. . "20060802-20070226" . "2015-04-28T22:09:08Z"^^ . . _:B2086d4c0c67ed914219e05837bb86c4a . "CACCIARI PAOLO (RIFONDAZIONE COMUNISTA - SINISTRA EUROPEA)" . "Camera dei Deputati" . "20060802" . "1"^^ . "Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-00884 presentata da PAOLO CACCIARI mercoledì 2 agosto 2006 nella seduta n.036 CACCIARI e ZANELLA. - Al Ministro delle infrastrutture, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. - Per sapere - premesso che: nell'iter realizzativo dei progetti relativi alla salvaguardia di Venezia, in particolare per quanto riguarda le dighe mobili Mo.S.E., sono emerse varie problematicità; nel settembre 2005 una istruttoria dell'Ufficio Urbanistica del Comune di Venezia aveva riscontrato una serie di difformità con le norme urbanistiche comunali (Prg) e regionali (Palav); la Commissione europea ha aperto una procedura di infrazione perché alcuni cantieri sono stati aperti in aree SIC di interesse comunitario (San Nicolò e Alberoni) senza rispettare le necessarie procedure autorizzative; la Soprintendenza ai beni archeologici dello Stato ha dovuto chiedere l'intervento dei Nuclei specializzati dei Carabinieri per evitare danneggiamenti a reperti archeologici sottomarini; infine, una recente comunicazione della Soprintendenza per i Beni Architettonici, per il Paesaggio e per il Patrimonio Storico Artistico di Venezia e Laguna, a firma della Soprintendente pro tempore arch. Renata Codello, inviata al Comune di Venezia, fa intendere che i numerosi (28) cantieri aperti dalle imprese concessionaria non abbiano avuto una completa e integrale autorizzazione -: se il Governo non ritenga di intervenire, anche secondo quanto proposto dalla Commissione Ambiente del Senato e dall'Amministrazione Comunale di Venezia, al fine di verificare l'idoneità dei cantieri in corso e se il Governo non ritenga altresì opportuno attivarsi perché siano sospesi i lavori in corso, per il tempo necessario alla citata verifica tecnica e all'istruttoria delle proposte alternative presentate dal Comune di Venezia. (4-00884)" . . "20070226" . . . . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00884 presentata da CACCIARI PAOLO (RIFONDAZIONE COMUNISTA - SINISTRA EUROPEA) in data 02/08/2006" . "4/00884" . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA" . "ZANELLA LUANA (VERDI)" . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00884 presentata da CACCIARI PAOLO (RIFONDAZIONE COMUNISTA - SINISTRA EUROPEA) in data 02/08/2006"^^ . . _:B2086d4c0c67ed914219e05837bb86c4a "Atto Camera Risposta scritta pubblicata lunedì 26 febbraio 2007 nell'allegato B della seduta n. 115 All'Interrogazione 4-00884\n presentata da CACCIARI Risposta. - In riferimento all'interrogazione parlamentare in esame, si forniscono i seguenti elementi di risposta attinenti ai vari profili delle fasi progettuali, approvativi e realizzativi del progetto delle dighe mobili per la salvaguardia di Venezia denominato Mose. Circa l' iter autorizzativo del progetto Mose e, in particolare, alla sua conformità con le norme urbanistiche comunali (Prg) e regionali (Palav), il Magistrato alle Acque di Venezia fa presente che tutti gli atti attraverso i quali è stato consentito l'avvio della progettazione esecutiva e la realizzazione dei lavori sono stati impugnati avanti al TAR Veneto, che con le Sentenze nn. 2480, 2481, 2482 e 2483 del 2004 ha respinto i ricorsi ritenendo perfettamente legittima la procedura seguita e, conseguentemente. gli atti adottati. Il Consiglio di Stato ha ribadito le conclusioni del Giudice di primo grado con la sentenza 1102/2005 della IV sezione, relativamente alla piena legittimità degli atti impugnati. Le decisioni giurisdizionali hanno chiarito: che l'opera (il sistema Mose) è prevista dall'articolo 3 della legge 139/1992, da cui gli organismi e gli enti preposti non possono discostarsi; che tutte le norme di legge erano state rispettate e che sul progetto si erano positivamente espressi, ai fini della sua realizzazione, gli Enti locali e la Regione Veneto; che la procedura di VIA si era positivamente conclusa con la decisione del Consiglio dei ministri in data 15 marzo 2001 e con il parere del Comitato di indirizzo coordinamento e controllo ex articolo 4 legge 798/84 del 6 dicembre 2001 e del 3 aprile 2003; che la Commissione per la Salvaguardia si era legittimamente pronunciata al pari del Comitato di Settore del Ministero per i beni e le attività culturali; che legittimamente l'opera era stata inserita nel Programma previsto dalla Legge Obiettivo. Il Mose è dunque opera la cui realizzazione è espressamente prevista dalla legge e, segnatamente, dall'articolo 3 della legge n. 139 del 1992. La richiamata norma non si è limitata a programmare l'esecuzione di un generico intervento preordinato a tutelare Venezia dalle acque alte, ma ha inteso considerare proprio l'opera oggi in corso di esecuzione. Ed infatti, è stato previsto che avrebbe dovuto essere realizzato il progetto preliminare del sistema Mose inserito nel Piano generale degli interventi (schema n. 5) approvato dal Comitatone il 19 giugno 1991. La legge ha, dunque, recepito una previsione programmatica che ha rappresentato una scelta cui hanno concorso tutti gli enti interessati tra cui il Comune di Venezia, che partecipa al Comitatone. Solo tale osservazione può eliminare ogni dubbio riguardo al vincolo imposto dal legislatore all'azione dell'Amministrazione comunale nella fase di adozione della strumentazione urbanistica che non potrebbe in alcun modo porsi in contrasto con la precisa disposizione di legge. Per quanto concerne poi le aree di cantiere, il magistrato alle acque rileva che le stesse, evidentemente provvisorie, sono quelle considerate prima nello studio di impatto ambientale delle opere mobili e dopo indicate nel progetto definitivo, adeguate in base alle prescrizioni via via intervenute, tra cui anche quelle delle Commissione per la salvaguardia di Venezia, cui tutto il progetto definitivo è stato trasmesso con nota del 11 dicembre 2003. In particolare lo studio di impatto ambientale era corredato, all'allegato 2, del progetto cantieri: ai sensi della legge 349 del 1986 tutto il materiale e' stato consegnato ai diversi Enti competenti che nel merito si sono espressi. Rileva, inoltre, che è stata espletata specifica procedura di V.I.A. ai sensi della legge regionale 10 del 1999 per i cantieri di prefabbricazione dei cassoni di alloggiamento delle paratoie, in prossimità della bocca di Malamocco e all'interno del porto rifugio della bocca di Chioggia. Per le aree di lavorazione e movimentazione materiali, costruite in laguna, sono state espletate positivamente le valutazioni di incidenza ambientale, secondo quanto previsto dalla normativa vigente, con l'obiettivo di valutare le eventuali implicazioni connesse agli habitat naturali dei siti di cui alla Rete Natura 2000 del litorale veneziano. Sono state quindi analizzate le attività di cantierizzazione e le opere necessarie per la predisposizione delle basi di supporto logistico in terraferma ed alle bocche e delle aree di cantiere comprensive dei relativi impianti. Il Magistrato alle acque, inoltre, evidenzia che, con deliberazione n. 261 del 14 febbraio 2006 la Giunta regionale del Veneto ha approvato la relazione «Aggiornamento e approfondimento degli studi di incidenza ambientale sulla base delle attività eseguite durante l'esecuzione delle opere. Valutazione di incidenza ambientale relativa alle opere mobili per la regolazione dei flussi di marea. Sistema MOSE Laguna di Venezia». Per quanto riguarda le soluzioni alternative al progetto Mose, nella seduta del 20 luglio scorso del Comitato di indirizzo e controllo ex articolo 4 della legge 798 del 1984 - il cosiddetto «Comitatone» - il Comune di Venezia ha presentato una serie di proposte considerate alternative al «sistema Mose». Il Comitatone ha tuttavia stabilito che i lavori avviati proseguissero regolarmente e senza alcuna interruzione, limitatamente alle fasi esecutive già consegnate, decidendosi di rinviare ad ulteriore seduta decisiva la determinazione di eventuali modifiche e/o integrazioni da apportare all'opera in corso di esecuzione o la prosecuzione dei lavori come da cronoprogramma definito nel contratto a prezzo chiuso stipulato tra il Magistrato alle acque e il concessionario dello Stato Consorzio Venezia Nuova per la realizzazione del «sistema Mose». Nell'adunanza del 29 settembre 2006 sono state quindi sottoposte al vaglio del Comitato Tecnico di Magistratura del Magistrato alle Acque di Venezia le proposte alternative del Comune di Venezia al progetto Mose. Nella medesima adunanza, il Comitato all'unanimità ha concluso che la «modifica del progetto Mose, nel senso indicato dal Comune di Venezia, comporterebbe la quasi totale demolizione e/o modifica di quanto già realizzato» e che «non sussistano particolari vantaggi nell'adozione di soluzioni alternative al sistema Mose e che, anzi, dato il suo stato di avanzamento, si avrebbero danni economici rilevantissimi e ritardi altrettanto significativi». Il Consiglio dei ministri del 10 novembre 2006 ha stabilito che, alla luce dell'esame della documentazione e degli approfondimenti effettuati dagli enti interpellati, delle valutazione del Ministero delle infrastrutture effettuate tramite il Magistrato alle acque e il Gruppo di lavoro nominato dal Presidente del Consiglio superiore dei lavori pubblici e delle risultanze degli incontri tenutisi presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, non sono emersi elementi nuovi tali da richiedere la modifica delle opere del sistema Mose né l'interruzione, anche se breve, delle attività in corso per eventuali ulteriori approfondimenti. Inoltre è stata rilevata l'importanza di completare tutte le attività di cui il Piano generale degli interventi per la salvaguardia di Venezia e della sua laguna, compresi la morfologia e il disinquinamento della laguna e del bacino in essa scolante. Tutte le attività resteranno infatti incomplete se i Comuni locali non potranno ultimare i loro piani di intervento per il risanamento ed il recupero dei centri storici lagunari e lo sviluppo socio economico dell'area. Da ultimo si fa presente che nella seduta del Comitatone del 22 novembre 2006, prendendo atto di quanto emerso in via tecnica nelle varie sede competenti inerentemente il progetto in questione, le sue possibili alternative nonché il suo attuale stato di finanziamento e realizzazione, è stata assunta la decisione di procedere al completamento delle opere afferenti al sistema Mose e degli interventi morfologici ad esso connessi. La prosecuzione dei lavori prosegue pertanto come dal «cronoprogramma» concordato. Il Ministro delle infrastrutture: Antonio Di Pietro." . _:B2086d4c0c67ed914219e05837bb86c4a "20070226" . _:B2086d4c0c67ed914219e05837bb86c4a "MINISTRO INFRASTRUTTURE" . _:B2086d4c0c67ed914219e05837bb86c4a .