale -: se il Ministro sia a conoscenza di quanto su esposto; quali iniziative, con urgenza, intenda intraprendere per dare risposte concrete ai cittadini calabresi che attendono da anni la realizzazione della diga, che consentirebbe alla Calabria intera di far fronte a emergenze di varia natura, garantendo anche l'approvvigionamento idrico di un territorio che spesso soffre, soprattutto nei mesi estivi, per la penuria d'acqua. (4-03990)
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