. . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/03147 presentata da BIANCOFIORE MICHAELA (POPOLO DELLA LIBERTA') in data 20090527"^^ . . "CARLUCCI GABRIELLA (POPOLO DELLA LIBERTA')" . . . "0"^^ . . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA" . "BIANCOFIORE MICHAELA (POPOLO DELLA LIBERTA')" . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/03147 presentata da BIANCOFIORE MICHAELA (POPOLO DELLA LIBERTA') in data 20090527" . "4/03147" . . "20090527-" . "2014-05-15T00:07:19Z"^^ . "Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-03147 presentata da MICHAELA BIANCOFIORE mercoledi' 27 maggio 2009, seduta n.183 BIANCOFIORE e CARLUCCI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che: il 25 aprile 2009, giornata della Liberazione, l'Italia e' stata caratterizzata da un clima di pacificazione nazionale frutto dell'azione del Presidente del Consiglio Berlusconi che ha riconosciuto i valori messi in campo dalla Resistenza per la liberta' e il rifiuto delle dittature nazi-fasciste, valori fondanti della nostra nazione; questo clima di pacificazione nazionale, parafrasando Carlo Levi, si e' fermato insieme a Cristo al confine dell'Alto Adige, tra Brunico e Bolzano, dove vergognosamente per chi ci vive, si e' scoperta una diversa civilta'. È quella degli Schützen con tanto di schioppi o «tiratori scelti», fuori della storia e della ragione progressiva; i primi infatti - gli Schützen, corpo folcloristico per i turisti e piu' somigliante ad un'organizzazione dedita all'azione politica - per chi risiede, proprio nel giorno del 25 aprile riunendosi con altri corpi provenienti dall'Austria e dalla Germania, hanno marciato simbolicamente su Brunico per manifestare contro il Monumento all'Alpino eretto in onore degli alpini caduti nella guerra d'Etiopia, attribuendogli il reiterato significato simbolico della dittatura fascista e dell'invasore italiano. Il motto della manifestazione era «Contro il fascismo per un Tirolo». Un Tirolo - Ein Tirol e' non a caso la firma propagandistica dei terroristi irredentisti degli anni '60; la marcia e' stata caratterizzata da striscioni contro il questore che di concerto con la prefettura, ha correttamente evitato che la stessa si svolgesse nella piazza antistante la statua per timore di nuove deflagrazioni, contro la liberta' di espressione e di manifestazione che a loro parere l'Italia, secondo le parole del consigliere di Suedtirol Freiheit - Sven Knoll, avrebbe impedito. Nella marcia sono state offese anche le istituzioni militari italiane, i monumenti italiani, ed oltre cio' sono stati elogiati i dinamitardi degli anni caldi. Inoltre ha fatto inorridire la cittadinanza di tutti i gruppi linguistici, a seguito peraltro della pubblicazione da parte del quotidiano di lingua tedesca Zett, lo striscione corredato della svastica nazista ben in evidenza seppur garbatamente barrata e alcune frasi che recitavano: Una marcia, un traguardo: Un Tirolo. L'obiettivo ormai conclamato e incalzante e' dunque la secessione dall'Italia. Obiettivo che l'interrogante da anni pone all'attenzione delle istituzioni italiane; il ricorso alla simbologia nazista e' stato adottato inoltre anche dal sito internet ufficiale degli Schützen nel quale gli stessi, oltre ad inneggiare agli attentatori che hanno fatto saltare in aria reiteratamente il monumento, si spingono a glorificare i carri armati della Wermacht per averlo fatto deflagrare; i contenuti del sito internet degli Schützen anche a seguito di una denuncia della sottoscritta e dei consiglieri del PDL sono al vaglio della Procura della Repubblica di Bolzano; del Monumento all'alpino di Brunico vi e' peraltro da ricordare che rimangono solo il busto e la testa a causa degli innumerevoli attentati di cui e' stato oggetto negli anni; a seguito delle polemiche scaturite dalla marcia degli Schützen, il Vice sindaco SVP di Bolzano capoluogo di provincia a maggioranza italiana, Oswald Ellecosta, non nuovo a dichiarazioni che rasentano il razzismo quali ad esempio «i pakistani meglio degli italiani», rifiutandosi di andare a rendere omaggio al muro del Lager di Bolzano in Via Resia per le celebrazioni della liberazione - lo ha motivato dichiarando che «l'Alto Adige perseguitato dai fascisti fu liberato dai nazisti nel 1943 e dunque non dai partigiani il 25 aprile 1945». Dichiarazione che per quanto risulta all'interrogante il Vice sindaco di Bolzano fece anche in occasione delle celebrazioni per il 60 o anniversario della Liberazione nel 2005, cio' a riprova delle sue conclamate convinzioni. Anche questa dichiarazione e' oggetto di denuncia alla Procura della Repubblica; dimenticando storia, alleanze e vere sofferenze del popolo sudtirolese, il Vice sindaco di Bolzano si e' dunque reso colpevole - ad avviso dell'interrogante - del reato di apologia del nazismo, salvo poi essere obbligato dal suo partito a sottoscrivere un documento di scuse pubbliche nel quale ha dichiarato - non di prendere le distanze dal nazismo e dalle sue idee in proposito che aveva gia' espresso in occasione della celebrazione dei 60 anni dalla Liberazione nel 2005, ma semplicemente «che tutte le dittature vanno condannate»; ancora piu' grave inoltre, agli occhi della cittadinanza altoatesina e' stata la mancata condanna da parte del sindaco di Bolzano, Luigi Spagnolli, delle dichiarazioni del suo vice accompagnata dalla candida ammissione verso i colleghi di maggioranza dei verdi, presentatori di una mozione di sfiducia al vice sindaco, del pericolo della crisi di giunta; va da se' che in nessuna altra citta' d'Italia un sindaco, peraltro di centro sinistra, ha mai sorvolato sui valori della resistenza incarnati nella data del 25 aprile, rendendosi complice di dichiarazioni antitetiche a valori universalmente riconosciuti e oltretutto per evitare la crisi della sua giunta; se non bastasse quanto sopra esposto, ad avvelenare il clima di pacifica convivenza, mercoledi' 6 maggio, nei giorni precedenti alla giornata della memoria di tutte le vittime del terrorismo e della dichiarazione Schumann sull'Unione europea, il consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano ha votato una mozione presentato dal consigliere di Suedtirol Freiheit - Sven Knoll, passata con i voti di SVP, PD, SuedtirolFreihiet, Union e Freiheitlichen, per la concessione della grazia ai terroristi degli anni '60 definiti «combattenti per la liberta'» che si sarebbero «opposti ai metodi criminali di uno Stato il cui unico obiettivo era quello di sottomettere e italianizzare l'Alto Adige con qualsiasi mezzo»; vi e' da aggiungere che costoro, gli attentatori degli anni '60, non hanno mai chiesto scusa per i delitti commessi, ne' chiesta la grazia allo Stato italiano, uno Stato che disconoscono; vi e' dunque una seria preoccupazione nel mondo politico altoatesino e nazionale per l'esasperazione della popolazione che chiede chiari segnali del Governo, innanzi a quello che all'interrogante appare il superamento di ogni limite della decenza e dell'impunita' che ne e' sempre conseguita; anche di recente infatti, in numerosi articoli di stampa, si e' appreso ancora una volta di una deriva tutt'altro che folcloristica, bensi' di «presunta attivita' irregolare» del corpo dei cappelli piumati, cosi' detti Schützen appunto, le cui manifestazioni e vita associativa sono foraggiate dai contributi pubblici messi a disposizione dalla Provincia Autonoma di Bolzano, nonche' dallo Stato; gli stessi tiratori - Schützen del Tirolo del Nord - Austria, nel dicembre 2007 hanno accusato a mezzo stampa, quelli altoatesini di un non ben specificato estremismo di destra addirittura filo-nazista, rinunciando con cio' ad accoglierli sotto un'unica bandiera di una federazione «pantirolese» e di partecipare al tradizionale appuntamento dell'Immacolata nel Comune di Appiano sulla strada del vino, dove ogni anno i tiratori di tutta l'area alpina si ritrovano per commemorare gli irredentisti degli anni '60, in particolare quel Sepp Kerschbaumer condannato a 15 anni e 11 mesi di reclusione per l'organizzazione degli attentati dinamitardi e fondatore nel 1957 del BAS (Befreiungsausschuss Sudtirol - Comitato per la liberazione del Tirolo del Sud) ovvero di un'organizzazione filoterroristica che aveva l'obiettivo della secessione dell'Alto Adige dall'Italia e la riunificazione con il Tirolo e l'Austria; la magistratura italiana ha avviato un'indagine sull'attivita' propagandistica filo-nazista anche di alcuni esponenti di punta dei cappelli piumati altoatesini; a seguire la suddetta presa di posizione degli Schützen del Nord Tirolo, inizialmente incomprensibile considerati i rapporti storici fra le compagnie del nord e del sud Tirolo il quotidiano tedesco Tageszeitung, come riportato da fonti di stampa, ha rivelato che in Alto Adige sarebbe stata costituita una cellula segreta degli Schützen chiamata «Maria Theresia», il cui addestramento avrebbe caratteristiche di tipo paramilitare, e si terrebbe in luoghi lontani da occhi indiscreti prevalentemente in boschi isolati, dove i «camerati» verrebbero istruiti con fini tutt'altro che pacifici addirittura da ex ufficiali dell'esercito tedesco; in particolare il responsabile culturale degli Schützen Peter Piock, avrebbe addirittura affidato tale indottrinamento all'ex Generalmayor Gerd Schultzen-Rhonhof, salito tristemente alle cronache di tutto il mondo germanico per le sue conferenze negazioniste e revisioniste, le sue idee e opinioni apertamente filo naziste tra le quali la negazione dell'Olocausto, la parificazione tra Wermacht e Waffen SS, l'annessione dell'Austria alla grande Germania, riportate in particolare nella monografia «1939. La guerra che aveva molti padri.»; poco tempo fa gli Schützen altoatesini hanno oscurato il proprio sito internet per dichiarate infiltrazioni filo naziste ed estremiste; ritualmente si rendono protagonisti di non ben definiti «onori militari» con spari a salve dei fucili storici dei «tiratori scelti» concessi loro a suo tempo dall'ex Ministro degli interni Enzo Bianco - nei confronti di ex terroristi degli anni '60, come recentemente ai funerali del terrorista altoatesino Heinrich Oberlechner morto ad Innsbruck e seppellito a Molini di Tures. Notizia annunciata - peraltro, dall'associazione di Norimberga che raggruppa personaggi dell'estremismo sudtirolese e pangermanista, guidata da Erhard Hartung, condannato in Italia all'ergastolo; nel loro statuto si legge che trattasi di un'organizzazione folcloristica popolare e che dunque non sono spiegabili ne' il maneggio di armi - seppure storiche ma che con lievi modifiche divengono perfettamente funzionanti, ne' atti come gli annuali festeggiamenti di ex terroristi come quelle che si tengono nel cimitero di San Paolo Appiano; recentemente gli stessi hanno chiesto la libera circolazione in Europa delle armi (sciabole e fucili) e che gli Schützen di Oltre Brennero potessero entrare in Italia, in Alto Adige, con i fucili di quelle compagnie che parrebbero perfettamente funzionanti, con palese violazione dell'ordinamento giuridico italiano; piu' volte innanzi ad interrogazioni a prima firma dell'interrogante manifestanti seria preoccupazione, il Vice Ministro dell'interno del Governo Prodi ha tendenzialmente sminuito la portata degli atti e delle idee professate dagli Schützen e da alcuni partiti locali di lingua tedesca con cio' inducendoli a ritenere di poter rimanere essenzialmente impuniti; l'articolo 18 della Costituzione italiana recita: «I cittadini hanno diritto di associarsi liberamente, senza autorizzazione, per fini che non sono vietati ai singoli dalla legge penale. Sono proibite le associazioni segrete e quelle che perseguono, anche indirettamente scopi politici mediante organizzazioni di carattere militare»; gli Schützen svolgono con tutta evidenza, come si puo' rilevare da 50 anni di rassegna stampa, attivita' politica organizzata attraverso squadre o corpi da loro stessi chiamati Kameraten, letteralmente «combattenti»; il Governo italiano, per iniziativa del ministero della giustizia, nella scorsa legislatura stava predisponendo un disegno di legge che puniva con la reclusione coloro che si rendono rei di negare l'Olocausto e la legge Mancino prevede severe sanzioni contro coloro che inneggiano e promuovono ideali e valori legati al nazi-fascismo; sull'originaria proposta dell'allora Vice Presidente della Commissione europea, Franco Frattini, e' stata adottata dalla Presidenza tedesca dell'Unione europea una decisione quadro U.E. diretta ad armonizzare in Europa le azioni e le sanzioni contro il razzismo, l'antisemitismo e la xenofobia sanzionando anche penalmente i relativi comportamenti. Con cio' sottolineando che i valori assoluti dell'Unione europea sono costruiti sul rispetto della vita e delle dignita' di ogni persona umana ed e' per tali ragioni che ancora oggi la memoria dell'Olocausto, e dei milioni di innocenti della dittatura nazista, deve restare viva presso i cittadini, prevenendo e contrastando anche con punizioni esemplari, i comportamenti volti a negare il genocidio degli ebrei inneggianti l'odio razzista; secondo gli stessi inquirenti, se si dovesse accertare che corrisponda a verita' la costituzione in seno agli Schützen della cellula paramilitare «Maria Theresia» con gli obiettivi sopra descritti, si potrebbe configurare il reato di attentato contro l'unita' dello Stato; alcuni aspetti delle problematiche qui esposte sono gia' state trattate in occasione dello svolgimento, nella seduta dell'assemblea della Camera dei deputati del 14 maggio 2009, dell'interrogazione a risposta immediata n. 3-00524, sottoscritta anche dall'interrogante, la quale ha espresso nell'occasione parziale soddisfazione rispetto alla risposta offerta dal Governo, che suscita perplessita' per alcuni profili e richiederebbe ulteriori approfondimenti -: se non intenda verificare la sussistenza di situazioni di rischio sotto il profilo dell'ordine pubblico, con riguardo alle attivita' svolte anche recentemente dal corpo degli Schützen altoatesini, e se in particolare non intenda intervenire, oscurando il sito e ritirando l'autorizzazione degli Schützen all'uso e al porto d'armi storiche (che peraltro, per quanto risulta all'interrogante, con semplici modificazioni possono divenire perfettamente funzionanti), al fine di rimuovere ogni ostacolo al mantenimento dell'ordine pubblico e della pacifica convivenza cosi' difficilmente raggiunta in Alto Adige. (4-03147)" .