_:B840a8c461244588234cd949bc81979c3 . . . "DI PIETRO ANTONIO (ITALIA DEI VALORI)" . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/01044 presentata da DI PIETRO ANTONIO (ITALIA DEI VALORI) in data 20080917" . . "2014-05-14T23:54:08Z"^^ . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA" . "1"^^ . "4/01044" . "20080917-20081107" . . . . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/01044 presentata da DI PIETRO ANTONIO (ITALIA DEI VALORI) in data 20080917"^^ . "Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-01044 presentata da ANTONIO DI PIETRO mercoledi' 17 settembre 2008, seduta n.051 DI PIETRO. - Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. - Per sapere - premesso che: le scie chimiche sono residui della combustione lasciati in alta quota dagli aerei. Piu' precisamente si tratta di scie di condensazione che si presentano inizialmente sottili per poi espandersi e infine sparire nel giro di poche decine di minuti; le scie chimiche che solitamente notiamo in alta quota sono scie di gas di scarico, e sono create da un fenomeno di condensazione. Si formano quasi sempre in alta quota, oltre gli 8.000 metri di altezza, dove l'aria e' particolarmente fredda; sulla base delle attuali conoscenze scientifiche la semplice condensazione dei gas di scarico di un aeroplano non e' pericolosa per l'uomo; secondo diverse teorie alcune scie chimiche potrebbero essere composte da sostanze chimiche, introdotte al fine di creare modificazioni climatiche. Secondo tali studiosi, le scie chimiche si distinguono dalle normali scie di condensazione, sono piu' spesse, perdurano a lungo nel cielo e tendono ad allargarsi in modo molto marcato; la prima protesta ufficiale contro questo fenomeno e' arrivata dal Canada nel 1998, quando in seguito ad una notevole presenza di scie anomale, gli abitanti incominciarono ad accusare problemi di salute e vaste aree divennero aride, furono analizzati diversi campioni di terreno dai quali risulto' che essi contenevano una quantita' di particolato di alluminio venti volte superiore al limite indicato per l'acqua potabile; contro l'irrorazione delle scie chimiche ci sono state diverse interrogazioni parlamentari, sia in Italia che all'estero, ma nessuna ha ottenuto una risposta esaustiva e convincente -: se e quali chiarimenti sulla natura del fenomeno il ministro intenda dare al fine di tutelare l'ambiente e la salute dei cittadini. (4-01044)" . _:B840a8c461244588234cd949bc81979c3 "Atto Camera Risposta scritta pubblicata venerdi' 7 novembre 2008 nell'allegato B della seduta n. 081 All'Interrogazione 4-01044\n presentata da ANTONIO DI PIETRO Risposta. - In merito a quanto indicato nell'atto di sindacato ispettivo in esame, concernente la presenza nello spazio aereo di scie persistenti di natura indeterminata, effettuate le dovute ricerche e' emerso quanto segue. Tali scie, comunemente definite in inglese condensation trails, sono prodotte dagli scarichi degli aerei o dalla turbolenza prodotta dalle ali. Sono formate essenzialmente da acqua in forma di cristalli di ghiaccio. Gruppi di osservazione, talvolta, hanno riportato un comportamento apparentemente anomalo di alcune scie rispetto a quelle comuni. Tali fenomeni sono definiti scie chimiche (in Inglese chemtrails) e sono attribuiti al rilascio da parte degli aerei di sostanze chimiche che ne deformano l'aspetto. Sul meccanismo fisico di formazione, e' utile premettere che la troposfera e' la parte bassa dell'atmosfera dove e' contenuta gran parte dell'aria e dove avviene la quasi totalita' delle attivita' umane, inclusa quasi tutta la navigazione aerea. La troposfera e' alta tra i circa 6 km (nelle zone polari) e i circa 16 km nelle zone equatoriali; nella sua parte piu' alta le temperature medie sono comprese tra 50 o C e -70 o C e il contenuto di vapor d'acqua e' molto basso. In questa zona si osserva comunemente la formazione di nuvolosita' naturale, tecnicamente definita nuvolosita' alta, appartenente alle famiglie dei cirri o dei cirrostrati. Tali nuvole sono costituite da cristalli di ghiaccio e la loro forma ed evoluzione e' dovuta alle condizioni meteorologiche. Gli scarichi degli aerei contengono un piccola quantita' di vapor d'acqua che si mescola a quello gia' presente nell'aria e, spesso, forma cristalli di ghiaccio che appaiono, appunto, come lunghe scie bianche associate agli aerei. In letteratura e' possibile trovare parecchi studi sulla forma, sulla durata e sulle condizioni meteorologiche associate. La probabilita' di formazione delle scie e' tanto piu' alta quanto piu' e' bassa la temperatura e quanto piu' e' alta l'umidita' relativa dell'aria alla quota di volo dell'aereo. Pertanto le scie sono piu' comuni d'inverno e sono normalmente associate ad aerei ad alta quota. Tali scie possono durare da qualche minuto a qualche ora (in alcuni casi anche parecchie ore) prima di dissolversi. In alcuni casi le scie restano compatte in altri casi si allargano e coprono porzioni consistenti di cielo. In altri casi, infine, l'interazione di numerose scie porta alla formazione di vere e proprie nuvole alte. Come per le nuvole alte, la forma e l'evoluzione delle scie di condensazione e' data dalle condizioni meteorologiche in quota, tanto che alcuni tecnici e ricercatori hanno proposto di utilizzarle come uno strumento meteorologico operativo. Anche il tipo di combustibile ed il tipo di motore dell'aereo svolgono un ruolo importante. In particolare, alcuni suggeriscono che il tasso di zolfo nel combustibile possa giocare un ruolo importante. La densita' delle scie di condensazione e' funzione delle condizioni meteorologiche, ma e' ovviamente funzione della densita' del traffico aereo. La porzione media di cielo coperta dalle scie, dunque, e' piu' elevata sopra la parte occidentale Stati Uniti e sopra l'Europa occidentale, rispetto ad altre parti del pianeta. A livello planetario si osserva che le scie coprono in media lo 0.1 per cento del cielo; in alcune parti del pianeta, pero', esse arrivano a coprire il 20 per cento. Alcuni ricercatori hanno evidenziato che nel corso dei decenni l'aumento del traffico aereo ha portato ad un aumento della copertura nuvolosa alta nelle zone maggiormente interessate. Tutti gli studi, pero', sono a scala globale o sugli Stati Uniti. Sin dagli anni '70 e' stato studiato il possibile effetto sul clima di tale fenomeno, considerato che la nuvolosita' naturale ha un effetto ben noto sulle temperature superficiali. Durante il giorno, infatti, la copertura nuvolosa riduce l'irraggiamento nel visibile e, dunque, riduce la temperatura superficiale; di notte, invece, la copertura rallenta il raffreddamento notturno e, dunque, aumenta le temperature superficiali. L'effetto netto della nuvolosita', dunque, e' quello di ridurre l'escursione termica. Gli studi condotti sembrano indicare una aumento della nuvolosita' alta ed una riduzione dell'escursione termica nelle zone maggiormente interessate dal traffico aereo, come ad esempio la parte orientale degli Stati Uniti. Occorre tuttavia rimarcare che l'intero problema e' ancora in fase di studio ed occorre esaminarlo con maggior attenzione prima di trarre delle conclusioni. Questo tipo di precauzione, poi, e' particolarmente importante considerata la grande attenzione dell'opinione pubblica riguardo ai cambiamenti climatici. Sebbene l'argomento abbia destato l'attenzione di numerosi siti specialistici, non esiste una definizione esatta di scia chimica (o chemtrail). Solitamente esse vengono descritte come piu' consistenti, piu' persistenti e spesso piu' basse di quelle comuni. Tali scie, inoltre, vengono notate in porzioni di cielo diverse dalle normali aerovie ed in molti casi sono state associate ad aerei militari. Altre osservazioni, infine, parlano di scie che si intersecano e spesso si espandono sino a formare della nuvolosita' analoga alla nuvolosita' alta di tipo naturale. Trattandosi di una descrizione soggettiva non e' possibile applicarla in maniera universale e, infatti, gli stessi siti specialistici riportano solo osservazioni sparse da parte di singoli o di gruppi di osservatori, solitamente corredati da fotografie. Una seconda caratteristica attribuita alle scie chimiche, da cui appunto il nome, e' la presenza di alcuni composti chimici rilasciati intenzionalmente dagli aerei che ne modificano le caratteristiche. In generale si parla di bario, di alluminio o di altri metalli pesanti, tuttavia non e' stato possibile reperire analisi chimiche delle scie ne' dirette ne' indirette. Come prova indiretta, generalmente si fa riferimento ad un'analisi chimica del terreno condotta in una localita' dell'Alberta (Canada) dopo un episodio di presunte scie chimiche che ha riscontrato una concentrazione anomala di bario ed alluminio nel terreno. Per poterlo associare alle scie, pero', occorrerebbe in primo luogo valutare attentamente le condizioni meteorologiche dell'episodio citato, poiche' dei sali rilasciati in atmosfera da aerei che viaggiano ad alta quota hanno una buona probabilita' di disperdersi molto lontano rispetto alla verticale del punto di rilascio. Le osservazioni sono iniziate nella seconda meta' degli anni 1990 e dei gruppi di osservazione si sono formati anche sul territorio nazionale. I siti, sia nazionali che internazionali, riportano una crescita progressiva del fenomeno. Non esistono osservazioni precedenti che permettano di valutare se il fenomeno esistesse prima degli anni 1990 e non e' possibile valutare se l'aumento delle osservazioni sia un effetto dell'aumento della densita' degli osservatori o di un aumento della frequenza del fenomeno. I siti specialistici ed il materiale in esso contenuto parlano di effetti sulla salute umana ed elencano un insieme di disturbi conseguenti ad episodi di scie. Gli effetti riportati sono tosse secca persistente, malessere respiratorio e intestinale, polmonite, affaticamento, letargia, capogiro, disorientamento, forte emicrania, dolori muscolari, e alle giunture, epistassi, diarrea, feci sanguinolente, depressione, ansieta', incontinenza e tic nervosi. Altri, invece, mettono in relazione le scie chimiche con la diffusione di epidemie come il morbo della mucca pazza, la Severe Acute Respiratory Syndrome (SARS) e l'influenza aviaria. Non sono stati trovati studi epidemiologici sul fenomeno. Un secondo filone di materiale ritiene che le scie chimiche possano modificare il clima. Alcuni, infatti, ritengono che il bario rilasciato possa in qualche modo ridurre la precipitazione ed essere responsabile di recenti episodi di siccita'. Altri riconducono il fenomeno ad altri tentativi di modificare il clima. Sebbene esistano teorie scientifiche che prevedano la modifica del clima, si ritiene che gli elementi riportati sui siti specialistici siano troppo poco precisi per poter supportare queste affermazioni. I siti specialistici sospettano che le scie chimiche siano esperimenti militari con vari scopi, generalmente in controllo del clima o altre forme di guerra non convenzionale. A supporto di queste osservazioni si riportano due documenti pubblici, reperibili su internet: lo studio Air Force 2025 ed il materiale relativo all'antenna High frequency Active Auroral Research Program (HAARP). Lo studio Air Force 2025 e' uno studio commissionato dallo Stato Maggiore dell'aeronautica militare USA nel 1996 sugli scenari futuri di guerra che prevede, tra l'altro, il controllo del tempo atmosferico come elemento strategico. L'antenna del centro HAARP (situato in Alaska), invece, ha come scopo lo studio delle onde a bassissima frequenza dell'alta atmosfera. La potenzialita' di questa antenna come strumento per ridurre l'intensita' di tornado ed uragani e' stata studiata alla fine degli anni 1990 e la tecnica e' stata brevettata dal Centro studi Eastlund. Alcuni sostengono che il bario delle scie chimiche sia necessario proprio per rilevare le onde emesse da tale antenna. Non e' stato possibile trovare legami fra questi due documenti e le scie chimiche. Oltre al materiale dei sostenitori delle scie chimiche, sul web e' possibile trovare molto materiale di ricercatori, associazioni ed enti che riportano posizioni fortemente critiche. In genere, si afferma che le scie chimiche non siano altro che comuni scie di condensazione il cui aspetto anomalo e' dato dalle particolari condizioni meteorologiche. In genere si tratta di ricercatori che hanno studiate a lungo le scie di condensazione e dalle quali si evince chiaramente che possono comportarsi anche come le presunte scie chimiche. Le altre critiche, invece, riportano il problema sul piano metodologico, economico e del buon senso, come ad esempio: 1. questi fenomeni peculiari sono osservati piu' spesso di quanto non avvenisse in passato perche' e' cresciuta l'attenzione e la preoccupazione da parte dei gruppi di osservatori; 2. se si trattasse di un tentativo massiccio di modificare il clima come quello ipotizzato, sarebbe necessario uno sforzo enorme in termini di mezzi, incompatibile colle attivita' di qualunque aviazione militare; 3. se fosse uno sforzo per avvelenare la popolazione sarebbe molto piu' efficace, economico e discreto avvelenare direttamente le riserve d'acqua o gli acquedotti, invece di diffonderlo tramite aereo da altissime quote. Dall'esame della letteratura scientifica internazionale e del contenuto dei siti web specialistici non e' possibile confermare l'esistenza delle scie chimiche. I siti specialistici degli osservatori delle scie chimiche, in particolare, risultano carenti dal punto di vista scientifico. Si possono, tuttavia, fare le seguenti considerazioni: 1. l'interpretazione piu' plausibile del fenomeno e' che i presunti episodi di scie chimiche siano in realta' comuni scie di condensazione che sono durate piu' a lungo ed hanno assunto forma peculiare per effetto delle condizioni meteorologiche; 2. non si puo' escludere che, assieme alle condizioni meteorologiche, anche il combustibile ed il tipo di motore degli aerei possano concorrere a produrre scie di condensazione dall'aspetto peculiare. Solo ulteriori e complessi studi, che coinvolgano gli operatori del trasporto aereo civile e militare e gli enti preposti al loro controllo, potrebbero eventualmente dare una risposta definitiva; 3. da circa tre decenni la comunita' scientifica sta studiando la possibilita' che le comuni scie di condensazione possano influenzare il clima delle zone maggiormente interessate dal traffico aereo. Nonostante siano stati ottenuti interessanti risultati, non sono pero' definitivi. Da molti anni esistono teorie che prevedono la possibilita' di controllare il clima; tuttavia, nell'unico caso oggetto di una lunga e ben documentata sperimentazione, cioe' l'inseminazione delle nubi per la stimolazione delle piogge, i risultati sono ancora controversi dopo 60 anni di esperimenti. È pertanto prematuro ritenere che altre tecniche, come ad esempio l'uso del bario per ridurre la precipitazione o l'uso dell'antenna HAARP, possano essere considerate efficaci ed affidabili senza aver condotto una lunga e attenta sperimentazione. In entrambi i casi, non sono state trovate chiare informazioni che permettano di legare una sperimentazione in tal senso alle scie di condensazione. Il Sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare: Roberto Menia." . _:B840a8c461244588234cd949bc81979c3 "20081107" . _:B840a8c461244588234cd949bc81979c3 "SOTTOSEGRETARIO DI STATO AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE" . _:B840a8c461244588234cd949bc81979c3 . _:B840a8c461244588234cd949bc81979c3 .