_:Bef96adee60004b92a2548ee425059173 . . "20060530" . "4/00143" . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA" . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00143 presentata da CACCIARI PAOLO (RIFONDAZIONE COMUNISTA - SINISTRA EUROPEA) in data 30/05/2006" . . "CACCIARI PAOLO (RIFONDAZIONE COMUNISTA - SINISTRA EUROPEA)" . "2015-04-28T22:14:17Z"^^ . "20061219" . . "CREMA GIOVANNI (LA ROSA NEL PUGNO)" . "Camera dei Deputati" . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00143 presentata da CACCIARI PAOLO (RIFONDAZIONE COMUNISTA - SINISTRA EUROPEA) in data 30/05/2006"^^ . "ZANELLA LUANA (VERDI)" . "Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-00143 presentata da PAOLO CACCIARI martedì 30 maggio 2006 nella seduta n.007 CACCIARI, ZANELLA e CREMA. - Al Ministro delle infrastrutture. - Per sapere - premesso che: con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 28 febbraio 2003, è stato dichiarato lo stato di emergenza socio-economico-ambientale nel settore del traffico e della mobilità nella località di Mestre del comune di Venezia; con Ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri 19 marzo 2003, il segretario regionale alle infrastrutture e mobilità della Regione Veneto è stato nominato commissario-delegato e provvede alla realizzazione delle opere relative al «Passante autostradale di Mestre», individuate dall'A.N.A.S. spa; i lavori di realizzazione del Passante autostradale di Mestre stanno provocando gravissimi danni e disagi agli abitanti delle aree interessate alla costruzione del Passante Autostradale di Mestre, in particolare per le seguenti problematiche: a) agli espropriandi che si ritrovano con le case da abbattere non viene fornita alcuna consulenza tecnica per la ricerca di soluzioni abitative alternative, né l'aiuto psicologico necessario soprattutto per i residenti più anziani; b) agli abitanti che dovranno forzatamente convivere nelle adiacenze della mastodontica infrastruttura non è dato ancora di sapere quali saranno le opere di mitigazione visiva e di ambientalizzazione («corridoio verde ecologico») che pure sono state promesse dal Commissario ad acta ; c) la cessione forzata dei terreni e dei beni espropriati avviene sulla base di proposte di indennizzo ridicole ed umilianti, costringendo i proprietari che se lo possono permettere a defatiganti ricorsi giudiziari; d) i criteri con cui vengono stabiliti l'esproprio con abbattimento o in alternativa l'indennizzo per inabitabilità degli immobili e dei terreni ricadenti dentro la fascia di 60 metri dal limite del Passante sono applicati in modo restrittivo, senza tener conto delle preferenze degli abitanti; e) la fascia di rispetto si è dimostrata troppo stretta, considerando anche le altezze dei rilevati e delle barriere fonoassorbenti che oscurano la luce e impediscono la libera circolazione dell'aria; f) i cantieri aperti in vari punti del tracciato non sono recintati, né segnalati adeguatamente, tant'è che si sono già verificati casi di incidenti ai danni di privati cittadini; g) alcune aziende agricole vengono smembrate, ridotte di dimensione e destinate a chiudere le loro attività senza che venga riconosciuto loro nemmeno il relativo danno economico; h) con la realizzazione del Passante alcune contrade vengono separate, in tal modo antiche relazioni sociali e umane vengono inesorabilmente spezzate senza realizzare adeguate viabilità sostitutive; i) alle richieste di modifica migliorativa del tracciato stradale avanzate dai residenti non sono state date risposte motivate e pertinenti; l) in alcuni casi le modifiche unilateralmente introdotte dal Commissario straordinario con gli stralci esecutivi del Progetto Definitivo peggiorano la condizione abitativa e ambientale delle aree; m) nessuna opera di mitigazione è prevista lungo la nuova viabilità «complementare» inclusa nel progetto; n) lungo il percorso e in prossimità dei numerosi caselli di accesso previsti sono in corso cambi di proprietà dei terreni agricoli sulla base di aspettative speculative realizzabili attraverso cambi di destinazioni d'uso urbanistici, che dovrebbero consigliare l'introduzione di un vincolo di inedificabilità assoluto in una fascia profonda di rispetto su tutta la viabilità prevista; inoltre, quanto pattuito in sede di CIPE tra ANAS e Ministero delle Finanze sulle modalità di finanziamento del Passante autostradale, secondo cui i costi di realizzazione verrebbero coperti dai pedaggi incrementati lungo la Tangenziale di Mestre «a decorrere dalla data di entrata in esercizio» del nuovo Passante, contrasta con la Prescrizione contenuta nel Parere della VIA (16 settembre 2003) lì dove viene richiesta la «liberalizzazione» del traffico sulla vecchia Tangenziale di Mestre «al fine di evitare che le infrastrutture esistenti continuino a svolgere funzioni di attraversamento» -: se il Governo abbia adottato o intenda adottare alcun provvedimento per fronteggiare tali situazioni; se il Governo non ritenga opportuno intervenire al fine di prevenire, a seguito dell'avanzamento dei lavori, l'insorgere di ulteriori situazioni di disagio e l'aumento delle tensioni sociali rilevate nell'area; se il Governo non ritenga opportuno adottare strumenti di rilevazione permanente di tali situazioni.(4-00143)" . . . "1"^^ . . "20060530-20061219" . . . _:Bef96adee60004b92a2548ee425059173 "Atto Camera Risposta scritta pubblicata martedì 19 dicembre 2006 nell'allegato B della seduta n. 088 All'Interrogazione 4-00143\n presentata da CACCIARI Risposta. - In riferimento all'interrogazione in esame, si forniscono i seguenti elementi di risposta come comunicati dal commissario delegato per l'emergenza socio-economico-ambientale determinatosi nel settore del traffico e della mobilità nella località di Mestre. Il Passante autostradale di Mestre rientra tra le infrastrutture strategiche di preminente interesse nazionale il cui Primo Programma è stato approvato a norma della legge 21 dicembre 2001, n. 443 con Delibera del Cipe del 21 dicembre 2001. Con Delibera del 31 ottobre 2002 n. 92, il Cipe ha deliberato lo stanziamento di un contributo pubblico di 113,4 milioni di euro. Il Consiglio di Amministrazione dell'Anas S.p.A. ha approvato in data 6 febbraio 2003 il progetto preliminare del Passante per un importo complessivo di 750 milioni di euro. Con il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 28 febbraio 2003, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 10 marzo 2003, è stato proclamato ai sensi della legge n. 225 del 1992 lo stato di emergenza nel settore del traffico e della mobilità nella località di Mestre nel Comune di Venezia. Con successiva Ordinanza n. 3273 dello stesso Presidente del Consiglio dei ministri, adottata ai sensi dell'articolo 5 della legge n. 225 del 1992, è stato nominato il Commissario delegato per l'emergenza socio-economico-ambientale nel settore del traffico e della Mobilità, individuato nella persona del Segretario regionale alle Infrastrutture e Mobilità della Regione Veneto con il compito di provvedere alla sollecita realizzazione dell'infrastrutture in quanto «la situazione di pericolo deve essere fronteggiata con mezzi e poteri straordinari, senza l'adozione dei quali le condizioni di vita dei cittadini non potrebbero che peggiorare irrimediabilmente». Lo stato di emergenza è stato prorogato con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 13 febbraio 2003 fino al 1 o marzo 2004; con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 25 febbraio 2005 fino al 31 dicembre 2005; con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 22 dicembre 2005 fino al 31 dicembre 2006. L'Anas SpA in data 27 marzo 2003 ha trasmesso al suddetto Commissario il Progetto preliminare e lo studio di impatto ambientale redatto ai sensi dell'articolo 3 comma 3 decreto legislativo n. 190 del 2002 e il Commissario sulla base della citata Ordinanza ha predisposto e presentato entro 30 giorni il cronoprogramma delle attività con particolare riferimento all'iter autorizzativo del progetto preliminare, alla gara per l'affidamento al Contraente Generale e alla realizzazione dell'infrastruttura. Il progetto preliminare è stato approvato, ai sensi e per gli effetti dell'articolo 3 e dell'articolo 18 comma 6 decreto legislativo n. 190 del 2002, dal Cipe con la Deliberazione n. 80 del 7 novembre 2003 con cui è stato individuato in 750 milioni di euro il consto complessivo dell'opera, oltre all'IVA. Il Passante di Mestre è stato oggetto prima dell'aggiudicazione dei lavori di un accordo «Lavori per la Realizzazione del Passante Autostradale di Mestre-Protocollo d'Intesa» sottoscritto in data 22 ottobre 2003 fra le Prefetture di Venezia e Treviso e il Commissario delegato per l'emergenza socio-economico-ambientale della viabilità di Mestre finalizzato ad assicurare ogni forma di controllo atta ad evitare tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata anche di stampo mafioso nell'ambito dei lavori appaltati fornendo il massimo contributo al fine di consentire una intensificazione degli interventi sul territorio ed un maggior controllo dei cantieri. Da tale Protocollo è derivata una stretta collaborazione tra gli uffici del Commissario e le Prefetture e le autorità preposte al controllo. Il Passante di Mestre è stato anche oggetto di apposito «Accordo sulle procedure e metodologie da adottare per la determinazione delle indennità di espropriazione per la realizzazione del Passante Autostradale di Mestre» firmato tra la Regione Veneto, il Commissario delegato per l'emergenza, il Commissario di Governo per le opere strategiche nel triveneto, la Federazione regionale Coltivatori diretti, la Confagricoltura Veneto, la Confederazione italiana agricoltori del Veneto. Tale Accordo è stato posto a base di gara per l'individuazione del Contraente generale e, pertanto, la sua applicazione è vincolante per la procedura di esproprio. Il Commissario per l'emergenza ha delegato con decreto n. 13 del 12 ottobre 2004 al Contraente generale il mero esercizio del potere espropriativo e, quindi, la competenza a trattare con i singoli soggetti espropriati, mantenendo peraltro a sé la titolarità del relativo potere con i correlati poteri di controllo. In tale ottica con decreto n. 15 del 21 aprile 2005 ha provveduto alla nomina di apposita «Commissione tecnica per la risoluzione delle criticità nella procedura espropriativa relativamente alla realizzazione dell'Autostrada A4 - variante di Mestre - Passante Autostradale» quale organo consultivo non aggravante del procedimento ma quale sede per la composizione di eventuali vertenze. Tutto ciò premesso con riferimento ai singoli punti di contestazione dell'interrogazione si rileva quanto segue: a) consulenza tecnica agli espropriandi. Vi è sempre stata una stretta collaborazione tra gli uffici del Commissario, anche attraverso la citata Commissione tecnica, i Comuni e le persone che hanno subito un esproprio: qualsiasi altra forma di collaborazione non è pertinente con i ruoli istituzionali che devono essere mantenuti nella realizzazione di opere pubbliche soprattutto in tema delicato come gli espropri in cui è sempre necessario tenere presente che si eroga denaro pubblico a privati. Tuttavia, c'è un grosso impegno per cercare di concordare con gli interessati tanto i tempi quanto le modalità del rilascio degli immobili proprio al fine di rendere meno traumatica possibile la procedura espropriativa. È significativo al riguardo osservare che le abitazioni e/o capannoni interessati dall'esproprio sono in totale 46 immobili: tra questi per 17 immobili è già intervenuto il rogito notarile definitivo mentre per 13 è stato stipulato il contratto preliminare per ulteriori 5 la chiusura dell'accordo preliminare è prevista a breve: si sottolinea che nei casi citati è sempre intervenuto l'Accordo bonario tra le parti. Per i restanti 11 immobili le trattative sono appena iniziate o devono ancora iniziare. Si segnala, inoltre, che è stata prevista nell'Ordinanza di Protezione civile n. 3417 del 24 marzo 2005 una specifica norma che consente di accelerare l'iter approvativo delle varianti urbanistiche finalizzate esclusivamente alla riedificazione di edifici espropriati, per pari volume. In tal caso il Consiglio comunale adotta la variante che viene, quindi, approvata direttamente con conforme decreto commissariale. In tal senso vi è una stretta collaborazione tra gli Uffici del Commissario, i Comuni interessati e il privato interessato all'esproprio. b) e m) opere di mitigazione visiva e di ambientalizzazione. Con riferimento alla mitigazione ambientale i dati riassuntivi degli interventi sono già previsti in sede di progettazione definitiva e sono conoscibili e verificabili da parte di chiunque ne abbia interesse. Si segnala, al riguardo che le aree di mitigazione del Passante autostradale di Mestre previste nel progetto definitivo dell'opera sommano a circa 890.000 mq (887.844 mq) ossia a circa 89 Ha. In queste aree sono previsti più tipi di intervento: area di filtro con una doppia siepe alberata lungo l'asse stradale che prevede la messa a dimora ogni 100 ml di 20 alberi di media grandezza e 80 cespugli; aree di fitodepurazione con specifiche essenze di canneto e alberatura; aree di forestazione con l'impianto di circa 34.000 alberi di prima grandezza. Pertanto, si stima che saranno messe a dimora circa 57.000 alberature di 1 a e 2 a grandezza e 51.000 cespugli. Le barriere antirumore previste nel progetto definitivo approvato prevedono un'estensione di 20.100 ml (oltre 20 km) per quelle artificiali e 16.600 (oltre 16 km) per quelle inverdite. Complessivamente hanno un'estensione di 36.700 ml pari a 36,7 km. Gli interventi descritti sono già finanziati nell'ambito del progetto del Passante. c) cessione forzata con indennizzi «ridicoli». Le modalità di determinazione delle indennità di esproprio seguite nelle singole procedure sono illustrate nell'«Accordo sulle procedure e metodologie da adottare per la determinazione delle indennità di espropriazione per la realizzazione del Passante Autostradale di Mestre» sottoscritto tra il Commissario delegato e le Associazioni di Categoria del Mondo Agricolo. Si segnala che sulla base di detto accordo in caso di accordo bonario l'indennità riconosciuta è pari a 3 volte il VAM (Valore agricolo medio) indipendentemente dalla figura professionale del proprietario mentre gli, edifici sono valutati sulla base del valore commerciale di ricostruzione. Inoltre, viene erogato l'80 per cento alla sottoscrizione dell'accordo bonario e il restante 20 per cento all'avvenuto frazionamento per i terreni agricoli, ovvero al rogito definitivo per gli edifici. Infine, con particolare riferimento ai contenziosi legati agli espropri, si segnala che ricorsi finalizzati solo alla quantificazione delle indennità di esproprio non ne sono stati alla data odierna presentati. Viceversa, a maggio 2005 erano pendenti avanti al TAR Veneto 15 ricorsi dove l'interesse fatto valere è riferito all'esistenza o meno dell'opera e/o al tracciato della nuova strada e quindi solo indirettamente legati agli espropri: tuttavia, dopo le prime trattative avviate nel 2005 sono stati rinunciati 8 ricorsi per intervenuto accordo con il Commissario delegato sulla base anche dell'intervento della Commissione tecnica per gli espropri. A giugno 2006 sono pendenti (anche se tecnicamente sospesi per rimessione degli atti alla Corte delle Leggi) 7 ricorsi di cui 3 non direttamente legati agli espropri in quanto proposti dalle Associazioni ambientalistiche e/o da Comitati. Di conseguenza su 750 ditte solo 7 sono le situazioni a vario titolo in contenzioso: in pratica lo 0,93 per cento. Si fa presente che sinora il TAR non ha assunto alcun provvedimento inibitorio al proseguo dei cantieri. I dati complessivi e relativi agli espropri, alla data odierna, sono i seguenti: ditte interessate 750; accordi bonari conclusi 328; accordi in itinere 402; casi critici 20 (di cui 7 ricorsi pendenti al Tar - Pari allo 0,93 per cento); risorse finanziarie disponibili per gli espropri e i danni euro 145.000.000,00 di quadro economico come approvato con decreto del Commissario delegato n. 12 del 2004. d) criteri per abbattimento e/o indennizzo. I criteri con cui viene stabilito se acquisire un immobile ovvero se indennizzarlo sono fissati nell'Accordo stipulato con le Associazioni di categoria. È da tener presente che qualora gli immobili non vadano necessariamente demoliti per esigenze di realizzazione dell'infrastruttura, questi andranno a costituire patrimonio dell'Anas SpA. e) fascia di rispetto di 60 metri. L'Accordo prevede all'articolo 4 che entro la fascia di rispetto dei 60 metri l'insorgenza dei danni determinata dai veicoli che transiteranno nella nuova opera stradale, è altamente probabile. Con tale articolo si introduce, pertanto, una disposizione di favore laddove si fa riferimento ai fabbricati ritenuti oggettivamente danneggiati per il solo fatto di trovarsi entro i 60 metri; in ogni caso il danno non deve essere provato ma deriva direttamente dalla circostanza che l'immobile si trovi entro i 60 metri. La previsione dei 60 metri è mutuata dall'articolo 3 del Codice della Strada e dell'articolo 26 del suo Regolamento di attuazione e corrisponde la fascia di rispetto prevista per le autostrade. f) cantieri non recintati. I cantieri, laddove possibile, sono recintati e comunque sono conformi alle disposizioni del decreto legislativo 494 del 1996 e successive modificazioni, in materia di sicurezza nei cantieri mobili. Del resto i cantieri sono controllati dagli Organi competenti in materia ed inoltre è stato sottoscritto tra il Contraente generale e le Organizzazioni sindacali di categoria uno specifico protocollo attinente proprio la sicurezza del lavoro. g) aziende smembrate. Indubbiamente alcune aziende vengono smembrate dalla realizzazione dell'opera. Tuttavia sulla base dell'articolo 5 dell'Accordo sulle procedure, oltre all'indennità di esproprio pari a 3 volte il VAM (Valore agricolo medio) indipendentemente dalla figura professionale del proprietario, e all'indennità per i frutti pendenti, è riconosciuta una indennità integrativa composta sia dall'indennizzo per riduzione della consistenza fisica e funzionale dell'Azienda che dall'indennizzo per danni da intersecazione derivanti dalla formazione di corpi aziendali separati. Particolare attenzione è stata, poi, riservata alla formazione di corpi separati andando, laddove le dimensioni lo consentano, a concordare con il proprietario l'eventuale acquisizione del fondo intercluso o separato quale reliquato. h) contrade separate. La viabilità cosiddetta secondaria o complementare è sempre stato un punto delicato su cui si è cercato, e si cerca, d'intesa con le Amministrazioni locali di volta in volta interessate di trovare le migliori soluzioni attraverso sottopassi e strade di collegamento. i) e l) modifiche del tracciato stradale. Le varianti rispetto al progetto definitivo disposte in sede di esecutivo dal Commissario, sono relative esclusivamente a richieste dei Comuni di miglioramento della viabilità comunale o di accesso ai fondi. Modifiche del tracciato stradale dell'opera a livello di progetto esecutivo non sono adottabili, e pertanto non, sono state adottate, dal Commissario atteso che lo stesso ha dato approvazione ad un progetto definitivo che costituisce lo sviluppo tecnico del progetto preliminare approvato dal CIPE e che ha ottenuto parere favorevole in sede di verifica di ottemperanza ex articolo 20 del decreto legislativo n. 190 del 2002. n) cambi d'uso dei terreni agricoli. Nei poteri del Commissario rientra solo ed esclusivamente la possibilità di approvare la variante urbanistica deliberata dal Comune interessato laddove un espropriato a cui sia stato abbattuto l'immobile chieda di poter ricostruire uguale volume in zona a ciò non destinata dalla strumento urbanistico comunale. Eventuali ulteriori provvedimenti di tipo urbanistico non rientrano nelle facoltà del Commissario ma ovviamente nelle competenze dei singoli Comuni interessati. o) liberalizzazione del traffico. Per quanto attiene infine la questione relativa alla liberalizzazione del traffico sulla tangenziale di Mestre, si fa presente quanto segue. Il tratto compreso tra le barriere di Dolo, Quarto d'Altino e Mogliano sarà totalmente esente da pedaggio. Verranno, inoltre, realizzate, nell'ambito dei lavori del Passante, nuove bretelle di raccordo per consentire l'accesso nel tratto esente da pedaggi e precisamente: 1) la bretella proveniente da Pianiga che si inserirà nel tratto liberalizzato immediatamente ad est della barriera di Dolo; 2) la bretella proveniente da via Porara in comune di Mirano che si inserirà circa un chilometro ad est della barriera di Dolo; 3) la bretella proveniente dalla SP 64 Zermanese che si inserirà in comune di Mogliano sul tratto liberalizzato dell'A27; 4) la bretella proveniente dal cosiddetto Terraglio est che pure si collegherà in comune di Mogliano sul tratto liberalizzato dell'A27; 5) il nuovo raccordo in comune di Marcon proveniente da via Pialoi e che si collegherà alla A4 nel tratto liberalizzato. Il Ministro delle infrastrutture: Antonio Di Pietro." . _:Bef96adee60004b92a2548ee425059173 "20061219" . _:Bef96adee60004b92a2548ee425059173 "MINISTRO INFRASTRUTTURE" . _:Bef96adee60004b92a2548ee425059173 .