MOZIONE 1/00070 presentata da POLLASTRINI BARBARA (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20081125

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Atto Camera Mozione 1-00070 presentata da BARBARA POLLASTRINI testo di martedi' 25 novembre 2008, seduta n.092 La Camera, premesso che: si vive un inizio di secolo in cui il grande tema dei diritti umani si ripropone in tutta la sua drammaticita' e chiama in causa la responsabilita' di istituzioni e politica. Cio' significa fare i conti, in primo luogo, con la violazione dei diritti umani delle donne, a partire dalla dignita' del loro corpo; come hanno dichiarato numerose risoluzioni delle Nazioni Unite, del Parlamento europeo, di organismi sovranazionali e come hanno sottolineato le prese di posizione di associazioni e studiosi, assumere una visione e un piano per i diritti umani significa oggi per la politica mettere al centro innanzitutto i diritti umani delle donne, il cui riconoscimento determinera' il profilo democratico, la convivenza futura e la stessa crescita economica e civile; il «libro nero» dei diritti umani delle donne e' noto nella sua crudezza e tragicita'; e' aperto un conflitto nel mondo, una vera e propria guerra sparpagliata, che ha come oggetto il dominio sul corpo delle donne; in interi territori cresce la determinazione femminile per la propria dignita' e autonomia, si affermano anche nuove leadership: eppure, anzi proprio per questo, pressioni e rigurgiti fondamentalisti si manifestano con una virulenza inaudita e terribile; un'oppressione maschilista e proprietaria, fatta di umiliazioni, molestie, minacce e violenze, fino ad arrivare allo stupro, all'omicidio, si consumano anche in Europa e nel nostro Paese nel silenzio delle case, delle famiglie, del circuito affettivo di molte donne e bambine. Con episodi cruenti riportati dalla cronaca con puntuale periodicita'; immagini recenti hanno scosso la coscienza dell'opinione pubblica, di istituzioni e governi. Ci si riferisce: ai visi di Aisha Ibrahim Duhulow, lapidata a morte in Somalia a soli tredici anni il 27 ottobre 2008; ai volti sfigurati dall'acido delle studentesse di Kandahar, punite per la colpa di voler studiare; ma anche alla giovane italiana mutilata con l'acido dal marito; a Hina uccisa perche' voleva vivere la propria esistenza in assoluta autonomia e liberta'; alle suore vittime del fanatismo indu' nel Chhattisgarh, alle suore italiane rapite a Elwak, in Kenia; alle donne e alle bambine vittime degli stupri collettivi come arma per annichilire popoli interi; sono i racconti delle donne prigioniere del burka; delle giovani costrette alla pratica dell'infibulazione genitale; e' la realta' delle bambine in Cina che non nasceranno mai perche' bambine; sono le tragedie di Sara, Giovanna e altre come loro, uccise a seguito di un rifiuto amoroso; di Barbara, in attesa del terzo figlio, incinta di 8 mesi uccisa, dopo anni di maltrattamenti, da suo marito; sono i drammi di donne violate perche' omosessuali; di giovani percosse e usate nel corpo perche' piu' indifese in quanto portatrici di diverse abilita'. Sono le innumerevoli storie di donne di diverse eta' e ceti sociali costrette all'inferno di una vita di paura e umiliazione, con esiti dolorosi sui propri bimbi, perche' come e' noto, i figli che vedono la propria madre o sorella subire violenza subiscono a loro volta un trauma destinato quasi sempre ad accompagnare la loro esistenza; le cifre parlano: secondo i dati Istat riferiti al 2006, sono 6 milioni e 743 mila le donne dai sedici ai settant'anni che sono rimaste vittime di molestie o violenze fisiche, psichiche o sessuali nel corso della vita; circa 1 milione di donne ha subito stupri o tentati stupri (il 4,8 per cento della popolazione femminile globale); il 14,3 per cento delle donne ha subito almeno una violenza fisica o sessuale dal proprio partner. Il 24,7 per cento delle donne ha subito violenze da un altro uomo, 2 milioni e 77 mila donne hanno subito comportamenti persecutori (stalking), dai partner al momento della separazione; nella quasi totalita' dei casi le violenze non sono denunciate; cio' che possiamo definire come il «sommerso» e' tuttora elevatissimo e raggiunge circa il 96 per cento delle violenze da un non partner e il 93 per cento di quelle da partner; anche nel caso degli stupri la quasi totalita' non viene denunciata; nel mondo, dunque, una donna su tre, nella sua vita e' stata o e' destinata a essere almeno una volta vittima di violenza fisica, sessuale o psicologica e il 70 per cento delle donne assassinate muore per mano di parenti; siamo posti dinanzi a un'emergenza talmente estesa e drammatica che le Nazioni Unite sono impegnate nell'introduzione di una fattispecie specifica di reato denominata «Femminicidio»; il rispetto dei diritti umani delle donne assurge, ancora una volta, a simbolo di civilta' e di riconoscimento dei diritti umani e civili di ogni persona, dell'uguaglianza innanzi alla legge e del contrasto a ogni forma di discriminazione per ragione di razza, religione, diversa abilita', eta', orientamento sessuale e identita' di genere, diritti sanciti nella Costituzione italiana, nella Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo di cui proprio quest'anno ricorre il sessantesimo anniversario, e nella Carta Europea; la giornata internazionale contro la violenza alle donne, voluta dalle Nazioni Unite, ha anche un significato culturale, di rendiconto e impegno programmatico dei Governi e delle Istituzioni, nel quadro delle azioni per i diritti umani; e' auspicabile, inoltre, che siano al piu' presto approvate normative contro le molestie insistenti, la violenza e contro l'omofobia, cosi' come contro la pedofilia, necessarie per dare solidita' ad un Piano di azione che affronti il tema essenziale della prevenzione, dell'educazione civile, dell'informazione, della formazione, della tutela delle vittime, della certezza della pena, del coordinamento e riconoscimento di centri, associazioni e competenze indispensabili per governi, regioni, province e citta' che ritengano centrali i temi della dignita' e della sicurezza delle donne; tale Piano d'azione e' curato dal dipartimento delle pari opportunita' presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, in coordinamento con il ministero dell'interno e con gli altri ministeri interessati, in accordo con la Conferenza unificata Stato- Regioni-Citta', ed e' mirato al sostegno di case rifugio, centri antiviolenza, associazioni femminili ed associazioni maschili di presa coscienza, di recupero, di campagne informative e formative, numeri verdi, misure a tutela delle vittime, recupero, appoggio, costruzione di azioni concrete di prevenzione, impegna il Governo: a presentare il Piano d'azione contro molestie e violenze di genere, motivate anche da ragioni di orientamento sessuale, di differenti abilita', di razza, religione; a prevedere adeguate risorse per il suddetto Piano d'azione, in particolare assicurando la disponibilita' di risorse pari ad almeno 20 milioni di euro nel 2009, a 40 milioni di euro nel 2010 e a 60 milioni di euro nel 2011; a sostenere l'Osservatorio pubblico nazionale del monitoraggio statistico mirato a molestie e violenze alle donne, istituito dalla legge finanziaria per il 2007; a implementare i numeri telefonici di pubblica utilita' uniti a campagne informative tradotte nelle lingue piu' diffuse; a istituire, mediante urgenti iniziative in sede di conferenza Stato-regioni, presso i Pronto Soccorso medici sportelli per l'accoglienza delle donne maltrattate; a sostenere corsi informativi per operatori della giustizia, delle forze dell'ordine, dei servizi sociosanitari; a costruire campagne di educazione al rispetto della donna, della persona, a partire dalla scuola, a predisporre e a promuovere codici etici per l'informazione, la pubblicita' e, in generale, per l'azione dei media riguardo all'immagine femminile e piu' complessivamente per i linguaggi violenti e prevaricanti; ad estendere la sfera di applicazione del permesso di soggiorno, di cui all'articolo 18 del Testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero, di cui al decreto legislativo n. 286 del 1998, anche alle donne vittime di maltrattamenti o abusi sessuali; ad attuare il programma contro la tratta e lo sfruttamento degli esseri umani e per la tutela delle vittime. (1-00070) «Pollastrini, Veltroni, Soro, Sereni, Bressa, Amici, Bellanova, Bernardini, Braga, Brandolini, Calvisi, Capano, Marco Carra, Cenni, Codurelli, Concia, Coscia, Cuperlo, D'Antona, De Biasi, Farina Coscioni, Ferrari, Fiano, Gatti, Gnecchi, Graziano, Lenzi, Mantini, Mariani, Melis, Migliavacca, Motta, Murer, Narducci, Mario Pepe (PD), Piccolo, Picierno, Samperi, Schirru, Servodio, Siragusa, Tidei, Trappolino, Livia Turco, Maurizio Turco, Velo, Verini, Zampa, Mosca».
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MOZIONE 1/00070 presentata da POLLASTRINI BARBARA (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20081125 
MOZIONE 
FARINA COSCIONI MARIA ANTONIETTA (PARTITO DEMOCRATICO) 
AMICI SESA (PARTITO DEMOCRATICO) 
BELLANOVA TERESA (PARTITO DEMOCRATICO) 
BERNARDINI RITA (PARTITO DEMOCRATICO) 
BRAGA CHIARA (PARTITO DEMOCRATICO) 
BRANDOLINI SANDRO (PARTITO DEMOCRATICO) 
BRESSA GIANCLAUDIO (PARTITO DEMOCRATICO) 
CALVISI GIULIO (PARTITO DEMOCRATICO) 
CAPANO CINZIA (PARTITO DEMOCRATICO) 
CARRA MARCO (PARTITO DEMOCRATICO) 
CENNI SUSANNA (PARTITO DEMOCRATICO) 
CODURELLI LUCIA (PARTITO DEMOCRATICO) 
CONCIA ANNA PAOLA (PARTITO DEMOCRATICO) 
COSCIA MARIA (PARTITO DEMOCRATICO) 
CUPERLO GIOVANNI (PARTITO DEMOCRATICO) 
D'ANTONA OLGA (PARTITO DEMOCRATICO) 
DE BIASI EMILIA GRAZIA (PARTITO DEMOCRATICO) 
FERRARI PIERANGELO (PARTITO DEMOCRATICO) 
FIANO EMANUELE (PARTITO DEMOCRATICO) 
GATTI MARIA GRAZIA (PARTITO DEMOCRATICO) 
GNECCHI MARIALUISA (PARTITO DEMOCRATICO) 
GRAZIANO STEFANO (PARTITO DEMOCRATICO) 
LENZI DONATA (PARTITO DEMOCRATICO) 
MANTINI PIERLUIGI (PARTITO DEMOCRATICO) 
MARIANI RAFFAELLA (PARTITO DEMOCRATICO) 
MATTESINI DONELLA (PARTITO DEMOCRATICO) 
MELIS GUIDO (PARTITO DEMOCRATICO) 
MIGLIAVACCA MAURIZIO (PARTITO DEMOCRATICO) 
MOSCA ALESSIA MARIA (PARTITO DEMOCRATICO) 
MOTTA CARMEN (PARTITO DEMOCRATICO) 
MURER DELIA (PARTITO DEMOCRATICO) 
NARDUCCI FRANCO (PARTITO DEMOCRATICO) 
PEPE MARIO (PD) (PARTITO DEMOCRATICO) 
PICCOLO SALVATORE (PARTITO DEMOCRATICO) 
PICIERNO PINA (PARTITO DEMOCRATICO) 
SAMPERI MARILENA (PARTITO DEMOCRATICO) 
SCHIRRU AMALIA (PARTITO DEMOCRATICO) 
SERENI MARINA (PARTITO DEMOCRATICO) 
SERVODIO GIUSEPPINA (PARTITO DEMOCRATICO) 
SIRAGUSA ALESSANDRA (PARTITO DEMOCRATICO) 
SORO ANTONELLO (PARTITO DEMOCRATICO) 
TIDEI PIETRO (PARTITO DEMOCRATICO) 
TRAPPOLINO CARLO EMANUELE (PARTITO DEMOCRATICO) 
TURCO LIVIA (PARTITO DEMOCRATICO) 
TURCO MAURIZIO (PARTITO DEMOCRATICO) 
VELO SILVIA (PARTITO DEMOCRATICO) 
VELTRONI WALTER (PARTITO DEMOCRATICO) 
VERINI WALTER (PARTITO DEMOCRATICO) 
ZAMPA SANDRA (PARTITO DEMOCRATICO) 
MASTROMAURO MARGHERITA ANGELA (PARTITO DEMOCRATICO) 
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POLLASTRINI BARBARA (PARTITO DEMOCRATICO) 

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