INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/02122 presentata da LA RUSSA IGNAZIO (ALLEANZA NAZIONALE) in data 16/01/2007

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Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-02122 presentata da IGNAZIO LA RUSSA martedì 16 gennaio 2007 nella seduta n.092 LA RUSSA e MINASSO. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che: nelle scorse settimane il Consiglio comunale della Spezia è stato interessato da diverse pratiche all'ordine del giorno, tra cui la nuova Convenzione fra il Comune e l'Enel relativa al risarcimento dei danni all'ambiente e alla salute prodotti negli anni dalla Centrale di Vallegrande; nel corso di questo confronto, l'opposizione ha presentato su alcune delibere svariate centinaia di emendamenti ed ha manifestato l'intenzione di presentarne altre migliaia sulla pratica suddetta, il cui esame è previsto dopo il 23 ottobre 2006; nel corso della seduta del 13 ottobre 2006, a seguito di specifica richiesta formulata nella riunione precedente da parte di un consigliere comunale di maggioranza, è stato prodotto all'attenzione dell'assemblea da parte del Presidenza del Consiglio comunale un doppio parere scritto, firmato dal Direttore Generale del Comune e dal Segretario comunale, sull'ammissibilità di 850 emendamenti presentati da diversi consiglieri di opposizione sulla pratica in quel momento in discussione; nel primo parere, quello del Direttore Generale, dottor Pier Luigi Fusoni, si faceva genericamente rilevare che le proposte di modifica - in blocco e non singolarmente - «si sostanziano nella sola sostituzione di singole parole del testo o con parole di significato equivalente e pertanto sono prive di qualsiasi portata modificativa»; nel secondo, reso dal Segretario Generale, dottor Nicola Ianigro, veniva invece ricordato il divieto contemplato dall'articolo 1, comma 3, della legge n. 241 del 1990 secondo cui «la pubblica amministrazione non può aggravare il procedimento amministrativo se non per straordinarie e motivate esigenze imposte dallo svolgimento dell'istruttoria»; utilizzando come base d'appoggio tali pareri, la Presidenza del Consiglio Comunale decideva di cassare in blocco tutti gli 850 emendamenti presentati dai consiglieri di opposizione e, di fronte alle reiterate proteste di questi ultimi, non riteneva nemmeno di sospendere la seduta per ascoltare su tale punto il parere della locale Prefettura, come esplicitamente richiesto nel corso del dibattito dai firmatari delle proposte di modifica contestate; dinnanzi ad un simile comportamento, chiaramente lesivo dei loro diritti di espressione democratica, i capigruppo dei tre gruppi di minoranza presenti nel Consiglio Comunale inoltravano un'istanza scritta con richiesta di parere urgente al Prefetto della Spezia sulla legittimità del comportamento tenuto dalla Presidenza; nella mezz'ora successiva, veniva recapitata a mano al Presidente del Consiglio Comunale e al Sindaco da parte di un consigliere di opposizione (non essendo stato possibile per la Prefettura inoltrare la stessa via fax, essendo tutti i fax del Comune staccati o spenti) una nota a firma del Vice Prefetto Vicario della Spezia, dott. Annunziata Gallo, in cui, relativamente alla questione oggetto della richiesta dell'opposizione, veniva ricordato non solo che «tale legge (l'articolo 1, comma 3 della legge n. 241 del 1990 citato dal Segretario Comunale) non può trovare alcuna applicazione alle sedute del Consiglio Comunale, che sono disciplinate, come è noto, dal Testo Unico del 2000 e dal Regolamento del Consiglio» ma anche che «tali testi non attribuiscono al Segretario Generale e al Direttore Generale il potere di pronunciarsi preventivamente sulla ammissibilità degli emendamenti, decidendo se abbiano carattere modificativo o meno», ricordando che «tale potere è invece riservato al Consiglio Comunale, come si evince dagli articoli 55-56-57 del Regolamento; il Presidente del Consiglio, contestando la legittimità delle modalità di inoltro, non riteneva di prendere in esame tale parere e procedeva senza indugi a sottoporre a votazione la delibera all'ordine del giorno, dopo aver eliminato tutti gli emendamenti presentati dalla minoranza e negando ripetutamente (come risulta dal verbale della seduta) la parola a più consiglieri che la chiedevano sull'ordine dei lavori (che il Regolamento consiliare prevede invece debba essere concessa in qualsiasi momento, qualora ne venga fatta esplicita richiesta da un componente del Consiglio); considerato particolarmente grave e lesivo dei diritti di espressione delle minoranze tutelate dalle leggi dello stato, dallo statuto del Comune e dalle consuetudini in vigore in tutte le assemblee elettive - il comportamento tenuto in questa occasione dal Presidente del Consiglio Comunale, supportato dal Segretario comunale e dal Direttore Generale; ritenuta del tutto illegittima e particolarmente immotivata lo bocciatura in blocco di tutti gli emendamenti presentati dall'opposizione sulla base di un parere generico reso da organi tecnici che, stante a quanto evidenziato dalla Prefettura, non solo non avevano titolo a intervenire sulla ammissibilità preventiva degli stessi, ma che non hanno ritenuto opportuno nemmeno presentare una valutazione circostanziata per ogni singola proposta di modifica; ritenuto che il Consiglio Comunale della Spezia, secondo comune della Liguria per numero di abitanti, sia un'istituzione in cui, al pari di qualsiasi altra assemblea elettiva democratica, deve essere sempre garantito il rispetto delle leggi e dei regolamenti, assicurando fino in fondo le prerogative politiche e gli spazi di agibilità democratica di tutte le componenti in esso rappresentate -: se non ritenga, a fronte dei palesi comportamenti in violazione di legge, in capo al Presidente del Consiglio, al Direttore Generale e al Segretario Generale, che ricorrano le condizioni per promuovere le procedure di scioglimento del Consiglio Comunale. (4-02122)
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SOTTOSEGRETARIO DI STATO INTERNO 
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