_:Ba431b48c2f79d45062368d25837af47b "Atto Camera Risposta scritta pubblicata lunedì 26 febbraio 2007 nell'allegato B della seduta n. 115 All'Interrogazione 4-01699\n presentata da ZANELLA Risposta. - In riferimento all'interrogazione parlamentare indicata in oggetto, cui si risponde per delega della Presidenza del Consiglio dei ministri, si forniscono i seguenti elementi di risposta attinenti ai vari profili delle fasi progettuali, approvativi e realizzativi del progetto delle dighe mobili per la salvaguardia di Venezia denominato Mose. Circa l' iter autorizzativo del progetto Mose e, in particolare, alla sua conformità con le norme urbanistiche comunali (Prg) e regionali (Palav), il Magistrato alle Acque di Venezia fa presente che tutti gli atti attraverso i quali è stato consentito l'avvio della progettazione esecutiva e la realizzazione dei lavori sono stati impugnati avanti al Tar Veneto, che con le Sentenze nn. 2480, 2481, 2482 e 2483 del 2004 ha respinto i ricorsi ritenendo perfettamente legittima la procedura seguita e, conseguentemente, gli atti adottati. Il Consiglio di Stato ha ribadito le conclusioni del Giudice di primo grado con la sentenza 1102/2005 della IV sezione, relativamente alla piena legittimità degli atti impugnati. Le decisioni giurisdizionali hanno chiarito: che l'opera (il Sistema Mose) è prevista dall'articolo 3 legge n. 139 del 1992, da cui gli organismi e gli enti preposti non possono discostarsi; che tutte le norme di legge erano state rispettate e che sul progetto si erano positivamente espressi, ai fini della sua realizzazione, gli Enti locali e la Regione Veneto; che la procedura di Valutazione di impatto ambientale (VIA) si era positivamente conclusa con la decisione del Consiglio dei ministri in data 15 marzo 2001 e con il parere del Comitato di Indirizzo Coordinamento e Controllo ex articolo 4 legge n. 798 del 1984 del 6 dicembre 2001 e del 3 aprile 2003; che la Commissione per la Salvaguardia si era legittimamente pronunciata al pari del Comitato di Settore del Ministero per i beni e le attività culturali; che legittimamente l'opera era stata inserita nel Programma previsto dalla Legge Obiettivo. Il Mose è dunque opera la cui realizzazione e espressamente prevista dalla legge e, segnatamente, dall'articolo 3 della legge n. 139 del 1992. La richiamata norma non si è limitata a programmare l'esecuzione di un generico intervento preordinato a tutelare Venezia dalle acque alte, ma ha inteso considerare proprio l'opera oggi in corso di esecuzione. Ed infatti, è stato previsto che avrebbe dovuto essere realizzato il progetto preliminare del sistema Mose inserito nel Piano generale degli interventi (schema n. 5) approvato dal Comitatone il 19 giugno 1991. La legge ha, dunque, recepito una previsione programmatica che ha rappresentato una scelta cui hanno concorso tutti gli Enti interessati tra cui il Comune di Venezia, che partecipa al Comitatone. Solo tale osservazione può eliminare ogni dubbio riguardo al vincolo imposto dal legislatore all'azione dell'Amministrazione comunale nella fase di adozione della strumentazione urbanistica che non potrebbe in alcun modo porsi in contrasto con la precisa disposizione di legge. Per quanto concerne poi le aree di cantiere, il Magistrato alle acque rileva che le stesse, evidentemente provvisorie, sono quelle considerate prima nello studio di impatto ambientale delle opere mobili e dopo indicate nel progetto definitivo, adeguate in base alle prescrizioni via via intervenute, tra cui anche quelle delle Commissione per la salvaguardia di Venezia, cui tutto il progetto definitivo è stato trasmesso con nota dell'11 dicembre 2003. In particolare lo studio di impatto ambientale era corredato, all'allegato 2, del progetto cantieri: ai sensi della legge n. 349 del 1986 tutto il materiale è stato consegnato ai diversi Enti competenti che nel merito si sono espressi. Rileva, inoltre, che è stata espletata specifica procedura di V.I.A. ai sensi della legge regionale n. 10 del 1999 per i cantieri di prefabbricazione dei cassoni di alloggiamento delle paratoie, in prossimità della bocca di Malamocco e all'interno del porto rifugio della bocca di Chioggia. Per le aree di lavorazione e movimentazione materiali, costruite in laguna, sono state espletate positivamente le valutazioni di incidenza ambientale, secondo quanto previsto dalla normativa vigente, con l'obiettivo di valutare le eventuali implicazioni connesse agli habitat naturali dei Siti di cui alla Rete Natura 2000 del litorale veneziano. Sono state quindi analizzate le attività di cantierizzazione e le opere necessarie per la predisposizione delle basi di supporto logistico in terraferma ed alle bocche e delle aree di cantiere comprensive dei relativi impianti. Il Magistrato alle Acque, inoltre, evidenzia che, con deliberazione n. 261 del 14 febbraio 2006, la Giunta Regionale del Veneto ha approvato la relazione «Aggiornamento e approfondimento degli studi di incidenza ambientale sulla base delle attività eseguite durante l'esecuzione delle opere. Valutazione di incidenza ambientale relativa alle opere mobili per la regolazione dei flussi di marea. Sistema MOSE Laguna di Venezia». Per quanto riguarda le soluzioni alternative al progetto Mose, nella seduta del 20 luglio scorso del Comitato di Indirizzo e Controllo ex articolo 4 della legge n. 798 del 1984 - il cosiddetto «Comitatone» - il Comune di Venezia ha presentato una serie di proposte considerate alternative al «sistema Mose». Il Comitatone ha tuttavia stabilito che i lavori avviati proseguissero regolarmente e senza alcuna interruzione, limitatamente alle fasi esecutive già consegnate, decidendosi di rinviare ad ulteriore seduta decisiva la determinazione di eventuali modifiche e/o integrazioni da apportare all'opera in corso di esecuzione o la prosecuzione dei lavori come da cronoprogramma definito nel contratto a prezzo chiuso stipulato tra il Magistrato alle Acque e il concessionario dello Stato Consorzio Venezia Nuova per la realizzazione del «sistema Mose». Nell'adunanza del 29 settembre scorso sono state quindi sottoposte al vaglio del Comitato Tecnico di Magistratura del Magistrato alle Acque di Venezia le proposte alternative del Comune di Venezia al progetto Mose. Nella medesima adunanza, il Comitato all'unanimità ha concluso che la «modifica del progetto Mose, nel senso indicato dal Comune di Venezia, comporterebbe la quasi totale demolizione e/o modifica di quanto già realizzato» e che «non sussistano particolari vantaggi nell'adozione di soluzioni alternative al sistema Mose e che, anzi, dato il suo stato di avanzamento, si avrebbero danni economici rilevantissimi e ritardi altrettanto significativi». Il Consiglio dei ministri del 10 novembre 2006 ha stabilito che, alla luce dell'esame della documentazione e degli approfondimenti effettuati dagli enti interpellati, delle valutazione del Ministero delle infrastrutture effettuate tramite il Magistrato alle acque e il Gruppo di lavoro nominato dal Presidente del Consiglio superiore dei lavori pubblici e delle risultanze degli incontri tenutisi presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, non sono emersi elementi nuovi tali da richiedere la modifica delle opere del sistema Mose né l'interruzione, anche se breve, delle attività in corso per eventuali ulteriori approfondimenti. Inoltre è stata rilevata l'importanza di completare tutte le attività di cui il Piano generale degli interventi per la salvaguardia di Venezia e della sua laguna, compresi la morfologia e il disinquinamento della laguna e del bacino in essa scolante. Tutte le attività resteranno infatti incomplete se i Comuni locali non potranno ultimare i loro piani di intervento per il risanamento ed il recupero dei centri storici lagunari e lo sviluppo socio economico dell'area. Da ultimo si fa presente che nella seduta del Comitatone del 22 novembre 2006, prendendo atto di quanto emerso in via tecnica nelle varie sede competenti inerentemente il progetto in questione, le sue possibili alternative nonché il suo attuale stato di finanziamento e realizzazione, è stata assunta la decisione di procedere al completamento delle opere afferenti al sistema Mose e degli interventi morfologici ad esso connessi. La prosecuzione dei lavori prosegue pertanto come dal «cronoprogramma» concordato. Il Ministro delle infrastrutture: Antonio Di Pietro." . _:Ba431b48c2f79d45062368d25837af47b "20070226" . _:Ba431b48c2f79d45062368d25837af47b "MINISTRO INFRASTRUTTURE" . _:Ba431b48c2f79d45062368d25837af47b . "BANDOLI FULVIA (L' ULIVO)" . . . _:Ba431b48c2f79d45062368d25837af47b . "20061119-20070226" . "Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-01699 presentata da LUANA ZANELLA domenica 19 novembre 2006 nella seduta n.076 ZANELLA, BANDOLI, FRANCESCATO e CACCIARI. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro delle infrastrutture. - Per sapere - premesso che: in data 20 luglio 2006 la 13 a Commissione permanente (Territorio, ambiente, beni ambientali) del Senato ha approvato una risoluzione che, facendo proprie «osservazioni critiche e preoccupazione» - avanzate dal Sindaco e dal Consiglio comunale di Venezia - sulla grande opera denominata Mose e sul suo pesante impatto ambientale, invitava il Governo «ad avviare una verifica tecnica delle proposte di revisione progettuale degli interventi alle bocche di porto, avanzate dal comune di Venezia»; in data 21 settembre 2006 la Commissione ambiente territorio e lavori pubblici della Camera ha approvato una risoluzione analoga, che chiedeva, anch'essa una verifica tecnica delle proposte di revisione progettuali; in seguito all'annullamento disposto il 22 giugno 2000 dal Tar del Veneto del decreto negativo di compatibilità ambientale del 24 dicembre 1998 per difetto di forma dovuto alla difformità, ritenuta dal Tribunale amministrativo non specificamente motivata e giustificata, fra il parere positivo della Soprintendenza di Venezia e quello negativo, del Ministro dei beni e delle attività culturali, la citata opera non è provvista di una valutazione d'impatto ambientale, con relative prescrizioni; il Consiglio dei ministri del 15 marzo 2001 ribadiva che, esauriti gli approfondimenti progettuali, si applicasse l'articolo 2, ultimo comma, del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 27 settembre 1997 (che prevede una valutazione d'impatto ambientale ai sensi della legge 1986, n. 349); il Consiglio dei ministri avrebbe recentemente approvato, a maggioranza e con parere contrario anche del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare (che è, per la normativa vigente, l'autorità nazionale competente per le valutazioni d'impatto ambientale), la proposta di procedere nella realizzazione del citato progetto Mose, rigettando le proposte correttive avanzate dal Comune di Venezia e senza alcuna prescrizione ambientale -: se il Governo intenda, costituendo anche un precedente in una materia delicata e sensibile, non a caso regolata dal diritto comunitario, eludere la necessità e l'obbligo di una valutazione d'impatto ambientale su una simile grande opera, nonché il parere contrario dell'autorità nazionale competente in materia, il Ministro dell'ambiente, con voto a maggioranza del Consiglio dei ministri, priva di una specifica valutazione d'impatto ambientale; se non si intenda, prima della deliberazione del Comitato misto ex articolo 4 della legge 798 del 1984, assicurare una valutazione d'impatto ambientale che, prenda in considerazione, per gli impatti sull'ambiente lagunare, le valutazioni e le proposte del Comune di Venezia; se non si ritenga opportuno, dal punto di vista dei possibili minori impatti ambientali, valutare le proposte correttive del progetto Mose avanzate dal citato Comune.(4-01699)" . "2015-04-28T22:12:26Z"^^ . . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/01699 presentata da ZANELLA LUANA (VERDI) in data 19/11/2006" . . . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/01699 presentata da ZANELLA LUANA (VERDI) in data 19/11/2006"^^ . "20070226" . . . "ZANELLA LUANA (VERDI)" . "FRANCESCATO GRAZIA (VERDI)" . "CACCIARI PAOLO (RIFONDAZIONE COMUNISTA - SINISTRA EUROPEA)" . . "1"^^ . . . "4/01699" . "20061119" . "Camera dei Deputati" . . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA" .