MOZIONE 1/00626 presentata da MIOTTO ANNA MARGHERITA (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20110418

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Atto Camera Mozione 1-00626 presentata da ANNA MARGHERITA MIOTTO testo di lunedi' 18 aprile 2011, seduta n.465 La Camera, premesso che: e' passato oltre un anno dall'entrata in vigore dell'articolo 20 del decreto-legge 1 o luglio 2009, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2009, n. 102, «Contrasto alle frodi in materia di invalidita' civile», che attribuisce all'Inps nuove competenze per l'accertamento dell'invalidita' civile, cecita' civile, sordita' civile, handicap e disabilita', con l'intento di ottenere tempi piu' rapidi e modalita' piu' chiare per il riconoscimento dei relativi benefici; la nuova procedura, invece di portare chiarezza e celerita', ha registrato gravissime inefficienze, che stanno provocando disagi a persone gia' drammaticamente colpite, costrette ad aspettare mesi e mesi prima di vedere riconosciuto il loro diritto; e' lo stesso Inps a rilevare che il sistema non funziona, visto che in data 20 settembre 2010 il direttore generale, con una comunicazione interna a tutti i dirigenti regionali Inps, non diffusa sul sito ufficiale dell'Istituto, afferma che «si rende indispensabile potenziare (...) il ricorso all'accertamento sanitario diretto sulla persona con l'obiettivo di verificare la sussistenza ovvero la permanenza dei requisiti sanitari»; anche se la nota afferma che l'intento e' quello di rendere «definitivo il giudizio medico-legale dei sanitari Inps, con il dichiarato obiettivo di evitare futuri disagi al cittadino conseguenti a successive verifiche sanitarie straordinarie», sembra piuttosto che la finalita' sia quella di stringere ulteriormente i meccanismi di controllo per restringere le provvidenze concesse, penalizzando di fatto anche i veri invalidi; le stesse linee guida, allegate alla nota del direttore generale, sottolineano «che l'accertamento sanitario diretto e' da ritenersi prioritario al fine di garantire la massima coerenza metodologica e la trasparenza dell'iter valutativo e del conseguente giudizio medico-legale. Cio' soprattutto nei casi in cui si evidenzi una severa minorazione dell'integrita' psico-fisica da cui derivano benefici assistenziali»; le conseguenze di queste direttive per il cittadino sono piu' severe di quanto non appaia a prima vista, poiche' il ricorso prioritario alla visita diretta, sia che vi sia una valutazione unanime oppure no della commissione, comporta che molti cittadini verranno, d'ora in poi, sottoposti ad una doppia visita: prima all'azienda sanitaria locale e poi all'Inps con aumento dei disagi e dei ritardi; l'Inps, inoltre, si era impegnato a non superare il periodo dei 120 giorni per concludere l'iter amministrativo delle domande e aveva annunciato, con grande enfasi, l'utilizzo di una procedura informatica innovativa che avrebbe consentito di rendere piu' rapido lo scambio di informazioni tra i diversi enti coinvolti; da qui l'obbligo tassativo di presentare le domande soltanto per via telematica; la realta' di oggi sta dimostrando che l'Istituto non ha saputo raggiungere i suoi obiettivi; infatti, si sta procedendo a rilento, con gravi ricadute sul piano dei diritti, anche nel caso di persone affette da patologie oncologiche, particolarmente tutelate dalla legge; i dati che lo stesso Inps fornisce e riportati dal Sottosegretario Francesca Martini, in Commissione affari sociali della Camera dei deputati, in data 9 marzo 2011, in risposta ad una serie di interrogazioni sollevate su questo argomento dagli onorevoli Barani, Murer, Iannuzzi, Bellanova e Farina Coscioni, confermano questa denuncia: «nel corso del 2010, in vigenza quindi delle disposizioni piu' volte richiamate introdotte dal decreto-legge n. 78 del 2009, sono state presentate all'Inps 1.092.588 istanze di riconoscimento dello stato invalidante per complessive 1.823.374 prestazioni» e sono state messe «in pagamento 462.038 nuove prestazioni, riferite anche ad istanze presentate in periodi precedenti»; quindi, il numero dei riconoscimenti e' irrisorio rispetto al totale delle domande presentate; se questi sono i dati, le enfatiche dichiarazioni del Governo sulla stampa e in televisione sono dunque smentite dai fatti; i ritardi nel riconoscere i diritti stanno aumentando. L'Istituto non ha favorito la collaborazione con le aziende sanitarie locali e le sue procedure informatiche, non sperimentate, hanno ostacolato il lavoro di tutti i soggetti coinvolti, compresi i patronati che svolgono una funzione di tutela e di aiuto a tutti quei cittadini che necessitano di aiuto per inoltrare la domanda di riconoscimento dell'invalidita'. Infatti, il patronato che ha presentato la pratica per il riconoscimento dell'invalidita' civile, dell'handicap o della disabilita' non viene messo in condizione di seguire l'iter della domanda, di informare il proprio assistito, di svolgere il ruolo sociale che la legge gli attribuisce, mentre le sedi territoriali dell'Inps non sanno fornire alcuna informazione; in presenza, inoltre, di handicap, pur in situazioni di gravita', le commissioni delle aziende sanitarie locali non consegnano i «verbali provvisori», impedendo alle lavoratrici e ai lavoratori di beneficiare dei permessi e dei congedi previsti dalle leggi, senza possibilita' di recuperarli successivamente; se la lotta ai falsi invalidi e' doverosa, non si possono, pero', compromettere i diritti dei veri invalidi, impegna il Governo: ad assumere le necessarie iniziative dirette a rivedere e modificare la procedura prevista dall'articolo 20 del decreto- legge 1 o luglio 2009, n. 78, al fine di evitare che l'Inps nel procedimento attuale di riconoscimento delle invalidita' sia nello stesso tempo «controllore e controllato», anche attraverso l'emanazione di linee guida, che, pur nella doverosa lotta ai falsi invalidi, non cancellino i diritti di tutti gli altri disabili, quelli veri, quelli che quotidianamente lottano per avere riconosciuto il loro diritto; a garantire ai soggetti chiamati dall'Inps a verifica sull'accertamento del loro stato invalidante di non perdere il diritto a percepire l'emolumento economico di cui sono titolari, anche se i verbali di visita non siano immediatamente vidimati dal responsabile preposto, nonche' ad assicurare che, nei casi di verifica dello stato invalidante da parte dell'Inps, il soggetto interessato venga sottoposto a verifica limitatamente alle condizioni di invalidita' non sufficientemente documentate anche in riferimento al puntuale rispetto della normativa sulla tutela dei dati personali in relazione alla scrupolosa tenuta dei dati sanitari dei cittadini disabili gia' acquisiti e detenuti da parte delle aziende sanitarie locali in sede di accertamento della invalidita' civile; ad emanare urgentemente linee guida chiare e precise nei confronti dell'Inps onde evitare ulteriori controlli su soggetti portatori di menomazioni di natura irreversibile o di patologie rispetto alle quali sono escluse visite di controllo sulla permanenza dello stato invalidante, ai sensi del decreto del Ministro dell'economia e delle finanze 2 agosto 2007, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 27 settembre 2007, n. 225, evitando cosi' che tali soggetti debbano subire un'ulteriore umiliazione rispetto al loro stato di salute, rispettando finalmente anche l'impegno gia' assunto dal Governo con l'accoglimento dell'ordine del giorno n. 9/3638/192, e, piu' in generale, ad assumere tutte le iniziative necessarie verso l'Inps affinche' il ruolo di compartecipazione dell'Istituto alla fase di accertamento sanitario dell'invalidita' civile venga adempiuto nel piu' assoluto rispetto della normativa vigente in materia, con particolare riferimento sia alla fedele e rigorosa applicazione dei criteri sanitari stabiliti da norme primarie per l'accertamento del tipo e del grado d'invalidita' civile, sia all'unicita' del momento di chiamata del cittadino richiedente a visita collegiale per l'accertamento dell'invalidita' civile; a predisporre con la massima sollecitudine e comunque non oltre entro 30 giorni dall'approvazione del presente atto una relazione esaustiva sulla situazione attuale relativa all'applicazione della nuova procedura prevista dall'articolo 20 del decreto legge 1 o luglio 2009, n. 78, indicando: a) quante siano fino ad oggi le pratiche evase rispetto a quelle depositate; b) quale sia la loro distribuzione territoriale, quante siano le nuove pensioni riconosciute dall'entrata in vigore della procedura prevista dall'articolo 20 del decreto-legge n. 78 del 2009; c) per quale motivo fino ad oggi gli uffici territoriali dell'Inps non siano stati in grado di evadere nei tempi stabiliti dallo stesso decreto-legge le pratiche relative all'invalidita'; d) quali siano i motivi del ritardo nel riconoscimento delle invalidita', specificando se tali ritardi debbano essere imputati a ragioni di mero risparmio, o al fatto che i programmi informatici tra le aziende sanitarie locali e l'Inps non sono uniformi e, quindi, all'impossibilita' di comunicare tra i due enti; e) quale sia la situazione relativa all'appalto con Postel per l'inserimento dei dati della pratiche relative alle richieste d'invalidita', indicandone i costi, la durata, gli obiettivi, nonche' il numero di dati immessi in ciascuna regione. (1-00626) «Miotto, Lenzi, Murer, Argentin, Bossa, Bucchino, Burtone, D'Incecco, Farina Coscioni, Grassi, Pedoto, Sarubbi, Sbrollini, Livia Turco, Bellanova, Bobba, Cardinale, Cavallaro, Concia, Capodicasa, Cenni, Codurelli, Colaninno, Coscia, De Biasi, Esposito, Fontanelli, Froner, Gatti, Ghizzoni, Giovanelli, Gnecchi, Graziano, Lagana' Fortugno, Luca', Marchi, Mariani, Mattesini, Miglioli, Motta, Pes, Pizzetti, Rigoni, Rubinato, Samperi, Sanga, Schirru, Sereni, Siragusa, Strizzolo, Trappolino, Tullo, Vaccaro, Velo, Villecco Calipari, Viola, Lovelli, Rampi, Marco Carra».
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MOZIONE 1/00626 presentata da MIOTTO ANNA MARGHERITA (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20110418 
MOZIONE 
FARINA COSCIONI MARIA ANTONIETTA (PARTITO DEMOCRATICO) 
ARGENTIN ILEANA (PARTITO DEMOCRATICO) 
BELLANOVA TERESA (PARTITO DEMOCRATICO) 
BOBBA LUIGI (PARTITO DEMOCRATICO) 
BOSSA LUISA (PARTITO DEMOCRATICO) 
BUCCHINO GINO (PARTITO DEMOCRATICO) 
CAPODICASA ANGELO (PARTITO DEMOCRATICO) 
CARDINALE DANIELA (PARTITO DEMOCRATICO) 
CARRA MARCO (PARTITO DEMOCRATICO) 
CAVALLARO MARIO (PARTITO DEMOCRATICO) 
CENNI SUSANNA (PARTITO DEMOCRATICO) 
CODURELLI LUCIA (PARTITO DEMOCRATICO) 
COLANINNO MATTEO (PARTITO DEMOCRATICO) 
CONCIA ANNA PAOLA (PARTITO DEMOCRATICO) 
COSCIA MARIA (PARTITO DEMOCRATICO) 
D'INCECCO VITTORIA (PARTITO DEMOCRATICO) 
DE BIASI EMILIA GRAZIA (PARTITO DEMOCRATICO) 
ESPOSITO STEFANO (PARTITO DEMOCRATICO) 
FONTANELLI PAOLO (PARTITO DEMOCRATICO) 
FRONER LAURA (PARTITO DEMOCRATICO) 
GATTI MARIA GRAZIA (PARTITO DEMOCRATICO) 
GHIZZONI MANUELA (PARTITO DEMOCRATICO) 
GIOVANELLI ORIANO (PARTITO DEMOCRATICO) 
GNECCHI MARIALUISA (PARTITO DEMOCRATICO) 
GRASSI GERO (PARTITO DEMOCRATICO) 
GRAZIANO STEFANO (PARTITO DEMOCRATICO) 
LENZI DONATA (PARTITO DEMOCRATICO) 
LOVELLI MARIO (PARTITO DEMOCRATICO) 
LUCA' MIMMO (PARTITO DEMOCRATICO) 
MARCHI MAINO (PARTITO DEMOCRATICO) 
MARIANI RAFFAELLA (PARTITO DEMOCRATICO) 
MATTESINI DONELLA (PARTITO DEMOCRATICO) 
MIGLIOLI IVANO (PARTITO DEMOCRATICO) 
MOTTA CARMEN (PARTITO DEMOCRATICO) 
MURER DELIA (PARTITO DEMOCRATICO) 
PEDOTO LUCIANA (PARTITO DEMOCRATICO) 
PES CATERINA (PARTITO DEMOCRATICO) 
PIZZETTI LUCIANO (PARTITO DEMOCRATICO) 
RAMPI ELISABETTA (PARTITO DEMOCRATICO) 
RIGONI ANDREA (PARTITO DEMOCRATICO) 
RUBINATO SIMONETTA (PARTITO DEMOCRATICO) 
SAMPERI MARILENA (PARTITO DEMOCRATICO) 
SANGA GIOVANNI (PARTITO DEMOCRATICO) 
SARUBBI ANDREA (PARTITO DEMOCRATICO) 
SBROLLINI DANIELA (PARTITO DEMOCRATICO) 
SCHIRRU AMALIA (PARTITO DEMOCRATICO) 
SERENI MARINA (PARTITO DEMOCRATICO) 
SIRAGUSA ALESSANDRA (PARTITO DEMOCRATICO) 
STRIZZOLO IVANO (PARTITO DEMOCRATICO) 
TRAPPOLINO CARLO EMANUELE (PARTITO DEMOCRATICO) 
TULLO MARIO (PARTITO DEMOCRATICO) 
TURCO LIVIA (PARTITO DEMOCRATICO) 
VACCARO GUGLIELMO (PARTITO DEMOCRATICO) 
VELO SILVIA (PARTITO DEMOCRATICO) 
VILLECCO CALIPARI ROSA MARIA (PARTITO DEMOCRATICO) 
VIOLA RODOLFO GIULIANO (PARTITO DEMOCRATICO) 
LAGANA' FORTUGNO MARIA GRAZIA (PARTITO DEMOCRATICO) 
BURTONE GIOVANNI MARIO SALVINO (PARTITO DEMOCRATICO) 
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