"INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00904 presentata da CASTAGNETTI PIERLUIGI (L' ULIVO) in data 19/09/2006"^^ . . "20060919" . . "4/00904" . "20070514" . "CASTAGNETTI PIERLUIGI (L' ULIVO)" . "Camera dei Deputati" . "2015-04-28T22:16:12Z"^^ . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA" . "20060919-20070514" . "1"^^ . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00904 presentata da CASTAGNETTI PIERLUIGI (L' ULIVO) in data 19/09/2006" . . "Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-00904 presentata da PIERLUIGI CASTAGNETTI martedì 19 settembre 2006 nella seduta n.037 CASTAGNETTI. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che: la polizia della città di Zhangjiakou ha arrestato il 30 luglio scorso il vescovo ausiliare della diocesi di Xiwanzi, mons. Yao Liang, un sacerdote della stessa diocesi e 90 loro fedeli che ne chiedevano il rilascio. La notizia, oggi su tutti i giornali, è trapelata solo il 3 agosto, attraverso la Kung Foundation, organizzazione che opera per la libertà religiosa in Cina con sede negli Stati Uniti, ed è stata poi diffusa dall'agenzia missionaria AsiaNews (http://www.asianews.it); nella regione è in atto da anni una dura campagna di repressione contro i cattolici «non ufficiali», cioè quelli non riconosciuti dal governo; con l'arresto di mons. Yao, si allunga la lista dei vescovi al momento in carcere. Secondo quanto riferito dall'agenzia AsiaNews, il vescovo della diocesi di Baoding, mons. Giacomo Su Zhimin, 72 anni, è stato arrestato nel 1996 e da allora è scomparso; il suo ausiliario, mons. Francesco An Shuxin, 54 anni, ha subito la stessa sorte un anno dopo; mons. Han Dingxian, vescovo di Yongnian, scomparso dalla fine del 2005 e mons. Giulio Jia Zhiguo, vescovo di Zhengding, che viene rapito in continuazione dagli agenti di pubblica sicurezza. Sarebbero invece circa 23 i sacerdoti in prigione -: di quali informazioni disponga il governo; quali iniziative, anche nelle sedi internazionali, intenda porre in essere per richiamare il governo della Repubblica popolare cinese al rispetto dei diritti umani e in particolar modo della libertà religiosa. (4-00904)" . . . . _:Bb3341fde33437f13e750b6a5d15d3f98 . . _:Bb3341fde33437f13e750b6a5d15d3f98 "Atto Camera Risposta scritta pubblicata lunedì 14 maggio 2007 nell'allegato B della seduta n. 156 All'Interrogazione 4-00904\n presentata da CASTAGNETTI Risposta. - La questione della libertà religiosa, per l'importanza che riveste come diritto fondamentale ed inalienabile, è uno dei temi su cui si concentra l'attenzione dell'Italia nei suoi rapporti con la Cina. A livello bilaterale, in occasione di recenti importanti visite in Cina, il Governo italiano ha sempre sollevato la questione dei diritti umani ed in particolare della libertà religiosa. Lo scorso settembre 2006 lo stesso onorevole Presidente del Consiglio Prodi non ha mancato di sottolineare al Primo Ministro cinese Wen Jiabao come più democrazia e trasparenza siano indispensabili per favorire la modernizzazione cinese e come la tutela delle libertà di espressione, informazione e credo religioso sia un tema verso cui l'opinione pubblica italiana nutre particolare sensibilità. In quella stessa circostanza, a proposito dei rapporti con la Santa Sede il Primo Ministro Wen Jiabao non ha mostrato preclusioni a che il dialogo possa continuare. Il Premier cinese ha fatto sapere che il problema che aveva suscitato critiche e reazioni politiche in Italia durante la visita, (l'arresto del Vescovo di Zhouzhi) era stato risolto (Mons. Wu Quinjing fu rilasciato dopo 5 giorni di detenzione). Analoga importanza è stata riservata a questi argomenti dall'onorevole Vice Presidente del Consiglio e Ministro degli Esteri D'Alema. In particolare, in un colloquio a Pechino nel novembre 2006 con il Ministro degli esteri cinese Li Zhaoxing, l'onorevole Ministro D'Alema ha ricordato come lo sviluppo del dialogo sui diritti umani sia fondamentale per arrivare a rimuovere le divergenze che ancora pesano sul rapporto sino-europeo. La questione della libertà religiosa in Cina è regolarmente sollevata nel quadro del dialogo strutturato UE-Cina sui diritti umani, che a partire dal 1997, si svolge a cadenza semestrale alternativamente a Pechino e nella capitale europea che detiene la Presidenza di turno dell'Unione europea e nel corso del quale sono affrontate questioni particolarmente sensibili come il rispetto delle libertà fondamentali, con particolare riferimento alla libertà di espressione e di culto, le detenzioni arbitrarie, la tortura, i diritti delle minoranze, la pena di morte, l'abolizione della pena di morte, la ratifica del Patto delle Nazioni unite sui Diritti civili e politici del 1966 e la ratifica dello Statuto della Corte penale internazionale. Queste consultazioni forniscono anche l'occasione all'Unione europea di segnalare alle Autorità cinesi casi individuali di detenuti per reati di opinione, di vittime di trattamenti inumani e degradanti e di condannati a morte, nonché incoraggiare i miglioramenti legislativi compiuti nell'ultimo decennio dalle Autorità di Pechino, anche sul campo della libertà di religione, quantunque nella valutazione prevalente in ambito Unione europea permangano preoccupazioni per perduranti, diffuse violazioni dei diritti umani nel Paese. In tale contesto - cui l'Italia partecipa attivamente - l'Unione europea ha richiamato la Cina ad operare, sul piano nazionale, in conformità con il Patto sui diritti civili e politici e altri strumenti internazionali. In occasione di passi ufficiali sono stati esplicitamente menzionati gli atti di repressione, verificatisi negli ultimi tempi, nei confronti di gruppi religiosi, in particolare cattolici, sollecitando le Autorità della Repubblica popolare cinese anche ad acconsentire al più presto alla visita dello Special Rapporteur delle Nazioni Unite sulla libertà religiosa. Sul tema in generale della religione in Cina, si deve rilevare che si registra comunque negli ultimi tempi una crescente apertura da parte delle Autorità cinesi. Si segnala, in particolare - per la prima volta in un documento del Partito, in occasione del VI Plenum del Comitato centrale nello scorso ottobre - un riferimento al contributo che la religione può dare nella edificazione di una società più armoniosa. Lo stesso concetto è stato ripetuto da uno dei membri del Politburo, nonché presidente dell'Assemblea politica consultiva, Jia Quinglin, in occasione di un incontro delle più alte Autorità dei cinque gruppi religiosi ufficialmente riconosciuti. Inoltre, la sempre più ampia diffusione di un forte sentimento religioso in Cina è stata confermata da un'importante ricerca effettuata dalla East China Normal University di Shanghai, cui anche la stampa cinese ha dato risalto: «Seguirebbero la religione ben 300 milioni ai cinesi. Di questi cristiani (cattolici e protestanti) sarebbero 40 milioni. Per quanto riguarda gli episodi incresciosi di fermi o arresti di sacerdoti o cariche ecclesiastiche va rilevata, infine, la natura spesso locale di queste iniziative che contrasta con più ampie aperture a livello di Governo centrale. Per quanto concerne più specificatamente le vicende dei religiosi cattolici oggetto dell'interrogazione, esse sono seguite con grande attenzione dall'Ambasciata d'Italia a Pechino anche nell'ambito degli organismi e dei meccanismi attivati a livello di Unione europea che trattano delle questioni relative ai diritti umani in Cina. In particolare, Monsignor Francesco (Francis) An Shuxin e Giulio Jia Zhiguo risultano rilasciati e autorizzati ad esercitare la propria attività religiosa. Nel caso di Giacomo Su Zhimin la parte cinese ha negato che siano state prese misure restrittive nei suoi confronti. Al momento, non si è invece in grado di fornire alcun elemento utile sul Vescovo Yao Liang, tranne la conferma, secondo alcune fonti, della sua detenzione. L'Italia, quale membro di rilievo dell'Unione europea, segue e vigila con attenzione su quanto avviene in Cina nel campo della libertà religiosa come in altri campi fondamentali dei diritti umani. Il Governo è, però, consapevole che qualora si intenda fare pressione su un Paese come la RPC, riguardo un tema così carico di risvolti politici e culturali, operare attraverso la cornice europea assicura una maggiore autorevolezza, derivante anche dalla priorità che al tema dei diritti umani e della democrazia viene conferito da tutti i Paesi europei e dall'Unione europea nel suo complesso. Il Sottosegretario di Stato per gli affari esteri: Gianni Vernetti." . _:Bb3341fde33437f13e750b6a5d15d3f98 "20070514" . _:Bb3341fde33437f13e750b6a5d15d3f98 "SOTTOSEGRETARIO DI STATO AFFARI ESTERI" .