INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN ASSEMBLEA 3/00816 presentata da LION MARCO (VERDI) in data 17/04/2007

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Atto Camera Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-00816 presentata da MARCO LION martedì 17 aprile 2007 nella seduta n.145 LION, FRANCESCATO, BONELLI, CAMILLO PIAZZA, FUNDARÒ, PELLEGRINO, ZANELLA, TREPICCIONE, POLETTI e CASSOLA. - Al Ministro delle infrastrutture. - Per sapere - premesso che: per realizzare gli interventi di potenziamento del sistema viario tra le Marche e l'Umbria, il 6 giugno 2003 il Governo Berlusconi crea la società Quadrilatero Marche e Umbria spa , costituita da Anas (51 per cento) e Sviluppo Italia (49 per cento). Il programma infrastrutturale si concentra prevalentemente sugli assi Ancona - Perugia (strade statali n. 76 e n. 318), Civitanova Marche - Foligno (strada statale n. 77) e strada pedemontana delle Marche; come per tutte le altre cosiddette «grandi opere» del Governo Berlusconi, con il nuovo Governo Prodi, si appurerà che la Quadrilatero Marche e Umbria spa , nonostante le affermazioni degli esponenti del centrodestra, non era stata completamente finanziata, infatti i fondi effettivamente disponibili per la Quadrilatero Marche e Umbria spa sono solo 920 milioni di euro sui 2.060 necessari (mancano, dunque, all'appello 1 miliardo e 140 milioni di euro); inoltre, già dal suo nascere la società Quadrilatero Marche e Umbria spa è stata oggetto di durissime critiche da parte dei parlamentari del centrosinistra e anche della stampa: per assunzioni nepotistiche, per disinvolti incarichi di consulenza, perché nel suo consiglio di amministrazione, così come tra i consulenti della società, trovavano posto inquisiti e condannati per reati contro la pubblica amministrazione, perché la società era stata utilizzata, ad avviso degli interroganti, come strumento di propaganda per le politiche berlusconiane e per gli esponenti del centrodestra marchigiano; un altro motivo di duro scontro politico istituzionale derivava e deriva dalla scelta di un meccanismo di finanziamento per 342,228 milioni di euro (pari al 17 per cento circa dei costi complessivi di realizzazione), che dovrebbero provenire dalla cosiddetta «cattura di valore» del piano d'area vasta, secondo un nuovo modello di finanziamento creativo dell'opera pubblica, unico in Italia, previsto appunto con la Quadrilatero Marche e Umbria spa ; il piano d'area vasta è lo strumento attraverso il quale si esercita «la cattura di valore», in quanto perimetra le zone comprese nel piano ed individua le cosiddette «aree leader »; le aree leader , su terreni da acquisirsi da parte della società Quadrilatero Marche e Umbria spa , sono insediamenti produttivi, la cui gestione è a carico della stessa società. Gli interventi saranno realizzati tramite concessionario, da individuarsi con specifica gara, e garantiranno flussi finanziari derivanti da canoni di concessione; come si evince dalla definizione recepita nella delibera Cipe 31 ottobre 2002, n. 93, il piano d'area vasta si caratterizza come «strumento che, oltre a regolare l'intervento di infrastrutturazione viaria, organizza, lungo gli assi considerati, la distribuzione spaziale degli insediamenti produttivi e dei nodi logistici», assolvendo alla funzione di «piano di sviluppo economico dell'area interessata dall'intervento»; la Quadrilatero Marche e Umbria spa va così a sostituirsi di fatto agli enti locali (regioni, province e comuni) nella facoltà di programmazione economica e urbanistica, che viene data in mano ad una società di diritto privato, che ha il solo compito di garantire un'architettura finanziaria fatta tutta e solo di risorse pubbliche dirette e indirette; secondo questo modello il territorio è a servizio dell'infrastruttura e non viceversa; ai comuni si richiede la partecipazione attraverso il versamento alla Quadrilatero Marche e Umbria spa della «cattura di valore» proveniente dall'Ici e dagli oneri di urbanizzazione ed infrastrutturazione sugli insediamenti produttivi. Alle imprese è richiesto un pagamento suppletivo della tassa di iscrizione alla camera di commercio di competenza, pari a 147,29 milioni, sempre da versare alla Quadrilatero Marche e Umbria spa ; l'11 ottobre 2006, a differenza di quanto dichiarato dal Ministro interrogato, in risposta ad un'interrogazione dei sottoscritti interroganti, che chiedeva il commissariamento della Quadrilatero Marche e Umbria spa , invece della «nomina di un amministratore unico con ampi poteri, finalizzata alla verifica dell'intero progetto sotto gli aspetti giuridici, tecnico-progettuali e finanziari, anche in relazione alle problematiche descritte dagli interroganti», il 16 marzo 2007, l'assemblea della società Quadrilatero Marche e Umbria spa ha provveduto al rinnovo del consiglio di amministrazione; sempre in occasione dello svolgimento della seduta di interrogazioni a risposta immediata dell'11 ottobre 2007, il Ministro interrogato indicava l'esigenza di intervenire «salvaguardando le necessità e le priorità infrastrutturali per le Marche cercando (...) di rendere funzionale lo scopo della società rispetto alle infrastrutture di cui ha bisogno la regione». Infatti, giustamente il Ministro interrogato rilevava come per la Quadrilatero Marche e Umbria spa «si sono manifestati elementi di criticità sin dall'origine: da un lato, nella concreta possibilità di acquisire risorse private provenienti dal territorio, che non può prescindere dall'effettivo coinvolgimento di tutti gli enti locali interessati; dall'altro, nel limite imposto nel modello operativo prescelto in relazione alle funzioni istituzionalmente proprie degli enti territoriali». A tutt'oggi, però, nonostante il piano di area vasta per la cattura del valore dagli enti locali alla Quadrilatero Marche e Umbria spa sia sostanzialmente fallito con il chiamarsi fuori di più della metà dei comuni interessati, secondo alcune dichiarazioni dei nuovi amministratori, si continuerà in quella direzione e con quello strumento per finanziare una parte dell'opera; ad avviso degli interroganti, è ormai giunta l'ora per il Governo di centrosinistra di abbandonare il perverso meccanismo della «cattura di valore» del piano di area vasta previsto dalla Quadrilatero Marche e Umbria spa -: come intenda il Governo garantire il recupero della sovranità degli enti locali rispetto alle loro attribuzioni in materia di programmazione urbanistica e territoriale di cui si sta appropriando una società di diritto privato, che gestisce risorse pubbliche dirette ed indirette, e quali iniziative intenda assumere affinché le strade statali da realizzare nelle regioni Marche e Umbria vengano realizzate dallo Stato, così come avviene nel resto d'Italia, attraverso la messa a disposizione di risorse certe e non sottraendo ingenti risorse ai comuni o istituendo un nuovo balzello per le imprese. (3-00816)
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Camera dei Deputati 
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20070418 
20070417 
20070417-20070418 
INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN ASSEMBLEA 3/00816 presentata da LION MARCO (VERDI) in data 17/04/2007 
INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 
BONELLI ANGELO (VERDI) 
FUNDARO' MASSIMO SAVERIO ENNIO (VERDI) 
PELLEGRINO TOMMASO (VERDI) 
CASSOLA ARNOLD (VERDI) 
FRANCESCATO GRAZIA (VERDI) 
PIAZZA CAMILLO (VERDI) 
POLETTI ROBERTO (VERDI) 
TREPICCIONE GIUSEPPE (VERDI) 
ZANELLA LUANA (VERDI) 
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LION MARCO (VERDI) 

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