"STRIZZOLO IVANO (PARTITO DEMOCRATICO)" . "2014-05-14T23:54:30Z"^^ . . "1"^^ . . "Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-01107 presentata da IVANO STRIZZOLO mercoledi' 24 settembre 2008, seduta n.054 STRIZZOLO. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso che: ieri, presso l'ospedale di Udine e' prematuramente scomparso - nonostante le intense e prolungate cure - Andrea Orsetti, 26 anni da poco compiuti, per le terribili conseguenze determinate dalla contaminazione da uranio impoverito contratta durante il servizio militare prestato nel 2001 con la missione italiana nei Balcani; nei giorni scorsi, purtroppo, stessa sorte ha colpito un militare di Padova, il colonnello medico Amos Lucchini, di 53 anni, deceduto sempre a seguito di contaminazione da uranio impoverito; le vittime causate dalla contaminazione da uranio impoverito usato nell'armamentario dell'esercito italiano sono ora piu' di 160 dalla conclusione dell'intervento nei Balcani -: quali siano le iniziative che il Governo intende assumere per: a) fare piena luce sulle responsabilita' che hanno determinato questo lungo e doloroso calvario per le vittime e per le loro famiglie e, in particolare, accertare quante sono ancora le persone, sia militari che civili, che potrebbero aver contratto la grave contaminazione derivata dal contatto con le sostanze cosi' letali per la salute dell'uomo; b) intervenire adeguatamente a sostegno morale e materiale delle persone colpite e dei loro famigliari; c) assicurare che i vari corpi militari abbiano in uso e dotazione armi, attrezzature e dispositivi tecnologici immuni da rischi di contaminazione, anche di altro tipo, che possono nuocere alla salute delle persone, siano esse di qualifica militare o civile. (4-01107)" . . "20080924-20091209" . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA" . . . "4/01107" . . _:B69846091a9cb76edbd30d48812968922 . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/01107 presentata da STRIZZOLO IVANO (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20080924"^^ . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/01107 presentata da STRIZZOLO IVANO (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20080924" . . _:B69846091a9cb76edbd30d48812968922 "Atto Camera Risposta scritta pubblicata mercoledi' 9 dicembre 2009 nell'allegato B della seduta n. 255 All'Interrogazione 4-01107\n presentata da IVANO STRIZZOLO Risposta. - Fin da quando cominciarono a diffondersi le notizie circa i possibili rischi di contaminazione con uranio impoverito (Ui) - peraltro, mai usato dalle Forze armate italiane - la Difesa ha intrapreso molteplici e diversificate attivita', riservando costantemente al problema la massima attenzione nonche' considerevoli risorse umane e finanziarie. Gia' nel 2000, con la comparsa dei primi casi di neoplasie emolinfoproliferative fra i militari reduci da aree balcaniche, e' stata istituita dal Ministro della difesa pro tempore una commissione scientifica d'indagine presieduta dal professor Mandelli che, pur rilevando un aumento significativo del linfoma di Hodgkin, ha escluso, in assenza di documentata evidenza, un'eventuale correlazione fra esposizione all'uranio impoverito e l'accresciuta incidenza della patologia. Tale risultato e' in accordo con quanto rilevato da altre indagini parallele sia sui militari che sull'ambiente, a livello nazionale ed internazionale. Vorrei menzionare, in proposito, lo studio condotto dalla Lega italiana per la lotta contro i tumori (legatumori) che ha effettuato uno screening, su base volontaria, su circa 600 paracadutisti del 186 o reggimento della brigata «Folgore», in prevalenza impiegati nelle aree di Bosnia e Kosovo, oltre che su un gruppo di militari di contro mai impiegati all'estero. Le indagini hanno escluso la presenza di danni riconducibili a tossicita' chimica e/o a contaminazione da Ui in tutti i soggetti esaminati che, per circa due anni, sono stati sottoposti ad esami clinici, di laboratorio ed ecografici, compresa la ricerca dell'Ui nei liquidi organici con lo spettrometro di massa (indagine, quest'ultima, talmente sofisticata che farebbe rilevare nell'organismo anche tracce minime di sostanze sconosciute). In base ad una mappatura fornita dalla NATO e' stata eseguita, inoltre, un'indagine sui territori Kosovari colpiti (acque di falda, licheni - in quanto bio-accumulatori - ed alimenti), i cui esiti non hanno evidenziato livelli tali di rischio da assumere rilevanza sanitaria sotto i profili tossicologico e radioprotezionistico. In tempi piu' recenti, i risultati cui sono pervenute le due Commissioni parlamentari d'inchiesta - istituite nelle legislature XIV e XV, che hanno indagato sui possibili effetti dell'utilizzo di proiettili all'Ui e della dispersione nell'ambiente di nano-particelle di minerali prodotte dall'esplosione di materiale bellico - hanno confermato la non dimostrabilita' di un nesso causale tra le patologie riscontrate in alcuni militari reduci dai teatri e l'eventuale presenza di Ui o di altri fattori ambientali tipici dei teatri di operazione. La difesa intende, comunque, proseguire nel campo delle ricerche scientifiche, promuovendole direttamente ed acquisendo i risultati conseguiti da altre, istituzioni qualificate, conformemente a quanto raccomandato dalle citate Commissioni. Dal quadro informativo fornito, seppur sommario, ritengo si possa desumere come non si ravvisi alcuna responsabilita' da parte della difesa che - ribadisco - e' sempre stata impegnata e continua ad esserlo in piu' direzioni, senza tralasciare alcuna possibilita', per acquisire dati certi relativi al rapporto fra esposizione all'Ui ed effetti sulla salute. Cito, in proposito, la sentenza della Corte di Cassazione - IV sezione penale - n. 17693 del 2008 che ha dichiarato inammissibile il ricorso avverso l'ordinanza, in data 26 settembre 2005, con cui il giudice per le indagini preliminari presso il tribunale di Cagliari ha disposto l'archiviazione del procedimento contro ignoti; nello specifico, il giudice per le indagini preliminari ha ritenuto che non vi fossero gli estremi per sostenere la responsabilita' per «condotta colposa omissiva impropria» da parte dei vertici dell'amministrazione militare e del Ministero della difesa. Circa il numero delle persone che potrebbero aver contratto gravi patologie neoplastiche nel periodo dal 1996 al 2007, risultano 390 casi di neoplasie tra i militari che, almeno una volta, abbiano partecipato a missioni nei quattro teatri operativi presi in considerazione: Balcani, Iraq, Afghanistan e Libano. Devo precisare che la raccolta informatizzata dei dati sanitari e di impiego relativi al personale militare impiegato in quei teatri e' in fase di completamento da parte dell'osservatorio epidemiologico militare che ha esaminato ed inserito in un unico database 33.775 soggetti diversi, elaborando varie rappresentazioni di statistica descrittiva del fenomeno, in collaborazione con il Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute (Cnesps) dell'Istituto superiore della sanita'. Proprio allo scopo di migliorare l'attivita' di registrazione dei tumori che si verificano tra i militari in servizio e' stato stipulato, nel 2008, un accordo tra la direzione Generale della sanita' Militare ed il Cnesps per attuare un progetto - che prevede il collegamento con la rete dei registri tumori italiani - di sorveglianza epidemiologica dei tumori nella popolazione militare impegnata in Bosnia-Herzegovina e nel Kosovo nel periodo 1995-2004 (studio retrospettivo di coorte). Sul fronte risarcitorio ed assistenziale, la predetta II Commissione parlamentare d'inchiesta ha evidenziato che il manifestarsi della malattia dovrebbe costituire di per se' elemento sufficiente, secondo un criterio di probabilita', a determinare per le vittime delle patologie e per i loro familiari il diritto agli indennizzi previsti dalla legislazione vigente. Questa indicazione si basa sul fatto che non si puo' dimostrare, ma nemmeno escludere, un nesso di causalita' tra i due elementi; il riconoscimento della causa di servizio dovrebbe, percio', basarsi su una presunzione di causa. Pur nel concordare pienamente con questa visione, devo ricordare, tuttavia, che ai sensi dell'articolo 10 del decreto del Presidente della Repubblica n. 461 del 2001 il riconoscimento della dipendenza da causa di servizio, ivi incluse le ipotesi di patologie legate all'esposizione all'uranio impoverito, e' demandato al «Comitato di verifica per le cause di servizio» - il cui parere assume carattere vincolante - istituito ed operante alle dipendenze del Ministero dell'economia e delle finanze. Intendo, comunque, confermare la linea d'azione intrapresa dai miei predecessori, affinche' tale riconoscimento sia possibile anche in assenza di precise certezze scientifiche. Con riferimento, piu' propriamente, alle provvidenze in favore del personale appartenente alle Forze armate italiane che abbia contratto patologie connesse all'esposizione all'Ui, la normativa vigente appare idonea per un adeguato supporto a quanti si fossero ammalati negli scenari operativi all'estero o sul territorio nazionale. In particolare: l'articolo 1, comma 564 della legge n. 266 del 2005, ha equiparato alle vittime del dovere, ai fini della concessione della speciale elargizione e degli ulteriori benefici alla stessa connessi, coloro che «abbiano contratto infermita' permanentemente invalidanti o alle quali consegua il decesso, in occasione e a seguito di missioni di qualunque natura, effettuate dentro e fuori dai confini nazionali e che siano riconosciute dipendenti da causa di servizio per le particolari condizioni ambientali od operative». Tra i soggetti considerati tecnicamente «equiparati» sono ricompresi anche coloro che hanno contratto patologie connesse all'esposizione all'Ui; il decreto del Presidente della Repubblica n. 243 del 2006 ha stabilito che: il riconoscimento della dipendenza da causa di servizio «per particolari condizioni ambientali od operative» si svolge secondo l'ordinaria procedura di cui al n. 461 del 2001 e' conseguentemente demandato al comitato di verifica per le cause di servizio, integrato «da un ufficiale superiore o da un funzionario, scelti tra esperti della materia, dell'arma, corpo o amministrazione di appartenenza»; per «particolari condizioni ambientali od operative» si intendono le condizioni implicanti l'esistenza di «circostanze straordinarie e fatti di servizio» (ivi inclusa l'esposizione all'uranio impoverito)» che hanno esposto il dipendente a maggiori rischi o fatiche, in rapporto alle ordinarie condizioni di svolgimento dei compiti di istituto»; le infermita' si considerano dipendenti da causa di servizio per particolari condizioni ambientali od operative di missione, solo quando le straordinarie circostanze e i fatti di servizio ne siano stati la causa ovvero la concausa efficiente e determinante», l'articolo 34 della legge 222 del 2007 ha esteso il beneficio della speciale elargizione, nell'importo previsto per le vittime del terrorismo, a tutte le «vittime del dovere», della «criminalita' organizzata», nonche' ai superstiti dei soggetti «equiparati»; l'articolo 2, comma 78 della legge n. 244 del 2007 ha autorizzato la spesa di 10 milioni di euro per ciascun anno del triennio 2008 - 2010, finalizzata al riconoscimento di adeguati indennizzi al personale italiano impiegato in missioni militari all'estero, nei poligoni di tiro e nei siti di stoccaggio di munizionamenti, nonche' nei teatri di conflitto e nelle zone adiacenti le basi militari sul territorio nazionale «che abbiano contratto infermita' o patologie tumorali connesse all'esposizione e all'utilizzo di proiettili all'uranio impoverito e alla dispersione nell'ambiente di nano particelle di minerali pesanti prodotte dalle esplosioni di materiale bellico, nonche' ai loro superstiti»; il decreto del Presidente della Repubblica n. 37 del 3 marzo 2009 disciplina le modalita' ed i termini per la corresponsione degli indennizzi di cui al citato articolo 2, comma 78 della legge n. 244 del 2007. Faccio presente, inoltre, che presso la direzione generale competente in materia, e' stata recentemente costituita un'area di servizio denominata «speciali benefici assistenziali» - con relativo «info-point» - per la trattazione e l'erogazione dei benefici del richiamato decreto del Presidente della Repubblica n. 37 del 2009; Quanto al sostegno morale, le Forze armate hanno consolidato specifiche azioni ed iniziative volte a supportare il personale colpito da grave infortunio e/o patologia e le relative famiglie anche dal punto di vista psicologico e materiale. In particolare, lo Stato Maggiore dell'Esercito ha messo a punto specifiche direttive e procedure della cui gestione e' incaricato un apposito ufficio, che provvede anche ad una periodica sensibilizzazione degli organi competenti in merito alla corretta applicazione delle previsioni. L'Arma dei Carabinieri ha costituito, sin dal 1994, presso il comando generale, la sezione «Rapporti con le famiglie vittime del dovere e dei caduti in servizio» per garantire ai familiari dei militari un punto di riferimento ed avviare una serie di iniziative finalizzate al coinvolgimento in tale attivita' dei comandi dipendenti. Quanto all'aspetto relativo alla tutela della salute dei nostri militari, la normativa vigente e' una garanzia in tal senso, in quanto essa prevede che tra i doveri del superiore rientri quello di «... assicurare il rispetto delle norme di sicurezza e di prevenzione per salvaguardare l'integrita' fisica dei dipendenti... » (articolo 21 del regolamento di disciplina militare). In particolare, nella condotta delle missioni internazionali, la difesa sta applicando ogni misura precauzionale, oltre ad acquisire e valorizzare le esperienze maturate sul campo, in stretto coordinamento con i paesi amici ed alleati, al fine di individuare rapidamente tutti i possibili provvedimenti correttivi e migliorativi. A fronte dei possibili pericoli ambientali la salute dei nostri militari viene tutelata attraverso un iter formativo e addestrativo dedicato, un'informazione specifica al momento dell'inserimento in teatro operativo, la disponibilita' di dotazioni individuali e di equipaggiamenti da indossare al momento della necessita'. Al riguardo, si evidenzia che ogni teatro ove i nostri militari sono chiamati ad operare viene sottoposto ad approfondite e ripetute verifiche ambientali da parte di reparti specializzati nella rilevazione, finalizzate ad accertare l'esistenza di agenti o aggressivi chimici, biologici, radiologici e nucleari. Con specifico riferimento alle vicende richiamate dall'onorevole interrogante, per quanto riguarda il militare Orsetti, e' stato interessato il Comitato di Verifica per le Cause di Servizio per il giudizio sia ai fini della dipendenza sic et simpliciter ex decreto del Presidente della Repubblica n. 461 del 2001 che per la riconducibilita' della malattia alle particolari condizioni ambientali o operative. Per la dipendenza da causa di servizio, il comitato ha reso parere positivo, mentre si e' espresso negativamente ai fini della concessione dei benefici previsti dal decreto del Presidente della Repubblica n. 243 del 2006, in quanto ha ritenuto non sussistenti le particolari condizioni ambientali, confermando tale parere negativo anche in sede di riesame. Nel merito, osservo che i due accertamenti di dipendenza, pur condotti dallo stesso organo seguono criteri medico-legali valutativi che rispondono, evidentemente, a specifici indicatori. Sulla scorta del parere positivo reso dal Comitato per la dipendenza da causa di servizio, il competente ufficio della difesa sta procedendo con l'istruttoria di rito, ai fini del trattamento di pensione. Nel caso, invece, del tenente colonnello medico Lucchi, all'Ufficiale e' stato corrisposto, nel 1992, l'equo indennizzo, sulla base del parere positivo espresso dal citato comitato sulla dipendenza della causa di servizio, per infermita' non correlabile al servizio prestato in teatro operativo. Con riferimento al decesso, il comitato di verifica per cause di servizio, interessato nel novembre 2008 dal competente ufficio della Difesa, ha reso parere favorevole sulla dipendenza da causa di servizio per l'infermita' letale. Faccio presente, inoltre, che l'Amministrazione: ha rappresentato alla vedova la circostanza che, per l'ulteriore corso della pratica, e' necessario che venga presentata la domanda di equo indennizzo; ha richiesto al citato Comitato, il 13 ottobre 2009, il parere sulla riconducibilita' dell'infermita' stessa alle particolari condizioni ambientali ed operative della missione, al fine di attribuire ai superstiti, eventualmente, i benefici previsti dal decreto del Presidente della Repubblica n. 243 del 2006. Il Ministro della difesa: Ignazio La Russa." . _:B69846091a9cb76edbd30d48812968922 "20091209" . _:B69846091a9cb76edbd30d48812968922 "MINISTRO DIFESA" . _:B69846091a9cb76edbd30d48812968922 . _:B69846091a9cb76edbd30d48812968922 .