INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/01575 presentata da TREMAGLIA PIERANTONIO MIRKO (MOVIMENTO SOCIALE ITALIANO - DESTRA NAZIONALE) in data 19920529

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Ai Ministri dell'interno e di grazia e giustizia. - Per sapere - premesso che: quando la seconda guerra mondiale fini' nel 1945 e vennero fatti prigionieri i soldati della RSI da quel momento, sia per il diritto internazionale, con tutte le convenzioni accolte da ogni belligerante, sia per il rispetto dovuto ai piu' elementari diritti dell'uomo, qualsiasi uccisione si tramutava in assassinio, in massacro, in strage per la quale a distanza di tanti anni, al di la' di sanzioni giudiziarie, occorre accertarne la responsabilita', per quanto si riferisce ad esecutori e mandanti -: se intendano accertare, anche attraverso documentazioni giudiziarie ed istruttorie - se ve ne sono state - e rapporti in via informativa ed amministrativa, quella che e' la verita', per dare un senso alla nostra storia, onore ai nostri caduti, riconoscimento e pace alle famiglie di quanti sono stati vilmente assassinati; il fatto specifico si riferisce ad un gruppo di giovanissimi volontari che appartenevano al battaglione "Cammilluccia" della legione "Tagliamento" che il 25 aprile si trovava al Passo della Presolana in provincia di Bergamo. Questi ragazzi si trovavano nell'impossibilita' di muoversi perche' colpiti da malattia; per tale motivo non potevano seguire il 25 aprile 1945 i commilitoni e furono affidati al parroco di Rovetta. Per accordi presi, pur essendo in quelle precarie condizioni fisiche, percorsero a piedi circa 20 chilometri e vennero sistemati nella scuola di Rovetta, paese in provincia di Bergamo. Il 28 aprile giunse un camion carico di partigiani armatissimi che presero i prigionieri, 43 su 47, li legarono a gruppi, li caricarono sul camion, li portarono al cimitero di Rovetta dove vennero fucilati. Questo avvenne nonostante l'intervento della popolazione che implorava perche' non si commettesse la strage di questi giovanissimi, tra cui 5 ragazzi appena sedicenni. I corpi vennero gettati in due fosse comuni, vennero depredati di quello che ancora possedevano di oggetti personali e di denaro. Di fronte a questo crimine compiuto nei confronti di chi non aveva le armi ed era in stato di prigionia, e dopo che era cessata la guerra, l'interrogante chiede sia fatta luce completa perche' i partigiani che commisero l'assassinio pare siano venuti da fuori paese, uccidendo questi 43 ragazzi. Ecco i nomi delle vittime: Andriasano Fernando, anni 22; Avarsa Antonio, anni 19; Balsamo Vincenzo, anni 17; Banci Carlo, anni 15; Bettineschi Fiorino, anni 18; Bulgarelli Alfredo, anni 18; Cristini Fernando, anni 21; Cavagna Carlo, anni 19; Dell'Armi Silvano, anni 16; Dulsegni Bruno, anni 20; Ferlan Romano, anni 18; Fontana Antonio, anni 20; Fontana Vincenzo, anni 18; Foresti Giuseppe, anni 18; Fraia Bruno, anni 19; Gallozzi Ferruccio, anni 19; Garofalo Francesco, anni 19; Cazzaniga Valerio, anni 21; Gerla Giovanni, anni 19; Giorgi Mario, anni 16; Grappaudo Balilla, anni 20; Lagna Franco, anni 17; Marino Enrico, anni 20; Mancini Giuseppe, anni 20; Martinelli Giovanni, anni 20; Panzanelli Roberto, anni 22; Pennacchio Stefano, anni 18; Piellucci Mario, anni 17; Piovaticci Guido, anni 17; Pizzitutti Alfredo, anni 17; Poncarelli Rivaro, anni 20; Rampini Vittorio, anni 19; Randi Giuseppe, anni 18; Randi Mario, anni 16; Rasi Sergio, anni 17; Solari Ettore, anni 20; Taffurelli Bruno, anni 21; Terranera Italo, anni 19; Uccellini Pietro, anni 19; Umena Luigi, anni 20; Villa Carlo, anni 19; Zarelli Rido, anni 21; Zolli Franco, anni 16. L'interrogante chiede se intendano accertare la verita' sino in fondo e se il ministro dell'interno non ritenga di promuovere una indagine approfondita, in unione con il ministro di grazia e giustizia e le autorita' locali, richiedendo ed esaminando tutta la documentazione esistente, ed anche in collaborazione con le autorita' ecclesiastiche, per sapere chi siano stati gli esecutori e i mandanti di questo efferato delitto e per dare corso a tutti gli atti relativi; se il ministro dell'interno non ritenga giusto, come atto di riparazione e per onorare il sacrificio dei 43 giovani innocenti, fare erigere un cippo ricordo di questi martiri. (4-01575)
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TREMAGLIA PIERANTONIO MIRKO (MOVIMENTO SOCIALE ITALIANO - DESTRA NAZIONALE) 

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