INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/03352 presentata da BRIGUGLIO CARMELO (ALLEANZA NAZIONALE) in data 19/04/2007

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Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-03352 presentata da CARMELO BRIGUGLIO giovedì 19 aprile 2007 nella seduta n.147 BRIGUGLIO. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro delle infrastrutture, al Ministro dei trasporti. - Per sapere - premesso che: l'Ordine degli Ingegneri della Provincia di Messina, con documento dell'11 aprile 2006, affronta il problema del Nodo Ferroviario e della Nuova Stazione di Messina e, in particolare, l'inserimento del progetto preliminare nel Contratto di Programma RFI 2001-2011 rilevando che «la Città di Messina continuerà a pagare un pesante tributo in termini urbanistici, ambientali e socio-economici se non verrà affrontata in modo sistematico l'emergenza principale del territorio che oggi viene ricondotta alla Vertenza sui Trasporti nell'Area dello Stretto» e che «non può e non deve ricondursi solo a rivendicazione di stabilizzazione occupazionale, che tra l'altro riteniamo di doversi risolvere nell'interesse non solo dei lavoratori coinvolti ma di tutti gli utenti del servizio di collegamento tra le sponde dello Stretto, ma è vertenza infrastrutturale»; il documento si conclude affermando che la «vertenza trasporti nello Stretto e la richiesta di potenziamento del sistema infrastrutturale strategico necessario per Messina rappresentano due facce della stessa medaglia»; in proposito, l'Ordine critica la muraglia del silenzio, della cosciente e persistente assenza di interesse verso un'area strategica non solo per le regioni Sicilia e Calabria, ma che con un attento programma di infrastrutturazione potrebbe diventare punto di riferimento per l'intero bacino del Mediterraneo; inoltre, appare importante sapere perché, in tema di infrastrutturazione ferroviaria, i nodi di Catania e Palermo riescano ancora ad essere inseriti tra gli interventi finanziati e ritenuti prioritari nelle reti di trasporto Transnazionali Europei del corridoio 1 «Berlino-Palermo», nonostante il Ponte non sia più un'opera prioritaria, e per Messina invece, la perdita di priorità del Ponte stia rappresentando una causa scatenante e devastante, di disinteresse politico, finanziario ed economico che condiziona la programmazione delle infrastrutture di trasporto dell'Area messinese sia a livello nazionale che regionale; appare, inoltre, condivisibile che per recuperare competitività rispetto agli altri capoluoghi regionali ed anche rispetto alle altre città del Sud Italia, diventa prioritario ribadire un'azione in cui le problematiche del sistema urbano di Messina e della più vasta area dello Stretto trovino riconoscimento, trattamento privilegiato e risoluzione attraverso previsioni ed interventi di vasto respiro; in questo contesto, il tema di un nuovo modello infrastrutturale, più volte invocato non solo dall'Ordine ma anche dalle forze politiche, dall'Università, dalle Organizzazioni Sindacali ed Imprenditoriali, rappresenta il nodo principale per avviare a soluzioni le principali problematiche sia urbane che di sviluppo socio-economico del territorio messinese -: se il Ministero delle Infrastrutture e la RFI intendano dare corso all'avvio immediato della rielaborazione (di esclusiva competenza RFI) del Progetto preliminare delle opere connesse alla nuova sistemazione ferroviaria, presentato al CIPE nel novembre 2005, secondo lo schema progettuale predisposto dalla stessa RFI e condiviso col Comune di Messina e il Ministero delle infrastrutture (la previsione di spesa tra l'altro risulta essere inferiore rispetto a quella del settembre 2005) posto che appare evidente che se non sarà conclusa l'elaborazione del progetto preliminare non ci sarà alcuna possibilità di poter richiedere e quindi reperire idonee risorse finanziarie per la realizzazione della nuova stazione ferroviaria; se siano a conoscenza del fatto che nel rapporto del Censis su «Scenari e progetti per governare la crescita», presentato dalla Confindustria di Messina lo scorso 23 marzo, il progetto della nuova Stazione di Messina viene individuato come prima opera infrastrutturale strategica in tutti e tre gli scenari in cui è articolato il percorso di sviluppo «che permette di captare e valorizzare le risorse e le abilità locali»; se intendano valutare la proposta dell'Ordine che, accanto alla richiesta di complemento dell' iter progettuale del nuovo Nodo ferroviario, venga aperto il confronto con RFI per la costituzione di una Società Mista tra le stesse Ferrovie e l'Amministrazione Locale per il riutilizzo delle aree ferroviarie dismesse e da dismmettere che costituisca una joint venture simile a quella già attiva a Milano, città in cui questa operazione porterà a riqualificare oltre un milione di mq di aree e di scali ferroviari inattivi e/o sottoutilizzati. La Società mista potrebbe anche essere aperta a soci privati proprio per attirare altre risorse con l'obiettivo non solo di recuperare e valorizzare gli scali e le aree ferroviarie non più utilizzate, liberando il water-front cittadino della «servitù di ferro» e restituendo alla fruizione pubblica siti di importanza strategica, ma anche con l'obiettivo di potenziare la mobilità urbana ed extraurbana attraverso lo sviluppo e l'integrazione logistico-funzionale del trasporto pubblico e privato dentro e fuori il centro urbano; se il Governo intenda procedere affinché l'opera «Nodo ferroviario per Messina» munita di progetto preliminare, venga inserita nel Contratto di Programma RFI 2007-2011 che verrà approvato dal CIPE nei prossimi mesi; se il Governo non ritenga che senza sostanziali innovazioni, l'attuale sistema urbano di Messina non sia in grado di assicurare il corretto svolgimento di funzioni che sono proprie ad una grande area metropolitana con potenzialità spiccatamente mediterranee, e che la realizzazione del Nodo ferroviario, con la previsione della nuova Stazione di Messina, rappresenta una straordinaria opportunità che può innescare un importante processo sinergico per dare finalmente in un'ottica regionale e nazionale, una risposta ai nuovi bisogni dal lavoro, alle esigenze delle imprese, ed agli interessi legati alla qualità del vivere e dell'abitare nell'Area dello Stretto. (4-03352)
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